
Gli autori compiono un viaggio a ritroso nel tempo fino ai Greci e ai Romani per poi ritornare all'oggi, cercando di ricostruire il loro mondo, che è anche il nostro, in tutti i suoi vari aspetti. La religione, i miti, il potere, la politica, ma anche la vita comune di uomini e donne scorrono davanti ai nostri occhi: scopriamo così il mondo antico e colmiamo il divario fra noi e il passato, distante ma al tempo stesso familiare, perché ancora vivo nella nostra lingua, nella letteratura, nel nostro stesso modo di pensare.
Una classica storia del teatro latino, dalle origini all'età imperiale. Beare illustra tutti gli autori e i generi teatrali, e ricostruisce gli aspetti concreti dello spettacolo: le caratteristiche degli edifici teatrali, i costumi e gli apparati scenici, l'accompagnamento musicale, la composizione del pubblico e i suoi comportamenti.
Il volume raccoglie una serie di saggi sull'Athenaion politeia dello Pseudo-Senofonte, con l'intento di rendere conto della complessità di un dibattito scientifico ormai di lunghissima data e di offrire alla comunità scientifica una sorta di 'punto fermo' sugli studi su questa controversa operetta, da cui partire per ulteriori indagini con la consapevolezza del peso quantitativo e del valore qualitativo delle acquisizioni passate. I saggi discutono i temi della paternità dell'opera, della sua datazione, della terminologia, dei riferimenti storici interni, dei rapporti con altri generi letterari come la commedia e toccano quindi gli aspetti fondamentali del dibattito scientifico sull'opera di Pseudo-Senofonte.
Argo, una delle più importanti ‘terze forze’ del quadro internazionale greco, fu città di solide tradizioni democratiche, ma la sua esperienza fu assai diversa rispetto al modello ateniese, sia sul piano delle forme istituzionali, sia sul piano della convivenza civile.
I saggi raccolti in questo volume cercano, da una parte, di cogliere il ruolo internazionale di Argo nel contesto geopolitico peloponnesiaco e nel più ampio contesto panellenico; dall’altra, di mettere in evidenza, sul piano della politica interna, le peculiari caratteristiche istituzionali della città argiva e le profonde fratture che ne attraversano il contesto sociale, originate dalle forme particolari di un processo di democratizzazione avviato dall’immissione di elementi estranei, in senso etnico e sociale, nel corpo civico. Ne esce il quadro di una vicenda storica profondamente condizionata dalla costante minaccia delle potenze confinanti e dal ricorrere di sanguinose lotte fratricide.
A questo volume hanno collaborato:
Cinzia Bearzot, Marcello Bertoli, Alessandro Galimberti, Franca Landucci, Maria Pia Pattoni, Marcel Piérart, Giuseppe Ragone, Marta Sordi, Paolo A. Tuci.
Morto Pericle, la guerra del Peloponneso in corso, una nuova generazione di politici irrompe sulla scena pubblica di Atene. Uomini come Alcibiade, la cui volontà di primeggiare e di promuovere le proprie personali ambizioni fa di lui, secondo Tucidide, uno dei primi responsabili della crisi della democrazia che sfocia nei colpi di Stato oligarchici del 411 e del 404 e poi nella sconfitta in guerra di Atene. O come Antifonte, Pisandro, Frinico, Teramene, protagonisti di una nuova e sconcertante stagione politica. Lo scopo è quello di assumere il potere per affermare i propri interessi personali. Alla perenne ricerca del consenso, costretta a compiacere il popolo, quella classe politica da una parte gli concede un potere eccessivo e incontrollabile, dall'altra ne manipola la volontà eccitandone le passioni. Nella gestione dello Stato, il tema dell'interesse comune passa così in secondo piano; al politico democratico si sostituisce il demagogo, nel senso moderno del termine. I colpi di Stato oligarchici sono dunque la degna conclusione di questo processo degenerativo e sono realizzati attraverso raffinate tecniche di controllo del consenso. Ma la democrazia riesce a mostrare capacità di reazione e gli esperiemnti oligarchici rientrano con rapidità: restava da affrontare la ricostruzione, non solo sul piano istituzionale ma anche e soprattutto su quello ideologico ed etico. Si trattava di tornare a porsi come obiettivo, e come limite alle ambizioni dei singoli, "la giustizia e l'ultile della città".
Non sono molti nella storia i personaggi come Alcibiade, capaci di generare odi e amori tanto potenti da smuovere l'interesse appassionato degli storici a distanza di due millenni e mezzo. All'uomo politico possono essere mosse accuse fortissime, come quella di esser stato animato solo dalla sete di potere o di aver tradito la propria città. Ma tutto questo sfuma di fronte all'uomo Alcibiade, al "cucciolo di leone" del quale parla Aristofane, odiato e idolatrato dal suo popolo. L'uomo adottato da Pericle fu in effetti una personalità ambivalente, a cavallo tra poli opposti a livello pubblico e privato: un aristocratico che ha fatto una scelta democratica, ma anche l'esponente di una politica slegata dall'idea di servizio alla comunità. Le sue doti intellettuali erano formidabili, come d'altra parte la sua eloquenza e la simpatia che lo circondava, non a caso fu allievo e amante di Socrate. Quasi impossibile non amare un personaggio così eccezionale, smisurato nelle ambizioni così come nel carattere. Capace di concepire piani grandiosi, fu poco efficiente nel portarli a termine, per questo fu costantemente esposto alle altalenanti sorti, in termini di consenso, di chi molto promette e nulla mantiene. Volle troppo e perse tutto, prima fra tutte la sua credibilità, in un tempo in cui etica e politica erano ancora congiunte.
