
"La malattia di un figlio è l’esperienza più difficile che la vita possa riservare a un genitore e porta con sé risvolti psicologi e molte problematiche di carattere pratico. Questo libro è una guida per comprendere e metabolizzare tutti i passaggi che vanno dalla diagnosi alle cure, per favorire la comunicazione con il personale sanitario, per avere un pensiero sugli aspetti organizzativi e familiare, per restare saldi ma anche farsi aiutare quando serve. Nato dall’esperienza degli autori, il testo trae spunto da innumerevoli casi di vita vissuti da bambini, genitori, fratelli e dalle equipe curanti. I temi affrontati: elaborare la fatica e il dolore della diagnosi; fidarsi dei centri di cura italiani; sapere cosa prova il bambino rispetto alla sua malattia, aiutarlo ad affrontare esami e cure e migliorare la comunicazione in famiglia; riorganizzare i tempi di vita e di lavoro; sostenere una certa “normalità” anche per i fratelli; riuscire a riprendere il cammino dopo la dimissione e recuperare una vita normale."
Attualmente, Instagram è tra i social network più in crescita in Italia e sicuramente tra i più amati dai giovani. La sua caratteristica peculiare è l'immagine. È una piattaforma che si concentra sulla creazione di foto e video dando origine a veri e propri diari virtuali tramite cui è possibile raccontarsi. Senza dubbio, è il principale strumento di socializzazione tra gli adolescenti e ha portato importanti cambiamenti a livello personale e sociale. I giovani hanno tra le mani un potente mezzo che offre molte opportunità e altrettanti rischi. Ma sappiamo cosa succede su quella piattaforma? Instagram ormai è parte integrante delle vite dei più giovani, ma non solo, e si intreccia con alcuni aspetti fondamentali del loro sviluppo come la ricerca di sé, la costruzione dell'identità, il confronto sociale, l'autostima, lo sviluppo corporeo e la corporeità. Ma come? E quali sono gli effetti? L'educazione digitale è il primo passo per garantire un uso sicuro e responsabile della piattaforma: lo scopo di questo libro è fornire una lettura psicologica di Instagram in modo da comprendere il suo dispiegarsi nella delicata fase di ricerca di sé, tipica degli adolescenti. All'interno del volume è anche presente un contratto da far firmare ai propri figli prima di iscriversi ad Instagram con una scheda di approfondimento per adolescenti e genitori.
Chi è il bambino evangelico? È il cristiano, che vive la complessità della vita contemporanea dando il meglio delle proprie facoltà umane ed esprimendo con tutto se stesso anche la trascendenza della Grazia divina, che ha ricevuto con il battesimo. Ezio Aceti propone il suo libro più profondo e mistico, raccontando come ciascuno di noi può essere, anzi è, il "bambino evangelico". Siamo figli che hanno ricevuto il seme della Grazia, che si trova depositata nel nostro cuore. Siamo figli che ricevono l'amore incondizionato di Dio e che danno la propria testimonianza, come fratelli, in un mondo in piena deriva narcisistica. Eppure, riallacciare i legami è possibile, i cristiani sono chiamati a farlo: la crisi è un'opportunità, va vista come il dolore di un parto, nella direzione dell'amore e della costruzione di un mondo accogliente, unito e plurale.
Le nostre vite sono fatte di relazioni con gli altri: in famiglia, al lavoro, al bar, in palestra. E quindi essenziale comunicare bene con chi ci sta attorno per capire e farsi capire. Ma come migliorare la qualità dei nostri rapporti con gli altri? Quali sono le trappole e i segreti della comunicazione nella vita di ogni giorno? Esistono delle ricette per instaurare dei buoni rapporti umani? Giuseppe Falco risponde a questi interrogativi e fornisce degli strumenti semplici e immediatamente applicabili nella vita quotidiana per migliorare la qualità delle relazioni.
Questo libro è una guida per chi è impe­gnato nel viaggio della vita: mira a dare un nome alle emozioni che viviamo dentro di noi, aiuta a “leggerle”, a capire come fun­zionano e ad affrontarle, trasformandole in bussole per capire dove siamo e dove stiamo andando.
La possibilità di nominare ciò che vivia­mo dentro, dalla rabbia alla tristezza, dalla paura alla gioia, è uno strumento che svela gli inganni e le maschere del nostro tempo, mette a nudo le relazioni che bloccano, permette di reagire alla fatica e all’ansia quotidiana. L’uomo è chiamato a crescere, a evolversi e a compiersi. Ognuno di noi è il sogno più bello di Dio e la sua pace sta nel realizzarlo.
