
In questo momento di crisi e di perdita di valori, si invoca la necessità di una "nuova morale". Anche perché la morale tradizionale sembra averci portato in un vicolo cieco: molti di noi ritengono di comportarsi correttamente e si sentono "buoni", eppure nel mondo ci sono tantissime ingiustizie. I dilemmi sulla natura degli esseri umani e sul comportamento "giusto" si impongono oggi con tragica urgenza, ma accompagnano l'intera storia dell'umanità. Da sempre ci chiediamo perché noi esseri umani siamo insieme egoisti e altruisti, individualisti e generosi, ambiziosi e collaborativi, permalosi e comprensivi, miopi e consapevoli delle nostre responsabilità. Richard David Precht parte dai fondamenti della nostra concezione del Bene e del Male, così come è stata approfondita dai maggiori filosofi. Ma ci aiuta a capire le nostre motivazioni profonde anche grazie al concorso dei più recenti studi di psicologia sperimentale e delle neuroscienze. "L'arte di non essere egoisti" riguarda ciascuno di noi: per esempio, perché rimandiamo e rimuoviamo le nostre buone intenzioni, ingannando noi stessi, per poi ritrovarci ad agire, di fatto, in modo egoistico? E investe l'intera società: diventa infatti urgente arrestare il decadimento morale della democrazia. Attingendo alla saggezza dei grandi pensatori del passato, ma con la mente aperta ai problemi, alle conoscenze e alle opportunità del mondo contemporaneo, Precht ci insegna a guardare il mondo e noi stessi con occhi nuovi.
La psicologia della comunicazione risulta tra le discipline più presenti all'interno dei diversi percorsi formativi universitari. Questo manuale, qui proposto in una nuova edizione completamente riveduta e aggiornata, affronta il tema della comunicazione dai diversi punti di vista: dai modelli interpretativi classici, a quelli più recenti fino alle applicazioni nei diversi ambiti della vita sociale.
Alla base dei processi e dei meccanismi della produzione della conoscenza sociale e dell'azione di ognuno di noi, le rappresentazioni sociali non sono solo un costrutto teorico fondamentale, ma anche uno strumento indispensabile per comprendere ed eventualmente modificare i comportamenti collettivi. Questo volume, frutto del contributo dei migliori studiosi ed esperti italiani ed europei, fornisce sia gli ultimi aggiornamenti della teoria sia esempi di applicazione. Vengono così presentante le più recenti scoperte nei vari ambiti della psicologia sociale e le sue declinazioni nel contesto della vita di tutti i giorni: dalla costruzione sociale della relazione tra mente e cervello, all'analisi degli eventi collettivi, dell'influenza sociale, del pregiudizio, all'idea che abbiamo costruito sulla pazzia. Un testo innovativo e aggiornato su un concetto che a tutt'oggi risulta centrale nella cultura della psicologia sociale europea.
Ampliando e adattando il paradigma dell'attaccamento elaborato da Bowlby e Ainsworth, gli autori propongono una nuova forma di psicoterapia concepita per il lavoro con adolescenti e adulti. Vengono spiegati i processi che si attivano quando le persone percepiscono di essere in pericolo e i sistemi di bisogni che entrano in gioco in tali situazioni e che - se gestiti efficacemente - possono favorire nell'individuo un adattamento costruttivo alle diverse circostanze.
Scritto nel 1942, questo volume presenta una revisione delle teorie psicoanalitiche. Le intuizioni fondamentali in esso contenute resero necassaria, per i fondatori della psicoterapia della Gestalt, l'elaborazione di un nuovo modello psicoterapeutico. Lo psicoanalista tedesco Frederick Perls intuì i limiti più significativi della psicoanalisi che si andarono evidenziando durante la seconda guerra mondiale sotto la spinta dei nuovi paradigmi culturali. Pubblicò allora questo libro, che venne ripubblicato negli Stati Uniti nel 1949. Nel periodo in cui nascevano le teorie della relazione oggettuale e le teorie sistemiche, il Perls creò un ponte tra la psicologia clinica, la psicologia generale e il contesto culturale, dando vita alla "psicoterapia della Gestalt".
Una guida per analizzare la scrittura di un individuo che entra nel tunnel della psicosi, del disturbo bipolare, della depressione e della dipendenza da alcol.
Siamo ancora capaci di amare? La parola più bella che ci piace sentire, "amore", oggi non si sa più che cosa precisamente voglia dire. Nella cultura e nei costumi sono avvenuti cambiamenti che hanno scombussolato la vita di coppia, scompaginato l'etica matrimoniale, modificato i comportamenti sessuali, trasformato le sensibilità. Il costume sociale raccomanda la tolleranza e l'apertura alla sperimentazione dei nuovi orientamenti della sessualità liberata. Quando però la cronaca denuncia episodi efferati, come le violenze di genere o i comportamenti di abuso, la reazione diventa presto preoccupata. Obiettivo di questo lavoro è contribuire a parlare bene della sessualità, tentando di riportare la complessità dell'esperienza erotica al criterio fondamentale della giustizia. Solo un progetto umanistico e spirituale può trovare le parole giuste per formare all'etica del rispetto e dell'autocontrollo, trasformare la forza della pulsione e renderla energia d'amore e di fecondità sociale.
Le emozioni che proviamo sono portatrici di significati e formidabili energie per la nostra esistenza ma, se non riconosciute e gestite, possono diventare ostacoli insormontabili. Scopo di questo volume è facilitare la consapevolezza delle proprie emozioni nella vita di tutti i giorni per saperle integrare nell'esperienza religiosa e facilitare l'incontro e la relazione con Dio. L'esperienza cristiana è infatti in grado di valorizzare il vissuto emotivo fino a farlo diventare preghiera. Dopo aver spiegato cosa sono le emozioni e il fenomeno dell'analfabetismo emotivo, l'autore considera e analizza le singole emozioni: rabbia, paura, tristezza, gioia e gratitudine. Il testo che può essere utilizzato sia a livello personale che per incontri formativi di gruppo offre molti schemi ed esercizi pratici, in modo che ognuno possa calare nella quotidianità della propria vita quanto viene detto.
Un testo sulla psicoanalisi di gruppo.
Le presentazioni sono numerose, di notevole valore per la ricerca sull'attualita' del pensiero di Bion, e provenienti da situazioni fra loro distanti.
Un testo di approfondimento sul metodo dell'Infant Observation. Il metodo dell'Infant Observation, messo a punto da Esther Bick a Londra negli anni '50, ha conosciuto negli ultimi decenni una diffusione a livello mondiale, anzitutto come prezioso strumento di formazione per psicologi, psicoterapeuti e operatori sociosanitari e, piu in generale, fra quanti lavorano nel campo delle relazioni umane. Applicata sua larga scala ai contesti istituzionali e a nuove aree di indagine, questa originale metodologia osservativa ha rivelato anche ricche potenzialita come strumento di ricerca per la conoscenza del bambino e del suo mondo affettivo originario, oltre che per l'individuazione precoce dei microdisturbi della relazione primaria bambino-genitore cui possono conseguire distorsioni in senso psicopatologico.