
I nove mesi di gestazione sono un tempo adeguato, perché inscritto dalla natura nel corpo e nella psiche umani, per preparare due genitori alla rivoluzione totale che un bambino in arrivo porterà. Quel tempo si fa terribilmente breve per molte donne e molti uomini incerti sul da farsi alla notizia della gravidanza, e ciò genera inevitabilmente fretta. Essa si combina con alcuni elementi socio-culturali di fondo: chiarirli è il primo merito di questo libro, frutto dell’esperienza dell’Autrice come psicologa clinica e di studi specifici sulla materia. Le tante storie raccontate descrivono il dramma di quel poco tempo destinato spesso, quando la decisione è di interrompere la gravidanza, a generare un lutto che permarrà non elaborato per molti anni o addirittura per sempre. Alcune parole chiave isolate al termine di ogni storia fissano ciò che le accomuna. Vengono inoltre presentati gli ultimi studi scientifici sul post-aborto e il metodo di cura “Centrato sul bambino”, per superare il senso di colpa, perdonare e perdonarsi, dare un nome e lasciare andare il figlio abbandonato.
La nostra personalità è in uenzata da grandi forze plasmatrici: le componenti biologiche ed ereditarie, il contesto socioculturale, i rapporti affettivi primari e gli stili educativi parentali. Le teorie e le ricerche psicologiche hanno come obiettivo di base quello di comprendere gli aspetti generali del comportamento umano. Anche se sotto molti aspetti le persone sono simili tra di loro, rimangono sempre degli individui completamente differenti: dei “singolari” senza un plurale. Di questo si occupa la Psicologia della Personalità che segue un tracciato di ricerca affascinante: esce dagli studi o dai laboratori per immergersi nelle strade e nelle piazze senza, per questo, perdere in scienti cità. Questo volume svela al lettore le caratteristiche individuali
e le sfumature nelle quali si declina la varietà della natura umana e lo aiuta a comprendere – e migliorare – le proprie.
La qualità dei legami affettivi in cui si è inseriti da piccoli ha un forte impatto sulla formazione della personalità. Essa infatti fornisce la capacità di affrontare le difficoltà del mondo, sia da bambini che da adulti o anziani. I legami di attaccamento della prima infanzia rendono inoltre possibile la costruzione di relazioni felici con il proprio partner in età adulta. Ma cosa accade quando le relazioni di attaccamento sono state caratterizzate da cure carenti o distorte? È possibile costruire la propria sicurezza in età più tarda? È possibile recuperare il senso della propria amabilità e riuscire ad avere fiducia negli altri e nella loro disponibilità a starci vicini? Ed è possibile trasmettere sicurezza ai propri figli quando non si è stati o non si è sicuri?
Attraverso esempi concreti, consigli pratici e test, questo libro aiuta a modificare e migliorare la natura dei propri legami.
Uno strumento pratico sia per costruire la sicurezza dei propri figli, così da fornire loro uno sviluppo sano dalla culla all’età adulta, sia per acquisire una propria sicurezza nel caso si sia avuta una infanzia caratterizzata da relazioni di attaccamento inadeguate.
Un libro che esplora, per la prima volta in Italia, la questione educativa che si pone ai genitori quando in famiglia ci sono figli sani e figli disabili. Il libro parla alle mamme e ai papà, perché mettano particolare attenzione ai siblings termine che si utilizza per definire i fratelli e le sorelle delle persone con disabilità. Bambini sani che, nell’emergenza familiare che si crea intorno al fratellino portatore di handicap, finiscono per sentirsi “fratelli di figli unici”, fin da piccoli chiamati a essere bravi, responsabili, a non dare preoccupazioni. In prospettiva, lo stress e le responsabilità che vengono caricate sui fratelli “sani” si ripercuotono sulla loro crescita: la responsabilità di essere il caregiver del fratello disabile comporta scelte molto precise sugli studi, sulla professione, sulle relazioni affettive, sulla pianificazione del proprio futuro. Perché tutto questo rappresenti una ricchezza e una risorsa è necessario che la famiglia imposti la relazione educativa con una particolare attenzione anche al figlio sano.