Maria Pia Colella è una donna, sposa, madre, psicologa-psicoterapeuta e formatrice. Ha conseguito la Laurea in Psicologia a indirizzo clinico specializ­zandosi in Psicologia relazionale presso l’Accademia Psicoterapia Relazionale (IPR). Nel 2011 ha conseguito il Master di II livello in “Clinica della relazione di coppia” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – ASAG Alta Scuo­la di Specializzazione Agostino Gemelli. Svolge da diversi anni attività privata in ambito clinico. Ha promosso ed elabo­rato progetti per le scuole su inclusione sociale, genitorialità, prevenzione del disagio giovanile. Con sguardo attento e appassionato, da circa 10 anni offre il suo servizio per la formazione di giovani, fi­danzati e famiglie all’interno del Proget­to Nazareth. Autrice di diversi articoli sulla genitorialità e sulla relazione della coppia, per San Paolo nel 2018 ha pubbli­cato Chiamati ad essere. Manuale della coniugalità.
Dall’esperienza di condivisione con persone ferite nell’intimo e con famiglie di persone disabili, Luca Badetti, che unisce la competenza clinica con una formazione teologica e un’esperienza di vita in condivisione con gli ultimi, ci conduce in un percorso interiore che può rinnovare completamente le nostre vite.
Da domande su come credere in se stessi e nell’altro; in che modo possiamo vivere chi siamo realmente e relazionarsi con gli altri, oltre alle maschere e alle proiezioni, questo libro, basato su storie semplici e significative di una comunità con persone con disabilità, riunisce intuizioni psicologiche e spirituali per un’autentica vita individuale e comunitaria.
Luca Badetti, PhD, insegna Teologia al John Felice Rome Center (Loyola University Chicago). Originario di Roma, ha ricevuto una formazione interdisciplinare in teologia, psicologia e disability studies negli Stati Uniti. Da anni è coinvolto ne L’Arche a livello internazionale (Italia, Francia, USA), avendo vissuto in varie comunità e avendo ricoperto ruoli di responsabilità e coordinamento.
«La immagino, metaforicamente, come la pioggia, le cui gocce possono cadere con leggerezza, oppure trasformarsi in piccole bombe d'acqua e inondare, abbattere dighe. Tuttavia, così come le prime gocce di pioggia ci avvertono del possibile precipitare del tempo, così l'ansia suona un primo "campanello" che ci mette in allerta e attiva le nostre risorse, a protezione di noi stessi e degli altri».
Coinvolge tutti i genitori e li accompagna in tutte le sfide di crescita dei loro ragazzi: l'ansia è un'esperienza universale e trasversale che lambisce ogni età, affolla i pensieri, attraversa normalità e patologia. Nel tempo ciclico di una famiglia, l'ansia assume diverse tonalità e scaturisce proprio dagli effetti della crescita dei figli, delle dinamiche di coppia, della maggiore o minore permeabilità di una famiglia al discorso e agli eventi sociali.
Un libro come un compagno di viaggio, una raccolta di preziose riflessioni per comprendere questa "presa sull'anima" e viverla non come un fardello ma come una mappa nell'impegnativo ma anche straordinario cammino di madri e padri.
Sapete perché vi chiamate così? Perché appartenete a un gruppo.Tra l’altro un gruppo che non avete scelto: la vostra famiglia. Sapete perché quando qualcuno vi chiede chi siete, la maggior parte di voi può rispondere di essere italiana e lavoratrice? Perché appartenete al gruppo delle persone che vivono in Italia e che lavorano.
I gruppi non sono infatti solo dei contesti a cui decidiamo o meno di appartenere, ma anche una forma di relazione che ha strettamente a che fare con la nostra identità.
Immersi come siamo in una cultura che vuole sedurci facendoci pensare che possiamo farcela da soli, parlare di gruppo può sembrare una scelta controcorrente, ma in realtà parlare di gruppo è parlare di noi.
I gruppi non sempre “accadono”, non sempre sono spontanei - come i gruppi di amici - ma possono essere anche organizzati - come i gruppi di lavoro o di formazione - e, se condotti sapientemente, il potenziale del gruppo può davvero fare la differenza. Questo volume cerca di mostrare “come”, solo dopo averne definito però il “perché”.
