
Il volume propone una chiara descrizione clinica dell'ansia e dell'evitamento sociale, delineando modelli che spiegano come si producono tali disturbi. Vengono inoltre indicati i trattamenti, sia psicologici sia farmacologici, considerati oggi più efficaci.
A partire da un'ottica cognitivista, i differenti temi sono affrontati in capitoli specifici: introduzione e aspetti epidemiologici, genesi e sviluppo dell'ansia e del ritiro sociale, elementi di psicopatologia, valutazione, trattamento.
Michele Procacci, psichiatra e psicoterapeuta, è tra i fondatori del III Centro di psicoterapia cognitiva di Roma.
Raffaele Popolo, psichiatra e psicoterapeuta, collabora con il III Centro di psicoterapia cognitiva di Roma.
Gli autori, tra i più noti studiosi a livello internazionale nel campo delle relazioni familiari, espongono in questo volume il modello relazionale-simbolico che rappresenta una suggestiva prospettiva alla ricerca del "famigliare", nel suo perenne moto di connessione tra mutamento e continuità, aspetti varianti e invarianti. La prima parte del volume è dedicata ai principi del modello (principio organizzativo, simbolico e dinamico) che prendono corpo nei vari ambiti della relazione familiare. Nei capitoli successivi, dedicati al legame di coppia, al legame genitoriale e ad alcune sue specifiche forme (adozione, affido, separazione), ai giovani adulti e alla famiglia migrante, vengono esposti i risultati di numerose e significative ricerche ispirate al modello e sviluppate nel corso di più di due decenni da studiosi psicosociali e clinici del Centro di Ateneo Studi e Ricerche sulla Famiglia dell'Università Cattolica di Milano. Viene inoltre delineata la metodologia di lavoro che orienta gli interventi formativi con le famiglie nella comunità, così come le caratteristiche dell'intervento clinico-psicoterapeutico. L'ultima parte del volume è dedicata ai principali strumenti quantitativi e qualitativi utilizzati dai ricercatori.
Il volume presenta il metodo di assessment della personalità basato sull’evoluzione della prospettiva psicodinamica, a partire dal colloquio strutturale degli anni ’70 fino alla versione operazionalizzata attuale, la Structured Interview of Personality Organization (STIPO), presentata nella sua edizione italiana. Vengono evidenziati gli aspetti teorici che fanno da cornice alla diagnosi di struttura di personalità e viene introdotto il metodo del colloquio strutturale, per poi presentare l’intervista strutturata, nei suoi contenuti, nelle sue modalità di utilizzo e nelle sue proprietà psicometriche. I lettori potranno trovare anche alcuni stralci di casi clinici che esemplificano le modalità di attribuzione dei punteggi dell’intervista.
Allegata al volume la versione italiana della Structured Interview of Personality Organization (STIPO)
I curatori
Fabio Madeddu, psichiatra e psicoanalista, insegna Psicologia clinica all’Università di Milano- Bicocca. Nelle nostre edizioni ha pubblicato I meccanismi di difesa (con V. Lingiardi, 1994) e Devianza e antisocialità (con S. Dazzi, 2009).
Emanuele Preti, psicologo e psicoterapeuta, è docente del laboratorio di Interviste cliniche per la diagnosi di personalità patologica all'Università di Milano-Bicocca.
Le analogie tra follia e modernità sono sorprendenti: sfida all’autorità e alle convenzioni, nichilismo e ironia dissacrante, rivolta a ogni cosa, un relativismo estremo, che può culminare nella paralisi, una disumanizzazione dilagante e la scomparsa della realtà esterna a favore di un Io onnipotente o, in alternativa, la dissoluzione di ogni senso dell’identità.
Secondo l’autore, i tratti fondamentali della follia schizofrenica sono esasperazioni di tendenze promosse dalla nostra cultura e tale affinità è messa in evidenza da un confronto con le opere di artisti e scrittori, tra i quali Giorgio de Chirico, Marcel Duchamp, Franz Kafka, Samuel Beckett, e prendendo in esame il pensiero di filosofi come Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger, Michel Foucault e Jacques Derrida. In quest’opera densa e sorprendente, che ha segnato un vero punto di svolta, Sass si rifiuta di ammantare lo schizofrenico di un’aura romantica, come un eroico ribelle, un mistico o un selvaggio veemente, sostenendo invece che in questa condizione riecheggiano molti dei più alienanti aspetti della vita moderna.
