
La storia dell’Ordine di Malta è la storia dello scontro secolare tra cristiani e musulmani, dal Medioevo fino al XVI secolo. Fondato nel 1113 in Palestina, l’Ordine accoglie e cura em pellegrini venuti in Terra Santa fino a quando, nel 1140, diviene un ordine militare. Dopo la conquista d’Acre da parte dei Turchi, em Cavalieri si rifugiano prima a Cipro (1291), poi a Rodi (1309), da dove sono scacciati nel 1522 da Solimano II, e infine a Malta. Continua la loro lotta perenne contro em Turchi fino alla disfatta della flotta a Lepanto (1571). Cacciati da Malta da Napoleone, I Cavalieri fissano fino ad oggi la loro sede a Roma dove assumono in modo esclusivo le loro funzioni originarie in tutti em paesi del mondo.
Prosper Jardin (1907 – 1988) Cavaliere al merito dell’Ordine Sovrano di Malta, titolato di diverse lauree e di un dottorato, pubblica per la prima volta questa storia dei Cavalieri di Malta nel 1974, opera che gli valse il premio Simon-Henri Martin da parte dell’Académie Française, rielaborata e arricchita nella presente edizione nella prima traduzione italiana.
Bisanzio, la nuova Roma, è conosciuta in Occidente soprattutto per l’opposizione all’antica capitale. In realtà, dalla fondazione nel 330 a opera di Costantino fino alla caduta per mano di Maometto II nel 1453, Bisanzio e il suo impero, continuatore di quello romano, hanno una propria storia, ricca e affascinante. Un nuovo impero, cristiano e di lingua greca, viene nascendo sotto i migliori auspici, grazie alla favorevole posizione geografica della capitale, alla ricchezza delle province orientali e all’esperienza amministrativa e militare dei romani. Dal suo seno prenderanno vita le nazioni slave, che da Bisanzio verranno cristianizzate. Ma Bisanzio è anche la città dei due continenti, il passaggio obbligato tra Europa e Asia. Attraverso lo stretto del Bosforo passano le navi dei grandi mercanti, ma anche gli scambi culturali e religiosi.
Alain Ducellier e Michel Kaplan fanno rivivere l’atmosfera economica e sociale di una delle grandi capitali dell’antichità e del medioevo. Il volume presenta un quadro sintetico ed esauriente della storia e della civiltà bizantina.
Alain Ducellier è professore onorario presso l’Università di Tolosa II - Le Mirail e ha all’attivo numerose pubblicazioni sul mondo bizantino, con particolare riferimento ai problemi migratori, alla vita spirituale e ai contatti islamo-cristiani nel mondo balcanico.
Michel Kaplan è professore presso l’Università di Parigi I - Panthéon - Sorbona ed è autore di numerose opere su Bisanzio e il suo impero, specialmente sulla vita rurale e la storia della mentalità.
“Noi possiamo vivere senza gli ebrei”. Adolf Hitler, 5 novembre 1941
Il volume ripercorre la storia della persecuzione degli ebrei nella Germania nazista dal 1939 alla conferenza di Wannsee (20 gennaio 1942), nel corso della quale, secondo la maggior parte degli storici, venne presa la decisione definitiva di procedere all’olocausto. Mettendo a confronto le tesi degli storici «intenzionalisti» (il genocidio era già previsto fin dall’inizio) con quelle della scuola «funzionalista» (fu il precipitare gli eventi a portare all’implementazione della soluzione finale), l’autore dimostra che l’intenzione di mettere definitivamente in atto lo sterminio era già presente prima della conferenza di Wannsee.
Edouard Husson, docente e dottore in Storia contemporanea, é conosciuto come un eccellente ricercatore degli archivi tedeschi, avendo anche insegnato presso l’Institut für Zeitgeschichte di Monaco. Ha recentemente pubblicato Comprendre Hitler et la Shoah... (PUF) e Une autre Allemagne (Gallimard).
