
Editoriale
Il sangue dei martiri che ci interpella
di Roberto de Mattei
2
Attualità, politica e società
La Scienza riconosce i segni della passione – Intervista al dott. Franco Serafini
di Mauro Faverzani
4
Cristianità tra passato e futuro – Intervista al prof. Giovanni Turco
di Mauro Faverzani
8
Notizie
Rap – «Impiccate i bianchi», condanna blanda per rapper nero
di Corrispondenza Romana
11
LGBT – Attore si finge vittima di omofobia, arrestato
di Corrispondenza Romana
11
Francia – Emulo dell’Isis minaccia di morte, ma è libero
di Corrispondenza Romana
11
Cile – Un disegno di legge vuole violare il segreto confessionale
di Corrispondenza Romana
12
Olanda – Per legge matrimonio civile prima di quello religioso
di Corrispondenza Romana
12
Dossier
La caduta dei tre Imperi. Dall’ordine al caos
di Massimo de Leonardis
14
Cronaca di un fallimento annunciato
di Luigi Bertoldi
17
Il Trattato sui giornali
di Luigi Bertoldi
21
Frutto di un crogiuolo ideologico
di Francesco Corradi
25
Arte e Cultura
Forest Lake
di Francesca Bonadonna
25
San Paolo in trono
di Sara Magister
72
Andrea di Bartolo a Toscanella
di Mauro Loreti
75
Fede, Morale e Teologia
L’amore del Signore Eucaristico. Per noi nella Chiesa
di card. Raymond Leo Burke
32
L’arma invincibile – Intervista a padre Donald Calloway
di Aurelio Porfiri
36
Storia
Chateaubriand a Roma
di Carlo Levanti
40
Tesori d'Europa
Liechtenstein Dio, il Principe e la Patria
di Antonio Lambertini
45
Un cammeo prezioso
di Lorenzo Benedetti
50
Tesori d'Italia
Una fede santa, cattolica e apostolica
di Lorenzo Benedetti
56
Il santuario di Santa Maria di Leuca
di Cinzia Notaro
60
Le ville ottocentesche
di Cinzia Notaro
65
Recensioni
Il complesso occidentale. Piccolo trattato di de-colpevolizzazione
di Gianandrea de Antonellis
78
L’antitesi perfetta della rivoluzione. Gli scritti sul Carlismo della «Civiltà Cattolica» (1873-1875)
di Gianandrea de Antonellis
78
Un lembo di vita buona. Come riposare nel cuore di Dio
di Gianandrea de Antonellis
78
I miei anni sul monte Discorsi, lettere, incontri del Papa emerito
di Mario Parmigiani
79
Lettere
Dio è puro bene
80
Agenda
Palio dei borghi
81
Carosello storico
81
Festa dei Quattro Altari
81
La ricerca da cui è nato questo libro ricostruisce dal vivo una cronaca dei due anni della Resistenza italiana, scandita attraverso i diari e le lettere ai familiari alle fidanzate o agli amici dei partigiani, di militari e di deportati. Ne scaturisce un racconto di quei giorni "scritto" dagli stessi protagonisti. Un diario non viziato dal clima del dopoguerra e dalle varie interpretazioni storiografiche sul movimento di Liberazione, ma che invece trasporta anche emotivamente chi legge - come un susseguirsi di vertiginosi flashback - dall'illusione del 25 luglio 1943, con la caduta del regime fascista e dei suoi simboli, fino all'aprile del '45.
