Apparso nel 1886, "La freccia nera" è un romanzo ambientato nella Guerra delle Due rose, il conflitto tra le fazioni degli York e dei Lancaster che dilaniò l'Inghilterra nella seconda metà del Quattrocento. Protagonisti della vicenda sono il giovane Dick Shelton, allevato dal bieco Daniel Brackley - il classico signorotto di campagna che per amore dei soldi schiaccia tutti gli altri in miseria -, e Joanna Sedley. I due si incontrano casualmente nella foresta: Dick soccorre un altro ragazzo, che in realtà è Joanna travestita, e insieme assistono, non visti, a un incontro segreto dei banditi della Freccia nera, nemici giurati di Brackley, i quali, per vendicare i torti subiti, colpiscono i cattivi di turno con le loro precisissime frecce nere: la loro firma. Quando Dick scopre che il mandante dell'assassinio di suo padre è proprio il padrino Brackley, decide di schierarsi a fianco dei banditi, sino allieto fine conclusivo. Tradotto sul piccolo schermo alla fine degli anni sessanta, con una imberbe e tentatrice Loretta Goggi, Aldo Reggiani e un cattivissimo Arnoldo Foà nei panni di sir Brackley, lo sceneggiato in sette puntate fece guadagnare al romanzo un posto importante nell'immaginario della cultura pop del nostro paese.
"Il padiglione sulle dune", iniziato a Londra nel 1878 e concluso a Monterey, in California, due anni dopo, fu definito dal suo autore 'un vasto lavoro di carpenteria in nove capitoli e non so quante scene'. Cassilis e Northmour si trovano a difendere loro malgrado il padre della ragazza che entrambi amano, il disonesto banchiere Bernard Huddlestone, in fuga con i soldi sottratti ai carbonari italiani. E così, mentre quel remoto angolo della Scozia in cui si compie la vicenda va man mano infittendosi delle apparizioni sinistre e minacciose degli italiani in cerca di vendetta, il racconto di Stevenson diviene sempre più un bellissimo apologo sul coraggio e sulla viltà, sulla sete di ricchezza e sul bisogno di amore.
Nella Londra fuligginosa di fine Ottocento si aggira un essere dall'aspetto ripugnante che commette crimini terribili per poi scomparire nel nulla. La sua identità è un mistero per tutti, tranne che per l'insospettabile Dr. Jekyll...
Appartenente al gruppo di racconti di ambientazione esotica composti da Stevenson nell'ultimo decennio della sua vita "La spiaggia di Falesà" - così come "Il diavolo nella bottiglia" recentemente riproposto in questa stessa collana - si rifà all'esperienza diretta dell'autore sulle credenze e sulla psicologia degli indigeni delle isole del Pacifico.
Dentro un negozio di antiquariato di Londra, nel tempo di Natale, Stevenson ambienta un tragico incontro in cui il protagonista, di fronte al delitto che ha compiuto, scopre che comunque "tutti sono migliori della maschera che si vedono crescere addosso e che li soffoca".
Pubblicati in un arco temporale di circa 30 anni, dal 1864 al 1894 e qui riordinati cronologicamente, i racconti di Robert Louis Stevenson, sono modulati con una straordinaria varietà di generi e scenari. C'è l'amata Scozia, con le sue brume e i lunghi crepuscoli, il mare che mugghia tra le scogliere, i gabbiani, l'odore del rum, i suoni aspri e antichi della lingua scozzese. C'è il mondo luminoso dei Mari del Sud, col loro ritmo lento e incantatorio, i riti sconosciuti, una civiltà esotica e spaesante abitata da missionari e avventurieri. E ci sono le città, Londra e Parigi, con la mollezza dei dandy, le carrozze che sferragliano in strada, i primi treni a vapore.
Il romanzo "L'isola del tesoro" (1883) venne inizialmente pubblicato a puntate su un giornale per ragazzi e solo successivamente fu stampato in volume. Al suo debutto l'opera fu stroncata. Stevenson scrisse queste righe in risposta alla stroncatura: "Non è mai esistito un bambino (fatta eccezione per il signor James) che non abbia cercato oro, non sia stato pirata o capitano di soldati o bandito di montagna; che non abbia mai fatto battaglie, non sia naufragato e non sia stato fatto prigioniero, e non abbia bagnato di sangue le sue piccole mani, o che bravamente non si sia ritirato da una battaglia perduta e che infine, con manifesto orgoglio, non abbia protetto l'innocenza e la bellezza".
Nella notte di Londra, un uomo calpesta volutamente una bambina, non curandosi delle sue grida. Rincorso da un passante, il demoniaco signor Hyde accetta di risarcirla con del denaro: ma l'assegno che produce ha la firma del distinto Jekyll, un medico stimato da molti. È l'inizio della caduta di Jekyll in un vortice di stranezze: si isola, pare tormentato da angosce violente, e soprattutto fornisce a Hyde - che ispira orrore istintivo, e che è accusato di delitti ripugnanti - non solo denaro, ma anche protezione in casa sua. Quale oscuro patto può unire due personalità tanto diverse? Ambientata in una Londra allucinata e circospetta (nel 1886, quando il romanzo fu pubblicato, in città era attivo Jack lo Squartatore), questa fantasia nera di Stevenson ha dato corpo all'idea della doppia personalità. E nel condurre il lettore in una trama che ha il ritmo del romanzo giallo e la tensione dell'horror, porta a galla verità che non appartengono solo allo sventurato, ambizioso Jekyll, ma che parlano ai lati oscuri di ognuno di noi.