
L'autore
Serge Tisseron, psichiatra e psicoanalista, è direttore di ricerca presso l'università di Paris X Nanterre. È anche autore di La Monte, psychanalyse d'un lien social (1992) e di Psychanalyse de l'image, des premiers traits au virtuel (1995).
Sylvain Missonnier, psicoanalista (Institut de psychanalyse, Société Psychanalytique de Paris), è anche professore incaricato di Psicologia clinica presso l'università di Paris X Nanterre, direttore di ricerca presso il laboratorio del LASI (Laboratoire de psychopatologie des atteintes somatiques et identitaires) e addetto al reparto maternità del polo ospedaliere di Versailles.
Michel Stora, è psicologo psicoanalista presso il Centro medico-psicopedagogico di Pantin per bambini e adolescenti. Ma fondato l'Osservatorio dei mondi digitali in scienze umane.
Il libro
Internet, blog, chat, messaggerie istantanee, videogiochi, reti...Lo sviluppo delle nuove tecnologie ha rivoluzionato le nostre consuetudini sociali, nello stesso tempo, gli schermi sono diventati capaci di stimolarci a dialogare con loro. Non offrono più soltanto delle immagini da guardare, ma ci rimettono in contatto con gli scambi interattivi precoci che legano un bambino a un adulto nei gesti, nella mimica e nei vocalizzi condivisi.
Queste modalità di utilizzo delle nuove tecnologie si accompagnano a forme inedite di socializzazione, ma anche di desocializzazione. Qual è il loro ruolo nella costruzione della personalità e nelle sue disfunzioni? In che cosa favoriscono oppure ostacolano i riferimenti dell'identità? Che cosa spinge alcuni bambini ad immergervisi? Quali aspettative soddisfano e quali rischi corrono? Si cerca una nuova cultura, che certamente può portare a nuove patologie, ma che non esclude un uso terapeutico delle opportunità che offre.
Questo libro, chiaro e nello stesso tempo erudito, segna una tappa importante per comprendere i nostri rapporti con le macchine. Interesserà quindi non soltanto i clinici, ma anche gli educatori e i genitori.
La passione omicida, che sia collettiva o individuale, la rabbia distruttiva, l'amore per l'odio, non conosce limiti. Di fronte alla dismisura, i nostri strumenti di misura vengono meno. In principio era l'atto. Quest'atto era l'uccisione del padre secondo Freud, del fratello secondo la Bibbia. Questo inizio è senza fine. La violenza è sovrana. Ovunque, fuori, visibile, esposta alla luce del sole. Ovunque, dentro, nascosta, rintanata nell'ombra da dove essa è pronta a emergere.
L'educazione globale della persona umana per una piena maturità socio-affettiva e sessuale. Relazioni, modelli di riferimento, libertà, tra mezzi di comunicazione e riflessioni sul gender. Imparare a dire "ti amo" ha a che fare necessariamente con l'educazione, per cui il testo vuole offrire innanzitutto un ampio e articolato contributo sull'educazione all'amore e al saper amare. In realtà, ciò non sarà possibile e mai separabile da una più ampia formazione della persona umana come essere in relazione: solo alla maturità della persona, infatti, potrà corrispondere una maturità nell'amare. In tal senso, l'educazione sessuale non è né scissa né scindibile dall'educazione globale dell'individuo e dall'educazione emotiva e affettiva in particolare. In tal prospettiva, il libro prende in considerazione le varie competenze da promuovere per una piena maturità socio-affettiva e sessuale dei giovani. "La vita affettiva sessuale e di relazione richiede preparazione e un impegno che parta da lontano e che si dispieghi lungo tutto l'arco dell'esistenza dell'individuo e della coppia. Un tema quanto mai delicato, soprattutto in questo periodo e in questo contesto culturale, caratterizzato da grandi cambiamenti, lotte e rivendicazioni, circa diritti veri e/o presunti di questa o quella posizione." (Domenico Bellantoni)
Storie di Bambini "senza ali". Uno sguardo sulle inconcepibili difficoltà che si possono trovare a vivere i bambini. Storie di vita difficili, estreme. Storie di bambini che nell'età della spensieratezza hanno conosciuto malattia, disabilità, emarginazione, dolore, solitudine, abbandono. Quelle dei bambini Rom, dei bambini "senza ali" che vivono in carcere, delle piccole vittime di conflitti familiari o di abusi psicologici e sessuali, dei malati oncologici e dei bambini affetti dalla sindrome di Down. Il volume intende aprire uno squarcio su queste realtà "invisibili" mettendo in luce le difficoltà a volte inconcepibili in cui i bambini possono venire a trovarsi, ma anche le buone prassi attuate nel mondo della scuola, in quello della cura pediatrica e del sociale.
