
In uno stile chiaro e con molti esempi clinici, Bader dimostra come le fantasie sessuali disconfermino le nostre paure più profonde, contrastino i nostri sentimenti di colpa e ci permettano di sentirci al sicuro e di lasciarci andare all’eccitazione e al piacere sessuale. Alla base anche delle fantasie erotiche più strane non vi sarebbe altro che la ricerca di un senso di sicurezza.
Partendo dall’analisi di pazienti, con o senza “perversioni”, e passando per la molteplicità di fantasie che popolano la rete, l’autore illustra gli intrecci tra psicologia individuale, cultura e società che influenzano le nostre pratiche erotiche: un libro per chi voglia comprendere meglio la propria sessualità e quella degli altri.
Ognuno di noi sente le voci. In molti casi, il pensiero ordinario è una sorta di conversazione che riempie la mente di tanti linguaggi: le voci della ragione, della memoria, il dialogo interiore che ci aiuta nelle decisioni difficili.
Avvalendosi del contributo delle neuroscienze e di altre tecniche di ricerca pionieristiche, Charles Fernyhough ci rivela qui come funzionano le nostre voci interiori e ci indica come queste voci possono guidare e sostenere processi creativi ed evolutivi. Passando per Virginia Woolf fino ad arrivare all’attuale Hearing Voices Movement, Fernyhough ci guida in modo autorevole e affascinante alla scoperta delle voci che abitano la nostra mente.
Ancora oggi è presente una viva inquietudine tra i genitori e gli insegnanti, uniti a far fronte a certi giovani i cui comportamenti provocano una sorta di malessere comune più o meno diffuso. I giovani spaventano quando non sono il riflesso delle proiezioni degli adulti, quando osano mettere in atto quelle pulsioni che gli adulti hanno rifiutato. Pierre G. Coslin guida i lettori alla scoperta della diversità dei comportamenti di questi adolescenti che sbandano e aiuta a comprenderli meglio, stimolando la riflessione sui modelli di riferimento che la società potrà proporre loro.
L'opera, composta da due volumi, rappresenta uno strumento agile ma rigoroso e approfondito, finalizzato alla preparazione degli esami di Stato per l'iscrizione alla sezione A dell'Ordine professionale degli psicologi. La struttura dell'opera - costruita indagando le esigenze di coloro che si apprestano ad affrontare l'esame di Stato - permette al lettore di riorganizzare gli argomenti teorici in modo chiaro e veloce e di "mettersi alla prova" con la guida di precise indicazioni. Il primo volume riguarda le tematiche oggetto della prova teorica dell'esame di Stato. È organizzato in una serie di argomenti chiave, individuati attraverso l'analisi delle prove assegnate nelle diverse Università italiane. Per ciascun argomento vengono proposti: una mappa conoscitiva dell'argomento, suddivisa in una prima parte discorsiva in cui vengono riassunti i concetti principali e una seconda parte di schematizzazione grafica; lo svolgimento di alcune tracce assegnate nelle Università, con indicazione dei passaggi-chiave; esercitazioni guidate allo svolgimento dei temi, che consentono di analizzare la propria preparazione; l'elenco di alcune tracce già assegnate nelle Università italiane; una bibliografia mirata con l'indicazione dei volumi utili per eventuali approfondimenti della tematica. Infine sono riportati in Appendice il Codice deontologico dello psicologo, alcune normative di riferimento e l'elenco delle Università sedi di esame.
Gli strumenti psicodiagnostici sono fondamentali, sia in ambito clinico che di ricerca, per poter valutare l'entità dei sintomi psicopatologici e l'efficacia degli interventi terapeutici. Questo libro raccoglie una serie di scale di valutazione dei disturbi d'ansia, già pubblicati nel corso degli anni sulla rivista Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale. Si tratta di un grande patrimonio, che oggi viene finalmente messo a disposizione di clinici e ricercatori. Tutti questi strumenti, frutto di ricerche italiane o validati su un ampio campione italiano, sono corredati delle relative modalità di somministrazione e correzione.
"Medico e paziente danzano insieme. Si influenzano reciprocamente in un'eterna danza. Hanno bisogno uno dell'altro, e non si può descrivere uno senza l'altro."
Parole inutili. Parole che curano. Relazioni ferite. Relazioni che sostengono. Questo il quadrilatero simbolico nel quale agisce l’incontro tra un medico, o altro operatore sanitario, e un paziente. Salute, malattia, cura e benessere non possono prescindere dalla dimensione relazionale, nella quale l’informazione e la presa in carico efficaci del malato sono radicati in un incontro tra esseri umani. Si cura un corpo abitato e non un insieme di organi malati. Curante e paziente non possono non interagire. Sembra ovvio, ma l’esperienza comune racconta interazioni fugaci, negate, disfunzionali. Eppure, dietro atteggiamenti freddi, distanti, altre volte eccessivamente rassicuranti o invischiati ci sono migliaia di professionisti autodidatti. Questo libro nasce per loro, per tutti i professionisti della salute curiosi e interessati a meditare le parole da dire al paziente, a interrogarsi sul significato di quanto chiede il malato e conoscere le strategie migliori per gestire momenti di empasse relazionale con le persone che a loro si rivolgono, ma anche per coloro che finora hanno trovato questo compito faticoso e troppo impegnativo e hanno cercato di evitarlo e fuggire. Queste pagine offrono strumenti per conoscere le regole e i principi della comunicazione efficace, riflettere sulle emozioni che circolano tra paziente e curante, riconoscere gli stili relazionali del malato e ri-pensare al proprio modo di essere operatori della salute. Acquisire tale competenza migliora la qualità della cura dei propri pazienti, e aiuta a gestire le emozioni generate dal forte coinvolgimento nei momenti più intensi e a volte drammatici della vita altrui.
