La storia della scienza offre una prospettiva unica da cui osservare alcune delle sfide intellettuali più ambiziose degli ultimi cinque secoli. Rilevando l'intreccio tra scienza, istruzione e sviluppo, può anche aiutarci a capire come utilizzare meglio la scienza e la tecnica di oggi. Il libro offre al lettore un primo sguardo sulla storia della scienza, proponendo una guida rapida ai classici del settore e alcune riflessioni sui rapporti attuali tra scienza e società.
Introduzione alle teorie matematiche contemporanee, oggi piu che mai al centro di numerosi dibattiti scientifici.
"Quest'opera difende insieme i diritti della scienza e della cultura, esige libertà per lo scienziato e per l'uomo di cultura e affronta, oltre a questioni scientifiche, anche problemi di ordine cosmologico e filosofico, portando ovunque il senso nuovo della scienza moderna, il nuovo concetto dell'uomo e la forma nuova nella quale deve delinearsi il rapporto tra l'uomo e la natura." Con tali parole Ludovico Geymonat presentava questo dialogo, scritto da Galileo nel 1632 per confutare il sistema tolemaico e sostenere, invece, la validità e l'esattezza delle tesi di Copernico.
Facendo riferimento a questo libro, Stephen Jay Gould ha scritto: "Gli uomini dell'età di Hooke avevano un passato di seimila anni, quelli dell'età di Kant erano consapevoli di un passato di milioni di anni. Poiché durante quei decenni cruciali la geologia non esistette come una disciplina separata e riconosciuta, non possiamo attribuire questo evento cardine della storia intellettuale ad un esame delle rocce per opera di una confraternita di scienziati della Terra. Paolo Rossi ha dimostrato in modo convincente che la scoperta del tempo profondo combinò le percezioni di quelli che noi oggi chiamiamo teologi, archeologi, storici e linguisti, oltre che dei geologi".
Qual è la natura del tempo? È ciclico o lineare? È un contenitore o una successione di contenuti? Perché scorre sempre nella stessa direzione? E che cosa vuol dire che scorre? Potrebbe esistere indipendentemente dalla memoria? Come so di essere quello di ieri? Qual è il rapporto fra il tempo e la consapevolezza del suo scorrere? A ritrovare le tracce di un'esperienza complessa e ricca di significati ci guidano tre modi di vedere il tempo, quello della fisica, della biologia e della psicologia. Tre prospettive o situazioni esistenziali diverse e complementari, ognuna delle quali offre spunti per la comprensione delle altre due.
Il testo nasce da una serie di conferenze, tenute all'università di Harward, che avevavo come principale obiettivo quello di promuovere una riflessione critica che confrontasse i diversi approcci delle scienze della vita e delle scienze umane e sociali intorno al cervello dell'uomo e alla sua funzione. Un progetto complesso che mette in rapporto l'organizzazione anatomica e gli stati di attività del nostro cervello con quelle funzioni cognitive per eccellenza che sono l'acquisizione della conoscenza e la verifica della sua verità, per cui la capacità di dire il vero è una tratto distintivo della specie umana. Un progetto le cui radici risalgono a Cartesio e, più indietro nel tempo, alla filosofia dell'Antica Grecia.
La Luna ruota su se stessa in perfetta risonanza con il procedere della sua orbita attorno alla Terra. Nelle foreste della Malesia, migliaia di lucciole si accendono e si spengono all'unisono. Nel nostro cervello, milioni di neuroni si attivano insieme per regolare il nostro respiro. Un raggio laser è prodotto da onde elettromagnetiche che si propagano tutte nella stessa direzione, oscillando in perfetta sincronia. Sono solo alcuni degli esempi di sincronie "spontanee", "naturali", che fanno pensare che l'universo sia mosso da una travolgente aspirazione all'ordine. In questo libro l'autore racconta la nascita di una nuova scienza, capace di dare una spiegazione generale di questi fenomeni.
"Una delle cose più importanti (e più difficili) nella comunicazione è quella di 'accendere i cervelli'. Cioè far sì che per il destinatario il messaggio sia non soltanto chiaro ma anche interessante, attraente. Il libro di Andrea Frova ha proprio questo merito. Non soltanto è scritto in modo chiaro, ma riesce ad 'accendere' il cervello del lettore parlando di fisica, chimica, matematica, biologia, attraverso i fatti della vita quotidiana. Noi siamo molto interessati ai fatti della vita quotidiana e osservarli attraverso l'occhio dello scienziato ci permette di sollevare tanti 'coperchi' e capire meglio cosa c'è sotto" (dalla presentazione di Piero Angela). Pubblicato nel 1995 nei Bur Supersaggi, il volume è ora proposto in una nuova edizione.
Chi decide se si possono utilizzare gli embrioni congelati per la ricerca sulle cellule staminali? Come si fa a sapere se gli OGM sono più o meno pericolosi? Chi e come decide sul significato e l'estensione del principio di precauzione? Chi governa la scienza, o meglio: la scienza è un'impresa che si può e si deve governare? Il volume raccoglie il parere di un gruppo di esperti di livello internazionale.
Da sempre la tecnologia ha distrutto vecchie alleanze per crearne delle nuove. Così è stato anche per l'accoppiamento tra informatica e telematica. È già in corso la rivoluzione sociale che questo accoppiamento ha prodotto e che forse costituirà l'evento più rilevante del nuovo millennio. Rheingold non solo ricostruisce questo nuovo rinascimento delle tecniche di comunicazione ma individua i rischi di "anime colonizzate" dall'invadenza dei nuovi media. In gioco è la possibilità di andare oltre la "folla solitaria" per avere nuove moltitudini a un tempo accorte, agili, connesse, le "smart mobs" cui allude il titolo, capaci di andare oltre massificazione e isolamento per una maggiore cooperazione tra esseri umani.
Convinto che la matematica sia una sorta di linguaggio poetico, l'autore, nello scrivere questo saggio, ha raccolto un'ardua sfida: illustrare e "tradurre" per i "non esperti" il fondamentale apporto di cinque geni indiscussi (Newton, Bernoulli, Faraday, Clausius e Einstein) ai vari campi del sapere scientifico, tratteggiando nel contempo una ricostruzione delle loro vicende umane e professionali.
Il libro ricostruisce per la prima volta nella sua interezza la storia della scoperta della teoria astronomica delle maree. Si tratta di un caso esemplare di mancata trasmissione delle conoscenze, dovuto in gran parte a una comunità scientifica - quella romana e medievale - che, sotto l'influsso di una cultura dominante avversa, aveva finito col perdere le capacità di padroneggiare certi risultati scientifici. Nei manuali la prima formulazione della teoria viene attribuita a Newton. Questa attribuzione però è errata, come mostra Lucio Russo, non solo perché a essa avevano contribuito molti altri studiosi prima di Newton, ma soprattutto perché, già nella Grecia ellenistica, Eratostene e Seleuco ne avevano dato una descrizione completa.