
Che cosa significa “percepire”? In che modo siamo consapevoli della nostra esistenza? Che cosa impareremmo sulla nostra specie se integrassimo davvero neuroscienze, biologia e scienze umane con la storia della cultura?
In questa discussione affascinante e audace, Jean-Pierre Changeux ci guida nei meandri dell’oggetto fisico più complesso del mondo vivente: il cervello umano. Prendendo in considerazione le più recenti ricerche morfologiche, fisiologiche, chimiche e genetiche e collocandone le scoperte nel contesto dell’indagine psicologica, filosofica, artistica e letteraria, Changeux si avventura in modo illuminante nei nuovi territori in cui si incontrano queste differenti discipline. Con acutezza e immaginazione, spiega l’evoluzione del cervello e rivela quali possono essere i nuovi sviluppi neuroscientifici che si preannunciano per il futuro dell’umanità.
L'autore
Jean-Pierre Changeux è professore onorario al Collège de France e all’Institut Pasteur, membro dell’Académie des Sciences e della U.S. National Academy of Sciences. In questa collana ha pubblicato Ragione e piacere (1995) e La natura e la regola (con P. Ricoeur, 1999).
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Le analogie tra follia e modernità sono sorprendenti: sfida all’autorità e alle convenzioni, nichilismo e ironia dissacrante, rivolta a ogni cosa, un relativismo estremo, che può culminare nella paralisi, una disumanizzazione dilagante e la scomparsa della realtà esterna a favore di un Io onnipotente o, in alternativa, la dissoluzione di ogni senso dell’identità.
Secondo l’autore, i tratti fondamentali della follia schizofrenica sono esasperazioni di tendenze promosse dalla nostra cultura e tale affinità è messa in evidenza da un confronto con le opere di artisti e scrittori, tra i quali Giorgio de Chirico, Marcel Duchamp, Franz Kafka, Samuel Beckett, e prendendo in esame il pensiero di filosofi come Friedrich Nietzsche, Martin Heidegger, Michel Foucault e Jacques Derrida. In quest’opera densa e sorprendente, che ha segnato un vero punto di svolta, Sass si rifiuta di ammantare lo schizofrenico di un’aura romantica, come un eroico ribelle, un mistico o un selvaggio veemente, sostenendo invece che in questa condizione riecheggiano molti dei più alienanti aspetti della vita moderna.
L'autore
Louis A. Sass insegna Psicologia clinica presso la Graduate School of Applied and Professional Psychology della Rutgers University, New Jersey. L’attività di ricerca e il lavoro clinico vertono sulla psicopatologia grave, soprattutto sulla condizione schizofrenica, schizoide e borderline. I suoi interessi interdisciplinari includono l’intersecarsi della psicologia clinica con la filosofia, l’arte, gli studi letterari e culturali.
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Il disturbo narcisistico di personalità è tra i più diffusi nella società contemporanea. Il mondo moderno, nel quale i bisogni individuali sono considerati di primaria importanza, incoraggia le persone a concentrarsi su se stesse. Anche la psicoterapia utilizzata per il trattamento del narcisismo è in realtà influenzata dagli stessi valori, e corre il rischio di rendere i pazienti peggiori invece che migliori. Questo libro, fondato sulla ricerca empirica nell'ambito della psicologia, della psichiatria e delle scienze sociali, mostra come evitare tale rischio, inducendo il paziente a guardare oltre se stesso e a radicare il proprio senso di sé nelle relazioni e negli impegni rivolti al mondo esterno.
Questo libro è il racconto chiaro e avvincente degli sviluppi di un gruppo fondamentale di teorie, modelli e approcci terapeutici: la psicoanalisi e le terapie psicodinamiche. Da Freud ai più innovativi paradigm-shifters contemporanei, questo libro illustra come sono cambiati o si sono perfezionati, nell'arco di un secolo, i temi fondamentali della psicologia dinamica. Mostrando le analogie e le differenze tra le diverse terapie di orientamento psicoanalitico, illuminando le ricadute politiche, culturali e professionali nel pensiero e nella pratica psicoanalitici, intrecciando contributi teorici, clinici e di ricerca, Jeremy Safran mostra il ruolo fondamentale che la psicoanalisi ha svolto e tuttora svolge nella comprensione del nostro funzionamento psichico e relazionale. Psicoterapeuta di grande esperienza, leader della psicoanalisi relazionale, docente e ricercatore brillante, Safran occupa una posizione privilegiata per attraversare i territori complessi e affascinanti che descrivono il paesaggio di questo libro. L'autore illustra il suo punto di vista con efficaci esempi clinici e riesce a integrare teoria e pratica in modo magistrale.
