
I progressi raggiunti in ambito farmacologico e psicosociale negli ultimi decenni hanno reso possibile la gestione clinica di quadri psicopatologici complessi; disturbi che rientrano nell'area delle psicosi o dei disturbi gravi di personalità sono ora oggetto di trattamento, e non soltanto di semplice contenimento. Ma è sufficiente questo per consentire ai nostri pazienti di raggiungere la migliore qualità di vita per loro possibile? I pazienti gravi sono accomunati da importanti difficoltà in ambito lavorativo e relazionale, nella cura di sé così come nella gestione del proprio spazio. Non basta più cercare la remissione sintomatologica per permettere al paziente un miglior funzionamento sociale. Questo manuale di psico-educazione è rivolto a tutti coloro che operano nell'ambito della salute mentale pubblica. Lo scopo è quello di fornire uno strumento di intervento agile finalizzato all'incremento del funzionamento sociale compromesso, a volte in modo significativo, nei pazienti gravi. Oggi è possibile parlare di miglioramento del funzionamento anche nei pazienti più complessi in quanto anni di osservazione hanno permesso di considerarli non necessariamente destinati ad un progressivo deterioramento. Diverse reviews hanno mostrato che pazienti con disturbi mentali gravi possono andare incontro a una remissione dei propri malfunzionamenti. Lo strumento che proponiamo fornisce le indicazioni per realizzare e gestire una piccola comunità di apprendimento di tutte quelle operazioni mentali che sottendono le "competenze" sociali di una persona (ad esempio, abilità cognitive di base e metacognitive). Il protocollo di intervento ha come scopo quello di portare i pazienti a sapersi interrogare in gruppo sulle proprie capacità relazionali e di fronteggiamento delle difficoltà quotidiane, a poter valutare le proprie abilità di ragionamento, anche in funzione delle condizioni psicopatologiche del momento o della terapia farmacologica assunta. E la psicoeducazione si è dimostrata nel tempo una modalità efficace, anche per incrementare e valorizzare le risorse dei pazienti.
Gli sport sono uno dei principali fattori di benessere tra i giovani e svolgono una benefica azione di riduzione del rischio legato agli stili di vita. Attività impegnative e gratificanti insieme, stimolano infatti gli adolescenti ad apprendere tecniche di controllo e assimilare standard di disciplina che investono diversi livelli psicologici e sociali, dalla capacità di affrontare una sfida con tenacia e serietà all'attitudine al lavoro di squadra. Decisivo in questo percorso è il ruolo di un adulto guida, adeguatamente formato e in grado di strutturare e indirizzare consapevolmente l'attività dei ragazzi. Alcuni tra i maggiori esperti italiani e internazionali collaborano in questo libro per delineare lo stato degli studi sul tema.
Con questo libro Elvio Fachinelli si avventura nella regione che, per la psicoanalisi tutta e in primo luogo per Freud stesso, fu la regione per eccellenza del pericolo, della minaccia, dell'ambiguità invischiante: l'estasi. Di questo percorso affascinante Fachinelli scrive sobriamente: "Frugo uno strato percettivo, emozionale, cognitivo, che è stato colto perlopiù come un'area di frontiera, pericolosa dal punto di vista dell'affermazione di un io personale, ben individualizzato. Uno strato che forse proprio per questo è stato messo da parte nel corso dell'evoluzione dell'uomo detto civile. Sarebbe assurdo criticare o irridere questo accantonamento, che è stato una necessità per la maggioranza degli esseri umani. Si può dire, ora, che questa necessità viene meno? e che possiamo prendere in noi, che possiamo esercitare pienamente una disponibilità finora trascurata, ma non assente? Se si risponde di sì, allora l'estatico che nella nostra civiltà affiora di solito in esperienze liminari, facilmente ritenute insignificanti, o addirittura inesistenti, non è proprio di sperimentatori eccentrici, ma è ciò che manca alla nostra comune percezione. Esso può cominciare ad entrarvi, a patto di vincere i processi di isolamento e frammentazione, più che di vera e propria cancellazione, a cui è stato sottoposto sin qui. [...]"
Il termine "teatro creativo" si riferisce ad una qualità del processo drammatico che può essere presente in ogni forma teatrale e che è particolarmente enfatizzata in alcune forme teatrali "di frontiera": un processo il cui principale risultato è connesso con le trasformazioni che mette in moto nelle persone che vi prendono parte. Il libro vuole fornire un contributo teorico e pratico a tali applicazioni dei metodi drammatici, attraverso una parte teorica in cui vengono delineati i principi del dramma creativo, gli antecedenti e i campi applicativi, e una parte pratica in cui vengono descritte 200 tecniche di semplice applicazione. Il libro è rivolto a drammaterapeuti, psicodrammatisti ed operatori di teatro sociale.
La ricerca si inserisce nel vasto panorama di studi riguardanti i Disturbi del Comportamento Alimentare in adolescenza, all'interno del quale vuole apportare uno specifico contributo di tipo etico-teologico e pedagogico, a partire da una concezione antropologica fondata sul personalismo. La chiave ermeneutica di fondo viene individuata nel desiderio, quale componente strutturante la natura umana, che guida le considerazioni sul senso del limite, sulla corporeità, nella sua precipua connotazione relazionale, e sull'universale apertura alla trascendenza. La proposta educativa che ne scaturisce, inserendosi nell'alveo di una Teologia Morale in costante ricerca della verità e in fruttuoso dialogo con il mondo odierno, risulta finalizzata a promuovere nelle giovani generazioni la capacità di introspezione e di scoperta della dimensione spirituale, lo sviluppo del senso morale e l'assunzione di responsabilità nel segno della progettualità futura.
