
Ogni anziano ha una storia da raccontare a chi è disposto ad incontrarlo, ad ascoltarlo. Vi è solo quando essa viene pienamente compresa. Il racconto di sé esprime pensieri e sentimenti di una persona, il suo modo di essere, di intendere la vita, anche quando sembra smarrita. Nella relazione con l'anziano, soprattutto se non autosufficiente, diventa rilevante la comunicazione non verbale. Comunicare, in ambito sanitario, significa fondamentalmente interagire, favorire e costruire un rapporto di cura, con il paziente e i suoi familiari. Per gli anziani in difficoltà, sentirsi rassicurati rende spesso più sereni, facilita l'espressione emotiva e creativa. Anche i curanti devono però ricevere interventi di sostegno per continuare a svolgere in modo efficace e valido la loro attività. Quanto più approfondita è la conoscenza dell'anziano e di chi gli sta intorno tanto più chiara appare la comprensione del problema esistenziale e clinico. Vi è sempre un senso da ricercare nell'interazione con il vecchio, specialmente quando fatica ad esprimere e integrare ciò che vive fuori e dentro di sé. Il volume è stato ideato per studenti, ricercatori, professionisti della salute e per quanti considerano gli strumenti della comunicazione, dell'ascolto e della comprensione come supporti tecnici indispensabili per superare le barriere create nella relazione con e per gli anziani dalle differenze di mentalità, costumi, tradizioni, linguaggi, comportamenti, modelli di pensiero.
L'anoressia, da sempre oggetto di indagini teoriche e cliniche, oggi assume alcune particolari connotazioni che possono essere declinate come "varianti contemporanee". La condizione anoressica, un tempo circoscritta alle ragazze adolescenti, comincia a presentarsi in età precoce e, nella sua variante inversa, in giovani maschi. Non solo: sul piano psichico e relazionale alcuni processi collegati all'uso del virtuale e dei nuovi media, sembrano configurare alcuni scenari che ci costringono a ripensare alla complessità dell'anoressia con tutti i suoi misteri. L'osservazione dei siti e dei blog Pro-Ana - un fenomeno in rapida espansione anche in Italia ma ancora poco conosciuto ed esplorato dalla letteratura scientifica - mostra una nuova e dirompente modalità di condivisione "gruppale" tra adolescenti che aderiscono alla filosofia della Dea Ana promuovendo uno stile di vita anoressico. Il volume parte da alcuni nodi problematici che caratterizzano in chiave psicoanalitica la condizione dell'anoressia (anche come patologia di genere) ravvisando, nella difficoltà di rappresentazione, un aspetto peculiare. Come si declina il disagio anoressico nel teatro del virtuale quando il corpo si annulla, si smaterializza, si decostruisce? In quali aree di confine si possono ricollocare lo psichico e il somatico? Quali elementi caratterizzano l'identità, il Sé, l'alterità, le relazioni? Quali saperi, quali strumenti abbiamo a disposizione per interpretare relazioni, contesti e domande?
Il Test del Disegno della Figura Umana, nei suoi tre livelli (grafico, di strutture formali e di contenuto), si rivela un prezioso strumento diagnostico per la conoscenza non solo dei bambini ma anche degli adolescenti e degli adulti.
Oltre che sui risultati di specifiche e numerose ricerche, il presente manuale poggia sull’esperienza clinica derivante sia dall’attività professionale che dalla conduzione del Corso di Tecniche d’indagine della personalità e del Tirocinio di tecniche proiettive che l’Autore svolge nell’ambito del Corso di laurea in Psicologia.
Il volume è destinato agli studenti di psicologia e a tutti coloro che già operano nel campo della psicodiagnosi.
Un filone di ricerca di grande interesse emerso negli ultimi decenni riguarda la dualità che esiste all'interno di ogni individuo tra l'intelligenza razionale e l'intelligenza emotiva. Una guida teorica e pratica che insegna a riconoscere e quantificare i segni riferibili all'intelligenza razionale e all'intelligenza emotiva, e a verificare se esiste un polo che ha assunto una posizione dominante all'interno dell'Io, o al contrario se la personalità mantiene un equilibrio al suo interno tra queste due voci. Ogni capitolo è completato da schede di valutazione, che consentono una più agevole applicazione dei contenuti proposti, utili a tutti coloro che si trovano a gestire il complesso mondo delle "Human Resources".