Nella seconda metà degli anni Settanta, Wilfred Bion, esponente di spicco della psicoanalisi britannica, condusse importanti seminari a Brasilia e a San Paolo. Dopo la sua morte, la moglie Francesca, che lo aveva accompagnato, raccolse in questo volume gran parte del materiale registrato, selezionando i momenti salienti della discussione. Forte di una lunga esperienza di pratica analitica costantemente messa in questione, Bion invita a riflettere sulla posizione dell’analista, sollecitando l’interlocutore a coltivare sempre la fiducia nella propria capacità di osservare, di sopportare l’incertezza, di “contenere” il disagio del paziente. Egli stesso descriveva la psicoanalisi come “un mestiere duro”, “un lavoro pericoloso”, e l’esperienza analitica come “potenzialmente sgradevole sia per l’analista sia per l’analizzando”. Alla domanda se la funzione dell’analista sia quella di aiutare il paziente, Bion risponde: “Stiamo tentando di dire: ‘Ti aiuterò a conoscerti, cercherò di essere uno specchio che rifletta per te la persona che tu sei, sicché potrai vedere in quello che ti dico un’immagine di te stesso’”.
Attraverso questi seminari si snodano i fili del penetrante insight di Bion. Egli riteneva che, nell’osservazione del paziente, l’analista dovrebbe associare la curiosità disciplinata dello scienziato, il calore dell’umanista, la saggezza del filosofo e la sensibilità dell’artista. Un profilo certo molto alto, al quale questa grande figura di studioso sembra però arrivare molto vicino.
L'autore
Wilfred R. Bion (1897-1979) è l’autore di molte opere che hanno segnato il cammino della teorizzazione psicoanalitica. Nelle nostre edizioni è stata pubblicata la trilogia Memoria del futuro (1993-2007).
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Con questo nuovo lavoro, Luigi Cancrini muove dai territori a lungo esplorati delle manifestazioni psicopatologiche del giovane adulto per avventurarsi nel mondo dell'infanzia ferita. Un viaggio imprevedibile nei pensieri e negli stati d'animo del bambino che gli sta davanti in carne e ossa o di quello che viene evocato, "come un fantasma dai contorni incerti", nel momento in cui si accosta alla sofferenza dell'adulto. Un viaggio che si traduce in un racconto appassionante e commovente: non una sintesi o frammenti di terapie, ma un resoconto accurato dei molti e difficili passaggi affrontati nel corso del lavoro terapeutico o di supervisione. Storie di bambini "reali" e di bambini imprigionati, con il loro dolore e la loro confusione, nel corpo e nell'anima dei pazienti con gravi disturbi di personalità. Storie di bambini non ascoltati e non curati, capaci di condizionare drammaticamente, dall'interno, i giovani e meno giovani nei quali continuano a vivere, finché il lavoro terapeutico non riesce a raggiungerli, "perché quelli che curiamo anche quando curiamo pazienti adulti sono, alla fine, i bambini feriti che ancora piangono dentro di loro". Su questo sfondo emerge un altro punto di forza del libro che, partendo dalla clinica, denuncia l'applicazione acritica dei criteri diagnostici convenzionali e della terapia farmacologica in neuropsichiatria infantile.
Benché la teoria dell'attaccamento affondi le radici nella psicoanalisi, i due ambiti si sono sviluppati in maniera del tutto indipendente. La base di conoscenze della teoria dell'attaccamento deriva da studi empirici sistematici, mentre l'interesse di gran parte degli psicoanalisti verte sull'incontro clinico e su ciò che è utile per il paziente. Eagle attinge alla propria esperienza di studioso e psicoanalista per individuare possibili aree di integrazione e mostrare come i due campi possano arricchirsi reciprocamente. Il volume si apre con una panoramica della teoria e della ricerca sull'attaccamento che comprende tre capitoli scritti in collaborazione con Everett Waters. Sono poi illustrati lo sviluppo e i principi fondamentali della teoria dell'attaccamento, compresi gli approcci alla misurazione dell'attaccamento nei bambini e negli adulti. Eagle esamina quindi i principali punti di divergenza tra psicoanalisi e teoria dell'attaccamento e approfondisce temi fondamentali come la sessualità, l'aggressività e la psicopatologia, sui quali hanno molto da dire sia la letteratura psicoanalitica sia quella sull'attaccamento. Sono inoltre analizzate le implicazioni della teoria e della ricerca sull'attaccamento per gli interventi clinici. Nel capitolo conclusivo l'autore illustra in che modo il pensiero psicoanalitico possa contribuire ad ampliare concetti chiave dell'attaccamento come quello di modello operativo interno.
I pazienti con disturbi di personalità narcisistico, evitante, ossessivo-compulsivo, dipendente, paranoide, passivo-aggressivo e depressivo sono numerosi nella popolazione generale e necessitano di interventi psicoterapeutici mirati, in grado di curare problemi interpersonali talvolta gravi e sintomi clinici invalidanti e persistenti. La Terapia metacognitiva interpersonale dei disturbi di personalità (TMI), che appartiene alla generazione delle psicoterapie cognitive sviluppate negli ultimi vent'anni, ha formalizzato procedure specifiche per trattare questi disturbi ed è oggi in grado di fornire, a terapeuti di qualunque orientamento, strumenti affidabili, chiari e riproducibili per impostare l'intervento. In questo manuale la TMI è descritta nelle sue procedure passo-dopo-passo, al fine di guidare l'azione del clinico in ogni momento del trattamento, dalla formulazione congiunta del caso alla progettazione e realizzazione del cambiamento. L'intervento mira a massimizzare la possibilità che il paziente aderisca al trattamento e progredisca verso il benessere e la realizzazione personale. II manuale, scritto in un linguaggio semplice, non gergale, descrive con accuratezza i problemi principali che questi pazienti pongono al terapeuta e offre un ampio ventaglio di soluzioni per risolverli. Dedica inoltre grande attenzione alla cura della relazione terapeutica, ritenuta uno degli assi portanti del trattamento di questi disturbi.
