Nel volume, accanto alla descrizione del fenomeno delle precipitazioni e dei relativi processi secondari, vengono illustrati alcuni dettagli formali di metodi statistici, come i modelli scolastici non lineari, mirando principalmente alla loro applicazione alla previsione delle precipitazioni mensili ed esemplificando in particolare il caso di Udine.
Due personalità del nostro tempo, l'uomo di fede, Carlo Maria Martini, e quello di scienza, Giulio Giorello, poco prima della scomparsa del cardinale si sono confrontati nel tentativo di creare un terreno comune sul quale far sorgere punti di incontro tra credenti e non credenti. L'impresa non era facile visto che i due venivano da cammini molto diversi: da una parte un uomo di Dio, pastore di anime e insigne biblista, a lungo arcivescovo di una delle più grandi diocesi del mondo, quella ambrosiana; dall'altra un filosofo della scienza, ateo dichiarato e pubblicamente schierato a difesa del diritto di ciascun individuo di farsi esclusivo custode del proprio destino. Quel che li avvicinava, però, era una feconda apertura reciproca e la continua ricerca di orizzonti di tolleranza che dischiudano nuove possibilità di pacifica convivenza tra le culture rispetto alle questioni cruciali dell'esistenza. Da questo dialogo, a volte animato anche da vivaci spunti polemici, risaltano sia il valore costitutivo di quell'attenzione all'altro che riesce a incarnarsi in Una genuina e ostinata esperienza di solidarietà sia la convinzione che interrogarsi sul senso profondo del nostro destino con intelligenza e amore, senza reticenze, sia uno degli strumenti migliori per combattere ogni paura, anche quella della morte.
Pagine che aprono una finestra sul vasto e variegato mondo delle coppie che nel linguaggio ecclesiastico sono chiamate "irregolari". Nelle interviste e nelle testimonianze qui raccolte ricorrono alcune parole chiave: dolore, che ha bisogno di accoglienza e rispetto; amore, che si ritrova, nonostante tutto, anche in queste "storie ricucite" (Montale); disagio, di queste coppie credenti verso una Chiesa spesso percepita come ostile, e disagio della comunità cristiana, pastori e laici, che si comporta con queste persone in modo ambiguo; speranza, di essere ascoltati e accolti, ma anche di ricevere dalla Chiesa, attraverso il Sinodo dell'ottobre 2015, una "buona notizia".
Nel più che ventennale servizio episcopale di Carlo Maria Martini nella diocesi di Milano molteplici sono stati i suoi interventi sulla figura del prete. In occasione degli incontri con i sacerdoti, nei decanati e nelle zone pastorali, egli sapeva far risuonare orientamenti che avrebbero reso ancora più efficace la missione dei presbiteri nella comunità. Le omelie che il Cardinale teneva ogni anno il Giovedì Santo meritano una speciale considerazione e un posto ragguardevole. L’intero presbiterio, presente in Duomo attorno al proprio vescovo, confermava le promesse sacerdotali e, illuminato dalla Parola, il «Sì, lo voglio!» diventava la rinnovata risposta di ogni prete all’unico Pastore della Chiesa. La presente raccolta si propone di mantenere viva la memoria del cardinale Martini e di sostenere il quotidiano servizio di ogni sacerdote alla Chiesa e al mondo (dalla Presentazione).
«El celibato aparece en nuestros días como una de las realidades más originales y más contestadas del cristianismo. El historiador sabe que ha sido así desde el principio». Esta cita sirve a Juan María Uriarte como punto de partida para un tratamiento interdisciplinar del celibato desde aquellos saberes con los que está familiarizado y, concretamente, desde la antropología, la teología, la espiritualidad y la experiencia del trato pastoral con muchos célibes.
Su reflexión parte del análisis del contexto cultural en que los sacerdotes viven hoy el celibato (cap. 1). A continuación expone de forma sencilla, pero suficientemente rigurosa, algunas tesis sólidas de antropología sexual. Se trata de una exposición muy conveniente, puesto que el celibato auténtico no es una negación de la sexualidad, sino otra manera de vivir nuestra condición sexual (cap. 2).
Acto seguido, recoge algunas afirmaciones de la antropología del celibato, orientadas a descubrir su posibilidad y su dignidad humana, hoy cuestionadas por la mentalidad predominante (cap. 3).
El capítulo 4 muestra las dimensiones cristológica, eclesiológica y escatológica del celibato cristiano, y establece entre él y el matrimonio una saludable confrontación que desvela el carácter complementario de ambos estados de vida.
La teología del celibato inspira una espiritualidad específica, cuyos rasgos son descritos y analizados en el capítulo 5.
La naturaleza carismática del celibato no solo no exime de un aprendizaje, sino que, por el contrario, lo reclama. Los dos últimos capítulos están expresamente dedicados a la pedagogía necesaria para garantizar este aprendizaje. El primero de ellos describe las características de un celibato sano y logrado, y enuncia criterios operativos (cap. 6); el segundo y último presenta orientaciones y tareas concretas (cap. 7).
JUAN MARÍA URIARTE nació en Frúniz, Vizcaya, en 1933 y fue ordenado sacerdote en 1957. Licenciado en teología por la Universidad Pontificia Comillas y en psicología por la Universidad de Lovaina, obtuvo la diplomatura en psicología religiosa por el Instituto AMAR de París. Nombrado obispo auxiliar de Bilbao en 1976, obispo de Zamora en 1991 y obispo de San Sebastián en 2000, estuvo al frente de esta diócesis hasta 2010. En la Conferencia Episcopal Española (CEE) ha sido miembro de la Comisión Episcopal de Seminarios y Universidades (1978-1990) y de la Comisión Episcopal del Clero (1990-1993), de la que fue presidente de 1993 a 1999. Perteneció a la Comisión Permanente de la CEE (1993-2005) y fue miembro de su Comité Ejecutivo de 1999 a 2005.
Autor de numerosas obras, en la editorial Sal Terrae han visto la luz recientemente cuatro libros suyos: Una espiritualidad sacerdotal para nuestro tiempo / Servir como pastores / Ser sacerdote en la cultura actual (en colaboración) / La reconciliación.
"La famiglia è un luogo altissimo della realizzazione del progetto di Dio su ciascuno. Sforzarsi di rispettare la dignità di coloro che vivono con noi, privilegiare il dialogo anche nei momenti di stanchezza e di delusione, sono modi concreti, possibili, anche se a volte difficili, di seguire Gesù nella propria vita quotidiana". È una ricetta semplice e insieme consapevole delle difficoltà quella che Carlo Maria Martini propone di fronte alle complesse sollecitazioni che si addensano sulle relazioni affettive e sull'istituzione familiare stessa. In diverse occasioni, negli anni del suo ministero pastorale, l'amatissimo arcivescovo di Milano è tornato su questi temi, con la sollecitudine e l'originalità, l'approfondita conoscenza della Scrittura coniugata alla concretezza della vicinanza pastorale, che sempre sono state la cifra dei suoi interventi. Questo volume raccoglie le conferenze e i discorsi più significativi del cardinal Martini sulla famiglia e il matrimonio, che vanno da riflessioni di carattere generale sul sacramento del matrimonio e sul profondissimo legame esistente tra eucaristia e famiglia a indicazioni di cammino per affrontare le fatiche legate all'educazione dei figli, le prove portate dalla precarietà del lavoro, le insidie dei percorsi di concordia e riconciliazione.