
Una classica storia del teatro latino, dalle origini all'età imperiale. Beare illustra tutti gli autori e i generi teatrali, e ricostruisce gli aspetti concreti dello spettacolo: le caratteristiche degli edifici teatrali, i costumi e gli apparati scenici, l'accompagnamento musicale, la composizione del pubblico e i suoi comportamenti.
Questa introduzione alla storia contemporanea, in tutti i suoi vari aspetti, ne coglie la radicale diversità rispetto alla storia moderna, e fornisce tutte le principali chiavi di lettura per comprenderla. Geoffrey Barraclough, nato nel 1908, ha insegnato all'Università di Liverpool, alla London School of Economics, a Oxford e a Brandeis (Massachusetts).
Stone afferma che la storia, venendo fuori dalle troppe contaminazioni con la sociologia e l'antropologia, deve "ritornare al racconto", a nutrirsi nuovamente della passione e del gusto per le grandi questioni. Lo dimostra in questo volume con pagine illuminanti su aspetti essenziali del mondo moderno: la Riforma, il puritanesimo, il declino della religione e delle pratiche magiche sotto l'avanzata del razionalismo, la formazione dello Stato, il controllo della devianza sociale e psicologica, la famiglia, la vecchiaia, la morte.
Girolamo Cardano (1501-1576) fu un personaggio poliedrico: medico, filosofo, matematico, letterato, oltre che astrologo apprezzato. Il libro di Grafton ne analizza la carriera, dall'elaborazione dei primi pronostici al raggiungimento della fama e dell'autorevolezza.
Dalle grandi rivoluzioni di fine Settecento alla Prima Guerra mondiale: è la periodizzazione di questo volume pensato esplicitamente per la didattica universitaria. Una periodizzazione che vede l'Ottocento come un "secolo lungo" - dalla rivoluzione americana ai primi anni del secolo - e che è non solo largamente invalsa a livello storiografico, ma anche consacrata dai programmi scolastici e fatta propria dai nuovi ordinamenti universitari e dalla logica modulare che li contraddistingue.
La nuova unità statale, nata nel 1860, mancava di un sistema di infrastrutture capace di investire anche le aree più appartate; il mondo commerciale aveva operatori che differivano da una zona all'altra. I gruppi imprenditoriali mantenevano ancora i profili degli antichi Stati in cui erano cresciuti. Perfino la burocrazia conservava procedure, linguaggi e organizzazioni assai diversi da un'area all'altra. Il libro ripercorre alcuni passaggi significativi della storia degli italiani, ricostruisce come l'Italia, immaginata dai Padri della patria, divenne tra incertezze e delusioni, un Paese reale.
Una prosa lieve e arguta fatta di descrizioni minute e deliziose ci accompagna a vagabondare dall'alba al tramonto in una immaginaria città del Due-Trecento: una finestra sulla vita medievale.
Gli anni compresi tra fine dell'Ottocento e la prima guerra mondiale, denominati comunemente come "età giolittiana" perché dominati dalla personalità politica di Giovanni Giolitti, sono un periodo fondamentale nella storia dell'Italia contemporanea. L'Italia acquistò allora, per la prima volta, i caratteri essenziali di una nazione moderna, ma il progresso fu accompagnato da ostacoli, carenze e insidie, che esplosero dopo la prima guerra mondiale e prepararono le condizioni per la nascita e il successo del fascismo.
Giovanni Rasori (Parma, 1766-Milano, 1837) fu un personaggio scomodo: lo fu anzitutto per l'accademia, di cui contestò le posizioni conservatrici e retrive arroccate nella difesa di antichi privilegi; lo fu per il mondo medico, a cui indicò l'accidentata via di ricerca di una medicina nuova, forse avventata e certamente utopica, ma a suo avviso adeguata alla società egualitaria nata dalla Rivoluzione. Rasori fu scomodo per i francesi, incalzandoli con un giacobinismo scientifico nutrito delle idee rivoluzionarie da loro stessi esportate e poi messe a tacere; e lo fu per gli austriaci, durante la Restaurazione, cospirando contro di essi.
Tra biografia e racconto d'armi, le vite di John Hawkwood, soldato inglese ribattezzato Giovanni Acuto, e dei condottieri al soldo. Attraverso la vita eccezionale di colui che è stato il più grande, stimato e temuto condottiero al soldo dei fiorentini, l'autore descrive le esistenze dei cavalieri e guerrieri mercenari, l'apprendistato delle armi, la struttura delle compagnie, il rapporto con la gente e i committenti, il denaro, gli strumenti del mestiere e la trasformazione delle compagnie di ventura in eserciti regolari.