Altro che “femminino sacro” (il Codice Da Vinci)! Ecco perché nasce il mito del “Santo Graal”!
Nel 1182 o 83, Chrétien di Troyes scrive Perceval le Gallois o Il Racconto del Graal, su commissione del conte delle Fiandre, Filippo di Alsazia. Dopo il 1215, una seconda ondata offre altri due Seguiti e l’immenso corpus del Lancillotto-Graal che, sul piano del contenuto spirituale, culmina intorno al 1225 con La ricerca del Santo Graal.
Il dato importante sta nel fatto che tutto il ciclo nasce e cresce contemporaneamente alla preparazione e lo svolgimento della crociata contro gli albigesi, cioè la lunga guerra suscitata dal papato romano per sradicare dalla regione della Linguadoca l’eresia catara.
La domanda cruciale che sta alla base del lavoro dell’autore di questo splendido saggio storico è: perché il ciclo del Graal si è sviluppato proprio nel tempo in cui la Chiesa mobilitava le coscienze contro la grande eresia dualista del catarismo?
Il libro cerca di rispondere a questo quesito con una grande attenzione alle fonti storiche e attraverso un linguaggio chiaro e accessibile.
Michel Roquebert, Gran Premio di Storia de l’Académie française, laureato presso l’Académiedes Jeux Floraxe diLanguedoc , è molto conosciuto in campo storico. Ha pubblicato per Perrin una monumentale storia del catarismo, dal 1970 al 1999:Les Catharism, de la chute de Montségure aux cerniere bmcher. Per San Paolo ha pubblicato: I Catari (29G5), 2003; San Domenico (92B45), 2005.
Dal racconto del diario inedito di un missionario francese, Raphael Stainville fa rivivere il massacro degli Armeni, in Turchia, un genocidio che, dopo quasi un secolo, è ancora oggi negato. Una testimonianza storica eccezionale.
L'autore è un giovane giornalista di Le Figaro che racconta come un suo soggiorno in Turchia, all'interno di un convento cristiano, l'abbia fatto imbattere con un documento eccezionale datato 1909, un manoscritto anonimo di un sacerdote.
Tornato in Francia, inizia a studiare il caso, gira archivi, legge i giornali dell'epoca, fino a quando, mediante l'archivio privato di una famiglia, e decide di pubblicare il manoscritto, un documento storico di grande importanza per la ricostruzione dei fatti. Al suo ritorno in Turchia, il manoscritto è misteriosamente scomparso.
Raphaël Stainville, 28 anni, é giornalista del quotidiano Le Figaro. Appena terminati gli studi universitari, decide di partire per Gerusalemme a piedi. Nel suo viaggio lungo un anno, vivrà della generosità e dell’ospitalità degli abitanti che incontra. Attraversando la Francia, l’Italia, la Grecia, la Turchia, la Siria e la Giordania, giungerà in Terra Santa nonostante la ripresa dell’Intifada. Questo suo viaggio è raccontato nel suo primo libro, J'irai prier sur ta tombe : à pied de Paris à Jérusalem (2001).
La saga del popolo Longobardo,dal 433 al 787 d.C. Scritta da Paolo Diacono dal 787 al 789,l'Historia Langobardorumnarra fra mito e storia le vicende del suo popolo dalla partenza dalla Scandinavia all'arrivo in Italia. Il testo viene presentato in una nuova traduzione che vuole rendere leggibile il testo come un romanzo. Il libro si compone di tre parti: 1) una biografia di Paolo Diacono. Cristiano e longobardo, Paolo Diacono è il maggior intellettuale di quel popolo e le sue opere s’inseriscono nel filone storiografico ad indirizzo nazionale romano (Historia Romani) e ad indirizzo nazionale germanico (Historia Langobardorum).Universale e particolare stanno alla base della cultura europea e pertanto Paolo Diacono ne è uno dei fondatori. Non solo, ma il suo rapporto con Carlo Magno lo pone come uno dei fondatori di quella che viene chiamata rinascita carolingia. 2) la nuova traduzione dell’Historia Langobardorum.3) Note di carattere storico in numero limitato e come guida al lettore per la lettura del testo di Paolo Diacono.
