
L'ultimo quarto di secolo ha visto la scena mondiale percorsa da vicende fra le più intense e drammatiche dalla seconda guerra mondiale: i conflitti in Europa e in Medio Oriente, l'attacco alle Twin Towers, una crisi economica epocale, l'ingresso nell'area del benessere di nuovi paesi, il terrorismo islamista. Gli equilibri politici ed economici sono rimessi in gioco ridisegnando un nuovo scenario mondiale. Gli Stati Uniti come potenza egemone e l'Europa hanno vissuto e vivono una serie di cambiamenti che ne ridefiniscono il ruolo internazionale e i rapporti reciproci, ricapitolati nel volume in maniera documentata e problematica.
L'America delle grandi presidenze democratiche è ormai un ricordo lontano. Le riforme di Roosevelt e dei Kennedy sono esaurite da tempo, il nuovo corso sembra rinnegarle almeno in parte. Sono cambiati i meccanismi che governano il sistema politico e la formazione del consenso. È in atto un ampio processo di frammentazione della società dovuto a un'immigrazione, prevalentemente di ispanici e di asiatici, che non riesce a integrarsi. La fine della guerra fredda ha visto la nascita di un unilateralismo sempre più orientato verso l'uso dello strumento militare che si sta rivelando inadatto a combattere il terrorismo. Mammarella passa al setaccio la realtà politica e sociale dell'America di oggi.
Dopo la bocciatura della costituzione europea, in seguito ai referendum francese e olandese, il libro ricostruisce la ricerca di una alternativa e, dopo la firma del Trattato di Lisbona, il defatigante processo di ratifica. Particolare attenzione è riservata alle vicende della crisi globale e al suo impatto sulle finanze e l'economia dei Paesi membri. Una crisi che ha rivelato le debolezze dell'Unione, ma anche la sua capacità di cercare nuove soluzioni e di creare nuove istituzioni, e che l'ha posta di fronte a una scelta ineludibile tra la rinunzia definitiva al sogno dei suoi fondatori e la ripresa di un cammino verso un'ulteriore integrazione secondo un modello diverso da quello delle origini, ma questa volta al sicuro da ogni arretramento. Una storia della vicenda europea fin dalle sue origini, dunque, che con questa nuova edizione si arricchisce degli ultimi otto anni di vita dell'Unione, tra i più complessi, gli anni che ci hanno fatto temere un suo inevitabile declino.
La storia degli Stati Uniti è in larga misura la storia del nostro tempo. Dalla seconda guerra mondiale in poi tutti i principali avvenimenti della nostra epoca vedono la partecipazione degli Stati Uniti e si svolgono sotto il segno della politica americana. Lo stesso per i grandi fenomeni sociali: l'America ne ha anticipato la nascita come il tramonto. I principali momenti dell'economia e della finanza nel bene e nel male nascono negli Stati Uniti e si comunicano al resto del mondo, non ultima la grande crisi finanziaria di questi anni. L'opera di Mammarella, che per anni nei suoi libri e nelle sue esperienze di lavoro ha seguito da vicino la storia degli Stati Uniti, è una poderosa e scorrevole sintesi che dalle origini della guerra fredda (1945) arriva a Barack Obama. La politica estera, le tematiche sociali e quelle economiche e finanziarie sono trattate nei loro reciproci rapporti come parte di un'unica realtà. Un libro indispensabile per comprendere i radicali mutamenti della scena mondiale, anche nei suoi momenti di rottura e di conflitto, e il ruolo decisivo che l'America svolge ancora nella politica planetaria.
La presente edizione delle "Lettere" segue la prima a distanza di cinquant'anni. La generazione alla quale allora si rivolgeva, composta di persone che avevano vissuto i fatti e i tempi della Resistenza, è quasi completamente scomparsa. Per le nuove generazioni, non si tratta più di rievocare vicende in cui ci sia stato un coinvolgimento anche solo indiretto. Inevitabilmente questi testi sono letti oggi con un'attutita percezione dell'originario significato che essi avevano nel loro momento storico. Chiunque leggerà le "Lettere" vi troverà la voce di un'altra Italia e non potrà non domandarsi se davvero non ci sia più bisogno di quella voce o se, al contrario, non si debba fare di tutto per mantenerla viva nelle coscienze.
La memoria ci rende umani. Nessun altro animale porta con sé così tanti e complessi ricordi né li rievoca regolarmente per il proprio diletto, per la propria sicurezza o per eseguire compiti complessi. La civiltà umana progredisce perché è in grado di trasmettere i ricordi, da una persona all'altra, da una generazione a quella successiva. "Storia della memoria" è una grande storia scientifica che ci permette di intraprendere un viaggio lungo 10000 anni, pieno di idee, invenzioni e trasformazioni incredibili che hanno segnato in maniera indelebile il cammino dell'umanità. Dai dipinti nelle grotte ai racconti orali, dalle biblioteche fino ad arrivare a internet, l'opera ripercorre la storia dell'uomo e dei suoi incessanti tentativi di preservare e gestire la memoria, sia all'interno del cervello che al di fuori di esso.
Questo volume raccoglie le 219 lettere inviate dal Commendatore di Malta, Massimiliano Buzzaccarini Gonzaga, alla Magistratura Veneziana dei Cinque Savii tra il 1754 e il 1776. L'autore, docente di storia moderna all'Università di Malta, non si è limitato tuttavia alla mera seppur impegnativa raccolta delle missive, ma ne offre in queste pagine dei commenti puntuali e stimolanti, collocando questa ricca corrispondenza inedita nel più ampio contesto storico politico sociale ed economico del Mediterraneo e valutandone criticamente il suo significato storico come fonte di primaria importanza per la ricostruzione della vita quotidiana di Malta nel Settecento. Per i riferimenti storici contenuti nelle lettere, l'opera può servire anche come piccolo contributo agli studi sulle crociate.
L'autore, filosofo e pubblicista kossovaro, delinea un articolato panorama del Kossovo prima dell'esplosione della guerra e delle tensioni interne al disfacimento della ex Jugoslavia, senza dimenticare il più ampio contesto dell'Europa orientale. Scritto poco prima dello scoppio della guerra, il libro si propone di dare dignità politica e storica a un processo di individuazione di un'area del mondo da secoli in lotta contro straordinarie pressioni e contraddizioni, pur privilegiando la necessità di una soluzione al problema del Kossovo in chiave non violenta, cercando di attutire il contrasto sanguinario e frontale.