Anna Bertoni è psicologa, Ph.D. e Professore associato di Psicologia sociale presso la facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È membro del board del Centro di ateneo Studi e ricerche sulla famiglia e docente di Percorsi di enrichment familiare (PEF). Con San Paolo ha pubblicato: «Ma mi stai ascoltando?!». Comunicazione e conflitti nella coppia (con B. Bevilacqua, 2014) e Come musica. Il pentagramma delle relazioni di coppia (con R. Iafrate, 2015).
• Autrice attiva in ambito di presentazioni e convegni accademici.
• Rigore scientifico, linguaggio accessibile.
• Tema universale e di grande presa.
Per uscire dal tunnel della pandemia e delle emergenze che sempre più spesso ci troviamo a vivere abbiamo bisogno di un salto di qualità nelle nostre capacità di apprendere e cambiare. In una frase semplice, abbiamo bisogno di imparare a imparare. Noi siamo fatti per imparare e spontaneamente apprendiamo dall'esperienza fin dalla nascita e anche prima. Riflettere su come impariamo e sull'uso che facciamo della nostra capacità di conoscere è un'altra cosa. A presentarsi a noi come criticità difficili da elaborare sono stati, presentati capitolo per capitolo, il tempo delle nostre vite, così cambiato nei giorni della crisi; lo spazio che si è ristretto e allo stesso tempo dilatato presentandoci un conto particolarmente difficile; le nostre mani che si sono ritratte neutralizzando una delle forme più consolidate del contatto umano fino a connotarsi di pericolosità; e il respiro che da condizione esistenziale è divenuto fonte di rischio e di paura. Ma anche le maschere che ora ci difendono e ci rendono tutti simili, le solitudini connesse e la giustizia sociale. Quelle empatie interrotte parlano e indicano vie di particolare importanza per pensare a modi di vivere differenti, sostenibili e giusti
Il mondo in cui viviamo, già prima dell'avvento del Covid-19, ci invita a non fidarci di chi ci sta accanto. Secondo le rilevazioni ISTAT, solo il 20% delle persone dichiara di avere fiducia negli altri e anche la percentuale di persone soddisfatte delle loro relazioni familiari e amicali è sempre più bassa. Perché queste statistiche? Cosa è venuto meno nei rapporti tra le persone? Perché circola tutta questa diffidenza? È possibile porre rimedio a questa situazione? La fiducia è un valore fondamentale per lo sviluppo della persona, delle relazioni e della società e in queste pagine Salvo Noé riflette sul senso e l'importanza della fiducia in famiglia, a scuola, nelle amicizie e nel lavoro. Attraverso un percorso che intreccia tre risvolti psicologici - l'alpinismo psicologico, ossia il rapporto dell'uomo con la spiritualità; il surf psicologico che si occupa delle strategie pratiche e razionali del comportamento; la subacquea psicologica che tratta l'aspetto profondo e inconscio del nostro atteggiamento - Noé afferma il potere della fiducia e l'opportunità di coltivarla, sempre e comunque.
In queste pagine Emiliano Lambiase affronta un tema di grande importanza, ma poco indagato dalla comunità scientifica, la compassione. Il libro offre al lettore una psicologia della compassione senza coinvolgimenti filosofici o spirituali, partendo dalla definizione e dai generi di compassione per poi analizzarne le origini evolutive. Il focus del volume sta nella definizione di compassione e auto-compassione in collegamento con l'autostima, arricchito dalla valida testimonianza di Pierdante Piccioni, medico e scrittore, già primario del pronto soccorso dell'Ospedale Maggiore di Lodi e di Codogno, la cui storia ha ispirato la fiction di Raiuno "Doc - Nelle tue mani". Il saggio si conclude con un capitolo sul confronto tra la psicologia e la spiritualità cristiana, elaborato in collaborazione con Roberto Fusco e, a completare il percorso, una parte con alcuni pratici esercizi.
In presenza di figli da 0 a 18 anni, i genitori costruiscono quotidianamente un ambiente che ottimizza le possibilità e le potenzialità dei figli. A fronte di un evento eccezionale come l'epidemia che il nostro Paese sta ancora affrontando, i genitori sono stati chiamati - senza una specifica preparazione - a guidare i figli nel percorso necessario all'adattamento. Oltre ai genitori esiste una rete di supporto alla genitorialità: le famiglie d'origine, gli insegnanti o altri adulti incaricati dai genitori. Tutte queste risorse umane impegnate nello sviluppo dei figli, rappresentano quello che viene definito come l'ambiente di accadimento. Non esistono genitori perfetti, né famiglie ideali. Si apprende attraverso continui errori, ma si cresce come genitori attraverso altrettante continue riparazioni.