Se nella storia dell'Occidente la Chiesa ha sempre costituito il naturale tessuto connettivo e il centro propulsore della società a livello simbolico, culturale, politico e religioso, oggi, al contrario, viviamo in un mondo sempre più secolarizzato, in cui i valori fondamentali sembrano messi radicalmente in discussione. Dal punto di vista dell'arte il Novecento ha costituito un punto di non ritorno. All'armonia di derivazione classica che aveva fatto propri i contenuti e l'ispirazione del cristianesimo, ha sostituito una nuova estetica, in cui l'uomo si è fatto interprete di una ricerca di senso "senza Dio". Questo aspetto ha necessariamente comportato un cambiamento radicale dal punto di vista del significato stesso dell'espressione artistica. Cambiamento non sempre sufficientemente valutato nella sua complessità, anche all'interno del mondo ecclesiale. Purtroppo, molti esempi di arte "sacra" contemporanea mostrano le difficoltà di affrontare le sfide del mondo d'oggi. In questo contesto, la Chiesa è chiamata a rinnovarsi, a inculturarsi sempre più nel tempo presente, a superare la tentazione di creare spazi isolanti, per cercare di instaurare un dialogo con il mondo, perché possa ancora oggi costituire per l'arte un luogo fecondo di ispirazione e di evangelizzazione.
In un percorso interdisciplinare tra architettura e arte, teologia e filosofia, letteratura e antropologia, il libro analizza gli spazi del tempio greco, di quello ebraico e della basilica cristiana, in un viaggio ideale tra Atene, Gerusalemme e Roma.
La relazione tra parola e immagine costituisce il tema fondante la civiltà occidentale. Nella fede cristiana Dio si rende visibile in un uomo: Gesù, il Cristo, il Logos. Con l'incarnazione, Dio ha finalmente un volto. Non solo: con il dono dello Spirito, la storia di Dio diventa storia dell'uomo, e il volto di Dio assume il "tratto" di un volto umano, facendosi "ritratto". La vita di Dio non abita più l'assoluta trascendenza dell'icona ma si cala nella nostra realtà quotidiana, descritta nell'arte secondo la prospettiva lineare che invita l'uomo a una riflessione sul senso del tempo. Il libro ripercorre la storia di questi passaggi, in una riflessione interdisciplinare che unisce arte, teologia, filosofia e antropologia.