L’analisi delle tendenze e della specificità dell’immigrazione straniera in Italia e in Europa (ma non solo) costituisce il contesto storico e socio-culturale di questo volume, che approfondisce il tema della pedagogia in chiave interculturale. Nella vastità degli ambiti di indagine che risultano coinvolti nella ricerca pedagogica di stampo interculturale, sono qui trattati, in particolare, argomenti di carattere axiologico, sociale ed epistemologico. Si indaga la categoria dell’identità, ma si approfondiscono anche quelle della diversità (da intendersi come precipua caratteristica antropologica che, lungi dall’essere mortificata, abbisogna d’interventi atti ad esaltarla in ambiti d’integrazione umana), dell’incontro, del confronto, del dialogo con l’altro da sé. Per apprendere a convivere e a interagire con l’altro, può essere di grande aiuto lasciarsi guidare dall’ideale regolativo del bene comune, inseparabile dalla ricerca del bene personale. Il perseguimento del bene comune implica l’essere uniti da un progetto esistenziale accomunante, così come il rispetto e la garanzia dei diritti/doveri inalienabili di ciascuna persona.
Fabrizio Pizzi è dottore di ricerca in Teoria e storia dei processi formativi presso l’Università degli Studi di Cassino. Ha pubblicato, tra l’altro, Le ragioni dei processi migratori, in AA.VV., Ricerche pedagogiche. Percorso teorico, vol. I, Milano 2005; Martin Luther King, jr. Il giorno di Dio nel giorno dell’uomo, Roma 2006 (1a ed. 2002), tradotto in lingua spagnola con il titolo Martin Luther King, jr. El día de Dios en el día del hombre (Editorial Guadalupe, Buenos Aires 2006).
La "scuola senza zaino" è una scuola che riscopre una dimensione di ospitalità sia nelle forme architettoniche, che nella progettazione e nell'allestimento degli spazi. Alla base di questa nuova concezione di scuola è l'idea che un bambino riesce ad apprendere in modo realmente efficace solo in un ambiente in cui si sente a proprio agio, perfettamente libero e padrone degli spazi. Il libro, che nasce sulla base dell'esperienza fatta dall'autore in undici istituti scolastici toscani, fornisce un modo nuovo di interpretare la progettazione educativa come progettazione dell'ambiente formativo, con il coinvolgimento effettivo di docenti e allievi. In particolare l'autore sottolinea l'importanza di adottare nelle scuole il curricolo globale, un metodo di lavoro che riconsidera ogni aspetto dell'ambiente formativo, che viene quindi osservato attentamente e riprogettato, per costruire una scuola a misura di bambino.
Il saggio mira a superare la perdurante reciproca estraneità tra "teoria dell'educazione" (che tende a esaurirsi nel chiuso del confronto accademico) e "prassi educativa" (capace di modificarsi solo sui tempi lunghi dell'evoluzione del costume) offrendo una sintesi di traglio operativo. Il percorso argomentativo comprende una rivisitazione di alcuni temi già noti e la proposta di una nuova lettura del rapporto tra acquisizione di abilità e interiorizzazione critica e creativa di contenuti. Concentrato sull'operatività, questo libro propone una serie di esperienze esemplari e un confronto tra modelli educativi di paesi e culture differenti, tra i quali primeggia l'esperienza delle scuole materne di Reggio Emilia.
Il presente volume permette ai suoi lettori di immergersi nei problemi, nella vita e nelle esperienze dei disabili per compiere con loro un tratto di strada gioioso. L'arte dell'integrazione viene integralmente sperimentata, agita e costruita strada facendo per individuare traguardi e modelli di umanità sempre nuovi e sempre possibili. In particolare, ci si sofferma sull'integrazione dei disabili nella scuola e all'università, alternando riflessioni teoriche alle testimonianze di studenti, docenti, educatori e genitori.
Una guida per conoscere gli aspetti non comuni dell'educazione, intesa come processo di autoconoscenza. L'individuazione dei percorsi pedagogici originali, basati sull'ausilio dell'arte, intesa come senso artistico della vita, si rivela d'aiuto per tutti coloro, in primo luogo genitori, allievi, insegnanti, che intendono scoprire un insegnamento più vicino alla vita dell'essere umano e alla sua evoluzione. Un libro nato dall'esigenza di rendere immaginativa l'esperienza dell'insegnamento, soprattutto in ambito artistico.
Dieci domande per pensare è la dimostrazione che la filosofia, a scuola, può essere non solo insegnata ma anche 'praticata". Nato da reali esperienze scolastiche di dialogo filosofico con gruppi di adolescenti, il presente volume ne restituisce il coinvolgimento emotivo, la freschezza e il gusto dell'avventura intellettuale. I temi della ricerca filosofica si presentano qui nella loro naturale forma di interrogativi esistenziali.
Il volume illustra le molteplici prospettive con cui interpretare le profonde trasformazioni richieste alle università nelle società occidentali odierne. I cambiamenti epocali che le attraversano inducono infatti ad interrogarsi sui modelli di sviluppo che si intende perseguire nel futuro e sul ruolo che l'istruzione superiore assume in questo scenario.