Nel corso dei secoli l’uomo ha accumulato un discreto livello di conoscenza su ciò che più gli premeva di conoscere: la propria struttura fisica e le possibilità di curarla e renderla più forte. Sa però ancora pochissimo della propria psiche. Ad esempio dove si trovi un suo strumento fondamentale, la coscienza, rappresenta oggi uno dei puzzle più difficili per le neuroscienze, impegnate come tutte le scienze naturali a localizzare e misurare ogni cosa, ma in affanno quando si tratta di aspetti più sottili, non quantificabili e traducibili in misure e luoghi precisi. Per lunghe epoche l’uomo è stato impegnato a vivere e farsi spazio nel mondo vivente, non si è posto troppe domande su chi fosse. Era più urgente e vitale cercare buoni rapporti con le forze che istintivamente percepiva come molto più potenti di sé: quelle della natura primordiale e quelle dell’origine della vita e della morte, che ha interpretato come dei, progenitori e antenati. E’ in questo ambito che ha preso forma il bisogno di “conoscere se stessi” e lo sviluppo di pensiero e di pratiche di vita che lo accompagna. E proprio a partire da questo bisogno e da queste pratiche primordiali che prende il via il viaggio di questo libro alla scoperta di sé, un viaggio tra mito, folklore e psicologia.
Con i neuroni specchio è cambiata la prospettiva di studio dell’uomo e delle sue facoltà, del suo processo evolutivo e dei fattori che possono influenzarlo. La relazione primaria con l’adulto di riferimento, l’imitazione e la condivisione emotivo-affettiva acquistano un significato nuovo, fondamentale in una prospettiva evolutivo-educativa.
Fin dalla nascita la nostra mente è organizzata in forma dialogica. Grazie alla scoperta dei neuroni specchio, il sistema nervoso può essere visto attraverso la lente socio-relazionale. Anche se alcuni aspetti devono ancora essere chiariti, i dati già a nostra disposizione ci parlano di un’integrazione tra mente, cervello e relazioni interpersonali. Riusciamo a capire chi siamo grazie alle interazioni che abbiamo avuto con gli altri. Un libro che spiega e approfondisce scientificamente una prodigiosa scoperta.
Essere adolescenti e vivere le prime emozioni dell'innamoramento; avere trent'anni e scegliere tra narcisismo e dono di sé; diventare genitori, schiacciati tra mille responsabilità, ma chiamati ad aver cura del rapporto; essere coppia matura, con il "nido- che si svuota, coltivando un amore che è diventato l'eredità da consegnare alle generazioni successive. Filo rosso di questo libro, scandito sulle diverse fasi della vita, è l'amore di coppia, raccontato in tutta la sua ampiezza, che è insieme esperienza esistenziale e di relazione. Tra testimonianze e preziose chiavi di lettura psicologiche, questo alfabeto degli affetti è una vera guida di viaggio a quelle "strade di felicità- indicate da Papa Francesco nell'Amoris Laetitia.
C'è il bambino che piange inconsolabile, il bambino sopraffatto da un litigio tra adulti, il bambino che è impossibile portare dal pediatra, il bambino arrabbiato, il bambino curioso che resta inascoltato: storie che generano domande, che attivano processi di pensiero, che vanno a sondare le quotidiane fatiche dei genitori, ma soprattutto quelle dei bambini. Che fatica farsi ascoltare, da questi grandi! Mittino e Ferrara mettono in luce quanto sia importante dare spazio all'ascolto profondo e soprattutto dare del tempo, ai piccoli: «Un tempo in cui si sta in contatto con loro e si cerca di vedere e capire se per caso o per fortuna emerge qualcosa dalle loro bocche, dai loro disegni, dai guai che combinano». Esperienza narrativa ma anche manuale psicologico, questo libro è uno strumento utile per genitori, insegnanti, educatori, mirato ad ampliare la capacità degli adulti di comprendere sempre meglio i bambini.
Un piccolo battito d’ali e la vita cambia: le modalità con cui una coppia progetta di avere un figlio, si prepara ad attendere il concepimento, ad affrontare una gravidanza e il parto, li vive e li rielabora, costituiranno una particolare “sinfonia” che precederà e accoglierà il nuovo nato.
Questo libro, il primo della Serie Pollicino dedicata a genitori e figli, offre uno sguardo inedito e approfondito sul percorso dell’attesa e della gravidanza, aiutando le future mamme e i futuri papà a “mettere a fuoco” l’esperienza del diventare genitori, per accogliere il loro piccolo nel modo più sereno e consapevole.
