Denso di echi arcani, ambientato nell'Europa delle rivoluzioni, condotto sul filo della parodia e del gioco letterario, La cospirazione è una storia avventurosa e picaresca che si ispira ai classici dell'avventura e al feuilleton ottocentesco, snodandosi fra Milano e Parigi, i Carpazi e il Mediterraneo. Un romanzo che non mancherà di appassionare i lettori più esigenti, quelli che non hanno dimenticato la grande tradizione del romanzo europeo.
Questo romanzo è stato finalista nell'edizione 2004 del Premio Calvino di Torino.
MARIO ARTURO IANNACCONE, per Sugarco Edizioni ha pubblicato sei studi sulla storia dell'immaginario: Rennes-le-Chateau, una decifrazione (2004), Templari, il martirio della memoria (2005), Storia segreta - Adam Weishaupt e gli Illuminati (2005), Maria Maddalena e la dea dell'ombra (2006), La spada e la roccia (con Andrea Conti) e Rivoluzione psichedelica (2008).
La vita cristiana è gioiosa. Una gioia profonda, che nasce dall'incontro con un Dio vivo, vicino, presente nella vita di ogni giorno. Dopo averla scoperta in noi, non potremo non comunicarla agli altri, condividendola: saremo così testimoni anche noi del Dio della gioia.
Viviamo in società multiculturali, in un mondo ormai "villaggio globale", e sempre più il dialogo interreligioso appare fondamentale per la pacifica convivenza dei popoli. In queste pagine l'autore descrive le caratteristiche di un dialogo sincero, rispettoso e profondo, e mostra come ogni cristiano può contribuirvi.
Ogni giorno i politici ci inondano di migliaia di parole in libertà. Promesse, smentite, voltafaccia, bugie, insulti e banalità dilagano nelle agenzie di stampa, nei "pastoni" dei telegiornali, sulle pagine dei giornali. Siamo in piena "dichiarazia", una perversa spirale tra politica e media dove il fumo verbale annebbia i fatti, le inchieste, l'attività politica seria. Qualunque critica diventa la "demonizzazione dell'avversario", ogni accusa è "farneticante", i giornalisti scomodi sono "faziosi". In continue polemiche che montano furiose e sfumano nel nulla, la Casta dichiarante si rinfaccia "menzogne", non accetta "lezioni" e non si fa certo "intimidire". E dietro la cortina delle chiacchiere nega l'evidenza, si contraddice senza pudore, afferma tutto e il contrario di tutto. Ma la rappresentazione che va in scena non ha niente a che vedere con la realtà. Mario Portanova invita a capire trucchi, frasi fatte, voli pindarici e sviolinate, che non hanno colore né schieramento. Perché mai come in politica tra il dire e il fare c'è di mezzo un mare (di parole).
Il Grande capo pensò che il destino dell'uomo non poteva essere chiuso dentro il pianeta Terra, così piccolo ormai per gli uomini che avevano tanti mezzi per spostarsi. E convinse tutti che, come l'antico Ulisse, il suo fine era di vivere oltre il piccolo mondo, nell'universo e quindi esplorarlo.
Fu lui che progettò la nave Ammiraglia e le altre città spaziali, che convinse il governo mondiale a realizzarle e i popoli a lasciare la terra. Con lui andarono via tutti.
Le tappe biografiche del sacerdote palermitano ucciso dalla mafia e le motivazioni che hanno portato i mafiosi a uccidere don Puglisi, una riflessione sull'antievangelicità della mafia.
Perché l’omicidio di don Giuseppe Puglisi (15 settembre 1993) è stato compiuto in odiumfidei? Perché si può parlare di un vero e proprio martirio?
Nella prima parte vengono presentate le tappe biografiche principalidel prete palermitano ucciso dalla mafia.
Nella seconda, descritto il martirio materiale, viene approfondito dettagliatamente quello formale sia ex parte victimae sia ex parte persecutoris. In special modo il lettore avrà modo di conoscere le motivazioni che hanno portato i mafiosi a uccidere don Puglisi, la riflessione sull’antievangelicità dellamafia e il perché si può affermare che l’odium fidei della mafia costituisce la causa di questo omicidio.
Una breve bibliografia e un’appendice fotografica concludono il volume.
Come raccontare il periodo che va dalla fine degli anni Sessanta a oggi? Per comprendere quanto è avvenuto, le categorie tradizionali della cultura e della politica sembrano inadeguate. Ci si è trovati dinanzi a eventi, come il Maggio francese del '68, la Rivoluzione iraniana del 1979, la caduta del muro di Berlino del 1989 e l'attacco alle Torri gemelle di New York dell'11 settembre 2001, nei confronti dei quali tutti hanno esclamato: "Impossibile, eppure reale!" Questi fatti hanno avuto grandissime conseguenze su tutti gli aspetti della vita individuale e collettiva, destabilizzando radicalmente le istituzioni, i costumi sessuali e il modo di sentire di intere generazioni. È nato un nuovo regime di storicità, caratterizzato dall'esperienza di fenomeni che sono vissuti ora come miracoli e ora come traumi, perché sembrano inaccessibili a una spiegazione razionale e a una narrazione coerente. L'autore, che ha vissuto con partecipazione emozionale e con vigilanza intellettuale le vicende di questo periodo storico, prestando una continua attenzione ai mutamenti e interrogandosi sul loro significato, propone criteri di intelligibilità che aiutino a cogliere la sostanziale unità di questo quarantennio, nel quale la possibilità di una vera azione politica, sessuale e letteraria è venuta meno: in tutti questi ambiti il posto dell'azione è stato preso dalla comunicazione, con effetti insieme devastanti e comici.
