
Un libro che esplora, per la prima volta in Italia, la questione educativa che si pone ai genitori quando in famiglia ci sono figli sani e figli disabili. Il libro parla alle mamme e ai papà, perché mettano particolare attenzione ai siblings termine che si utilizza per definire i fratelli e le sorelle delle persone con disabilità. Bambini sani che, nell’emergenza familiare che si crea intorno al fratellino portatore di handicap, finiscono per sentirsi “fratelli di figli unici”, fin da piccoli chiamati a essere bravi, responsabili, a non dare preoccupazioni. In prospettiva, lo stress e le responsabilità che vengono caricate sui fratelli “sani” si ripercuotono sulla loro crescita: la responsabilità di essere il caregiver del fratello disabile comporta scelte molto precise sugli studi, sulla professione, sulle relazioni affettive, sulla pianificazione del proprio futuro. Perché tutto questo rappresenti una ricchezza e una risorsa è necessario che la famiglia imposti la relazione educativa con una particolare attenzione anche al figlio sano.
Nel corso dei secoli l’uomo ha accumulato un discreto livello di conoscenza su ciò che più gli premeva di conoscere: la propria struttura fisica e le possibilità di curarla e renderla più forte. Sa però ancora pochissimo della propria psiche. Ad esempio dove si trovi un suo strumento fondamentale, la coscienza, rappresenta oggi uno dei puzzle più difficili per le neuroscienze, impegnate come tutte le scienze naturali a localizzare e misurare ogni cosa, ma in affanno quando si tratta di aspetti più sottili, non quantificabili e traducibili in misure e luoghi precisi. Per lunghe epoche l’uomo è stato impegnato a vivere e farsi spazio nel mondo vivente, non si è posto troppe domande su chi fosse. Era più urgente e vitale cercare buoni rapporti con le forze che istintivamente percepiva come molto più potenti di sé: quelle della natura primordiale e quelle dell’origine della vita e della morte, che ha interpretato come dei, progenitori e antenati. E’ in questo ambito che ha preso forma il bisogno di “conoscere se stessi” e lo sviluppo di pensiero e di pratiche di vita che lo accompagna. E proprio a partire da questo bisogno e da queste pratiche primordiali che prende il via il viaggio di questo libro alla scoperta di sé, un viaggio tra mito, folklore e psicologia.
Sono passati quarant’anni dalla celebre Legge Basaglia, quella che, per tutti, è solo la normativa che ha chiuso i manicomi in Italia. Da allora le strutture presenti sul territorio per ascoltare, sostenere e curare le persone con disagio psichiatrico grave fanno quello che possono: spesso con l’impegno lodevole di tanti professionisti, ma certamente con forti limiti strutturali e senza poter offrire una valida alternativa di vita a chi non riesce più a condurre un’esistenza “normale” e alla sua famiglia.
Era il 2005 quando, nella parrocchia di San Pietro in Sala a Milano, un piccolo gruppo di persone affette da disagio psichiatrico e un gruppo di volontari cominciarono a raccogliersi intorno alla figura di don Domenico Storri. È di questo giovane sacerdote, psicologo e psicoterapeuta, l’intuizione di creare un gruppo di persone in difficoltà all’interno della realtà parrocchiale: luogo di accoglienza e di vita nuova.
Nel marzo 2009 nasce iSemprevivi+onlus, una realtà aperta a tutte le persone e le famiglie che desiderano avere un aiuto. Oggi l’Associazione conta oltre cento persone, tra i venti e i sessant’anni, affette da diversi disturbi psichiatrici, e una cinquantina di volontari, aiutati da un’équipe di psicologi, psichiatri, counselor e educatori professionisti. Nel corso degli anni, sono nati intorno all’Associazione tante attività e iniziative: Il Centro Diurno Adulti, Il Centro di accompagnamento all’adolescenza “Il sorriso di Lollo”, lo Sportello psicologico aperto a tutti e il Progetto Casa…
Prefazione di Nicola Savino.
Il volume presenta il processo di counseling nella sua struttura e nelle sue fasi: il primo colloquio, che farà cogliere al counselor e al suo cliente come stare nella relazione e come attivare il percorso di crescita e di cambiamento, l'intuizione quale elemento necessario nella relazione, la supervisione, che sarà l'elemento di verifica perché tutto questo processo possa essere compiuto nel rispetto e nella coerenza di una iena unitarietà metodologica. La novità di questo metodo consiste nello strutturare i processo di counseling in quattro fasi all'interno di quattro piani di lavoro, in modo tale che l'operare disponga di un sistema di riferimento scientificamente valido in ogni mento del suo intervento. Lo scopo è fornire al counselor un aiuto concreto per superare i rischi di genericità e superficialità del oro intervento, per fare una corretta lettura dei dati evitando le interpretazioni fuorvianti, per ottenere una maggior precisione nella dimensione diagnostica e quindi nella definizione dell'intervento possibile e appropriato al caso.
