
Un libro sulla tradizione winnicottiana, facendo riferimento anche al Congresso tenutosi a Milano nell'aprile 1997. Commemorare, esercitare insieme la funzione della memoria, significa che diverse memorie potranno interagire, sommarsi ed allontanarsi; il contrario, quindi, di una cerimonia che pretenda di imbalsamare un pensiero e una vita in una agiografia immutabile. Il Congresso realizzato a Milano nell'aprile 1997 e stato un'occasione di crescita, un'ambiente facilitante il pensiero e le emozioni, una solida base di incontro a 25 anni dalla scomparsa di Donald Woods Winnicott. Riflettendo sul Congresso, appare chiaro che uno degli effetti di quell'incontro e stato il superamento di grandi distanze, senza annullare le peculiarita, le differenze e gli idiomi. "
Abitualmente la criminologia si occupa di atrocità che si possono considerare eccezioni. Il volume si interroga invece sul perché interi popoli possano rendersi responsabili di massacri e poi tornare alla loro normalità.
La risposta a questa domanda si è cercata soprattutto analizzando l’antisemitismo nazista, inteso come matrice di ogni razzismo, ma ci si è soffermati anche su manifestazioni recenti di “paura dell’altro”, citando molte ricerche. I fattori che determinano la possibilità che persone comuni compiano eccidi possono essere ricondotti, in sintesi, all’idea che gli altri siano diversi da noi; da qui quella spiegazione che vede nella diversità radicale la causa anche del delitto: la “criminologia dei pochi”, appunto, che porta alla “criminalità dei molti”. Rimane, a questo punto, un’ultima domanda: la storia potrà vacillare di nuovo?