Per tutte le cose da fare, soprattutto se sono di una certa importanza, ci si prepara. Così deve essere anche per chi proclama la parola di Dio nell'assemblea liturgica e il manuale di Iotti, sperimentato nella formazione di lettori per le parrocchie, si propone di servire allo scopo dosando aspetti teorici e pratici. Le riflessioni iniziali, di tipo spirituale-ascetico, giustificano la trattazione più direttamente tecnica e operativa della seconda parte, a tratti minuziosa: come presentarsi al leggio, come leggere, come impostare la voce, come utilizzare il microfono. Il manuale per proclamare la Parola in assemblea segue la pubblicazione dello stesso autore "Guidare un coro liturgico", documentazione di un'attività di animazione operativa nelle parrocchie.
Questo libro presenta l'etica della virtù come proposta inaggirabile per una reale educazione alla vita buona, anche quella proposta dal Vangelo. L'etica della virtù, nata in un contesto confessionale non cattolico e valorizzata in ambito teologico, mostra il duplice pregio dell'eccellenza umana e della compatibilità biblica, risultando così pertinente dentro e fuori il contesto esplicitamente cristiano. L'etica della virtù permette inoltre di attivare pienamente la cura educativa, in quanto risultano entrambe coinvolte nella promozione integrale della persona umana.
Una sfida immensa attende il nuovo pontefice. Guidare il rinnovamento e affrontare gli scandali che scuotono la Chiesa: prelati e sacerdoti accusati di abusi sessuali, comunione ai divorziati, celibato del clero, sacerdozio femminile, guerre di potere e finanze vaticane, corpo e sessualità dei cristiani, ritorno alla parola del Vangelo. La Chiesa è chiamata, oggi più che mai, a voltare pagina.
Per Paolo Brosio Medjugorje significa trasformazione interiore, profonda rinascita nella fede. Dal primo pellegrinaggio compiuto in Bosnia-Erzegovina all'inizio del 2009 la sua vita è radicalmente cambiata. Lo ha raccontato nei due primi libri: "A un passo dal baratro" e "Profumo di lavanda". Paolo è instancabile. Tiene centinaia di incontri in parrocchie, santuari e associazioni in ogni parte d'Italia, partecipa a dibattiti televisivi in programmi RAI e Mediaset e continua ad accompagnare pellegrini desiderosi di vivere l'incontro con la Madonna. Con i viaggi a Medjugorje continua a raccogliere fondi per il progetto "Nonni e Nipoti", l'orfanotrofio di suor Kornelya in fase di ultimazione, e per il progetto "Bravi ma Poveri", borse di studio a studenti meritevoli che i frati francescani destinano a giovani della Bosnia-Erzegovina. Medjugorje ha un significato tutto particolare in questo 2011, anno in cui si celebra il trentesimo anniversario dall'inizio delle apparizioni della "Gospa". Paolo non poteva mancare all'appuntamento e, con la verve giornalistica che lo caratterizza, racconta i principali avvenimenti di un pellegrinaggio straordinario da Forte dei Marmi a Medjugorje. L'incontro in Italia con il vescovo di Loreto, la visita a padre Jozo in un'isoletta croata, l'incontro con i veggenti sono solo alcuni degli episodi che si intrecciano alle testimonianze di conversioni e guarigioni miracolose, al ricordo delle celebrazioni dell'anniversario, il 25 giugno, fino al Festival dei Giovani.
I sistemi di trasporto occupano un ruolo di indiscussa rilevanza nella nostra società: qual è stata la loro evoluzione a livello mondiale? Quali i loro impatti territoriali, quali interessi e quali dinamiche geopolitiche ne influenzano lo sviluppo? Che tipo di scenari possiamo prefigurare per il futuro? Ai grandi spazi marittimi e oceanici, per secoli obiettivo strategico delle grandi potenze, si sovrappongono oggi nuove aree, come la "massa eurasiatica" e il Mar Glaciale Artico, nelle quali alle strategie energetiche dei principali attori internazionali si affiancano ipotesi e progetti di direttrici di trasporto in grado di configurare nuove gerarchie territoriali e geopolitiche.
