El valor de la amistad, el heroísmo como meta y la responsabilidad como motor de la conducta moral encuentran su plasmación definitiva en el mundo que descubre El principito , añorado planeta del que todos los hombres han sido exiliados y al que sólo mediante la fabulación cabe regresar.
In questo volume tutta la poesia del Piccolo Principe, una delle opere letterarie più amate del ventesimo secolo, è evocata dalle illustrazioni di Manuela Adreani. Età di lettura: da 7 anni.
Un classico della letteratura per ragazzi tradotto da Arnaldo Colasanti e dedicato in particolare a chi, giovane adesso, ha il privilegio di guardare ancora il mondo alla ricerca di ciò che rende visibile l'invisibile. Una storia di viaggi e di incontri, di pianeti e teste matte, di abbandoni e tristezze, di dolci nostalgie e strani legami... Una storia di libertà. Età di lettura: da 8 anni.
«Oh Consuelo tornerò presto a disegnare dappertutto dei piccoli principi… Dov’è la mia Consuelo?». Antoine a Consuelo «Ti amo e amo il mondo dei nostri sogni, amo il mondo del piccolo principe, ci vado a passeggio». Consuelo ad Antoine
Buenos Aires, settembre 1930. Il conte Antoine de Saint-Exupéry ha già pubblicato i primi romanzi, ma la sua vita è dedicata al volo: esperto aviatore, dirige a Buenos Aires la linea aeropostale Argentina-Francia, inaugurando nuove rotte in tutta l’America Latina. È in questo ruolo che conosce la giovane Consuelo Suncín Sandoval. Scrittrice, giornalista, scultrice e pittrice, Consuelo è uno spirito libero, al limite dello scandalo: a poco meno di trent’anni ha già un divorzio e due matrimoni alle spalle. Molti la descrivono come un vulcano, dalla cui forza vitale Antoine de Saint-Exupéry rimane affascinato. Tra i due, immediatamente, esplode la passione. La loro relazione turbolenta, fatta di continue separazioni e commoventi ricongiungimenti, darà vita a una delle più belle corrispondenze d’amore del XX secolo. La vita della coppia sarà tutt’altro che semplice: il loro amore è continua-mente messo alla prova dalle lunghe fughe di «Tonio» e dal desiderio di libertà di Consuelo, ma a unirli è la comune capacità di immaginare storie e creare mondi popolati di stelle, piccoli animali e ogni genere di tesori. La promessa reciproca di un amore incondizionato permetterà loro di sopportare l’inquietudine e la lontananza, quando Saint-Exupéry deciderà di arruolarsi volontario nella seconda guerra mondiale. Tonio è consapevole dei rischi che corre e sa che potrebbe non tornare più, mentre Consuelo non smetterà mai di credere al ritorno del suo principe volante. Poco prima dell’incidente nel quale perderà la vita, lo scrittore aviatore aveva pubblicato a New York il libro destinato a diventare il suo più grande successo: una fiaba sognante e delicata nella quale un giovane principe compare magicamente davanti a un aviatore in panne, in mezzo al deserto del Sahara. L’immaginario è lo stesso che troviamo nel lessico amoroso di queste lettere inedite, che svelano in controluce la realtà dietro la fantasia, permettendoci di vedere Il Piccolo Principe come la più bella lettera d’amore di Tonio a Consuelo, del principe alla sua rosa.
"Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry, pubblicato nel 1943 negli Stati Uniti, nel 1946 in Francia e nel 1949 in Italia da Valentino Bompiani, è uno dei libri più letti al mondo. Pubblicando il libro pochi mesi prima della sua scomparsa, Saint-Exupéry lasciò la testimonianza più eloquente di un amore per il disegno che coltivò in effetti per tutta la vita. Di questa sua passione e di tutte le prove, i tentativi, gli esercizi da cui nacque "II piccolo principe" questo libro dà conto, offrendo un eccezionale corpus di disegni inediti raccolti tra numerosi collezionisti. Accanto ai disegni, alcune pagine manoscritte dell'autore, fogli volanti regalati a parenti, amici e compagne, pagine di taccuino, lettere e dediche illustrate... Prefazione di Hayao Miyazaki.
IL TESTO RIADATTATO DELL OPERA POSTUMA DEL GRANDE SCRITTORE ANTOINE DE SAINT-EXUPERY CONSIDERATA DA MOLTI IL SUO SCRITTO PIU`IMPORTANTE. Il manoscritto di 985 pagine dattiloscritte fu pubblicato quattro anni dopo la morte di saint exupery, nel 1948. Di queste 985 pagine egli non ne rilesse che qualcuna. Egli riteneva di aver ancora molto da dire prima d'iniziare il lavoro d i revisione. A chi lo interrogava sulla data di pubblicazione, saint-exupery rispondeva ridendo: non finirr mai...sara la mia opera postuma". In effetti il manoscritto, conoscendo il metodo di lavoro dell'aut ore, doveva esser sfrondato e rimaneggiato secondo un piano rigoroso che e`impossibile stabilire esattamente. Il testo originale, oltre ad avere una lunghezza eccessiva per un'opera che voleva essere un "poema", contiene percir numerosi capitoli allo stato di se"
Citadelle: 985 pagine dattiloscritte, consegnate da Saint-Exupéry all'amico Georges Pélissier poco prima della morte. Pagine fitte di appunti, di cancellature, di parole che si intrecciano sui bordi dei fogli. "Sarà il mio libro postumo". Andrà ripulito, lavorato. Saint-Exupéry lo sa: Citadelle è il lavoro di una vita e, stratificato, come ogni pensiero che si è andato sedimentando, come ogni immagine, intuizione, preghiera, andrà riportato alla luce e reso chiaro. Scritto in prima persona, egli stesso aveva confidato di avere intenzione di proporre il discorso di un capo berbero il cui padre era stato assassinato, e in cui si cela l'immagine di un Padre più alto che ha i tratti di una divinità. La presente antologia trae le "linee di forza", le parti più evocative di un'opera che ha quasi l'aspetto di una lunga meditazione sui temi centrali del Piccolo principe: l'amore; l'educazione di sé attraverso l'ammaestramento dell'altro; la tensione verso questo "altro da sé" e l'attenzione a esso (chiunque egli sia); la percezione dello spazio del deserto, interiore prima che fisico... Perché in Citadelle è presente tutto l'essenziale del libro più famoso, al punto che possiamo utilizzare queste pagine come un aiuto a comprendere più a fondo il mistero di quel Principino che non può essere ridotto a una banale parabola del "volersi bene".
La vita di pilota e i reportage scritti per alcuni giornali costituiscono la materia di questa opera affascinante. Il libro, pubblicato nel 1939 su suggerimento di André Gide e premiato nello stesso anno dall'Académie française, si compone di una raccolta di episodi che, senza tener conto di tempi e di luoghi, offrirono all'autore del "Piccolo Principe" l'occasione per elaborare esperienze di volo, sensazioni, emozioni, appunti di viaggio e riflessioni sulla vocazione dell'uomo nel mondo. La parte principale del libro si riferisce a un atterraggio di fortuna nel cuore del Sahara, in seguito a un incidente aereo. Nel deserto, Saint-Exupéry conosce il segreto della solitudine, ed è proprio questa che gli fa scoprire la sua interiorità, la libertà, il senso della vita. Scrive: "Essere uomo vuol dire precisamente essere responsabile... Vuol dire essere fiero di una vittoria riportata dai compagni. Vuol dire sentire che, posando la propria pietra, si contribuisce a costruire il mondo".