“Maledizioni, crudeltà, intrighi politici, vendetta… La vera storia dei templari è più ricca di attrattiva e di fascino di ogni possibile romanzo”. Il 18 marzo 1314 a Parigi, Jacques de Molay, Gran Maestro dei Cavalieri Templari, insieme ad un vecchio e a Geoffroi de Charney, precettore dei Templari in Normandia,viene legato al palo.Prima che il fuoco venga acceso sotto i loro piedi,Jacques de Molay si rivolge alla folla degli spettatori lanciando una maledizione a coloro che lo avevano condannato:“Dio vendicherà la nostra morte…”.Papa Clemente V muore dopo un solo mese e qualche mese dopo,muore durante una battuta di caccia anche il loro principale persecutore,Filippo il Bello Re di Francia:ecco la maledizione del templare.Questo libro ripercorre in modo brillante la storia dell’ordine,dalla fondazione fino al declino e alla soppressione dell’ordine dei Cavalieri Templari, molti dei quali vennero torturati e bruciati vivi e che portò alla nascita di una terza fase:quella del mito e della leggenda.La loro storia viene fusa con quella della ricerca del Graal,rendendoli i custodi di un segreto inconfessabile legato alla Maddalena,scritto in un codice nascosto a Rennes le Chateau nel sud della Francia. L’autrice ricostruisce passo per passo l’intera vicenda, fondando il suo resoconto sui documenti originali.
AUTRICE Evelyn Lorddirige il Master of Studies of Local and Regional History presso l’Università di Cambridge.Ha pubblicato diversi saggi sulla storia locale inglese.Il suo interesse per i Templari nasce da un viaggio personale presso l’Abazia di Denny,nel territorio di Cambridge,uno dei primi ospedali dell’ordine dei Templari in Inghilterra.
Pio XII amico di Hitler e dei nazisti, come lasciava intendere una pubblicazione di qualche anno fa? Pier Luigi Guiducci ha interrogato al riguardo i documenti del Terzo Reich, molti dei quali si trovavano in precedenza in Unione Sovietica e nella Germania Orientale. Dalla ricerca risulta esattamente il contrario: i gerarchi nazisti, specie nei messaggi coperti da segreto, espressero valutazioni ostili e denigratorie nei confronti di Pacelli fin dagli anni precedenti la sua elezione. Divenuto Papa, egli continuò a tenere aperti i canali diplomatici per non privarsi della possibilità di intervenire a favore dei diritti umanitari. Non esitò, tuttavia, a opporsi alla violenza del Terzo Reich e a sostenere quanti si battevano a favore dei perseguitati.
L’imperatore Costantino e l’Editto di Milano hanno segnato la storia dell’Impero Romano e della Chiesa. Certo è stato anche un editto politico, ma non si può trascurare il valore vero della libertà di religione in esso contenuto.
Nel volume vengono presentate alcune figure di martiri cristiani che nei primi secoli testimoniarono la fede a scapito della loro stessa vita. Sono poi ripercorse le dispute teologiche sulla Trinità e il cammino che ha portato al Credo che ancora oggi professiamo: la lotta contro l’eresia dell’arianesimo e la stagione dei Concili, da Nicea a Costantinopoli. Infine si è riflettuto sulla nuova visione di potere, nata con Costantino.
Questo percorso aiuta a comprendere meglio il significato dell’Editto di Milano, a riscoprire le conseguenze religiose politiche e sociali di questo editto di libertà, e a capire che cosa può insegnarci anche oggi come cittadini e come cristiani.
