
In questo libro l'Autore ripropone i primi passi della sua avventura scientifica, 'La terza via della psichiatria' e 'La norma e la scelta', corredandoli di un nuovo e affascinante saggio che ne ripercorre la storia e ne sottolinea la straordinaria attualità.
Al centro della riflessione dell'autore in questo libro c'e' la fragilita', intesa non come debolezza da nascondere o da sconfiggere, ma come risorsa da utilizzare, da parte di genitori, figli, insegnanti.
Nella vita di tutti i giorni non siamo quei razionali, fulminei e infallibili calcolatori di "utilità" che popolano i modelli economici. Grazie a un campionario di esempi, test, paradossi e a un linguaggio semplice e accessibile il testo insegnerà a riconoscere (e a correggere) i comportamenti irrazionali; e allo stesso tempo a non contare troppo sulla razionalità e a diffidare dei modelli troppo astratti degli economisti.
Che uomini e donne ragionino in modo differente e abbiano quindi un diverso modo di comunicare è cosa risaputa da tempo. Ora Allan e Barbara Pease cercano di fare un ulteriore passo avanti nella comunicazione uomo-donna e quindi nei miglioramento dei loro rapporti. "Diversi" non vuol dire essere migliori o peggiori; significa semplicemente avere approcci, priorità, pulsioni, comportamenti difformi. Esistono ragioni precise che giustificano tali differenze e gli autori hanno intervistato esperti di tutto il mondo per fornirle.
Anche se il futuro modificherà questo o quel risultato
delle sue ricerche, mai più potranno essere messi a tacere
gli interrogativi che Sigmund Freud ha posto all’umanità.
Thomas Mann
Pubblicata nel 1899, ma datata profeticamente 1900, L’interpretazione dei sogni fu l’atto di nascita del XX secolo. Un contenuto avvincente e uno stile rivoluzionario, nutrito a ogni pagina dalla tensione tra costruzione scientifica e memoria autobiografica, ne hanno fatto il capolavoro di Freud, il racconto di un’avventura intellettuale e, insieme, uno degli esempi più alti della letteratura tedesca. Se il sogno è l’appagamento di un desiderio rimosso dalla vita vigile, il lavoro di interpretazione deve procedere oltre il suo contenuto manifesto, per giungere a definirne il significato latente. Non più un disturbo del sonno, dunque, ma via regia verso l’inconscio. Così lo studio del sogno doveva condurre Freud lontano, al di là del sogno stesso, verso una comprensione più profonda della vita interiore degli uomini. Interrogarsi su questo tentativo è ancora oggi un’esigenza tanto necessaria quanto problematica, una domanda che riguarda il senso del nostro stesso sapere.
Quante volte abbiamo avuto la sensazione di aver toppato un colloquio, di essere stati poco convincenti durante una presentazione, di non aver fatto una buona impressione ai nuovi colleghi? Le relazioni interpersonali sul luogo di lavoro incidono molto sulla nostra carriera, ma sono complesse e spesso è la prima impressione quella che conta. Per questo non si può improvvisare: bisogna fare le scelte giuste - possibilmente mostrandosi disinvolti - e saper leggere dietro i segnali consci e non lanciati dai nostri interlocutori. Il modo di sedersi, di stringere la mano, di muovere le gambe sotto la cattedra o la scrivania; così come la scelta di un vestito, della montatura di un paio di occhiali, di un modello particolare di cellulare, sono elementi a cui spesso diamo poco peso, eppure nessuno di loro è casuale: recano tutti un preciso significato che è fondamentale conoscere e padroneggiare per comunicare efficacemente non solo con le parole. Allan e Barbara Pease in "Perché gli ingegneri si siedono come scimpanzé e le prof parlano con le ginocchia?" ci offrono una guida ai segreti della comunicazione nel mondo del lavoro.
L'adozione non è un'esperienza anomala da guardare con diffidenza, ma neppure una facile soluzione ai problemi di chi desidera un figlio o ha bisogno di genitori. Anna Oliverio Ferraris rifiuta ogni semplificazione e in questo libro suggerisce che l'adozione è un cammino, da percorrere con passione e pazienza, con rispetto e onestà. Ci aiuta a capire che le "diversità" che questa avventura porta con sé - famiglie fondate su una scelta e non sul sangue, culture e colori differenti, identità sepolte nel passato, ferite che nessuno può rimarginare - non vanno né negate né enfatizzate, ma vanno accettate per quello che sono, con tutta la serenità di cui siamo capaci.
