
Partendo da un interrogativo apparentemente semplice – «È più pigro chi non fa nulla o chi lavora troppo?» – l’autrice di questo libro tratta con ironia e sapienza un argomento antico, ma molto attuale: l’acedia. Questo termine, che deriva dalla lingua greca ed è stato utilizzato dai medievali per indicare uno dei vizi capitali, ha svariati sinonimi: pigrizia, apatia, scoraggiamento, ma anche noia, superficialità, male di vivere. E rappresenta talvolta l’anticamera della depressione.
Il malato di acedia, per fuggire da se stesso, o decide di starsene tutto il giorno senza fare nulla o, al contrario, riempie le sue giornate di attività e impegni per non avere il tempo di restare solo con i suoi pensieri e affrontare le questioni serie della vita. Come non riconoscere in questi due opposti il ritratto di tanti giovani e adulti contemporanei?
Ma c’è una soluzione, ed emerge con forza da queste pagine: riconoscere la propria «malattia» e lottare interiormente per guarire, incominciando ad esserci qui e ora, a concentrarsi, a perseverare, a prendersi cura, a ristorarsi di cose belle e buone. L’approdo a una vita piena di senso e colma di gioia è assicurato!.
Katerina Lachmanová, nata nel 1964 in Cecoslovacchia, ha compiuto studi di Teologia spirituale e Antropologia teologica al Teresianum di Roma (conseguendo il dottorato in Teologia nel 2003) e studi di Psicologia presso l’Istituto di Psicologia della PUG di Roma (ottenendo la licenza in Psicologia nel 2004). Dal 2005 lavora come psicoterapeuta presso il Centro pastorale dell’Arcidiocesi di Praga ed insegna nelle facoltà di Teologia di Praga e di Olomouc. Questo è il suo primo libro tradotto in italiano.
Ogni sofferenza umana, sostiene Fromm, contiene in sé il germe della felicità, basta saperla "ascoltare" con disponibilità. La psicoanalisi è appunto questo, l'arte di ascoltare le voci interiori per giungere alla realizzazione personale. Una introduzione alla tecnica della psicoanalisi illustrata con un linguaggio semplice. Una guida per superari i conflitti e le passioni laceranti e giungere alla salute e al benessere.
L'amore si impara come qualunque altra cosa nella vita. Non è definibile a parole, è piuttosto un modo di vivere, di essere e di sentirsi vivi. Se si assimila questo concetto nella forma più piena, spiega l'autore, si può alla fine ottenere dalla vita il premio più ambito: quello di essere completamente se stessi. L'arte di amare spiegata in tutti i suoi aspetti fisici e psichici.
Che cosa vedono i neonati? In che modo giungono alla comprensione della realtà? Che cosa pensano? In questo libro l'autore, professore di psicologia infantile alla Columbia University di New York, intende ricostruire la visione del mondo dei bambini da un mese a quattro anni dalle sofferenze dei suoi simili e dal ricordo di due donne: sua moglie e una ragazzina di nome Rose... Wittgenstein.
Guardare oltre l'educazione autoritaria del passato e oltre il semplice permissivismo: un noto psicoanalista va in cerca di nuove regole per educare i figli e per instaurare con loro un raporto positivo. Poiché con il mutare della società è cambiata anche la famiglia, occorre definire dei nuovi punti fermi: ecco l'obiettivo di Ammaniti. Che ci esorta ad aprire gli occhi sulla realtà di oggi e il cuore al bisogno d'amore dei nostri figli.
Questo libro spiega gli effetti e le possibili cure dell'amore dannoso, ovvero di quell'amore che non realizza bisogni e desideri, ma trasforma le nostre relazioni sentimentali e sessuali in percorsi tortuosi e sofferti. Nella prima parte vengono raccontate, dalla viva voce dei protagonisti, sette storie d'amore. In esse il lettore può individuare e comprendere le dinamiche e i percorsi di chi, sulla propria pelle, ha vissuto l'esperienza di un amore dannoso. La seconda parte contiene, invece, tredici casi clinici. Qui ogni storia è accompagnata da una serie di riflessioni che possono favorire un maggiore approfondimento e, soprattutto, fornire suggerimenti e modi d'intervento terapeutici: per cessare di essere le vittime di un malinteso amore e uscire, una volta per tutte, dal labirinto dei rapporti sbagliati.
Charlie Brown, Snoopy e tutti gli altri personaggi dei fumetti di Schulz cosa c'entrano con la psicologia? Abraham Twerski, attraverso la sua esperienza di psichiatra, ha scoperto che l'arguzia e la saggezza delle strisce di Schulz non fa solo sorridere i propri pazienti, ma li aiuta a vedere se stessi sotto una nuova luce e a capire la radice dei loro problemi.
«Dicendo essere o avere, non mi riferisco a certe qualità a sé stanti di un soggetto... Mi riferisco, al contrario, a due fondamentali modalità di esistenza, a due diverse maniere di atteggiarsi nei propri confronti e in quelli del mondo, a due diversi tipi di struttura caratteriale, la rispettiva preminenza dei quali determina la totalità dei pensieri, sentimenti e azioni di una persona.» Ed è la prevalenza della modalità esistenziale dell'avere che per Erich Fromm ha determinato la situazione dell'uomo contemporaneo, ridotto a ingranaggio della macchina burocratica, manipolato nei gusti, nelle opinioni, nei sentimenti dai governi, dall'industria, dai mass media, costretto a vivere in un ambiente degradato. Contro questo modello dominante, Fromm delinea invece le caratteristiche di un'esistenza incentrata sulla modalità dell'essere, in quanto attività autenticamente produttiva e creativa, capace di offrire all'individuo e alla società la possibilità di realizzare un nuovo e più autentico umanesimo.