Il corpo è mezzo di conoscenza della personalità. Le posture, i gesti, le modalità espressive del corpo umano sono rivelazione di una storia che è dentro di noi.
L’Autrice – danzatrice professionista, coreografa e psicoterapeuta –, ha ideato un metodo formativo («Armonia e Danza») che fonde insieme la crescita nella tecnica corporea e lo sviluppo emotivo-cognitivo-relazionale della psiké. Il metodo (illustrato nella I parte del libro) intende proprio aiutare genitori e figli a sviluppare la creatività, per crescere, per affrontare difficoltà scolastiche, familiari, di gruppo; per imparare a risolvere problemi di relazione.
Nella II parte del libro, l’Autrice prende in considerazione alcuni temi o esperienze (corredate da relativi esercizi): punti di riferimento su cui lavorare per un efficace sviluppo della personalità:
i valori, come punti di partenza per una crescita armoniosa; le emozioni, da riconoscere, accogliere, condividere, trasformare; i colori, quali stati d’animo in movimento; le favole, che efficacemente parlano a bambini e adulti.
«Uso l’arte per cercare, per muovere le emozioni, guarire le mancanze e dare ordine e senso all’esistenza... La mia ricerca non è un percorso facile da intraprendere, né da accogliere nell’immediatezza, ma è una via dove un bambino/a, adolescente, giovane adulto, può trovare un punto di partenza, di riflessione, di esperienza che rimarrà dentro di lui per tutta la vita».
(Lucia Chemello)
Punti forti
Gli esercizi descritti rendono immediata-
mente fruibili le indicazioni teoriche e possono suggerire idee per realizzare coreografie, feste, recite e giochi, in famiglia e a scuola.
Presentazione di alba Marcoli e postfazione di umberto Galimberti.
Competenza dell’autrice che ha tenuto laboratori esperienziali all’annuale Festival dell’educazione di Rovereto.
Destinatari
Genitori/famiglie/insegnanti scuole materne e primarie/educatori.
Scuole di danza...
Autrice
Lucia Chemello, psicologa, psicoterapeuta a indirizzo analitico junghiano, fa parte dell’Associazione italiana di psicologia analitica (A.I.P.A.). Coreografa e insegnante di danza contemporanea, è creatrice del metodo di Armonia Corporea che è la sintesi tra l’esperienza artistico-creativa della danza e la ricerca e lo studio della psicologia del profondo. Vive e lavora a Vicenza, dove ha fondato il Centro Armonia e Danza.
Quando si trovano ad affrontare situazioni sgradite come fare i compiti o andare a dormire, oppure discussioni sul tempo consentito per stare davanti alla TV o al PC, i bambini si fanno prendere spesso dalla rabbia o si chiudono a riccio, adottando un comportamento reattivo. Gli adulti di riferimento possono contrastarlo favorendo lo sviluppo di uno yes brain, di un atteggiamento di apertura e curiosità nei confronti degli altri e della vita; possono alimentare la capacità di dire sì al mondo e di accogliere tutto ciò che la vita ha da offrire, anche nei momenti difficili. I bambini ricettivi, rispetto a quelli reattivi, sono più curiosi e ricchi d'inventiva, maggiormente portati a osare e a esplorare, meno preoccupati di commettere errori. Sono anche più competenti sul piano delle relazioni, più inclini alla flessibilità e alla resilienza davanti alle avversità e alle emozioni intense. In questo volume, gli autori forniscono a genitori e operatori gli strumenti (idee, strategie, "piani d'azione") per accompagnare i bambini di ogni età nel percorso verso una positività ricca di straordinari benefici.
Come passano le cose da una persona a un’altra? E quali sono le conseguenze del come sul modo di essere interno di un soggetto? Il libro esplora l’area degli scambi intra- e interumani che funzionano armonicamente: il concetto ispirativo fondamentale è quello degli equivalenti psichici degli scambi corporei naturali tra le persone, e delle loro alterazioni che producono patologia, sia nella relazione con l’altro che con il mondo interno individuale.