Raccolta di riflessioni, corredate da puntuali richiami biblici e magisteriali, che aiutano il lettore a comprendere meglio la propria vita e a vederla nella prospettiva cristiana. Da dove vengo e verso dove vado? Chi mi ha fatto esistere? E perchè esisto?" Tutti siamo dei chiamati e qui sta la bellezza della vita, perchè vi è un bellissimo disegno di Dio che ci precede. L'Autore offre degli spunti preziosi che inducono a farci spalancare gli occhi per vivere una vita realizzata e felice, così come Dio ce la dona. "
Questo libro racconta la storia d'amore tra una mamma ed il suo bimbo "speciale". Chi leggerà queste pagine si lascerà coinvolgere dalla gioia, dal senso dell'attesa, ma anche dal dolore che pervade i sensi e dalla "morte" dell'anima. Si lascerà poi toccare dal sentimento di rinascita, dallo schiudersi di una forte speranza, dalla presa coscienza del dono ricevuto da Dio: Emanuele. I sentimenti e gli episodi narrati conducono a comprendere finalmente perché Emy è considerato dalla sua mamma un bimbo solamente "nato" down. Questo libro e'un inno alla vita che, per quanto travagliata possa essere, rivela sempre un'avventura meravigliosa. E la disabilità, nell'ottica luminosa della fede, diventa occasione per capire ciò che nella vita conta davvero...
Un saggio sul tema della vocazione, ispirato alle parole del Santo Padre che sollecitano la Chiesa ad un atteggiamento di uscita, verso le periferie esistenziali. Il libro si articola attraverso alcune maglie: il Dalmanutà (Mc 8, 10), come metafora dell'anima che riposa nell'incontro con Cristo dopo aver compiuto il passaggio all'altra "riva", cioè la scelta fondamentale di accettarsi come essere vocazionale; la Rivelazione biblica; il discernimento; la preghiera; il concetto di tempo. L'esserci vocazionale non si potrebbe immaginare senza il movimento, perché esso esprime la natura intrinseca della vocazione che ci richiama al bisogno della comunione. Il Dio Trino ed Uno ci invia in "uscita", come da quattro anni ci ricorda papa Francesco.
Nel 1948 il governo rumeno dichiara fuorilegge la Chiesa greco-cattolica, perseguitando chiunque vi rimanesse fedele. In questo contesto di ateizzazione, dove il mondo del peccato sembra prendere il sopravvento, si inserisce la vicenda umana, spirituale e mistica di suor Maria-Ionela, reclusa per dieci anni a causa della sua fede. In quegli anni di prigionia, di isolamento e di silenzio scrive, dapprima sulla "carta" del cuore e poi sulla "carta" della memoria, alcune meditazioni frutto di un dialogo profondo e intimo con il Cristo. Anzi, suor Maria-Ionela fa parlare quasi sempre il Cristo, con uno stile che si avvicina a quello di santa Faustina Kowalska. Nelle meditazioni di questo volume, adatte anche a un corso di esercizi spirituali, ella induce il lettore a intuire la presenza e l'opera dello stesso Figlio di Dio e della sua Mamma dolcissima! Ci troviamo di fronte ad un'anima profondamente innamorata di Cristo e di Maria: di certo nessuno potrà leggere le pagine di questo libro senza restarne affascinato e conquistato!
Dante era eretico. Non per aver messo i papi all' Inferno, ma perché la dottrina che espone non è cattolica: è quella dei catari. Lo sostiene Maria Soresina analizzando uno ad uno gli aspetti della loro dottrina, ciò in cui credevano e ciò che della Chiesa cattolica respingevano. La dimostrazione è sconvolgente: è tutto presente nella "Divina Commedia". E non solo. I catari avevano un unico sacramento, il "consolamentum", che prevedeva un percorso spirituale complesso, segnato da varie tappe, che sono chiaramente individuate dall'autrice nel cammino di Dante attraverso il Purgatorio. Dante aderiva pienamente al catarismo: era un "perfetto", come dicevano gli inquisitori, un "buon cristiano", come dicevano i catari di se stessi. Questa è l'ardita tesi, sostenuta con rigore e suffragata da piccoli e grandi riscontri intercettati nel testo del poema. Un secondo obiettivo, perseguito dall'autrice con altrettanta passione, è quello di far conoscere i catari, raccontarne la tragica storia e denunciare le falsità che ancora circolano su di loro. Il poema dantesco appare così dettato dall'urgenza di trasmettere la conoscenza di un mondo di idee e di valori che stava per essere cancellato: il mondo dei "buoni cristiani" e il loro messaggio di amore e di libertà.