Sono passati quarant’anni dalla celebre Legge Basaglia, quella che, per tutti, è solo la normativa che ha chiuso i manicomi in Italia. Da allora le strutture presenti sul territorio per ascoltare, sostenere e curare le persone con disagio psichiatrico grave fanno quello che possono: spesso con l’impegno lodevole di tanti professionisti, ma certamente con forti limiti strutturali e senza poter offrire una valida alternativa di vita a chi non riesce più a condurre un’esistenza “normale” e alla sua famiglia.
Era il 2005 quando, nella parrocchia di San Pietro in Sala a Milano, un piccolo gruppo di persone affette da disagio psichiatrico e un gruppo di volontari cominciarono a raccogliersi intorno alla figura di don Domenico Storri. È di questo giovane sacerdote, psicologo e psicoterapeuta, l’intuizione di creare un gruppo di persone in difficoltà all’interno della realtà parrocchiale: luogo di accoglienza e di vita nuova.
Nel marzo 2009 nasce iSemprevivi+onlus, una realtà aperta a tutte le persone e le famiglie che desiderano avere un aiuto. Oggi l’Associazione conta oltre cento persone, tra i venti e i sessant’anni, affette da diversi disturbi psichiatrici, e una cinquantina di volontari, aiutati da un’équipe di psicologi, psichiatri, counselor e educatori professionisti. Nel corso degli anni, sono nati intorno all’Associazione tante attività e iniziative: Il Centro Diurno Adulti, Il Centro di accompagnamento all’adolescenza “Il sorriso di Lollo”, lo Sportello psicologico aperto a tutti e il Progetto Casa…
Prefazione di Nicola Savino.
Queste pagine intendono affrontare i tre capovolgimenti che più seriamente costituiscono una minaccia tanto per una visione corretta dei processi che regolano la crescita di un bambino, quanto per l'impresa educativa che ci riguarda tutti, genitori in primis, ma non solo: la generale, distratta accettazione della pratica della maternità surrogata; il prevalere di una considerazione del bambino come essere fragile e quindi da proteggere a oltranza; la rinuncia a un'educazione alle virtù che nasce dal mancato riconoscimento di precoci competenze morali. Così facendo, alla luce di numerosi riscontri scientifici, il volume fornisce un compendio dei relativi processi di sviluppo che risultano fondamentali a partire dal concepimento: la matrice intercorporea del sé; la resilienza a fronte di eventi avversi; la precoce disposizione a sviluppare una coscienza morale. Si tratta di un insieme di fattori biologici, corporei e disposizionali, da un lato, e relativi alle relazioni primarie di accudimento e alla dimensione sociale, dall'altro, che fanno di noi ciò che siamo, definendo l'unicità dello sviluppo umano. Il saggio è rivolto a tutti coloro che hanno a cuore i bambini: genitori, studenti, educatori, persone curiose di saperne di più. Ma anche a coloro che i bambini non li amano, che - se proprio devono - li tollerano per il breve spazio di una cena, o di una visita d'obbligo, o di una passeggiata al parco. Che «di figli non se ne parla proprio, figurati! », che pensano di non essere pronti né ora né mai, che «tutta la vita un animale di compagnia che niente ti chiede e tutto ti dà!». Perché possano finalmente arrendersi alla verità e alla bellezza di un bambino, e quindi della loro natura umana. «Non occorre avere sempre le risposte giuste, occorre piuttosto sapersi interrogare». Dalla Prefazione di Massimo Ammaniti.
Nella società moderna si fa ricorso sempre più spesso al farmaco come rimedio per le situazioni di disagio. Pur ammettendo che certe volte il farmaco è indispensabile, è innegabile che spesso questo non risolve il problema o quanto meno non lo risolve alla radice. Partendo da case history, Astori mostra percorsi a volte alternativi, altre volte paralleli a quelli farmacologici. Parole, farmaci e relazioni non sono in contrapposizione fra loro, ma uniti e integrati per incoraggiare le donne e gli uomini di oggi a liberarsi da una sofferenza a tratti angosciante e a riabilitare le parti migliori di se stessi e trovare un senso di realizzazione.