Il testo parte dall'analisi del tema della "cura", concetto riconducibile all'ordine simbolico materno e pratica diversa a seconda dei contesti umani, per esaminare poi il "desiderio di essere riconosciuto" come bisogno intrinseco di ogni individuo (principalmente sperimentato all'interno dell'ambito familiare). Lo studio, di conseguenza, stimola il discorso pedagogico e i professionisti dell'educazione a prestare particolare attenzione alle modalità di cura, un sapere di cui sono portatrici anche le famiglie straniere, le quali presentano spesso differenti modalità di relazione con l'altro.
Si legge nella Bibbia che uno dei compiti fondamentali del sacerdote è quello di insegnare a tenere distinto e separato ciò che è sacro da ciò che è profano, ciò che è impuro da ciò che è puro. Frase che contiene l'espressione di idee oggi malamente afferrabili, comprensibili solo come metafore indicanti valori affermati o traditi. Questo studio traccia la storia della categoria "sacro/profano - impuro/puro" quale si può ricavare dalla Bibbia e da molti altri scritti della cultura ebraica dalle sue origini fino al sorgere del cristianesimo. Un libro nel quale l'indagine storica non solo svela inaspettate trasformazioni di senso delle parole "sacro" e "impuro", ma mostra un'immagine inconsueta dei tanti volti del giudaismo e delle loro relazioni con la nascita del cristianesimo.
La religione dell'Israele antico; il giudaismo del Secondo Tempio, il periodo forse più tormentato e drammatico, ma anche creativo e decisivo, della storia millenaria di questa religione; il cosiddetto rabbinismo - cioè il tipo di ebraismo che si formò in conseguenza della crisi vissuta tra I e II secolo dell'era volgare e che ha costituito la forma dominante di ebraismo nei secoli successivi - e la formazione delle differenti tradizioni giudaiche; la diffusione della diaspora e, infine, le correnti riformate sorte tra Otto e Novecento che costituiscono il contributo più importante in periodo moderno alla storia della religione ebraica. Questo volume ha il pregio di fornire una ricostruzione completa e organica delle vicende che hanno portato alla elaborazione di un'esperienza religiosa centrata nelle relazioni problematiche e piene di tensione tra Dio e il popolo: Dio, Toràh, popolo ebraico e il rapporto tra questi tre elementi definiscono, dall'inizio a oggi, l'essenza del giudaismo.
«Fino a pochi giorni fa ho cercato di vivere guardando avanti. Inaspettatamente ora mi ritrovo travolta dall’anniversario che si compie quest’anno: il cinquantesimo dalla morte di don Lorenzo Milani. Erano anni che non pensavo a lui ed erano anni che non pensavo nemmeno alla scuola. Ho provato, ma non ci sono riuscita ad evitare questo appuntamento con la mia storia personale. E allora eccomi qua: alla fin fine mi tocca guardarmi indietro, rivivere e rimeditare il mio passato e quello della famiglia di don Milani».
Don Lorenzo Milani fu una figura controversa, solo recentemente rivalutata dalla Chiesa cattolica attraverso papa Francesco. Questo scritto ne ripercorre la storia grazie alla testimonianza di un membro della sua famiglia.
Come vissero i suoi genitori, laici e illuminati, la conversione di Lorenzo? Lui, che apparteneva alla società “bene”, ma che si spese fino all’ultimo per i più poveri? Come accolse la sua famiglia questa sua scelta? In una lunga lettera ai nipoti, Emma Paola Bassani apre il suo cuore per cercare di spiegare loro, e ai giovani di oggi, l’impegno civile e la tensione educativa che don Milani riversò nella Scuola di Barbiana. Un modello che può venire attualizzato anche oggi, come chiarisce nella seconda parte di quest’opera il professor Rossi, dirigente scolastico di una scuola all’avanguardia di Milano e particolarmente coinvolto dalla figura di don Lorenzo.
Concludono questo scritto alcune testimonianze di suoi ex allievi, che da bambini furono entusiasti frequentatori della scuola del priore di Barbiana.
La nuova edizione di un piccolo libro di grande successo. Attraverso le vignette a colori di Paolo del Vaglio, vengono rappresentate ottanta scene angeliche. Questa nuova edizione è giocata su un’unica vignetta, a quattro colori, dove battuta (derivata dal testo evangelico) e disegno si uniscono per offrire al lettore in un’unica soluzione un’acuta illuminazione di una scena evangelica.
