
Le province di S. Antonio (nel Veneto) e di San Girolamo (in Croazia) dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali attraverso i secoli.
Magna Europa, Grande Europa, è il nome con cui si può indicare il mondo umano e culturale nato dall'espansione degli europei nel mondo. Il libro si articola in tre parti. Nella prima sono illustrate le caratteristiche politiche, culturali e tecnologiche dell'Europa che, sul finire del Medioevo, si accinge a uscire da sé stessa. Quindi vengono descritti i viaggi di scoperta e i principali aspetti e momenti degli insediamenti extraeuropei, soprattutto quelli meno noti o più trascurati, come le Filippine spagnole e l'Asia portoghese. Infine, sono illustrati i legami di tipo politico-militare ed economico. Magna Europa è dunque un grande spazio umano e culturale anzitutto da "percepire" per quindi coglierne l'origine, il passato e poi il presente.
Il libro è una raccolta di appunti quotidiani sui luoghi, le persone, gli eventi significativi della città, i fatti e i misfatti delal vita fiorentina contemporanea degli ultimi 50 anni.
La 16ª ediz. della serie si apre nel segno del re della Mauritania Giuba II, il coltissimo sovrano africano illuminato protetto da Augusto, esperto di storia e di geografia. I principi e i re nell'antichità si spostavano nello spazio, emigravano dalle loro terre per ragioni di forza maggiore o per conoscere, si sottoponevano a disagi simili a quelli che oggi incontrano tanti immigrati africani, che spesso clandestinamente si muovono su instabili imbarcazioni dalla riva Sud del Mediterraneo verso un'Europa scintillante e desiderata, ma anche insensibile e incapace di accogliere l'altro.
Con quale bagaglio culturale i ragazzi italiani escono dalle scuole superiori? Allarmata per il rapporto sempre più conflittuale degli studenti con la lingua italiana; per le loro crescenti lacune nella storia recente del paese e nella stessa basilare educazione civica; per la loro evidenti difficoltà nel ragionamento logico e nella concentrazione, una professoressa universitaria ha deciso di sottoporre i frequentanti il suo corso a un semplice test: la lettura delle prime pagine dei giornali quotidiani. I risultati sono stati deprimenti: solo 18 su 122 studenti riescono a comprendere tutti i titoli della prima pagina; nella metà e più dei casi la percentuale degli errori e delle mancate risposte oscilla tra il 25 e il 50%; degli altri, il 20% non decodifica più della metà dei titoli, il 7% non ne decifra quasi nessuno.
Il volume raccoglie ventuno saggi di storia del Friuli fra tardo medioevo ed età contemporanea. Pur affrontando aspetti diversi, che spaziano dall'ambito politico-amministrativo a quello socio-economico, culturale, ecclesiastico e religioso, essi seguono un percorso logico fra temi, luoghi ed epoche della storia della società e del territorio friulano. Una prima linea tematica attiene alla coesistenza, entro i confini del Friuli veneto, tra le entità di carattere feudale e quelle di tipo urbano e rurale, e porta ad affrontare il problema di Udine e della sua aspirazione a costituirsi come centro politico-amministrativo, capitale del territorio. Una seconda linea approfondisce i risvolti culturali e l'elaborazione ideale a sostegno di queste posizioni. Un terzo gruppo di saggi, infine, conduce in modo più mirato all'interno degli insediamenti minori, a carattere prevalentemente rurale o di tipologia piuttosto cittadina è il caso di centri come Spilimbergo o Maniago e consente di cogliere nel vivo le articolazioni socio-economiche, le stratificazioni e la mobilità della società per ceti, con le incrinature che ciò produce nella compagine feudale