La rivendicazione della Resistenza antifascista si è ridotta per decenni al dibattito politico sulla guerra partigiana. Negli ultimi anni registriamo il recupero di una dimensione più ampia. Contiamo la resistenza contro i tedeschi delle forze armate all'8 settembre. Poi la guerra partigiana e la deportazione politica e razziale nei lager di morte. La partecipazione delle forze armate nazionali alla campagna anglo-americana in Italia. E infine la resistenza degli Imi nei lager tedeschi: le centinaia di migliaia di militari che invece della guerra nazifascista scelsero e pagarono la fedeltà alle stellette della patria. Le stellette a cinque punte sul bavero della divisa (piccoli pezzi di metallo povero o un quadratino di stoffa) sono il simbolo tradizionale dei militari italiani. La fedeltà alle stellette fu la motivazione più comune e diretta della grande maggioranza dei 650000 militari italiani che preferirono la prigionia nei lager tedeschi al passaggio dalla parte nazifascista. Questi 650000 prigionieri erano degli sconfitti che avevano vissuto il fallimento del regime fascista, la misera fine delle guerre di Mussolini, lo sfacelo delle forze armate all'8 settembre. Tutti avevano ragione di sentirsi traditi dal re e da Badoglio, che li avevano abbandonati senza ordini agli attacchi tedeschi. Ciò nonostante, una grande maggioranza di questa massa di sbandati preferì la fedeltà alle stellette e la prigionia nei lager. (Dalla prefazione di Giorgio Rochat)
Questa ampia scelta di testimonianze coeve è frutto di un accurato lavoro su documenti poco esplorati: ci propone la cronaca della persecuzione cosi come fu registrata giorno dopo giorno dagli stessi ebrei, cioè coloro che subirono le leggi razziali, gli arresti, le deportazioni e spesso pagarono con la vita. I brani sono stati suddivisi tematicamente e cronologicamente per consentire di ripercorrere l'intera storia della persecuzione antiebraica in Italia tra il 1938 e il 1945, dalla campagna di propaganda antisemita all'emanazione delle leggi razziali, dall'internamento sotto il fascismo alle razzie e agli arresti sotto la Repubblica sociale italiana, dalla fuga in clandestinità al concentramento nei campi italiani, dalla deportazione nei campi di sterminio al ritorno dei sopravvissuti. Un affresco storico che assume un significato particolare anche perché costituito di parole scritte dalle vittime di una persecuzione e di un crimine che il nazifascismo voleva mettere a tacere ed annientare, e che invece sono arrivate fino a noi, lasciandoci traccia tangibile, prova storica inconfutabile e memoria indelebile di ciò che è stato. Prefazione di Michele Sarfatti.
«Tutti correvano incontro alla speranza della fame finita, della paura finita, della guerra finita, incontro alla miserabile e meravigliosa speranza della guerra perduta. Tutti fuggivano l'Italia, andavano incontro all'Italia» Curzio Malaparte. È stato chiamato «l'altro dopoguerra» il periodo vissuto dall'Italia meridionale e Roma tra il luglio del 1943, quando gli alleati sbarcano in Sicilia, e il maggio del 1945, quando la guerra finisce. Un lungo periodo, segnato dal procedere lento della linea del fronte verso nord, con combattimenti accaniti, violenze, atti di resistenza. Ma anche un vitale, caotico, difficile ritorno alla pace e alla libertà. La presenza ingombrante degli alleati, il ritorno dei partiti, delle radio, della stampa libera, la voglia di normalità e di divertimento, e poi la fame, la prostituzione, il banditismo, le marocchinate, la criminalità. Attingendo a lettere, diari, corrispondenza censurata, relazioni delle autorità italiane e alleate, giornali, canzoni, film, il libro compone un racconto corale, colorato, curioso e in tanti dettagli inedito di quell'Italia che per prima si affacciava al dopoguerra.
«Chi ha visto le interminabili sfilate in parata delle camicie nere, dei giovani, dei contadini, degli operai, degli atleti, dei preti, delle monache, delle madri prolifiche, chi ha assistito alle cerimonie nelle quali le più alte cariche dello Stato facevano atto di devozione al regime, ed alle dimostrazioni oceaniche nelle maggiori piazze d'Italia, alle folle deliranti per il duce, può intendere quali sentimenti dovesse vincere chi continuava la lotta anche dopo superata la crisi per l'assassinio Matteotti: aveva veramente l'impressione di muovere all'assalto del Monte Bianco armato solo di uno stuzzicadenti» Ernesto Rossi Stretti nella morsa fra repressione e consenso, i reduci dei partiti messi al bando e gli oppositori militanti del fascismo, ma anche coloro che erano semplicemente scettici, poco allineati o scontenti furono emarginati, incarcerati, inviati al confino, costretti all'emigrazione e sottoposti al controllo occhiuto della famigerata Ovra. Gli spazi per esprimere dissenso - con scioperi, proteste o in forme non organizzate e in ambito privato - erano limitati ed era rischiosissimo lasciarsi sfuggire anche solo una battuta di spirito, a causa delle spie e delle delazioni. A partire dai rapporti delle prefetture, delle questure e dei carabinieri, le relazioni della censura, del Pnf e dell'Ovra, i giornali, i diari e le lettere dell'epoca, gli autori ricostruiscono le storie di una minoranza di italiani che, all'indomani del delitto Matteotti e fino alla caduta del regime, continuò a esercitare il dissenso.