Il romanzo racconta una storia moderna che, per una serie di avventure, si aggancia a eventi lontanissimi, al tempo cioè del “faraone eretico” Akhenaton, al quale è attribuita la prima visione monoteistica della storia. Egli, infatti, impose al suo popolo la fede in Aton, il dio del sole che tutto illumina e a tutto dona la vita, l’Unico da adorare. Un’autentica rivoluzione culturale, che però durò poco perché la potente casta dei sacerdoti di Amon, riprese il potere e cancellò ogni traccia del culto monoteistico.
Almeno così si credeva. Nella realtà (del romanzo) il casuale ritrovamento di un pezzetto di intonaco dipinto staccato dalla parete di una tomba della Valle degli Artigiani mette in moto un meccanismo che porterà a individuare una tomba intatta nella quale il culto monoteista del dio Aton è celebrato in tutto il suo splendore.
È un mattino di novembre. Nella sala di uno dei più prestigiosi college di Oxford, centinaia di persone aspettano l'inizio di una conferenza. Dopo qualche minuto entrano - nel silenzio generale - decine e decine di pecore. Bianche, lanose, ordinate, moderatamente belanti. Le guida Filippo Cantirami, giovane economista italiano, che come nulla fosse comincia il suo intervento sulla crisi dei mercati. Inizia così il nuovo romanzo di Paola Mastrocola. Quella incredibile invasione di pecore getterà nel caos i genitori Cantirami, convinti che il figlio modello sia a Stanford a finire un dottorato, e che si ritrovano all'improvviso spiazzati e in ansia. Cosa combina Fil, dov'è finito, chi è veramente? E chi è quel suo compagno Jeremy con il quale ha stretto un patto, che cosa si sono scambiati i due ragazzi, qual è il loro segreto? Fil sembra sparito nel nulla, perduto in un mistero. Imprendibile. E intanto, sullo sfondo, la crisi dei nostri giorni. Ma raccontata da lontano, come guardando il presente dal futuro, tra una cinquantina d'anni. Filippo Cantirami, il giovane rivoluzionario della Mastrocola, è un ragazzo privilegiato, un personaggio scomodo, di questi tempi: eppure è lui - in virtù dei suoi pensieri, dei suoi silenzi, dei suoi gesti e delle sue scelte - che pagina dopo pagina ci apre al sogno di una vita diversa. Un sogno che ci porta a riflettere sull'idea di tempo e sulla possibilità di metterla in discussione, di ripensarla.
“Voglio leggere ad alta voce il vangelo. Non come una biografia o un resoconto storico, ma come un’appassionata testimonianza di fede. Per lasciarsi incontrare dalla Parola. Da Dio. Perché la fede nasce sempre da un incontro”. Paolo Curtaz intende continuare ed ampliare la meditazione dei vangeli iniziati con alcuni fortunati testi sul Natale, la Passione e la Resurrezione, attraverso un linguaggio accessibile
e semplice, proponendo un’esegesi spirituale che aiuti i cercatori di Dio ad avvicinarsi alla fede con obiettività e passione.
Questo primo volume di commento ai vangeli analizza alcuni degli incontri di Gesù (la samaritana, Nicodemo, il giovane ricco, Zaccheo...) per trovare dentro i racconti le dinamiche che possono coinvolgere anche l’uomo contemporaneo e aprirlo al discepolato. In questi tempi confusi e di crisi l’autore condivide la sua personalissima ed originale ricerca spirituale per avvicinarsi al Dio di Gesù attraverso la straordinaria testimonianza degli evangelisti.