L'autore
Louis A. Sass insegna Psicologia clinica presso la Graduate School of Applied and Professional Psychology della Rutgers University, New Jersey. L’attività di ricerca e il lavoro clinico vertono sulla psicopatologia grave, soprattutto sulla condizione schizofrenica, schizoide e borderline. I suoi interessi interdisciplinari includono l’intersecarsi della psicologia clinica con la filosofia, l’arte, gli studi letterari e culturali.
- See more at: http://www.raffaellocortina.it/follia-e-modernit%C3%A0#sthash.7hsCdsfa.dpuf
Obiettivo del volume è facilitare il clinico nella conoscenza della WAIS-IV, evidenziando analogie e differenze con la WAIS-R. Il testo è articolato in quattro parti. Nella prima si descrive la nuova architettura della WAIS-IV e i cambiamenti che la contraddistinguono. Nella seconda sono presentati i quattro Indici e i subtest che li compongono. Di ogni subtest sono descritti le abilità cognitive valutate, i processi di elaborazione e le strategie coinvolti nelle risposte, l'analisi degli errori e le possibili procedure aggiuntive per approfondire alcune variabili a fronte di dubbi clinici. La terza parte è dedicata alla lettura dei risultati e all'interpretazione di tutti i punteggi forniti dalla WAIS-IV: Ql, IAG, ICC, Indici, punti di forza e di debolezza e punteggi di processo. Nella parte quarta è esemplificato l'impiego della scala con anziani e alcune popolazioni cliniche. Nel volume sono proposte linee guida per la stesura della relazione psicodiagnostica.
"Abbiamo bisogno di un modello psicoanalitico della mente per fare un buon lavoro clinico." Per quanto profonda sia stata l'influenza della psicoanalisi nell'ambito della salute mentale, finora nessun testo è stato scritto con l'intento di spiegare il modello psicoanalitico della mente ai molti interessati a comprenderlo. Il testo di Elizabeth Auchincloss segna una svolta: presenta concetti complessi in maniera accessibile, affranca la psicoanalisi dai miti che l'hanno oscurata e appiana le controversie che per troppo tempo l'hanno attraversata. Collocando la visione psicoanalitica della mente all'interno degli sviluppi scientifici attuali nei campi di ricerca affini, l'autrice mostra che il modello psicoanalitico è compatibile con un approccio basato sul cervello: i fattori psicologici contribuiscono all'esordio, all'espressione e al decorso della patologia anche nei pazienti con disturbi psichici di origine prevalentemente biologica. Il modello psicoanalitico della mente offre ai clinici una cornice per comprendere ogni paziente come essere psicologico unico e irripetibile.
Il premio Nobel Eric Kandel usa le sue doti di divulgatore per portarci nella Vienna del Novecento, dove le figure più eminenti della scienza e dell'arte diedero l'avvio a una rivoluzione che avrebbe cambiato per sempre il modo di considerare la mente umana. Nei salotti viennesi dell'epoca si discutevano idee che avrebbero segnato una svolta nella psicologia, nella neurobiologia, nella letteratura e nell'arte. Tali idee portarono a progressi che esercitano ancora oggi la loro influenza. Sigmund Freud sconvolse il mondo mostrando come l'aggressività e i desideri erotici inconsci si esprimano simbolicamente nei sogni e nel comportamento. Arthur Schnitzler rivelò la sessualità inconscia delle donne con l'innovativo ricorso al monologo interiore. Gustav Klimt, Oskar Kokoschka e Egon Schiele diedero vita a opere di grande evocatività che esprimevano il piacere, il desiderio, l'angoscia e la paura. "L'età dell'inconscio" aiuta a capire i meccanismi cerebrali che rendono possibile la creatività nell'arte e nella scienza, aprendo una nuova dimensione nella storia intellettuale.
Perché online facciamo cose che non faremmo mai in altre circostanze e delle quali potremmo finire per pentirci? Quali sono le motivazioni che spingono a stringere legami di amicizia e anche d'amore in rete? A queste e ad altre domande risponde Patricia Wallace, indagando le questioni cruciali relative agli effetti di Internet sul comportamento umano, per esempio i motivi per cui agiamo in modo inusuale negli ambienti online e i modi nei quali i social media influenzano le nostre impressioni e le nostre relazioni personali. Attingendo agli ultimi risultati della ricerca, questa nuova edizione analizza le tendenze che si vanno affermando nell'uso della rete. Tre capitoli inediti hanno come tema lo sviluppo infantile, i giochi online, la privacy e la sorveglianza, e tra i nuovi argomenti emergono gli attacchi online, le dinamiche di gruppo, le proprietà della rete che creano dipendenza, le strategie per delineare il futuro di Internet.
