Il Sessantotto italiano è nato un po’ prematuro e da padre incerto, però molto cattolico. Cattolici infatti furono i suoi primi leader, la Cattolica fu la prima università a essere occupata (il 17 novembre 1967) e il primo indumento-simbolo della contestazione non fu l’eskimo bensì un impermeabile da prete.
Perché, lungo quell’anno per alcuni «formidabile», i giovani cattolici rivestirono spesso una parte da protagonisti: nel bene e nel male. Ben quattro volte occuparono l’università fondata da padre Gemelli, «inventando» anche la guerriglia urbana. A Roma manifestarono in piazza San Pietro, duellando a distanza col Vaticano. A Trento organizzarono un clamoroso «controquaresimale» che riempì a lungo le cronache. A Parma occuparono la cattedrale. A Taranto contestarono Paolo VI (che pure all’inizio avrebbe voluto andare di persona a parlare con gli studenti in assemblea).
E poi le polemiche sul cosiddetto «Catechismo olandese», le critiche pesantissime all’enciclica Humanae Vitae, lo sviluppo delle comunità del dissenso, la contestazione nei seminari e nelle parrocchie, la predicazione della «teologia della rivoluzione», l’esplosione del caso Isolotto a Firenze. Ma anche la nascita del volontariato, le marce contro la fame nel mondo, la comunità monastica di Bose e quella di Sant’Egidio…
Una rilettura originale del Sessantotto che, attraverso un’ampia messe di documenti e interviste, non teme di far emergere anche verità scomode e di smentire molti dei miti su quegli anni. Un’analisi lucida che ripercorre, sull’onda del Concilio Vaticano II, i legami sotterranei ma profondi tra le ragioni della contestazione cattolica e di quella laica (compresi i rapporti tra cattolici e terrorismo), così come gli sviluppi di una «rivoluzione» interna alla Chiesa i cui influssi e contraccolpi si sentono tuttora, nel mondo cattolico e nella società.
Un'immensa mole di equivoci, luoghi comuni e credenze si sono accumulati intorno alla Sacra Scrittura nel corso dei secoli e diventa necessario procedere a un'opera di "demitizzazione". Per scoprire che i comandamenti non erano dieci, che Eva non è nata da una costola di Adamo, che l'Arca di Noè non era una barca, che Gesù non nacque il 25 dicembre...
Spesso anche nella Chiesa si parla con un linguaggio "per addetti ai lavori", con il rischio che i più non riescano a capire il vero significato che si vuole comunicare. L'autore, con l'aiuto del vignettista Gianni Chiostri, prova ad affrontare il "linguaggio ecclesialese", giocando sulle incomprensioni e i fraintendimenti che inevitabilemente si verificano. dandoci un dizionario molto divertente, per sorridere e per riscoprire l'importanza di parlare... per farsi capire.