Diversamente dal soggetto aggressivo, che scarica la frustrazione all'esterno, il depresso la tiene tutta per sé. Si ritrae al proprio interno, si nasconde, non vuole avere nulla a che fare con il resto del mondo e, di conseguenza, riceve anche molta meno attenzione. In questo libro il famoso medico e terapeuta Rüdiger Dahlke analizza la psicodinamica della depressione, che in ultima analisi risulta seguire uno schema semplice: quello di una discrepanza tra le aspettative individuali e la realtà percepita soggettivamente dall'interessato. Quello che il depresso considera il significato, lo scopo della sua vita, va perduto, o comunque non si realizza. Dahlke si propone di illustrare i fattori individuali e collettivi che portano a ritirarsi nello stato depressivo, a renderli evidenti ai diretti interessati. Solo liberando dall'ombra desideri e progetti frustrati è possibile indirizzare la vita in una direzione più corretta. Il volume contiene una serie di esercizi pratici in grado di aiutare a liberare le energie vitali bloccate e a riconquistare sicurezza.
"Gli scritti di Ferenczi hanno fatto di ogni psicoanalista un suo allievo", scrive Sigmund Freud nel necrologio che gli dedica nel 1933, ma già nel 1914 aveva riconosciuto che "L'Ungheria ha dato finora alla psicoanalisi un collaboratore soltanto, Ferenczi, che vale però una Società intera". Questo primo volume delle Opere di Sándor Ferenczi raccoglie alcuni tra i classici della letteratura psicoanalitica come "Introiezione e transfert", "Le parole oscene: saggio sulla psicologia della fase di latenza", "Le psiconevrosi", "Il ruolo dell'omosessualità nella patogenesi della paranoia", "Sintomi transitori nel corso dell'analisi", "Filosofia e psicoanalisi", e altri scritti compresi nel periodo che va dal 1908 al 1912.
La diffusione dei disturbi del comportamento alimentare fra le adolescenti delle società occidentali ha assunto, dalla seconda metà del secolo scorso, un carattere epidemico, diventando espressione del disagio psichico femminile che caratterizza questa fase evolutiva. Tale diffusione ha trasformato anoressia e bulimia da patologie gravi e relativamente rare in manifestazioni diffuse di sofferenza, segnali di una fragilità narcisistica e del carattere conflittuale del processo di costruzione dell'identità di genere femminile in questo momento della crescita. Nel volume i disturbi del comportamento alimentare nell'adolescenza vengono considerati manifestazioni di un disagio non solo intrapsichico ma anche relazionale e sociale, alimentato da alcune caratteristiche della "cultura del narcisismo" prevalente nella società contemporanea. I modelli interpretativi convergono in una prospettiva evolutiva che evidenzia la difficoltà delle attuali adolescenti ad affrontare alcuni compiti di sviluppo fase-specifici, come la mentalizzazione del corpo sessuato. Sono presi in esame gli aspetti della cultura affettiva che fanno da sfondo ai disturbi alimentari, con particolare attenzione al contesto familiare, e vengono illustrati, anche attraverso la presentazione di materiale clinico, i presupposti teorici e le metodologie d'intervento, individuali e di gruppo, sperimentati con successo con le adolescenti e con i loro genitori.
L’odio si accumula sulle tracce delle mancanze ma è anche un elemento costitutivo dell'animo umano. Utile segnale di pericolo, protegge dalla disintegrazione mentale ed è spesso l'ultimo baluardo contro il crollo psicotico. Secondo l'autore, l'accoglimento e l'elaborazione dell'odio da parte dell'analista possono avviare un processo evolutivo. Come mostrano le numerose esemplificazioni cliniche, l'odio è correlato non solo ad aspetti distruttivi ma anche a momenti evolutivi sia del pensare sia dell'esistere.
Fin dalla sua fondazione, nel 1994, il Boston Change Process Study Group (bcpsg) ha privilegiato lo studio del cambiamento in psicoterapia. In questo volume sono raccolti, per la prima volta, gli articoli che illustrano le principali scoperte compiute da questo gruppo di fama internazionale. I concetti ormai ben noti di "now moment", "conoscenza relazionale implicita", "momento di incontro", "processo di riconoscimento", "qualcosa in più dell'interpretazione" trovano qui la spiegazione delle loro origini e sono inseriti in una cornice che permette di comprendere il contesto in cui sono stati concepiti e la risonanza che hanno avuto nella comunità scientifica. Gli ambiti e i temi delle ricerche condotte dal Boston Group sono stati subito considerati cruciali per gli sviluppi della psicologia e della psicoterapia. È anche merito del bcpsg se oggi tutti i ricercatori dell'età evolutiva e i neuroscienziati attribuiscono alle prime interazioni madre-bambino un ruolo fondamentale per la salute psicologica e lo sviluppo.