Il rimuginici è una forma di pensiero negativo e ripetitivo che negli ultimi decenni ha assunto un ruolo fondamentale tra i fattori psicologici identificati come perno della sofferenza emotiva nella maggior parte dei disturbi psicologici. Rimuginare significa preoccuparsi delle cose negative che possono accadere, ma anche riflettere continuamente sui propri errori, su ciò che desideriamo e non abbiamo, sulle ingiustizie subite. Il rimuginio prolunga e intensifica la sofferenza psicologica, ostacola una naturale regolazione delle emozioni, soprattutto quando i pazienti non riescono a liberarsene o quando viene ritenuto utile o necessario. Il testo ricapitola i risultati teorici, empirici e clinici della letteratura internazionale e del percorso di ricerca degli autori. Si propone un impianto teorico chiaro ed esaustivo sui processi cognitivi di base e sul ruolo della conoscenza metacognitiva. Si chiarisce inoltre come le forme del rimuginio si interfacciano con i disturbi psicologici e si mostra ai clinici come intervenire sulle credenze metacognitive che orientano il rimuginio e sugli aspetti comportamentali che lo mantengono nel tempo.
Fare parte di un gruppo è un'esperienza complessa e imprescindibile di ogni essere umano. Dopo aver inquadrato la questione dal punto di vista storico e teorico, Claudio Neri prende in considerazione le relazioni all'interno del lavoro analitico, il concetto di processualità, la qualità della vita dentro il gruppo e il suo spazio comune, il pensiero a esso collegato e le sue trasformazioni, il rapporto tra gruppo e individuo, prestando grande attenzione alla comunicazione non solo verbale. Il volume è ricco di spunti, riquadri riassuntivi e, grazie ai numerosi rimandi interni e al glossario che ne facilita la consultazione, può essere letto in modo lineare, ma anche a partire da un argomento a scelta seguendo un percorso personale. Rivolto in particolare a chi si occupa delle dinamiche di gruppo dal punto di vista psicologico, sociologico e della comunicazione, è un utile strumento didattico e un testo importante in particolare per chi pratica la psicoterapia. Questa edizione include alcuni nuovi capitoli e presenta un testo completamente revisionato e aggiornato.
"Essere una psicoanalista significa sapere che tutte le storie finiscono per parlare d'amore". Julia Kristeva spiega così l'origine di questo libro, ormai divenuto un classico. Il dolore che i pazienti confessano è sempre generato da una mancanza d'amore, sia essa presente o passata, reale oppure immaginaria. E se una possibilità c'è, per chi si pone all'ascolto, di intercettare e intendere questa sofferenza, essa è legata solo alla scelta di condividere quel senso di smarrimento che l'amore sempre mette in scena, dando così all'altro la possibilità di comporre il senso della propria avventura. "Storie d'amore" si confronta così con tutte le forme dell'amore: dall'agape cristiana all'amore sessuale, dall'amore fraterno a quello dei genitori verso i propri figli. Kristeva analizza quale sia la natura di questo sentimento, tanto vasto e universale, attraverso le sue molte manifestazioni: da Platone a san Tommaso, da Romeo e Giulietta a Don Giovanni, dai trovatori a Stendhal, dalla Madonna a Baudelaire o a Bataille. L'amore come figura delle contraddizioni insolubili, laboratorio del nostro destino: come se tutta la storia umana non fosse che un immenso e permanente transfert. Un'appassionata difesa dei sentimenti in un discorso che a partire dal metodo della psicoanalisi attraversa il pensiero, la letteratura, l'arte dell'Occidente, arrivando al cuore di tutti noi.
Il testo raccoglie i percorsi storici e l'evoluzione di una nuova professione che si è sviluppata in ambito accademico con un blended learning pratico per le relazioni d'aiuto. Il Counseling filosofico utilizza la metodologia del dialogo socratico durante le consulenze per rivisitare criticamente alcuni pensieri, idee e ragionamenti che minano la serenità dei fruitori.