Dopo essere stato un giovane irrequieto, un militare, un profugo, un lavoratore emigrato all'estero, un monaco trappista, un sacerdote diocesano, Padre Basilio Martin è oggi un'eremita senza internet ma non solo, cioè solitario sì, ma attento a ogni realtà della società e della Chiesa. Questo libro è la sua autobiografia, dove egli racconta gli episodi più importanti delle sua vita avventurosa fino a oggi, indicando il filo provvidenziale che lega il tutto. Il titolo del volume descrive bene questa forza spirituale che ha sempre vegliato su Padre Basilio e che lo ha portato dalla Puglia, alla Svizzera e ultimamente all'Eremo di San Pietro in Vigneto nel territorio di Gubbio, una struttura del XII secolo che Padre Basilio ha ricostruito con le sue mani per farne un'oasi di silenzio e preghiera a disposizione di tutti. E in futuro... chissà dove soffierà il "vento di Dio"?
"Fratel Ettore è un guerriero dall'armatura luccicante, parte lancia in resta per combattere orripilanti draghi a tre teste che nessun guerriero, per quanto valoroso, vorrebbe mai affrontare. Lui mi difende da mille streghe cattive, non si lascia impressionare dai mulini a vento e insegna anche a me a non lasciarmi destabilizzare, ma è una scuola difficile..." Così esordisce suor Teresa Martino nel raccontare la vicenda del suo incontro con un grande profeta dei poveri, che è stato anche un vero mistico, benché la sua statura nella carità abbia talvolta offuscato la profondità spirituale della sua esistenza. Il testo di suor Teresa - un tempo attrice di teatro -, la donna che oggi ha raccolto l'eredità delle comunità fondate da fratel Ettore, ci svela un volto intimo della vicenda del Camilliano che ospitava i più poveri alla Stazione Centrale di Milano. Attraverso uno stile che ricorda talvolta quello dei Fioretti di san Francesco, siamo introdotti nel mistero della vocazione d'amore per i deboli e di quella che, spesso, appare veramente come la "Commedia degli Ultimi". La vita di fratel Ettore, profeta dei poveri.
Vittoria Colonna (1490-1547), appartenente alla ben nota e potente famiglia romana, fu una delle più affascinanti figure del suo tempo, animata da un'autentica religiosità e da una notevole sensibilità artistica. Amica di Michelangelo, fu lei stessa poetessa delicata e raffinata, come testimoniano le sue Rime. Il presente studio prende in esame la produzione lirica di Vittoria Colonna, mettendo in risalto il legame tra la ricercata produzione poetica e la profonda esperienza religiosa. Con questo libro si apre la nuova serie della "Collana di Studi Cappuccini Lombardi", curata da padre Costanzo Cargnoni.
Carlo Maria Martini dedica le sue meditazioni ad Abramo, padre di una fede in cammino, simbolo di tutti coloro che cercano Dio. Abramo è nostro padre non solo «nella fede come vita vissuta», ma anche per il suo essere «modello esemplare dell’uomo in atteggiamento di accoglienza e di disponibilità». Il suo mettersi in marcia ci rammenta l’esigenza di affrancarci dall’ambiguità di un certo “credere di tradizione”e allo stesso tempo ci mette in guardia da coloro che «si sono fatti essi una propria idea di religiosità e combattono nel nome di essa tutti quelli che non la vedono allo stesso modo». Con le sue riflessioni, il cardinal Martini spiega ai lettori come la fede sia un cammino da intraprendere con il coraggio e la disponibilità di chi cerca e non ha paura di trovare qualcosa diverso e di più grande.
"Ritengo un vero dono dello stesso Rinaldi l'aver potuto approfondire il suo pensiero e le sue convinzioni su un punto nodale della sua stessa vita: la trasmissione fedele del carisma di Don Bosco nonostante il forte dinamismo dei cambiamenti richiesto dai tempi. Lo studio coinvolgente e sistematico della periodica corrispondenza tenuta dal Beato con i salesiani sparsi nel mondo (le famose "lettere circolari" scritte da lui come Rettore Maggiore dal 1922 al 1931) mi ha fornito tutto un vasto patrimonio di notizie, di dati, di spiritualità vissuta, che ho ritenuto utile comunicare con questo libro anche agli altri" (dalla Prefazione).