
Dall'antichità l'Egitto ha rappresentato un terreno fertile per lo sviluppo delle arti magiche, al punto che gli autori arabi medievali lo consideravano "la Babilonia dei maghi". E nel succedersi delle generazioni, il ricorso alla magia ha percorso trasversalmente culture ed esperienze religiose diverse. Molto più di ogni altra espressione culturale, la magia ha preservato i propri simboli e il proprio linguaggio, al tempo stesso rinnovandoli a contatto con nuove civiltà e sotto climi diversi. Nel filone copto, apporti greci, ebraici, cristiani e musulmani si fondono sopra un sostrato egizio preesistente. Il volume presenta tre manoscritti inediti, conservati nella biblioteca del Centro di Studi Cristiano-orientali presso il convento dei Francescani del Muski al Cairo. Si tratta di tre piccoli testi anonimi che servono da introduzione a una forma di cabala araba applicata ai Salmi. I tre opuscoli illustrano la composizione dei quadrati magici a partire dai valori numerici dei versetti dei Salmi, secondo un metodo originariamente elaborato in ambiente islamico. Il loro scopo eminentemente pratico spiega il loro stile succinto ed essenziale, al punto da farli apparire dei semplici promemoria. Solo l'ultimo manoscritto si presenta come il tentativo di elaborare un trattato esaustivo. Il titolo del libro allude al quadrato magico con cinque caselle per lato (pentagramma) e con casella vuota al centro, chiamato, nella tradizione magica copta, 'sigillo di Salomone'.
Questa miscellanea (in inglese), in onore della studiosa Leah Di Segni dell'Università ebraica di Gerusalemme, tocca i principali campi di interesse e di ricerca nei quali la stessa ha lavorato in quarant'anni di attività e legati soprattutto all'epigrafia classica, all'archeologia e alle antichità cristiane.
«Questo libro nasce dal bisogno imperioso di comprendere i meccanismi che regolano la città in cui abito, che amo e per la quale soffro. Sono di Gerusalemme. Non potrei vivere in nessun'altra città e le barbarie che il governo sta perpetrando nella sua parte palestinese non mi danno tregua. Il mio obiettivo, con quest'opera, è di smantellare il modello di potere e repressione imperante a Gerusalemme e il sistema neocolonialista che regola il suo perverso funzionamento. Questo libro è il risultato di trent'anni di lavoro e di attivismo, in tre ruoli assai rilevanti: quello del politico, del funzionario pubblico e dell'attivista pacifista. Ma, soprattutto, ho scritto queste pagine come abitante di Gerusalemme, intrappolato in una rete intessuta con fili invisibili di amore e dolore. Vedo con angoscia come la città che amo mi volta le spalle e si chiude a tutti coloro che non concordano con la linea di destra e religiosa imperante.» (dall'Introduzione dell'autore)
Un guizzo di pazzia attraversa la vita di Francesco di Assisi. La sua pazzia inquieta i contemporanei e anche noi. Inquietante è soprattutto il suo desiderio di oltrepassare, disarmato, le linee crociate per chiedere ospitalità ad al-Malik, il saggio e cortese Sultano d'Egitto. Ma Francesco non ottiene la conversione di al-Malik, né la corona del martirio. Questo esito inconcludente disorienta i suoi biografi: c'è forse una perfezione differente dal martirio? Orientando l'analisi sul significato attribuito all'evento dai testimoni diretti e dagli interpreti delle epoche successive, è l'antropologia dell'ospite disposto a lasciarsi trasformare dall'accoglienza altrui che l'autore intende verificare nell'esperienza di Damietta. Francesco non si reca in visita al Sultano per cambiare l'altro, ma per cambiare se stesso. È questa, dunque, la novità dell'evento di Damietta? È questa la novità di questo "pazzo per Dio"?
Una storia che ha fatto il giro del mondo, eppure mai narrata dal principio alla fine. Tre giovani ebrei nella Polonia degli anni Trenta - Jerzy Kluger, Kurt Rosenberg, Ewa, dal cognome rimasto sconosciuto - e Lolek, vezzeggiativo di Karol Wojtyla, cattolico, destinato a diventare sacerdote, poi vescovo e infine papa della Chiesa cattolica. Dapprima, un intreccio semplice: lo studio, la scuola, le confidenze e i progetti per il futuro, i professori, gli amori, le simpatie e le antipatie di quattro ragazzi normali. Un'amicizia come tante, che scorre serena e felice. Poi la drammatica ondata dell'antisemitismo, l'occupazione nazista, i pogrom di Stalin, la guerra e le deportazioni nei gulag e nei campi di sterminio che cambieranno la loro vita per sempre. I quattro amici si perdono di vista per quasi trent'anni, cercandosi a lungo e poi ritrovandosi per caso a Roma e, infine, a Gerusalemme. La penna raffinata del vaticanista Gian Franco Svidercoschi, già autore del bestseller Una vita con Karol (Rizzoli), ricostruisce nei suoi passaggi più cruciali e commoventi una vicenda straordinaria che, nel suo microcosmo, diventa emblematica di uno dei momenti storici più tragici del secolo scorso rivelandosi di stupefacente attualità: in un Terzo Millennio ancora attraversato da una «guerra mondiale a pezzi».
