La valle del Nilo è stata la culla di una delle più antiche civiltà conosciute. In questa monografia Paola Buzi ci presenta un interessante viaggio attraverso le più grandi civiltà del Mediterraneo: quella egizia, quella romana e quella cristiana fino all'irrompere dell'invasione araba-musulmana. La storia dei cristiani copti è ancora poco nota, ma di grande interesse: 5000 anni di storia di un antico popolo collocato tra tante genti di differenti fedi. L'evoluzione dell'Egitto tardoantico e altomedievale può dunque apparire a prima vista caotica, eterogenea, tributaria di diversissime influenze esterne, poiché risente della forte impronta dell'Ellenismo, ma anche della sopravvivenza delle tradizioni religiose autoctone e dell'influenza delle culture giudaica e latina. Ognuno di questi elementi si unifica lentamente nell'elemento cardine della storia dell'Egitto tardoantico: la diffusione, rapida e capillare, del cristianesimo. Il volume si propone di esporre i più significativi tratti culturali dell'Egitto cristiano, nonché le caratteristiche teologiche e istituzionali della Chiesa copta, suggerendo ulteriori letture per approfondire la conoscenza di alcuni specifici aspetti.
Una storia zen racconta di un uomo su un cavallo: l'animale galoppa veloce e pare che l'uomo debba andare in qualche posto importante. Un tale, lungo la strada, gli grida: "Dove stai andando?". E il cavaliere risponde: "Non lo so! Chiedilo al cavallo!". La condizione dell'uomo contemporaneo è la stessa: la forza dell'abitudine e le tecnologie digitali ci stanno trascinando a velocità folle, ma non sappiamo minimamente verso dove. Abbiamo perso prima il contatto col nostro corpo e le nostre emozioni, poi con le persone vicine a cui vogliamo più bene. Fermarci ogni tanto è forse l'unico antidoto possibile. Prendendo spunto dall'insegnamento dei più importanti maestri zen, a partire da Thich Nhat Hanh, il libro affronta il tema della consapevolezza ai tempi di internet, raccontando della meditazione praticata dai dipendenti di Google, introducendo temi come il "karma digitale" e proponendo un'ampia scelta di esercizi ad hoc per chi vive in città - dalla meditazione al semaforo a quella in metropolitana, in ufficio (gabinetto compreso) o al parco pubblico - ma anche per chi passa molto tempo con computer, tablet o smartphone: dalla meditazione con l'iPhone agli esercizi di consapevolezza con Facebook.
Il volume raccoglie le relazioni tenute all'interno di un ciclo di incontri, promosso dal Vicariato per la Vita Consacrata dell'Arcidiocesi di Milano in collaborazione con il Centro Studi di Spiritualità della Facoltà teologica dell'Italia settentrionale e gli organismi di comunione USMI, CISM e CIIS, sul tema dei consigli evangelici in rapporto alle due encicliche di Papa Francesco, Laudato si' e Fratelli tutti.
La collana Esh (il fuoco nella Parola) presenta il nuovo libro di Paolo Farinella, scrittore, biblista e teologo. L'autore mette in luce e in modo radicale la rivoluzione cristiana insita nella parola "perdono". Gesù ha manifestato una scelta controcorrente che produce lo scardinamento delle istituzioni e delle strutture di peccato che dominano il mondo e la chiesa: il perdono, sempre, il perdono che va oltre la quantificazione e che, superando il criterio tariffario, si situa sul piano di Dio, capovolgendo tutta la dottrina come si era codificata nella tradizione. Il libro mostra come il binomio "peccato/perdono" sia intrinsecamente legato perché i due termini esprimono aspetti diversi della stessa realtà. Un vuoto di qualsiasi genere (peccato) deve essere riempito da una forza più grande e sostenuta (perdono) per riequilibrare l'armonia della giustizia.