Negli ultimi secoli la medicina ha considerato il cervello come un organo immutabile e incapace di guarire. Le malattie neurologiche e degenerative erano viste come una condanna senza appello per il malato, i trattamenti farmacologici e riabilitativi poco efficaci o inutili. Ma la visione introdotta dalla neuroplasticità, ossia la capacità del cervello di modificare la propria struttura e il proprio funzionamento, ha aperto la strada a possibilità terapeutiche rivoluzionarie, già presentate da Norman Doidge in «Il cervello infinito». A distanza di qualche anno, l'autore approfondisce il tema della guarigione neuroplastica, descrivendone due elementi centrali: l'esercizio fisico e mentale, e il ricorso all'energia, sotto forma di luci, suoni, vibrazioni. Il cervello non è più una scatola impenetrabile, ma un organismo in grado di connettersi al mondo esterno tramite i sensi, e sono proprio questi ultimi i canali da sfruttare per intervenire in modo non invasivo e del tutto sicuro sulle strutture neuronali, così da ricuperarne le funzioni. Una vera e propria rivoluzione copernicana, che allevierà le sofferenze di moltissimi pazienti, e che Doidge racconta con grande ricchezza di particolari, attraverso numerose storie reali. «Le guarigioni del cervello» è un saggio pieno di speranza, che viene a dirci che il cervello può guarire, anzi, di più: è in grado di curarsi da solo.
Questo terzo libro di Massimo Fagioli è la dimostrazione della validità e della solidità del discorso iniziato con "Istinto di morte e conoscenza" e continuato con "La marionetta e il burattino". Sono tre volumi che si pongono come momento fondamentale nella storia del pensiero. Rendono cioè passato quanto, fino ad ora, era attuale. Il centro intorno al quale ruota questo libro è, infatti, la separazione. Non solo perché parla di essa, ma in quanto è la testimonianza, l'occasione e la proposizione di una separazione dal passato. Dalla castrazione alla nascita. Affinché il castrato possa trasformarsi e nascere come uomo è necessaria la denuncia e il superamento del fallimento teorico di Freud e la dimostrazione della verità di una analisi trasformativa della dimensione psichica umana. È quanto l'autore fa articolando una analisi accurata, ma sempre contenuta all'essenziale, dei nodi centrali del freudismo: la permanenza del dubbio per la mancata scoperta della pulsione umana di rapporto con la realtà, le contraddizioni della teoria del narcisismo primario, il fondamento della teoria del destino della castrazione e dell'identificazione sulla negazione dell'Io del neonato, la negazione del desiderio e la sua confusione con l'invidia, l'identificazione di Freud con Schreber, l'impossibilità di cogliere il reale contenuto patologico dell'omosessualità e di pensare il superamento del complesso edipico... ecco alcuni passaggi specifici del discorso che dimostra il fallimento freudiano.
Massimo Fagioli si è laureato all'Università di Roma in Medicina avendo intrapreso tali studi con lo scopo esplicito di interessarsi di realtà psichica. Specializzatosi in Neuropsichiatria fece la prima esperienza manicomiale a Venezia venendo in contatto con malati di mente cronicizzati nelle loro sindromi. Passò poi all'ospedale psichiatrico di Padova dove organizzò esperienze di psichiatria attiva con gruppi di malati, vivendo il ruolo di psichiatra nell'ambito di continue riunioni con tutti i componenti della struttura ospedaliera. Volendo approfondire la sua osservazione dei malati si dedicò in Svizzera, nella clinica di Binswanger a Kreuzlingen, ad una esperienza di comunità terapeutica convivendo notte e giorno con i malati senza mediazioni. Questa pubblicazione raccoglie le lezioni tenute nel 2007 all'Università di Chieti.
Dalla condanna da parte del Cristianesimo dei sogni e dei loro interpreti fin dall'antichità, al pensiero nazista di Heidegger e l'estremo orrore dell'uccisione di milioni di persone fatte sparire come se non fossero mai esistite con le camere a gas e i forni crematori. Il j'accuse di Massimo Fagioli, che da oltre 40 anni denuncia la responsabilità criminale del pensatore tedesco, si svolge lungo la storia del pensiero, dai presocratici a oggi, intorno all'esistenza di una realtà umana oltre la coscienza. Quell'irrazionale che era per i greci l'animalità e che per la Chiesa cattolica ancora oggi è il male, il diavolo. All'idea di Heidegger di una violenza originaria umana che va oltre la distruzione delle cose, Fagioli oppone la scoperta della pulsione di annullamento, qualcosa che da dentro va verso l'altro essere umano, ma che alla nascita per la realtà biologica è fantasia di sparizione, capacità di immaginare, l'esatto opposto di "essere per l'eliminazione dell'altro".
In questo libro la psicoanalisi fa i conti con il suo passato disconoscimento della Religione e del Fattore religioso. Confrontando il proprio, con il pensiero religioso di personaggi come James, Tolstoj, Balzac, di filosofi passati e contemporanei quali Descartes, Hume, di scrittori, come Solzenicjn, o il narratore in lingua jiddish Singer, delle scrittrici Maraini e Arslan, l'Autrice sviluppa e realizza la sua scoperta dell'Istinto Religioso, da lei descritto nella sua funzione di fondamento innato della Religione Naturale e, transitivamente, delle religioni storiche.