L'autore
Paolo Curtaz è valdostano e alterna il suo tempo fra la montagna, la sua famiglia e la voglia di conoscere le cose di Dio. Ha una formazione teologica, e, da anni, scambia le sue riflessioni con chi condivide la sua ricerca. Cura due siti, www.tiraccontolaparola.it, che utilizza per la riflessione biblica e www.paolocurtaz.it, un blog nato per allargare la riflessione ai temi della vita. Collabora con un rivista, Parola e preghiera, che vuole fornire una traccia di preghiera per l’uomo contemporaneo. Con l’associazione Zaccheo, di cui è presidente, organizza numerose serate e week-end di esegesi spirituale in giro per l’Italia e propone viaggi biblici in Israele. Ha fatto il prete con passione per vent’anni e ora, in altro modo, continua a raccontare di Dio. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: La Parola spezzata (2006), La Parola compiuta (2007), La Parola incarnata (20082), La lettera perduta (20082), Cristiano stanco? (20105), Dov’è Colui che è nato? (20102), Convertirsi alla gioia (20104), L’ultimo sì (2010), ABC della fede cristiana (2010), Gesù zero (2011), In coppia con Dio (20106), Il grande abbraccio. Via Crucis (2011) e Sul dolore. Parole che non ti aspetti (2012). Nel 2011 ha pubblicato per Mondadori Strade Blu Perché restare cristiani. Il suo libro più recente è L’Amore e altri sport estremi (Edizioni San Paolo 2012).
Un saggio scritto con stile giornalistico per raccontare la storia di Euno, lo schiavo autore della prima rivolta servile nella storia di Roma.
Questo volume ripercorre e rimedita in modo sistematico e del tutto inedito la storia della drammaturgia della Piccola Patria, in lingua friulana e italiana, dagli esordi borghesi di metà Ottocento agli sviluppi novecenteschi, tra inerzia della convenzione, sensibilità moderna della crisi e, oggi, sfida della globalizzazione. Un teatro da micro-area che sa entrare in contatto con la sua comunità, ne riprende la lingua periferica, ne riflette l'inconfondibile antropologia, ne rappresenta gli umori, ora comici ora pensosi, nell'altalena in movimento di diversi contesti storici e culturali. È il teatro del Friuli, che arriva fino a noi con la consistenza e la resistenza di una incontestabile tradizione, ricca di autori, testi, pratiche materiali della scena, esperienze sociali.
"Probabilmente Giorgio Napolitano non avrebbe gradito affatto, nemmeno nell'aprile del 1944, essere definito 'un intellettuale di avanguardia', come ha detto Togliatti e come vuole un lessico marxista-leninista che gli è sempre andato stretto" scrive Paolo Franchi. "Ma è ancora più probabile che, senza la svolta di Togliatti, comunista, o almeno comunista a tempo pieno, non sarebbe diventato mai." A Napoli, durante la guerra, le sue prime passioni di giovane antifascista sono il cinema, il teatro, la letteratura, la poesia, la musica, vissute, al liceo Umberto e all'università, con molti ragazzi che si faranno strada, da Raffaele La Capria a Giuseppe Patroni Griffi, da Rosellina Balbi ad Antonio Ghirelli. Ma la a via all'antifascismo e al Pci passa anche per la scoperta dell'umanità dolente del ricovero antiaereo scavato davanti alla casa della sua famiglia, sotto Palazzo Serra di Cassano, dove, per sfuggire a bombardamenti feroci, la povera gente dei "bassi" e del Pallonetto Santa Lucia si mescola con i "signori" dei piani alti. È in quel rifugio che Napolitano si scopre per la prima volta in grado di reagire persino agli eventi più drammatici con grande autocontrollo e ragionevole fatalismo. È una virtù innata che praticherà per tutta la vita. Prima nel Pci, dove sin dai suoi primi passi in politica avrà per maestro Giorgio Amendola. Poi in Europa e nelle istituzioni, da presidente della Camera e soprattutto da capo dello Stato.