Un libro di Enza Pulino sulla psicoanalisi che fa capire l'unica vera, profonda motivazione che dovrebbe avere ogni analista. Enza Pulino era una persona asciutta in tutte le sue manifestazioni, pertanto non troverete, in questi suoi lavori scientifici, una parola in piu, di troppo. Sebbene fosse fortemente appassionata soprattutto di psicoanalisi, ma anche di letteratura, di filosofia, di arte, di tutto cio che e cultura seriamente tramandata, non manifestava tale passione con ridondante esibizione. Al contrario era molto contenuta ed era insofferente alle manifestazioni di invadenza esibizionistica. Ma se la si stimolava con qualche domanda, apriva generosamente un ricco mondo interiore di erudizione ponderata, paragonabile solo a quella del suo maestro Francesco Corrao. Enza era l'incarnazione della genuina donna siciliana, capace, in silenzio e con modestia, di farsi carico dei grandi pesi che la vita ti fa incontrare, senza sottrarsene..." "
In questo saggio illustreremo alcuni strumenti relativi all'attaccamento romantico, sia self-report, sia interviste narratologiche, e faremo riferimento al tema dell'Adattamento e a quello del Disegno Simbolico dello Spazio di Vita Familiare. Le relazioni di coppia rappresentano un baricentro importante della vita affettiva degli esseri umani e in questi ultimi anni vi sono sempre piu' studi che prendono in esame le dinamiche della qualita' delle relazioni sentimentali. In questa prospettiva gli studi sull'attaccamento romantico hanno messo in evidenza che tale legame puo' essere considerato come un costrutto relazionale", aprendo molti quesiti relativi al problema della continuita'/discontinuita' dei modelli operativi interni e degli stili d'attaccamento. I modelli d'attaccamento sono, cioe', propri degli individui o delle relazioni? Quali sono gli effetti del modello o dello stile d'attaccamento di un partner sull'altro? Com'è possibile spiegare le combinazioni (matching) tra tipologie diverse di modelli d'attaccamento? "
Il libro offre un contributo al piccolo gruppo analitico, che e' la terapia che meglio si adatta al mondo infantile per un'infinita' di ragioni.
Una contraddizione attraversa lo spazio dell'interpretazione psicoanalitica finendo, a volte, per collocare gli analisti su due fronti opposti. Da una parte l'interpretazione è imperniata sulla centralità del «fantasma» (l'articolazione delle propaggini dell'inconscio nel preconscio), perché non si può prescindere dalla discrepanza che esiste in ogni essere umano tra il desiderio e la possibilità di nominarlo e significarlo. D'altra parte, gli analisti si trovano sempre più spesso a dover far fronte, oltre che a una domanda di significazione del desiderio, anche a una richiesta di sostegno della soggettività, spesso prioritaria e pressante. Questo secondo versante della cura psicoanalitica sposta l'attenzione terapeutica sulla posizione e sul movimento del soggetto nello spazio della relazione analitica, e cioè sulla sua possibilità di esistere e di esprimersi nel suo interno.
L'analista deve farsi carico della contraddizione, evitando di privilegiare un versante a scapito dell'altro. Tutta la ricchezza del lavoro clinico in analisi sta nella possibilità di un'integrazione tra la significazione del rimosso, che mette in movimento aree di esperienza già metaforizzate, consentendo una loro espressione adeguata sul piano del processo secondario (e dei significati condivisi), e un lavoro di interpretazione che riflette, invece di significare, vissuti che emergono spontaneamente, per la prima volta, e favorisce la loro metaforizzazione. né l'interpretazione del fantasma, né la riflessione nel discorso psicoanalitico di una parte dell'esistenza spontanea del paziente precedentemente preclusa (che tanto può essere riflessa quanto lascia la sua impronta nell'assetto mentale ed emotivo dell'analista, trasformandolo), possono prendere una forma vera se il paziente non riesce a usare in modo spietato l'analista, per mettere a dura prova i limiti e le potenzialità della teoria psicoanalitica e piegarla alle sue esigenze di realizzazione personale. La disponibilità dell'analista a farsi usare spietatamente dal paziente (e la sua capacità di sopravvivere all'uso, mantenendosi vivo sul piano mentale ed emotivo all'interno della relazione analitica) non è il prodotto di una generica generosità, bensì il risultato di una condizione specifica favorita dal dispositivo stesso del lavoro psicoanalitico: l'attivazione della dimensione isterica, onirica, dell'esperienza che consente all'analista di identificarsi con il paziente (anche quando quest'ultimo non è in grado di fare altrettanto), pur mantenendo, al tempo stesso, la sua distinta identità. Farsi usare dal paziente per la significazione o per la costituzione di un suo desiderio, consente all'analista l'estensione (onirica) della propria soggettività desiderante, e gli restituisce un compagno di viaggio vivo e desiderabile.
Rivista annuale psicoanalitica internazionale, n. 4/2008.
Gli articoli di questa antologia non intendono dare una panoramica esaustiva del problema delle perversioni, ma solo offrire alcuni punti di repere - modelli e griglie di lettura - utili a fornire le coordinate per introdurre un tema la cui vastità aumenta continuamente.