Una raccolta di omelie inedite di Karol Wojtyla/san Giovanni Paolo II dedicate all'amore, al matrimonio, alla famiglia.
Una raccolta di scritti inediti di Karol Wojtyla dedicati ai temi dell'amore, del matrimonio e della famiglia. Con testo originale polacco a fronte.
In questo terzo volume della collana Sentieri dell'amore sono pubblicati, con testo a fronte in polacco, nove articoli di Karol Wojty?a sul tema dell'amore umano, del matrimonio e della famiglia. Il primo è un testo inedito, custodito nell'Archivio a Cracovia, che mette a fuoco la questione dell'etica sessuale; cinque testi, dedicati all'amore sponsale, alla pastorale familiare, alla paternità e alla maternità, sono pubblicati per la prima volta in italiano. Gli ultimi tre testi, già parzialmente conosciuti in italiano e qui completati e rivisti, sono dedicati al mistero della vita e dell'amore, alla pastorale familiare, alla problematica della maturazione dell'uomo.
Una raccolta di testi inediti di Giovanni Paolo II. Vere e proprie catechesi che partono dal discorso di Paolo all’Areopago – oggi ancora di forte attualità perché considerato modello di inculturazione – e affrontando il messaggio cristiano della salvezza invitano l’uomo di oggi a ripensare il proprio approccio e la propria fede in Dio. Il commento è a firma di monsignor Gilfredo Marengo.
Il volume, pubblicato in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia 2015-2016 indetto da Papa Francesco attraverso la bolla di indizione Misericordiae Vultus, contiene il testo dell'enciclica sulla Misericordia Divina di Papa Giovanni Paolo II Dives in misericordiae (30, novembre, 1980). Il contenuto si sviluppa in otto capitoli: Chi vede me, vede il Padre (cfr. Gv 14,9); messaggio messianico; l'Antico Testamento; la parabola del figliol prodigo; il mistero pasquale; "Misericordia di generazione in generazione"; la Misericordia di dio nella missione della Chiesa; preghiera della Chiesa dei nostri tempi.
Il volume contiene gli appunti personali del vescovo Karol Wojtyla, poi Papa Giovanni Paolo II, scritti nell'arco temporale dal 1962 al 2003. In effetti nel suo testamento il papa polacco aveva disposto che i suoi appunti personali venissero bruciati, tuttavia il cardinale Stanislaw Dziwisz, attualmente arcivescovo di Cracovia e per quasi quarant'anni segretario particolare di Wojtyla, annota nella prefazione del volume: "Non ho avuto il coraggio di bruciare le carte e i quaderni degli appunti personali da lui lasciati, perché contengono informazioni importanti sulla sua vita." - prosegue il Cardinale "perché sono la chiave per comprendere la sua spiritualità, cioè tutto quello che c'è di più intimo nell'uomo: la sua relazione con Dio, con gli altri e con se stesso". Tali appunti spirituali, oggi pubblicati per la prima volta, erano contenuti in due agende, datate 1962 e 1985. La prima comprendeva gli appunti dal 1962 al 1984; la seconda quelli dal 1985 al 2003. In esse Wojtyla annotava le sue riflessioni, riguardanti prima di tutto gli esercizi spirituali e le giornate di ritiro alle quali partecipava. Gli appunti erano scritti in polacco, con l'inserimento di frasi in latino e in italiano, specialmente durante gli esercizi per il Papa e la Curia romana in Vaticano. Queste pagine, frutto del pluridecennale itinerario interiore di Karol Wojtyla, sono pertanto espressione di un rapporto personale con Dio, sempre al centro della sua vita spirituale.
Le preghiere di Karol Wojtyla, vibranti di fervore umano e di convinzioni profonde, di intensità interiore e di straordinarie risorse espressive, abbracciano certezze soprannaturali e un ampio ventaglio di argomenti teologico-sociali. Riecheggiando alcuni Padri della Chiesa come sant'Agostino o san Tommaso d'Aquino, Giovanni Paolo II ritiene la preghiera, nella quale si affida a un ampio periodare, a una grande varietà di immagini, simboli e figure retoriche, un colloquio con Dio, una ricerca di Dio che è al tempo stesso la Sua rivelazione più alta. Alle preghiere si aggiungono le Poesie, che rappresentano un'esperienza umana e un efficace strumento pastorale allo stesso tempo. Pubblicate sotto diversi pseudonimi, più volte ristampate e tradotte in numerose lingue, continuano a godere ancora oggi di una straordinaria e ininterrotta fortuna.