Cos'è successo all'uomo, alla civiltà? Concentrati su un qui e ora puramente corporei, abbiamo ucciso tutti gli dei e reso la bellezza l'unica nostra religione. Non abbiamo più sogni, non coltiviamo progetti, non sopportiamo il silenzio, facciamo rumore per vincere la solitudine, sradicati come siamo dalle nostre origini, incapaci di amare, di insegnare ai nostri figli e di imparare dai nostri padri. E siamo pieni di paura. Vittorino Andreoli, che non distoglie mai l'attenzione dal destino dell'uomo contemporaneo, ripercorre la parabola della propria vita per descrivere, nel modo più personale e insieme collettivo, l'importante mutamento cui stiamo andando incontro. Dall'emergenza parsimoniosa e crudele della guerra, dove tutta la famiglia sedeva intorno al piatto in cui campeggiava un'unica grande aringa annegata nell'olio, al boom economico, in cui il dilagare del benessere ha condotto in fretta all'eccesso, alla saturazione, all'inutile; dall'entusiasmo delle scoperte scientifiche, che ci hanno permesso di rimuovere il dolore, di controllare le nascite, di nascondere ma non cancellare la morte, alle crisi, sempre uguali e sempre diverse, della Repubblica. Andreoli non dà giudizi né offre ricette, non ha certezze né dogmi da imporre. Ha però uno sguardo profondamente umano, e la consapevolezza della sua e nostra fragilità, l'unica meravigliosa forza su cui possiamo e dobbiamo contare per risorgere.
Quante volte abbiamo partecipato a lunghe riunioni inconcludenti, o ci siamo chiesti come rendere più produttivo il nostro pensiero e quello delle persone con cui ci confrontiamo? Spesso a ostacolarci è la confusione: come un giocoliere che usa troppe palle, in noi si sovrappongono creatività, logica, aspettative ed emozioni che non sappiamo gestire. Il sistema inventato da Edward de Bono, e già abbracciato da diverse aziende, consente di scomporre il nostro modo di pensare, affrontando un aspetto alla volta. Si tratta di interpretare ruoli fissi (i cappelli) che incarnano diversi punti di vista, anche quello più lontano dalla nostra indole; questo ci libera dagli schemi creati dalla posizione o dal carattere, permettendo agli ottimisti di esprimere pensieri negativi o ai razionali di provare a essere creativi. Un metodo pratico, semplice, che consente di ottimizzare tempo e risorse, e magari di divertirsi nel farlo.
Le amicizie e le antipatie, i successi e le delusioni scolastiche, la vita in famiglia e i primi amori: la crescita di ogni ragazzo è fatta di contesti e momenti cruciali che segnano indelebilmente il suo modo di rapportarsi a se stesso e agli altri. Dopo aver osservato e studiato per anni il rapporto tra giovani e adulti dalla prospettiva privilegiata della psichiatria per coglierne gli effetti dannosi, in questo volume Vittorino Andreoli parte dalla sua lunga esperienza con genitori e insegnanti per spiegare come risolvere al meglio i piccoli e grandi problemi della vita dei figli: in un itinerario che attraversa le paure infantili e la scelta del gruppo di amici, la scoperta del proprio corpo e la vita scolastica, le insicurezze e i momenti di ribellione, il grande psichiatra ci accompagna passo dopo passo nel percorso di crescita dei nostri ragazzi, aiutandoci a compiere le scelte migliori per aiutarli a diventare adulti sereni e consapevoli.
Che cosa conta di più per avere successo: il quoziente intellettivo o il quoziente emotivo? Il Ql è importante, ma le competenze che si basano sull'intelligenza emotiva - la capacità di gestire noi stessi e le nostre relazioni sono quelle che distinguono i leader migliori. In questa agile guida Daniel Goleman raccoglie i concetti chiave dei suoi studi per ottenere una performance superiore in tutti gli ambiti complessi, dalla medicina al management, dalla giurisprudenza alla finanza.
Molti di fronte allo scorrere del tempo reagiscono, anche nelle difficoltà, traendone sensazioni positive, individuandone gli aspetti vantaggiosi. Esprimono così la "gioia di vivere", un modo di vedere l'esistenza che si inserisce nel flusso della Natura, accettando ciò che il presente dona, senza decorarlo troppo con i propri desideri. Ma la maggior parte di noi è affetta dalla "fatica di vivere". Siamo sempre in azione e mai soddisfatti, destinati a rincorrere un futuro che non c'è e forse non ci sarà mai, spinti nella lotta per il potere dalle nostre ambizioni, dalla paura dell'insuccesso o perfino della morte. Due stili di vita opposti, che non appartengono all'ambito patologico, ma che sono la chiave per dare a una stessa esistenza un significato contrapposto: vivere bene, o al contrario vivere male. In questo libro Vittorino Andreoli, "portatore della visione tragica dell'esistenza", ci accompagna alla ricerca del segreto della gioia di vivere. E, attraverso la riflessione sui classici, la filosofia, la religione, l'osservazione delle storture della società e naturalmente con la conoscenza dell'uomo, delinea un percorso per recuperare la vera essenza del nostro essere umani. Si scopre così che nel mondo dominato dalle strategie per essere vincenti, dal fascino dell'esclusività, dalla bellezza, dalla fatica di vivere dell'individuo, il "magico potere" della gioia non è altro che la capacità, che tutti abbiamo dentro, di passare dalla dimensione dell'"io" a quella del "noi".