
Questo libro analizza le basi teoriche dell'approccio ideato da Carl Rogers. Scopo del volume è di consentire al lettore di entrare nell'esperienza reale del counseling centrato sulla persona: per questo, gli autori pongono l'accento più sulla pratica del counseling piuttosto che sulla teoria, lasciando grande spazio a estratti e riferimenti a casi reali. Dopo un'introduzione sui principali costrutti teorici che sottostanno all'approccio, il libro illustra nel modo più concreto possibile gli atteggiamenti, le abilità, i dilemmi e le sfide momento per momento del counselor centrato sulla persona durante il suo lavoro. Gli ultimi tre capitoli sono basati soprattutto su una particolare esperienza terapeutica. Un libro non solo per i professionisti o per chi lo vuole diventare, ma anche per gli utenti che vogliono capire meglio che cos'è il counseling centrato sulla persona.
L'esperienza organizzativa contemporanea, in sintonia con le perturbazioni del nostro tempo, si confronta con il declino del paradigma fordista e con la necessità di una messa a fuoco di una nuova prospettiva, capace di dare un'evoluzione alle pratiche di gestione. La caduta della prevedibilità, l'obsolescenza tecnologica, il mutamento culturale, rendono la ricerca di una qualche stabilità un compito non rifiutabile e, insieme, un risultato spesso precario. L'insieme di tali sfide viene ricondotto alla responsabilità degli attori organizzativi, testimoni quotidiani della soggettivizzazione diffusa delle pratiche organizzative. Le vicende organizzative registrano due tendenze interconnesse: un crescente divario tra la difficoltà dei compiti da affrontare e la qualità del patrimonio di competenze emozionali agite; una progressiva privazione di senso, nella quale il lavoro rischia di essere ridotto a una esclusiva valenza performativa. Sembra difettare una educazione sentimentale all'altezza della sfida dei tempi, capace di coniugare le domande molteplici di una temporalità che esige maggiore esposizione nel ricercare traguardi fino a qualche anno fa impensabili. La ricerca propone la prospettiva di un'educazione sentimentale individuale e collettiva, nella convinzione che occorra un'immersione prolungata nel tumulto dell'esperienza organizzativa contemporanea; un'esperienza più attenta alla necessità di un'esposizione totale alle voci del mondo che quotidianamente incontriamo.
Il volume costituisce un "metodo" che, se correttamente applicato, permette di aumentare la capacità di raggiungere obiettivi personali e professionali, ma anche di sviluppare migliori relazioni private e di lavoro. Si tratta di un percorso che richiede grande apertura mentale e totale coinvolgimento, affinché ognuno possa trovare la propria modalità di applicazione. Per ottenere successo, occorre innanzitutto riflettere sulle proprie abitudini, sui propri comportamenti quotidiani, affinché il cambiamento avvenga dall'interno e diventi pratica di vita e di lavoro.
Perché non siamo capaci di affrontare questo evento umano senza paure e senza difese? Quali sono i bisogni e i diritti di chi muore? Possono trovare in queste pagine un prezioso materiale per il loro lavoro medici, infermieri, operatori sociali, e anche chi voglia avvicinarsi alla morte per scoprirvi la vita.
Elisabeth Kübler-Ross non ha bisogno di essere presentata. Le sue esperienze accanto ai malati vicini a morire sono note in tutto il mondo. Il lettore non si lasci spaventare dal titolo: la morte è per molti ancora argomento tabù. Eppure è un evento umano che fa parte della vita e ci riguarda tutti da vicino. Allora perché non siamo capaci di affrontarlo senza paure e senza difese? Che tipo di comunicazione ci arriva da interviste a malati all’ultimo stadio della vita? Quali sono i bisogni e i diritti di chi muore? Il modo di affrontare la morte è legato a come si sono risolti i problemi della vita?
Chi avrà il coraggio di leggere queste pagine, scritte con tanto calore da chi si è seduto accanto a molti malati per condividerne le ansie e i desideri, ne uscirà profondamente arricchito. Avrà imparato a conoscersi meglio.Non solo medici, infermieri, operatori sociali possono trovare in queste esperienze un prezioso materiale per il loro lavoro, ma chiunque voglia avvicinarsi alla morte per scoprirvi la vita.
Qual è il contributo della psicologia alla comprensione delle condotte economiche degli individui? Questo testo introduttivo si propone di rispondere a questo interrogativo, mostrando, innanzitutto, come le concezioni dell'uomo quale 'decisore razionale" proprie dell'economia non siano affatto adeguate a spiegare la varietà e la complessità delle scelte economiche nella vita di tutti i giorni. Nella prima parte vengono illustrati i più recenti sviluppi della psicologia sociale cognitiva, il ruolo dei fattori affettivi e motivazionali, i processi di influenza sociale. Successivamente, si procede a una più ravvicinata ricognizione di alcuni fondamentali ambiti tematici.
Per molto tempo, l'attenzione degli operatori nel campo dell'abuso sessuale all'infanzia è stata concentrata soprattutto sulla diagnosi. Era in primo piano la necessità di accertare una verità il più delle volte taciuta o negata dalle stesse vittime. Oggi infatti sono disponibili diversi metodi di diagnosi psicologica, che hanno trovato riscontro in numerosi casi. E' invece molto più confuso il panorama delle tecniche di intervento, successive alla diagnosi, nei confronti del bambino abusato. A questo tema specifico è dedicato il volume che intende proporre linee-guida per il trattamento, veri e propri modelli di lavoro.
L'anoressia mentale sta diventando una vera e propria epidemia sociale. In questo volume Mara Palazzoli Selvini, terapeuta di fama internazionale, vuole mettere a disposizione del lettore la sua lunga esperienza e i risultati delle sue ultime ricerche. Lo fa iniziando con il ripercorrere il suo passato: 143 ragazze che sono state in terapia tra il 1971 e il 1987 raccontano come stanno adesso e cosa ricordano della loro esperienza terapeutica. Vengono poi descritte con molti esempi clinici le modalità con cui oggi sono condotte le psicoterapie. Nella parte finale del testo si affrontano i temi più recenti della ricerca: le trasformazioni socioculturali alla base della diffusione dell'anoressia, in particolare la centralità del rapporto madre-figlia.
E' possibile vedere nella "follia" l'origine del "genio". Oppure il genio per manifestarsi deve avere il sopravvento sulla follia? In questo studio Karl Jaspers, spostando l'analisi dal generale al concreto, e unendo al sapere specialistico nutrito dal contatto diretto con i malati la consapevolezza che "non ci si debba piegare di fronte all'incomprensibile", ripercorre i momenti in cui la malattia entra nella vita dell'artista fino a trasfigurarne l'opera. E' il caso di Strindberg, ossessionato dalla mania di persecuzione, creatore di mondi sempre nuovi in cui finisce per distruggersi. Ma è anche il caso di Van Gogh, ripiegato su se stesso e sulla propria tecnica di pittura, in un continuo che lo porterà alle estreme conseguenze artistiche ed esistenziali.
Il volume intende proporre al lettore una riflessione sui concetti basici del lavoro psicologico clinico e psicoterapeutico utilizzando l'esemplificazione quale modalità espositiva privilegiata. Perciò ogni capitolo si sviluppa con la seguente sequenza: illustrazione preliminare sintetica del concetto teorico su cui ci si vuole soffermare; esposizione di materiale clinico (trascrizione di un colloquio o resoconto di un caso), intervallato da alcuni brevi commenti il cui fine sarà quello di "sensibilizzare" il lettore al riconoscimento degli elementi che evidenziano il concetto all'interno del colloquio/caso; sintesi conclusiva.