Di questo libro così scriveva il grande Nazareno Fabbretti: “È un granello di senape, ma può mettere lunghe e fresche radici in chi sia disposto a tornare bambino per entrare nel regno dei cieli”.
Paolo del Vaglio , nato a Napoli, umorista grafico, è noto soprattutto per i suoi “angioletti” che appaiono sulle più prestigiose pubblicazioni di ispirazione cattolica e, naturalmente, sul quotidiano Avvenire. Premio Consiglio d’Europa (1984), premio Thomas More per un umorista cristiano (1992), “Dattero d’oro” a Bordighera (1999). Nel suo umorismo c’è sempre un soffio di umanesimo che manifesta le sue origini di insegnante di lettere. Al suo attivo ha diversi libri incentrati per lo più sui personaggi evangelici che interpretano nell’ottica religiosa e nella dimensione del sorriso la realtà umana.
I racconti trascritti con stile fluido da Paolo Valente sono dieci storie africane che provengono dal Benin e che appartengono alla tradizione orale di quelle popolazioni. Sono parole di saggezza universale e portano messaggi chiari e a tratti poetici.
Paolo Valente è nato a Merano, dove vive e lavora (valente.paolo@virgilio.it). Scrittore e giornalista, è stato direttore responsabile del settimanale altoatesino “Il Segno”. Ha svolto numerose ricerche sulla storia della sua terra, portandone in luce alcuni aspetti nascosti o rimossi. Ha raccontato la vita avventurosa di un cappellano degli operai (Un prete in miniera, EDB, Bologna 1993), la passione che muove al servizio i giovani volontari (Che fatica, che gioia, EGA, Torino 2003) e raccolto le testimonianze delle popolazioni dei paesi del Golfo di Guinea (L’albero dai fiori rossi, EMI, Bologna 2004-2006). In ambito narrativo ha pubblicato II maestro di Cordés (Praxis 3, Bolzano 1997), Di là del passo (Raetia, Bolzano 2003) e La città sul confine (OGE, Milano 2006). Per i più piccoli (e non solo) ha scritto L’orchetto volante (Panorama, Trento 2001) e una prima raccolta di favole del Benin (La papaia di Senan, EMI, Bologna 2006).
Alzare lo sguardo verso i monti equivale a elevarsi verso Dio, in un rapporto di amicizia e di fiducia che diventa preghiera nelle sue diverse espressioni. È questa, forse, una delle esigenze primarie della vita. Significa sapere che Dio è presente e ci ascolta anche se non sempre ci esaudisce perché è il Padre che ci dona ciò che è meglio per noi. Pregare è credere e fidarsi di Dio. È, come afferma l'autrice, "condurre a un incontro, è stabilire un collegamento: se si raggiunge questo scopo allora è preghiera". Tra i motivi di interesse della pubblicazione:- educazione alla preghiera come valore primario per la vita umana e cristiana; - educazione alla preghiera come dialogo e relazione di vita con Dio fuori del quale la vita è priva di riferimenti e di significato.In poche pagine si coglie una lunga esperienza offerta perché sia utile ad altri.
Questo manuale vuole fornire strumenti concreti per migliorare la comunicazione argomentativa e assertiva. Come una specie di centòne di tecniche e approcci, queste pagine mettono a disposizione del lettore più materiali tra i quali scegliere: l'autoaggiornamento, la somministrazione a terzi di un percorso formativo completo, l'impiego sporadico dei materiali.
Fotografare un trattato, accompagnare con immagini verità altissime, secondo il metodo di un maestro della storia. Fare riaffiorare quesiti profondi, quelli che l'uomo porta con sé da sempre, e cercare risposte in grado di spingere oltre il proprio sguardo, per superare l'indifferenza e il torpore del mondo di oggi. Un fotografo e un frate filosofo hanno scelto un percorso singolare, organizzato attraverso l'opus di san Tommaso d'Aquino. Toccando i massimi temi della filosofia e della fede, rendono partecipi il lettore di un "pellegrinaggio intellettuale" profondo, nella convinzione che come l'immagine anche la parola rimanga nella memoria.