"Maria è stata una delle figure di riferimento nella mia ricerca di fede, proprio perché mi sono avvicinato a lei come alla madre dei discepoli. Ho imparato tanto, negli anni della mia giovinezza, dalle sue misurate parole e dai suoi gesti raccontati con immenso garbo dagli evangelisti, e la fede mi ha spalancato a una inattesa visione del mondo. Con Maria ho avuto un rapporto fatto di sguardi interiori e di cenni d'intesa, di presenza discreta e fedele: per me rappresenta, a tutt'oggi, una vera madre e una sorella spirituale."
Il racconto della Passione nei Vangeli colpisce per la sua grande coesione rispetto alla frammentarietà del materiale che lo precede. Inoltre, come qualsiasi altro testo narrativo, i Vangeli si rivolgono al lettore soprattutto attraverso i personaggi che li popolano, favorendo l'identificazione e il confronto con ciascuno di loro. Tramite i personaggi presenti sulla scena le domande più vere e profonde giungono al cuore del lettore. Dopo il fortunato volume su Il discepolato nel Nuovo Testamento, Mascilongo offre una stimolante analisi narrativa dei racconti della Passione concentrandosi in modo particolare sui personaggi, dai principali (Gesù, Dio Padre, il profeta Elia) a quelli secondari, perché ognuno di loro aiuta a comprendere meglio l'avvenimento unico della morte di Gesù. Ciascuno di loro è offerto come specchio al lettore di ogni tempo, perché possa scoprire i tratti più autentici del proprio volto di cristiano. Un invito dunque a rileggere da angolature diverse e nuove testi ai quali ogni cristiano deve continuamente tornare per non lasciar inaridire la propria fede.
C'è un tempo per ogni cosa. Quello della protesta è finito. Anche il tempo dell'indignazione si è esaurito. Ora è arrivato il tempo dell'orgoglio della sovranità che la Carta costituzionale ha messo nelle nostre fragili mani. Dei cittadini senza potere, ma con la forza della propria coscienza, per mesi hanno riflettuto e pensato insieme e oggi possono presentare questo libro che indica una direzione alla Liguria e, a partire dalla Liguria, sfregiata dalle alluvioni e dalla corruzione, dalle mafie e dalla mala-politica, anche all'Italia che vorrebbero, certi che un'altra Italia sia possibile. Perché è il nostro tempo.
Come madre so che ciò che do alla mia bambina non è solo latte, ma me stessa, fisicamente, affettivamente e spiritualmente: in quella dolce sostanza è contenuto simbolicamente e nei fatti il mio donarmi a lei. Non posso non pensare a tutti quei momenti nei quali Maria ha stretto a sé il suo bambino alimentandolo di se stessa, in un dialogo silenzioso e innamorato. L'arte ha provato a descriverli, ma credo che chi ha allattato sappia che c'è molto di più di quanto qualsiasi artista riesca a dire... è la spiritualità dell'allattamento che Maria ci insegna, col suo tenere gli occhi fissi su Gesù, amandolo e donandosi a Lui, senza azioni eclatanti, ma con la semplice ripetitività di un gesto che dona vita. "Dormi abbracciata a me e io mi sento scoppiare il cuore. Ti tengo vicina a me giorno e notte e non potrei fare diversamente, hai lasciato il mio ventre, ma sono chiamata ancora a filtrare per te questo mondo luminoso, in modo nuovo, un modo da imparare".
La vita di Fausta è contenuta in una fila di quaderni neri. Lei l'ha annotata per anni e l'ha riscritta per il suo analista. Ha provato a correggerla, proprio come medici, insegnanti e ciarlatani hanno sempre fatto con il suo corpo anoressico, alla ricerca di ciò che era sbagliato, della "patologia". Ma a essere patologico è l'ambiente in cui questa donna è cresciuta. Tra un padre succube e una madre apatica, all'ombra di una nonna dispotica della quale porta il nome come fosse un marchio, Fausta ha scelto di annullare il suo corpo, e solo nella scrittura trova una salvezza. Un caso di anoressia che diventa un romanzo familiare, in cui Fausta racconta la lotta per essere sé stessa, per riscattarsi dall'istinto di autodistruzione impresso nel sangue come una condanna. Il suo diario è la storia di tutti noi, sedotti dalla sofferenza e spaventati dalla libertà di essere quel che siamo, dall'imperfezione dei sentimenti, dalla nostra fame d'amore.