Fra tutte le città del mondo, Venezia può vantare a ragione una delle biografie più straordinarie. Dalla sua fondazione, avvenuta verosimilmente in epoca romana, fino alle odierne minacce dell'inquinamento, di sommersione e di una forte caduta demografica, la sua storia rappresenta infatti ai nostri occhi un unicum. Ma quale sarà il suo futuro? Consisterà soltanto nella difficile conservazione del suo sito e dei suoi capolavori oppure in un adattamento forzato alle esigenze della modernità? In uno sforzo di sintesi che vuol essere anche un omaggio pieno di ammirazione e di affetto verso una città e una civiltà eccezionali, Christian Bec ripercorre le tappe principali della sua storia e delle molte suggestioni cui ha fornito materia.
Templari, libera muratoria, Fratellanza, Gran Loggia, Rosacroce: tanti sono i nomi attribuiti nei secoli a quella forma di associazione segreta nota ai più semplicemente come "massoneria". Ma chi c'è veramente dietro a questa forza occulta che sembra guidare i destini del mondo? Come è nata e con quali scopi? Chi sono stati i suoi massimi esponenti e chi ne fa parte ancora oggi? In Italia, in particolare, sembra che la storia nazionale si sia spesso intrecciata con quella delle logge segrete: dalle persecuzioni degli affiliati in epoca fascista alle deviazioni estreme della P2 di Licio Gelli, con le ombre del golpismo e delle stragi, mai del tutto cancellate; dagli interessi americani al potenziale abbraccio letale con esponenti delle forze dell'ordine e dei cosiddetti "servizi segreti deviati", fino ai pericolosi contatti con la malavita organizzata. Con interviste esclusive e materiale inedito, la giornalista d'inchiesta Antonella Beccaria va alla scoperta di un mondo spesso sconosciuto e inesplorato, per illuminare le molte zone d'ombra che ancora oggi si trovano attorno al fenomeno massonico.
Templari, libera muratoria, Fratellanza, Gran Loggia, Rosacroce: tanti sono i nomi attribuiti nei secoli a quella forma di associazione segreta nota ai più semplicemente come "massoneria". Ma chi c'è veramente dietro a questa forza occulta che sembra guidare i destini del mondo? Come è nata e con quali scopi? Chi sono stati i suoi massimi esponenti e chi ne fa parte ancora oggi? In Italia, in particolare, sembra che la storia nazionale si sia spesso intrecciata con quella delle logge segrete: dalle persecuzioni degli affiliati in epoca fascista alle deviazioni estreme della P2 di Licio Gelli, con le ombre del golpismo e delle stragi, mai del tutto cancellate; dagli interessi americani al potenziale abbraccio letale con esponenti delle forze dell'ordine e dei cosiddetti "servizi segreti deviati", fino ai pericolosi contatti con la malavita organizzata. Con interviste esclusive e materiale inedito, la giornalista d'inchiesta Antonella Beccaria va alla scoperta di un mondo spesso sconosciuto e inesplorato, per illuminare le molte zone d'ombra che ancora oggi si trovano attorno al fenomeno massonico.
Lo Stato Islamico, il cosiddetto ISIS, gioca un ruolo di primo piano nel Mediterraneo ormai da diversi anni. Nonostante le svariate sconfitte che ne hanno notevolmente ridotto il territorio (ultima quella di Raqqa, in Siria), la sua pericolosità non è diminuita, anzi. I miliziani noti come foreign fighters, dotati di documenti europei, sono mine vaganti nel cuore dell'Europa. Ma che cosa determina l'efficacia della strategia dell'ISIS? Qual è lo scopo politico dietro gli attentati e i fatti di sangue più oscuri dell'ultimo decennio?
1307-1314: un processo farsa condannò a morte il più potente ordine militare del medioevo. I templari erano ormai diventati uno dei più ricchi gruppi monastico-militari e il re di Francia, bisognoso delle loro ricchezze, sollevò contro di loro un castello di accuse: pratiche omosessuali, riti magici di iniziazione, blasfemia. Un inquisitore francese sottopose i membri dell'ordine a torture e interrogatori pur di ottenere le prove e le confessioni per poter sciogliere il gruppo e incamerare i suoi beni. I templari erano davvero 'banchieri di Dio', maghi o ciarlatani? E' accettabile un procedimento locale che porta alla soppressione di un ordine presente in tutta l'Europa?