Terzo quaderno sull'ebraismo. La storia dello Stato di Israele e della Citta di Gerusalemme.
La Riforma Protestante tra passato e presente. Primo quaderno.
La riforma protestante di Martin Lutero. Terzo quaderno. Con il titolo Radicamento della Riforma e Riforma radicale in terra tedesca" si vuole da un lato circoscrivere l'attenzione alla realta tedesca della Riforma, dall'altro s'intende sottolineare il rapporto tra la proliferazione delle correnti radicali della Riforma e il consolidamento della posizione luterana nell'ufficialita della chiesa omonima. "
Le figure di Zwingli e di Calvino che in Svizzera e a Strasburgo hanno riformato" il riformatore Lutero. " Nel periodo che segui all'azione riformatrice di Lutero in Germania, altri personaggi seguirono il suo esempio. Alcuni di questi riformatori trovarono fertile terreno per la loro opera nel territorio dell'attuale Svizzera e a Strasburgo. Tra essi i piu importanti furono Ulrich Zwingli, che opero a Zurigo e che mori combattendo; e Giovanni Calvino che a Ginevra avvio un interessante esperimento di governo teocratico riformista. Breve esposizione delle liturgie utilizzate nelle Chiese Riformate.
Per la prima volta un libro non sui Templari, ma scritto dai Templari. L'autrice, infatti, è membro dell'ordine che ancora oggi è presente in tutto il mondo. Un libro storico e spirituale dallo stile tipico del romanzo che ne rende piacevole e avvincente la lettura.
La Shoah ha un grande valore educativo: è un paradigma di quanto l'uomo può fare di male, ma anche di bene. Fra coloro che la Shoah l'hanno vissuta, e hanno opposto resistenza al tentativo nazista di trasformare in bestie gli esseri umani, qualcuno è stato capace di esprimere solidarietà e incoraggiamento ai compagni di sventura. I racconti dei sopravvissuti in genere sono una litania incredibile di atrocità. Questo libro, invece, contestualmente alla memoria del male presenta alcune inedite testimonianze di reduci dai lager di sterminio e di prigionia, dove la morale e la dignità umana hanno finito per imporsi contro gli aguzzini.Il filo conduttore che le unisce è la solidarietà, il mutuo soccorso fra internati, il reciproco aiuto, l'affermazione della moralità e della natura del bene.
Destinatari
Il libro è particolarmente indicato ai giovani e a chiunque sia interessato a testimonianze di moralità e di bene nei lager nazisti.
Autore
LUIGI FRANCESCO RUFFATO, francescano minore conventuale, esperto di studi sociali, di teologia e filosofia della liberazione, è saggista e giornalista. Ha pubblicato, fra gli altri, molti studi e saggi su Massimiliano M. Kolbe PATRIZIO ZANELLA, giornalista, ha collaborato con molte riviste, periodici ed emittenti radiotelevisive dedicandosi principalmente alla divulgazione storico culturale.
Dopo l'8 settembre '43, Carla Liliana diciassettenne, mentre quattro fratelli sono prigionieri, si impegna con le sorelle maggiori Teresa, Lidia e Renata, nell'assistenza e salvataggio di soldati italiani e alleati allo sbando, operando nella rete di solidarietà che aveva il suo riferimento in padre Placido Cortese, frate francescano della Basilica del Santo, morto poco dopo, martire. Liliana, con la sorella Teresa, viene arrestata il 14 marzo del 1944. Condotte in carcere a Venezia, quindi nei lager di Mauthausen, Linz, Grein a.d. Donau. Rientrano nella loro casa di Padova nel giugno 1945. Solo molti anni dopo questi eventi Carla Liliana è riuscita a parlarne e per la prima volta ne scrive in questo libro per «cancellare l'odio con l'amore».
Destinatari
Per tutti, per non dimenticare.
Autore
Carla Liliana Martini nasce nel 1926, undicesima di dodici fratelli. Dopo l'8 settembre '43 opera nella rete di solidarietà che aveva il suo riferimento in padre Cortese. Dopo la Liberazione sarà riconosciuta partigiana della Brigata Pierobon. Terminati gli studi, si sposa e si dedica all'insegnamento. Negli anni recenti Carla Liliana si è recata in moltissime scuole e biblioteche a parlare ai giovani della Resistenza e di quanto accadutole.