La mentalizzazione gioca attualmente un ruolo importante in molte psicoterapie rivolte agli adulti. Questo libro mostra come le concezioni sullo sviluppo del sé e delle relazioni interpersonali possano aiutare nel sostenere il benessere emotivo dei bambini e degli adolescenti sia all'interno della pratica clinica sia in altri contesti. Con il contributo di esperti internazionali, tra cui Peter Fonagy e Mary Target, il volume esplora il concetto di mentalizzazione da un punto di vista teorico, l'utilità degli interventi basati sulla mentalizzazione nei servizi di psicopatologia infantile e l'applicazione della mentalizzazione nei contesti di comunità e nelle scuole. Il testo è di particolare interesse per i clinici e per quanti lavorano in ambito terapeutico con i bambini e le loro famiglie, ma si rivolge anche agli insegnanti, ai ricercatori e agli studenti interessati alla salute mentale del bambino e dell'adolescente, agli studiosi di psicologia dello sviluppo e della cognizione sociale.
Questa nuova edizione aggiornata del volume presenta, attraverso una scelta di studi clinici e teorici, la Shedler-Westen Assessment Procedure: uno strumento di valutazione della personalità che permette di formulare diagnosi, dimensionali e categoriali, che seguono sia i criteri del DSM-5 sia due proposte alternative di classificazione, empiricamente derivate. Al libro è allegato il programma di diagnosi computerizzata SWAP-200 su CD-ROM, che permette di formulare le diagnosi in modo rapido e specifico e fornisce la visualizzazione grafica dei risultati. Tra le novità di questa edizione, l'applicazione di due nuovi indici, PHI e RADIO, per valutare il livello di "buon funzionamento della personalità" e una Guida al contenuto di ogni singolo item con relative vignette cliniche. Strumento utile per studenti di psichiatria e psicologia, docenti e ricercatori accademici, psicoterapeuti, questo volume è particolarmente adatto anche a quanti lavorano in istituzioni che si occupano di salute mentale o sono interessati allo studio della personalità.
Questo volume, se da un lato continua a sviluppare temi cari all'autore, come il concetto di campo analitico, dall'altro allarga i confini dell'onirico. Secondo Antonino Ferro, l'onirico, oltre a essere presente nella vita da svegli, permea di sé tutta la seduta analitica, sino a diventarne il punto focale. La seduta è sogno, ovvero analista e paziente accantonano ogni statuto realistico di quanto prende forma durante la seduta a favore di un sogno condiviso, che trasforma i nodi sintomatici in nodi di una rete narrativa. I fattori di guarigione vengono descritti come lo sviluppo di nuove capacità di contenere una sensorialità che viene via via trasformata in immagini e capacità di narrazione. Sono presi in considerazione temi abitualmente trascurati, come le rotture di setting, i disfunzionamenti della mente dell'analista e le ripercussioni che possono avere sulla cura. Altri temi vengono affrontati: la verità emotiva tollerabile da parte di paziente e analista, la menzogna come via di salvezza a volte necessaria, le supervisioni. Ma, come sempre, concetti e teorie vengono chiariti attraverso l'uso di materiale clinico e il lettore prende parte in prima persona a quanto avviene nella stanza di analisi, senza paraventi che spesso assumono le sembianze di astruse teorizzazioni.
Nell'età dell'adolescenza, l'infrazione delle regole può essere semplicemente l'espressione di una crisi legata al processo di crescita, quando si fa più impellente l'esigenza di assumere un ruolo e un comportamento autonomi ed efficaci. In alcuni giovani, tuttavia, questa fisiologica tendenza alla trasgressione si orienta in una direzione antisociale, che può minare sia l'equilibrio del processo di sviluppo sia l'acquisizione di un'identità matura. Chi sono questi ragazzi senza paura e, a volte, senza pietà? Sono malati? O sono semplicemente "cattivi"? In realtà - rispondono gli autori sono prima di tutto adolescenti in difficoltà, giovani uomini e donne incapaci di trovare altri modi di percepire se stessi come persone di valore, dotate di un futuro e della possibilità di agire nel mondo senza doversi necessariamente imporre con la prevaricazione. Oggi sappiamo come aiutarli a crescere e a sviluppare una positiva identità sociale. Questo volume integra in una prospettiva evolutiva i più recenti orientamenti su antisocialità e psicopatia minorile, propone strumenti per la valutazione e indica metodi di intervento in psicoterapia, in comunità di accoglienza e in ambito penale - anche attraverso esemplificazioni cliniche tratte dall'ampia esperienza degli autori.