In occasione della santificazione di Giovanni Paolo II, un libro ne raccoglie i pensieri più belli e commoventi.
Giovanni Paolo II è stato dal 1978 al 2005 un faro per la Chiesa e per il mondo. Lo è stato non solo attraverso la sua straordinaria testimonianza di vita e la sua instancabile attività apostolica, ma anche mediante un gran numero di scritti, che ne documentano la lucidità e profondità di visione, al tempo stesso teologica e filosofica, antropologica ed esistenziale. Di questo suo ricco magistero i testi qui riuniti, ordinati tematicamente, propongono l’essenziale, non solo in relazione ai vari aspetti della dottrina e della vita della Chiesa (per esempio, il rapporto tra scienza, fede e ragione, lo sforzo ecumenico e di evangelizzazione, il primato di Pietro, il celibato del clero, il sacerdozio femminile), ma anche a numerosi altri argomenti di carattere etico e sociale, dall’aborto e l’eutanasia alla fecondazione artificiale, all’omosessualità e al divorzio. Una raccolta che ci permette di apprezzare nella sua interezza l’eredità spirituale e pastorale di questo amatissimo Papa.
Karol Wojtyla (1920-2005) è stato ordinato sacerdote nel 1946, vescovo ausiliare di Cracovia nel 1958 e arcivescovo nel 1963. Il 16 ottobre 1978 è stato eletto Papa, assumendo il nome di Giovanni Paolo II. Fra i suoi libri, bestseller in tutto il mondo, ricordiamo: Varcare la soglia della Speranza, Dono e mistero, Trittico romano e Alzatevi, andiamo!
Wojtyla, parlando dell'importanza del Vangelo come fonte di ispirazione creativa, rileva la necessità di vedere in Esso un testo necessario all'artista in quanto uomo. E' forse il passaggio-chiave degli esercizi spirituali: il monito rivolto all'artista a non divinizzare la propria opera. E' molto eloquente, a questo proposito, il richiamo alle parole di Zygmunt Krasinski: "Dentro di te scorre un flusso di bellezza, ma tu non sei la bellezza", una frase tratta dalla Commedia divina che, confessa Wojtyla, "da così tanti anni mi accompagna con insistenza". Il Wojtyla sacerdote qui torna sicuramente al Wojtyla attore, al Wojtyla polonista che per anni ha provato a penetrare la bellezza e l'essenza del pensiero delle opere degli scrittori romantici polacchi.
(Dalla postfazione di Jacek Popiel)
Memoria e identità è la grande meditazione a cui Papa Giovanni Paolo II ha affidato il suo estremo messaggio all’umanità. È una riflessione sulla storia e sul mistero del male, incarnato nei grandi sistemi totalitari del Novecento come il nazismo e il comunismo che hanno prodotto l’Olocausto, i gulag, gli stermini di massa. È la testimonianza autobiografica di un uomo che ha lottato e sconfitto il male. È un’indagine sui fondamenti etici della democrazia e dei diritti umani, sull’identità dell’Europa, potentemente plasmata dal cristianesimo fino alla frattura provocata dall’illuminismo, sulla missione della Chiesa, che custodisce in sé la memoria della storia umana. Questo libro fondamentale – arricchito dalla preziosa introduzione di Joseph Ratzinger – racchiude la toccante eredità spirituale del Papa che più di tutti ha saputo testimoniare, con le parole e l’esempio, l’amore di Dio attraverso l’amore per l’uomo.
Un piccolo libro per un grande testimone, Giovanni Paolo II, il papa oggi beato, l'"atleta di Dio" che Vittorio Messori ricorda nella sua ultima notte dolorosa domandandosi: "Chi è, davvero, colui il cui respiro difficoltoso si leva da quel letto di ospedale?" è la croce a dare senso a tutto. Come scrive nell'introduzione Luigi Negri, "la croce è la radice della dignità dell'uomo". Ecco perché a un certo punto papa Wojtyla esorta: "Ciascuno di noi, guardando Cristo crocifisso, ritrovi la propria grandezza e la propria dignità". Una raccolta di testi, anche inediti e mai tradotti, dai pellegrinaggi polacchi a una preghiera in forma di poesia: "Accogli coloro che accettano la croce, coloro che non la capiscono e coloro che la evitano... accetta l'uomo!" Con testi di Vittorio Messori e Luigi Negri.