A tre anni dalla sua scomparsa la voce di Giovanni Paolo II non ha ancora smesso di parlare ai nostri cuori e tener deste le nostre menti. Questo libro è una sorta di testamento spirituale che raccoglie preghiere, brani di omelie e messaggi apostolici e vuole essere un omaggio a un uomo che ha fatto della sofferenza la sua forza, a un Padre che ha fatto dell'amore l'elemento fondante della sua esistenza e non ha smesso fino all'ultimo di insegnarlo ai suoi figli. Con le parole, con le opere, ma soprattutto con la testimonianza della sua vita.
Una autobiografia di Giovanni Paolo II. In questa biografia scritta con il cuore" il racconto della sua vita si snoda come mai è accaduto prima, attraverso le tante confidenze lasciate cadere durante i discorsi e i colloqui che hanno contrappuntato il suo magistero e gli incontri con milioni di fedeli in tutto il mondo. "
Il volume affronta a livello teorico e metodologico, il problema relativo alla "traduzione culturale" nell'ambito della ricerca etno-antropologica sia nell'indagine sul campo, sia nell'analisi "a tavolino" dei dati raccolti. In tal senso propone un confronto di particolare interesse scientifico, tra Geertz e Sabatucci, esponenti dell'antropologia cognitiva. Nella sua trattazione l'autrice sviluppa un confronto critico del pensiero dei due studiosi, senza trascurarne i riferimenti al più ampio dibattito scientifico nell'ambito delle scienze sociali. L'argomento è di grande attualità non solo per il dibattito antropologico, ma anche per la comprensione e il superamento dei problemi posti dall'intensificarsi dei flussi migratori e dalla globalizzazione.
Le lettere, le conferenze e i documenti relativi alle sue opere costituiscono la testimonianza del generarsi del carisma vincenziano della carità. Il piano dell’opera prevede la pubblicazione nella traduzione italiana dei 12 volumi dell’opera omnia pubblicata negli anni 1920-1921 da Pierre Coste.
E' in gioco il futuro, non tanto del nostro essere quanto del nostro divenire.
Attraverso il cordone ombelicale non passano solo gli alimenti essenziali per far crescere il feto ma anche tutte le nostre emozioni stabilendo così il primo contatto. Non è forse il caso quindi di cominciare a fare conoscenza con il nostro bambino? La proposta di questo libro è quella di aiutare la futura madre a "esplorarsi internamente" per rendersi consapevole della propria esperienza emozionale e a ricercare una relazione con il nascituro attraverso il contatto, il suono, la voce e la musica. La musica diventa quindi un mezzo rassicurante che permetterà al neonato di entrare con fiducia nel mondo che lo aspetta. Questo percorso musicale viene svolto anche in piscina per usufruire di tutti i vantaggi che l'elemento acqua può offrire alla gestante. La gestante ne trarrà un benessere psicofisico che la preparerà a gestire con serenità il momento del travaglio, del parto e l'esperienza della maternità.
Riflessioni sulla moralita' e la spiritualita' coniugale, alla luce dell'Enciclica Humanae vitae. Le riflessioni finora svolte sull'amore umano nel piano divino resterebbero in qualche modo incomplete, se non cercassimo di vederne l'applicazione concreta nell'ambito della morale coniugale e familiare. Vogliamo compiere questo ulteriore passo, che ci portera' alla conclusione del nostro ormai lungo cammino, sulla scorta di un importante pronunciamento del magistero recente: l'enciclica Humanae vitae, che il papa Paolo VI ha pubblicato nel luglio del 1968.
Catechesi sul Libro della Genesi. Gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: 'E' lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?'. Ed egli rispose: 'Non avete letto che il Creatore da principio li creo' maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascera' suo padre e sua madre e si unira' a sua moglie e i due saranno una carne sola? Cosi che non sono piu' due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi'. Gli obiettarono: 'Perche' allora Mose' ha ordinato di darle l'atto di ripudio e di mandarla via?'. Rispose loro Gesu': 'Per la durezza del vostro cuore Mose' vi ha permesso di ripudiare le vostre moglie, ma da principio non fu cosi'. (Matteo 19,3ss)
Le catechesi del mercoledì di Giovanni Paolo II hanno affrontato il famoso Discorso della montagna", sottolineandone il profondo valore di teologia del corpo. " Una catechesi profonda, quella affrontata nel 1980 da Giovanni Paolo II, sul significato di Mt 5,8.17-20.27-29.31-32 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio..." "
Nel 1972 Karol Wojtyla, allora cardinale di Cracovia, dopo essere stato attivo protagonista del Concilio Vaticano II, decide di illustrare con questo libro ai fedeli della sua diocesi i frutti dell'insegnamento conciliare. Per il futuro papa, il Concilio è la fonte del rinnovamento della Chiesa e il punto da cui partire per attuare il programma di nuova evangelizzazione in un mondo che si è allontanato da Dio. Questo significa presentare la tradizione della Chiesa in forme più vicine alla sensibilità dei contemporanei, ricordando sempre, con la Costituzione pastorale "Gaudium et Spes", che Cristo, "proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente l'uomo a se stesso e gli rende nota la sua altissima vocazione".
I temi della fede e della religione, e del loro conflitto con la cultura laica, sono da qualche tempo al centro di un interesse mediatico crescente, alimentato anche dalle polemiche politiche suscitate dal moltiplicarsi degli interventi e delle "scomuniche" del papa e della Conferenza Episcopale Italiana contro la modernità. Mancava fin qui, tuttavia, un testo di discussione, da punti di vista diversi e reciprocamente problematici, sulle ragioni dell'ateismo e della fede. Un confronto tra gli esponenti di tre posizioni ideologiche molto lontane tra loro, accomunate però dal rifiuto di ogni appartenenza accademica: il cristianesimo nietzschiano del "pensiero debole" di Gianni Vattimo, la saggezza atea di una tradizione antica rilanciata da Michel Onfray e l'empirismo naturalistico-esistenziale della "filosofia del finito" di Paolo Flores d'Arcais. In questo insolito dialogo a tre voci emergono tutti gli interrogativi essenziali legati al problema, a partire da quello più generale: quali devono essere i rapporti tra filosofia e ateismo? L'"ipotesi Dio" deve ormai essere considerata superflua anche dalla riflessione filosofica, visto che le scienze ne fanno metodologicamente a meno? Quali sono le conseguenze etiche e politiche dell'essere atei o, all'opposto, credenti?