Attualmente, Instagram è tra i social network più in crescita in Italia e sicuramente tra i più amati dai giovani. La sua caratteristica peculiare è l'immagine. È una piattaforma che si concentra sulla creazione di foto e video dando origine a veri e propri diari virtuali tramite cui è possibile raccontarsi. Senza dubbio, è il principale strumento di socializzazione tra gli adolescenti e ha portato importanti cambiamenti a livello personale e sociale. I giovani hanno tra le mani un potente mezzo che offre molte opportunità e altrettanti rischi. Ma sappiamo cosa succede su quella piattaforma? Instagram ormai è parte integrante delle vite dei più giovani, ma non solo, e si intreccia con alcuni aspetti fondamentali del loro sviluppo come la ricerca di sé, la costruzione dell'identità, il confronto sociale, l'autostima, lo sviluppo corporeo e la corporeità. Ma come? E quali sono gli effetti? L'educazione digitale è il primo passo per garantire un uso sicuro e responsabile della piattaforma: lo scopo di questo libro è fornire una lettura psicologica di Instagram in modo da comprendere il suo dispiegarsi nella delicata fase di ricerca di sé, tipica degli adolescenti. All'interno del volume è anche presente un contratto da far firmare ai propri figli prima di iscriversi ad Instagram con una scheda di approfondimento per adolescenti e genitori.
Come è organizzato il gruppo di counseling? Il lavoro segue naturalmente gli stessi principi base del counseling individuale. Se nei gruppi di terapia si persegue l'obiettivo di alleviare il malessere profondo dei singoli, affrontandone le criticità individuali, il gruppo di counseling ha invece come obiettivo quello di permettere alla persona di realizzare una rilettura di sé, utilizzando la relazione nel gruppo come elemento portante del proprio processo di conoscenza. Il volume fornisce indicazioni rispetto alla struttura e al metodo, e soprattutto i tre strumenti individuati per un'efficace attività di gruppo (il dialogo, interpersonale e gruppale, tra pensieri, sentimenti e comportamenti - le attivazioni, dei vari moduli - le domande, come facilitazione dialogica del gruppo) che rendono possibile a tutti i membri acquisire sempre più consapevolezza dei propri elementi copionali e individuare le risorse necessarie per nuove opzioni. In quest'ottica, la proposta metodologica di questo gruppo aperto e articolato in moduli facilita il processo di decontaminazione dell'Adulto dei partecipanti, che a questo punto risulta in grado di potenziare la propria capacità di insight e di iniziare un cammino di cambiamento insieme ai membri del gruppo.
Come ogni libro che desideri introdurre concetti nuovi ai più, anche questo inizierà con un tentativo di definire il suo oggetto principale. Il primo obiettivo è rispondere alla domanda di chi prende in mano e vuole capire cosa siano i "momenti di eternità". Come spesso accade traducendo un termine straniero in italiano, si sceglie di usare delle perifrasi al posto di una traduzione letterale, perché è il significato, la semantica dietro il sostantivo, che deve essere trasferita da una cultura all'altra. Ecco che l'espressione "momenti di eternità- è una traduzione libera ma efficace del termine anglosassone awe, spesso tradotto con l'espressione "profonda meraviglia- o, più recentemente, come "sublime psicologico-. Sebbene sia il sublime sia la profonda meraviglia siano stati oggetto di indagine della filosofia e di discipline affini per secoli, il loro ingresso nel mondo della psicologia è abbastanza recente ed è sintetizzabile in un solo termine: awe. Awe è un'emozione complessa che scandisce momenti di profonda transizione della nostra vita e ci mette in contatto con qualcosa di molto più grande di noi: con l'eternità. Il volume porta con sé una prospettiva sul futuro di tale emozione, le nuove frontiere per progettarla - tramite la formulazione di specifiche linee guida orientate dalla ricerca scientifica - in contesti educativi, formativi, aziendali. Perché tutti abbiamo bisogno di "pillole" di eternità e questo libro insegna dove trovarle e come crearle.
Acquisire autostima non è un procedimento matematico, non è una pozione da bere in un sorso né avviene tramite la magia; è piuttosto un lavoro, talvolta difficile e talvolta lungo, che possiamo compiere su noi stessi e con noi stessi ed è davvero importante e fondamentale sapere che noi possiamo attuare questo cammino. In effetti noi possiamo stare bene, possiamo sentirci più forti, padroni della nostra esistenza, capaci di portare a termine con successo le sfide e ciò non vuol dire necessariamente superarle tutte da vincenti ma acquisire autoconsapevolezza dei nostri limiti e delle nostre potenzialità, senza colpevolizzarci. Questo volume vuole mostrare, in seguito a una disamina sul significato di autostima, quali possano essere dei percorsi di espressione della nostra forza con l'assoluta convinzione che la vita ci abbia resi in grado di conquistare la Felicità.