Nel 2013 ricorre il XVII centenario dell’Editto di Milano, che segnò una svolta decisiva nella visione storico-politica del mondo del IV secolo. Nel giro di una generazione l’impero ebbe una nuova capitale, Costantinopoli, e una nuova religione di sostegno, il cristianesimo. Per la novità storico-culturalereligiosa del progetto, l’autore della rivoluzione, Costantino, può essere paragonato al fondatore stesso dell’idea imperiale, Ottaviano Augusto. Come successore di Cesare, Costantino comprese che, al di là della forza delle armi, vi era bisogno di una nuova visione del mondo. Di qui l’idea politica della tolleranza e il ricorso alla nuova religione universale, il cristianesimo.Approfondendo filosofia politica e storia della teologia, Raymond Van Dam presenta una visione nuova della figura di Costantino e del suo progetto imperiale.
Raymond Van dam è professore di storia e direttore del programma interdipartimentale di storia greca e romana presso l’Università del Michigan. Studioso della storia e della religione del tardo impero romano, è autore di numerosi libri dedicati a quel periodo.
Durante la seconda guerra mondiale due diplomatici della Santa Sede, monsignor Angelo Rotta, nunzio apostolico a Budapest, e monsignor Angelo Verolino, uditore nella stessa Nunziatura, salvarono molti ebrei ungheresi destinati ai lager utilizzando le armi della diplomazia e gli inganni della giustizia. Se di Rotta si è già scritto, specialmente grazie ai documenti diplomatici vaticani, la messa a disposizione dell’intero archivio di Verolino da parte della famiglia apre oggi nuovi orizzonti e svela i retroscena di ciò che si fece a Budapest durante la Shoah. Sono documenti freschi e immediati che, raccordati con quelli vaticani e con altre carte, consentono di ipotizzare l’esistenza di una vera e propria rete diplomatica attiva per difendere gli ebrei dalla follia nazista e fascista, rete in cui i rappresentanti del Vaticano furono in prima linea. Verso questi uomini – Giusti tra le nazioni – l’umanità ha un debito di riconoscenza impossibile da saldare.
L'autore
Matteo Luigi Napolitano (San Severo, 1962) è Professore Associato di Storia delle Relazioni Internazionali presso l’Università degli Studi di Roma
“G. Marconi”. Si occupa di diplomazia vaticana, di guerra fredda e di relazioni euro-atlantiche. È redattore della rivista “La Civiltà Cattolica” per le recensioni di carattere storico e Delegato del Pontificio Comitato di Scienze Storiche presso l’International Committee for the History of the Second World War. Fra i suoi numerosi saggi ricordiamo: Pacelli, Roncalli e i Battesimi della Shoah (con Andrea Tornielli, 2005); Il fallimento di una speranza: gli Stati Uniti e il progetto di Comunità Europea di Difesa (2009); “Il tallone di Ike”: Eisenhower e l’America Latina nella guerra fredda (2010); L’Oriente Cristiano visto da Sofia. Roncalli visitatore apostolico tra diplomazia e missione (2011). Per le Edizioni San Paolo ha pubblicato The Vatican Files La diplomazia della Chiesa. Documenti e segreti (2012).
Rivisitare la missione e l'opera di alcuni Cappellani Militari - 210 per la precisione - attraverso le relazioni-testimonianze inviate al Vescovo di Campo mons. Angelo Bartolomasi al termine della Grande Guerra, è un atto di amore e un'opportunità di omaggio. Facciamo così memoria di tutti i sacerdoti, Cappellani Militari e Pretisoldati, che offrirono la vita sul campo, in trincea, accanto ai soldati impegnati in duri e aspri combattimenti: in particolare ricordiamo i 93 Cappellani Militari caduti. Martiri e testimoni di una carità senza confini: 3 Medaglie d'Oro; 137 Medaglie d'Argento; 299 Medaglie di Bronzo; 94 Croci al V.M. Un atto di fraterna solidarietà ricordare l'impegno, per tutto l'arco della guerra, dei 2048 Cappellani (e dei circa 500 Aiuto- Cappellani). Né vanno dimenticati i circa 20.000 Preti-soldati e Chierici mobilitati, non tutti in cura d'anime, impiegati, la maggior parte, nelle Sezioni di Sanità.