Il volume illustra una procedura di analisi delle interazioni familiari messa a punto attraverso studi che ne hanno testato la validità in famiglie non cliniche, con l'individuazione di costrutti specifici. A partire dai risultati emersi, la TIAP (Triadic Interaction Analytical Procedure) è stata applicata anche nel contesto psicoterapeutico. Durante una psicoterapia, la TIAP consente di generare nuove ipotesi in quanto, concentrandosi sulle interazioni familiari osservabili, permette l'accesso alle storie vissute, facendo luce su aspetti del funzionamento familiare che non emergono nella storia raccontata dalla famiglia. Nell'ambito della valutazione della genitorialità, la TIAP consente di mettere in evidenza la soggettività del minore rispetto alla relazione con i genitori, mostra come la coppia gestisce l'intreccio tra asse coniugale e asse genitoriale e promuove interventi a sostegno della genitorialità.
Edgar Morin propone il racconto di un'opera-vita, una vita che ha nutrito nel corso del tempo l'opera, che a sua volta ha alimentato la vita. È l'avventura di trent'anni di scrittura del Metodo, che questo volume integra con un capitolo fondamentale: "Per una razionalità aperta", inizialmente previsto nel piano generale dell'opera ma rimasto finora inedito. Attraverso questo cammino della vita nella mente e della mente nella vita, il libro traccia la via per una rifondazione dell'umanesimo con le idee del Metodo.
L'autrice di questo libro è al contempo Shahrazad, l'inesauribile narratrice, e la sua analista: attraversa la sua storia e quella dei suoi pazienti tessendo un filo che passa dal dolore per la morte del padre alle vite straziate da lutti e separazioni di chi ha vissuto la guerra da molto vicino. Un filo che, come un blues, passa dal lutto all'amore, dalla morte alla vita, sradicando contemporaneamente tutti gli stereotipi sull'Iran e le donne iraniane. In questo libro provo a "seguire le note del blues, dove c'è musica ma non melodia, dove l'improvvisazione scalza la composizione. Perché anche il blues, come la psicoanalisi, abita i margini: sia l'uno sia l'altra fanno parlare le anime del sottosuolo." Attraverso un viaggio musicale imprevedibile e vivace, fatto di psicoanalisi, autobiografia, attualità e cultura, l'autrice ci mette in guardia dal desiderio di una guarigione completa. È grazie alle ferite, non malgrado le ferite, che la vita merita di essere vissuta.
Attraverso alcune storie analitiche, il libro racconta il percorso del dolore nella vita delle donne. I "romanzi familiari" si snodano attraverso sogni e frammenti di esistenza e sono incastonati dentro i versi del Libro di Giobbe, uomo giusto "stritolato da Dio", voce guida che impronta tutto il testo. A partire dalla sofferenza nasce una nuova possibilità di stare al mondo, forti di una dignità che si riconosce nel grido di Giobbe, nel "perché" a cui dare una risposta. Le donne sfidano il dolore apprendendo la forza della non risposta: non c'è una facile via di fuga, di fronte al male bisogna imparare a "stare", a fare del "perché" una provocazione vitale. Alla fine, ci si ritrova dentro il mondo, dentro la vita, avendo imparato a rispettare i confini del dolore e un nuovo modo di giocare la vita con amore.
Acclamato a livello internazionale per la limpidezza della sua scrittura e del suo pensiero, Thomas Ogden propone una concezione nuova della psicoanalisi, che intende come processo terapeutico in cui non solo una persona può giungere a conoscere meglio se stessa, ma attraverso cui diviene più pienamente se stessa. L'individuo arriva a sperimentare la vita in un modo che sente più reale, più personale, più creativo, in un modo che è suo. L'analista aiuta il paziente a rivendicare la vita che ha perduto: qualcosa che non ha potuto sperimentare nel momento in cui è accaduto perché troppo doloroso, troppo disorientante, troppo pericoloso. Ogden si spinge oltre i confini della psicoanalisi per come oggi la conosciamo, ripensa e ridefinisce i concetti di inconscio e di tempo analitico; espande il significato di cosa significa essere se stessi in modo autentico e immagina il processo psicoanalitico come un percorso che permette di raggiungere questo obiettivo.

