
Indice del volume: Il Trecento; Il Giotto internazionale; Il Quattrocento.
Indice del volume: Il Cinquecento; Il Seicento; Il Settecento; Il Neo-classicismo; Dal Romanticismo al Futurismo. Alla fine di ogni sezione si trovano le letture critiche che approfondiscono alcuni temi più un dizionarietto dei termini e delle tecniche e un indice degli artisti.
Il lavoro che ci propone Pietro Arienti è frutto di una lunga e puntigliosa ricerca atta a mettere in luce i riflessi sulla Brianza dell'occupazione nazifascista e in particolare la deportazione verso i campi di sterminio e di lavoro di partigiani, oppositori politici ed ebrei; attenzione è data anche al caso dei lavoratori coatti. Si tratta di un lavoro imponente, dal valore indiscutibile, fondato su un'attenta ricerca delle fonti.
Una ricerca che porta alla luce la Resistenza in Brianza nel suo complesso. L'autore ricostruisce con precisione storica eventi che possono essere citati come esempi di Resistenza "maggiore": le azioni del gappista Alberto Gabellini, gli attacchi al campo volo di Arcore, lo scontro sulla provinciale Como-Bergamo, fra Bulciago e Rovagnate, dove rimasero uccisi 35 partigiani della Brigata Puecher, aspetti e fatti ricoperti dalla polvere del tempo. Si legge nella presentazione di Raffaele Mantegazza, docente alla Università di Milano Bicocca: "È un libro di storie e di storia, che si costruisce mediando l'inevitabile dimensione affettiva con il rigore della ricostruzione storiografica, estraendo il discorso sulla Resistenza dalle secche della retorica e dell'emozione pura per immergerlo nel bagno del rigore scientifico senza però fargli perdere nulla della sua capacità di indignare il lettore".
Come si moriva nel Medioevo, e come si muore oggi nelle società ad alto livello tecnologico dell'Occidente: nel corso di un millennio, l'atteggiamento dell'uomo di fronte alla morte, che ad un esame superficiale sembrerebbe quasi immutato, ha subito in realtà un'evoluzione profonda. L'analisi di Philippe Ariès, cui si devono molti importanti studi sulle 'mentalità', si fonda non tanto sui testi letterari e artistici, quanto sui documenti che esprimono la sensibilità comune e l'inconscio collettivo, in particolare le tombe e i testamenti.
Mai apparsi prima d'ora in Italia, i cinque testi che compongono questo libro riguardano tre temi particolarmente cari a Philippe Ariès. Il primo è una lettura quasi autobiografica del suo incontro con la storia delle mentalità, la cui indagine richiede ragione e passione. Il secondo riguarda il mondo dell'infanzia, osservato in un passaggio cruciale: a partire dal XVII secolo, la famiglia aperta sulla società degli adulti diviene una struttura chiusa che si concentra, anche sul piano affettivo, sui bambini e li confina tra le mura di casa ritardandone il passaggio all'età adulta. Il terzo tema riguarda la fine della vita; i testi qui riportati permettono di cogliere la "preistoria" delle ricerche dell'autore su questo tema e sulla liturgia antica dei funerali.
Attraverso ampi quadri di vita quotidiana, rifacendosi alla letteratura e all'iconografia, all'abbigliamento e ai giochi, alle istituzioni scolastiche e al costume, Ariès ci restituisce una dimensione fondamentale e poco esplorata della nostra storia.
In tutti i tempi un'area particolare è stata assegnata a quella parte dell'esistenza che in tutte le lingue è stata detta privata. Nel privato è racchiuso ciò che si possiede di più prezioso, ciò che non deve essere divulgato. L'ambizione di quest'opera è quella di rendere percettibili i mutamenti lenti o precipitosi che nel corso del tempo hanno caratterizzato la nozione e gli aspetti della vita privata.
In tutti i tempi un'area particolare è stata assegnata a quella parte dell'esistenza che in tutte le lingue è stata detta privata. Nel privato è racchiuso ciò che si possiede di più prezioso, ciò che non deve essere divulgato. L'ambizione di quest'opera è quella di rendere percettibili i mutamenti lenti o precipitosi che nel corso del tempo hanno caratterizzato la nozione e gli aspetti della vita privata.
In tutti i tempi un'area particolare è stata assegnata a quella parte dell'esistenza che in tutte le lingue è stata detta privata. Nel privato è racchiuso ciò che si possiede di più prezioso, ciò che non deve essere divulgato. L'ambizione di quest'opera è quella di rendere percettibili i mutamenti lenti o precipitosi che nel corso del tempo hanno caratterizzato la nozione e gli aspetti della vita privata.