Il volume presenta l'attività di counseling con un'attenzione particolare a due diversi periodi della vita, contigui ma contrassegnati da specifiche esigenze educative. La prima parte è dedicata agli interventi educativi rivolti all'infanzia e all'adolescenza. Nella seconda parte del volume è presentata l'esperienza del counseling educativo rivolto a giovani studenti universitari. In entrambe le sezioni del volume, il counseling educativo è concepito come uno strumento utile per accompagnare la crescita della persona e favorire lo sviluppo delle sue potenzialità in un'ottica di piena valorizzazione dell'educabilità di ciascuno. Si tratta di una proposta psicopedagogica che ricentra il soggetto sulle sue scelte e sulla loro autenticità in una prospettiva di piena congruenza con il nucleo più profondo che contrassegna la persona e la rende unica e irripetibile. Prefazione di Domenico Simeone.
«La relazione di counseling è descritta non semplicemente come un rapporto esperto/ cliente, ma come una relazione dialogica che favorisce uno spazio psicologico e interpersonale per l'esplorazione, la sperimentazione, la sorpresa, la scoperta e il rinnovamento della persona nel disagio». Questa relazione dialogica è stata enucleata in otto punti specifici: Okness, sistemi della mente, physis, stati dell'Io, qui e ora, copione in prospettiva relazionale, autoconsapevolezza, motivazione che ne costituiscono la base. Il libro, suddiviso in tre capitoli, preceduti dall'introduzione filosofica sul pensiero del Novecento, sviluppa principalmente le quattro fasi - accoglienza, contratto, pianificazione, intervento - attraverso apparati teorici e metodologici, per facilitare l'intervento sullo specifico del counseling. Contiene inoltre sintesi, tabelle e schede applicative che formano una "cassetta degli attrezzi- rendendolo fruibile per il counselor. «Sebbene sia scritto principalmente per il counseling, pensato per studenti e professionisti, ritengo che chiunque sia interessato a saperne di più sull'Analisi Transazionale, sulla natura del counseling o su se stesso troverà questo libro una grande risorsa». Dalla Prefazione di William F. Cornell
Il padre è una figura sempre in movimento che parallelamente ispira dinamicità nei figli, stimolandoli ad affrontare le avversità ed elevandoli verso Dio. Tuttavia, in particolar modo negli ultimi secoli, l'importanza riservata alla paternità ha subito un progressivo impoverimento. Soprattutto nel secondo dopoguerra, quando le ansie per lo status sociale e le ambizioni economiche hanno trascinato i padri nelle alienanti reti aziendali sottraendo sempre più tempo alla famiglia. Ciò ha impresso un'accelerazione a un processo già in atto di "espulsione" del padre dal nucleo familiare; in un clima di inquietudine che nel 2003 ha spinto Risé a parlare del padre come di un "assente inaccettabile". Oggi però la tendenza sembra invertirsi in favore di un ritorno della figura paterna nelle case, attuato principalmente dai millennial, ovvero da quella generazione che più delle altre ha sofferto il disequilibrio familiare. Siamo davanti alla fine degli anni '70-80 con i loro miti comportamentali e culturali, rafforzati da leggi che hanno indebolito la famiglia e i suoi contenuti affettivi. Il ritorno del padre mira dunque a restituire dignità e speranza a quel ruolo insostituibile per la crescita e lo sviluppo dell'individuo affrontandone i movimenti nella storia, la sua importanza, ma anche la sua assenza e finalmente il suo ritorno.
Siamo abituati a pensare che la paura sia un'emozione da reprimere e sconfiggere ma in realtà, avvisandoci della presenza di una minaccia e spronandoci a reagire, essa è garante da sempre della nostra sopravvivenza. Per gli esseri umani, quindi, è naturale, persino sano, provare paura, ed è normale che i più piccoli ne sperimentino alcune specifiche dell'età evolutiva. È purtroppo vero, però, che quando è vissuta in modo esagerato e fuori da un contesto di reale pericolo può diventare un problema, come nel caso delle fobie o degli attacchi di panico. Scopo di questo volume è definire meglio questa dimensione emozionale e suggerire antidoti, rimedi e buone pratiche per un sano vissuto della paura, nella convinzione che una maggiore consapevolezza su cosa siano e a cosa servano paura e coraggio permetterebbe di affrontare più serenamente la complessità del mondo in cui viviamo.