Questo saggio ripercorre una vicenda intellettuale che va dalla crisi della de­mocrazia liberale sfociata nella dittatura fa­scista fino alle riflessioni di Nor­ber­to Bobbio sulle nuove risposte che il liberalismo è chiamato a dare alla so­cietà contemporanea, così profondamente mu­­­tata rispetto al recente passato.
Il libro prende in esame una tradizione di pensiero che si divarica in due fi­­loni: quello di una democrazia matura e ri­for­matrice tesa a razio­naliz zare la so­cietà capitalistica senza spe­gnerne l’in­tima creatività, e quello di una pro­spet­­tiva più marcatamente liberalsocialista che sente il problema del­l’eguaglianza come in­dissolubile da quello della li­ber­tà.
La postfazione di Dino Cofrancesco è quasi una controstoria rispetto a quella dell’autore e apre lo spazio per una proficua discussione sulla ricostruzione sto­rica di Bonetti.
Paolo Bonetti
È stato professore di Filosofia morale nell’Università di Cas­sino e di Bioetica in quella di Urbino. Come studioso di filosofia politica e morale, ha pubblicato libri su Croce, Gramsci, Pareto e sul gruppo liberal-radicale del «Mondo». Ha anche curato una Intervista sulla democrazia laica a Giovanni Spa­do­lini. Per i nostri tipi ha collaborato al libro collettaneo Sulla pena. Al di là del carcere (2013).
Dopo il libro curato dalla Comunità di San Leolino, che ci ha fatto conoscere parte degli scritti di suor Maria Evangelista ("Sarò amore. Diario spirituale 1949-1968", Panzano in Chianti 2006), ecco, su di lei, una nuova pubblicazione preparata con grande pazienza e tenacia, oltre che con sicura competenza e personale partecipazione, da sorella Paola Moschetti. Si tratta di un'opera che illustra la vita e la spiritualità di un'altra donna del nostro tempo tutta votata all'amore di Dio, sulla scia della santa mistica fiorentina Maria Maddalena de' Pazzi. Nella parabola biografica di questa luminosa figura si incontrano molte delle più significative personalità della Firenze religiosa del secondo Novecento. Legata alla storia della sua vicenda, la storia dell'Eremo di Santa Maria degli Angeli (Scandicci), luogo di preghiera e di vita contemplativa vissuta in stretta comunione con la Chiesa e la città di Firenze.
"Insomma, quel mattino di novembre, mentre andavo a zonzo nel vuoto da non so quanto tempo, succede che io incontro questo tale. E vi posso dire che, accidenti, se prendevo a destra anziché a sinistra non lo avrei incontrato. Quindi? Quindi tutto questo deve pur significare qualcosa. Ho preso a sinistra ed è stato tutto quel che è stato, questa benedetta storia che adesso vi racconto". È da qui che prende avvio il romanzo, per trascinarci presto in un altrove abitato da asini, libri, funamboli, macinini da caffè, poeti, scollatori di francobolli e altre mirabolanti creature. E poi c'è Guglielmo, un ragazzino che scrive delle lettere sgangherate e bellissime da cui emerge a poco a poco la sua storia. E c'è qualcuno, Raimond, che raccoglie quelle parole e le trasforma in un'azione. Perché ciò che è vecchio, desueto, ai margini, eccentrico, può essere mosso da un'energia misteriosa e seguire strade poco battute, dove l'utile e l'inutile sanno ribaltarsi l'uno nell'altro e diventare, forse, una sostanza nuova.