
Quando l'urgenza spadroneggia sulla vita, quando non c'e mai tempo per ascoltare le ragioni del cuore, quando ammutolisce la gioia di vivere, diventa imperativo prendersi cura della propria anima. Questo scritto e un tentativo di incoraggiare le donne che si muovono a fatica fra paesaggi interiori confusi e ritmi di vita accellerati. Coraggio per guardare e non distogliere lo sguardo. Coraggio per non rifugiarsi sotto la crosta della passivita. Coraggio per non sciupare il loro tesoro inestimabile e vitale. L'Autrice vuole stimolare la donna a superare il silenzio dell'anima", attraverso una serie di riflessioni intese a valorizzare le inestimabili doti insite nell'animo femminile, purtroppo offuscate o nascoste dalle frenetiche occupazioni della vita quotidiana o dalle distrazioni della odierna realta sociale. "
Dare un senso al lavoro del Canova trovando le motivazioni inconsce che lo hanno spinto a creare: questo e' lo scopo del libro... Si puo' trascurare l'aspetto piu' profondo della sua creazione ignorando l'uomo che l'ha prodotta? Se le motivazioni che spiegano il perche' delle singole opere non sono mostrate, ogni opera risulta slegata dall'insieme mentre sappiamo che, dal punto di vista dell'inconscio, niente accade a caso. L'interpretazione psicoanalitica che riduce a sistema l'opera globale del Canova consente di interpretarla come un tutto e non come una somma di opere slegate tra loro quasi non ci fosse un principio interno che le spieghi. Ed e' il romanzo famigliare che ce lo spiega: orfano del padre a due anni e mezzo, abbandonato dalla madre due anni dopo, e' il nonno Pasino, severo e manesco, che lo avvia al mestiere di scalpellino. Ma Tonin andra' ben oltre. Dalla ricerca adolescenziale della luce, alla reinvenzione del mito, l'eros di Canova lascera' al mondo un suo sogno di bellezza.
L’autore ci conduce alla ricerca dell’“equazione personale”, della sua verità più intima, attraverso lo studio del mito del “Dio che muore”, simbolo di trasformazione che ha accompagnato l’umanità da sempre, con i suoi antichi simboli preclassici e classici fino ad arrivare a Gesù di Nazareth. La pista seguita è innovativa ed insolita, perché nello studio del mito del Dio morente, si muove utilizzando solo strumenti psicologici, evitando deliberatamente di percorrere la pista più frequentemente battuta della teologia. Punto di approdo dell’indagine è la comprensione piscologica di come sia possibile superare la sofferenza attraverso la “via della croce”, trovando la possibilità di sperimentare libertà e pace interiore.
Pasquale Ionata, psicologo e psicoterapeuta, esperto di psicotraumatologia e ipnositerapia metaforica.
Già docente di psicologia della personalità presso la Pontificia Facoltà “Auxilium” di Roma, è autore di numerose pubblicazioni, tra queste, per le edizioni Città Nuova “Ottimismo”, 1997; “Armonia cercasi”, 2001; “Nati per amare”, 2006; “Accogli ciò che è”, 2019.
Dopo aver scritto il libro Il Dio morente, pubblicato in piena prima ondata della pandemia, lo psicologo e psicoterapeuta Pasquale Ionata ci presenta, all'uscita dalla pandemia, Il Dio vivente, conclusione necessaria del suo dittico dedicato agli aspetti "psicologici" del nostro rapporto con Dio. Nella sua visione profondamente ottimistica della vita, Ionata offre al lettore una via per affrontare i grandi temi della vita e della morte - erotismo, nevrosi, ego, rinascita... ? con lo spirito di un terapeuta profondamente ancorato alla tradizione cristiana, ma nell'apertura alle grandi tradizioni di pensiero del mondo intero.
Con Il Dio presente si conclude una trilogia su "Dio" dal punto di vista psicologico. Si è parlato del Dio morente (2020) prendendo spunto dalla crocifissione di Gesù avvenuta di venerdì, poi si è passati al Dio vivente (2021) sulla resurrezione di Gesù domenicale, mentre col Dio presente si affronta l'esperienza di Gesù avvenuta di sabato della "discesa agli inferi". Anche in quest'ultimo libro, come nei precedenti, quando si parla di Dio si intende rimanere sempre nell'alveo della psicologia o al massimo della psicospiritualità e non della teologia o della religione. Al centro dell'interesse è sempre il rapporto della persona con Dio, sia nella sua individualità che nella percezione comunitaria. Chi cercasse una critica serrata della religione, rimarrebbe deluso, perché l'autore offre al lettore una via per affrontare - dopo la vita e la morte - il dilemma del presente grazie anche e soprattutto allo spirito religioso, ancorato alla tradizione cristiana ma nell'apertura alle grandi tradizioni di pensiero del mondo intero.
Come può l'intelligenza emotiva aiutare a rompere il silenzio dei bambini sulle cause del loro malessere? Come può far crescere l'autoconsapevolezza e l'autocontrollo del genitore e dell'educatore? Come può modificare l'atteggiamento degli adulti verso il disagio dei bambini? E ancora, come si può contrastare la stupidità emotiva che rischia di dilagare nella famiglia e nella scuola? Come può l'attenzione alle emozioni offrire strumenti per prevenire e contrastare l'abuso e il maltrattamento sui più piccoli? A queste domande il libro di Claudio Foti fornisce risposte concrete, partendo da una dimensione teorica, ma integrandola con una specifica attenzione al piano operativo.
Le emozioni sono un grande dono per la nostra vita. Proviamo per un istante a immaginare la realtà circostante completamente grigia: come sarebbe monotona la nostra esistenza! Un mondo senza emozioni assomiglia a una realtà monocroma, priva di colori e sfumature, di spinte e dinamismo. Ma le emozioni possono essere anche un peso, una fonte di tensione e fatica. Da qui l'importanza di "curare" il nostro vissuto emotivo imparando a conoscere e regolare il mondo degli affetti.
Un saggio sul senso e l'importanza dell'aspetto religioso nella visione psicologica analitica di Jung.
Contenuto
Un saggio di grande rigore metodologico che il celebre neuropsicologo russo ha destinato agli psicologi scolastici, con abbondante materiale illustrativo. L'opera si raccomanda anche ai grafologi, per lo studio della neurofisiologia del gesto grafico e della grafologia dell'età evolutiva.
La prima edizione fu pubblicata nel 1966 come estratto del primo ponderoso volume postumo di Analisi grafologiche (884 analisi, 970 pagine), curato, come gli altri tre, da Giovanni Luisetto (1917-2001), editore e collaboratore del grafologo marchigiano. In questa seconda edizione, le 219 analisi sono raggruppate per secolo, tenendo conto della data di nascita degli autori.
Destinatari
Studiosi, studenti e operatori professionali.
Autore
Girolamo Moretti (1879 – 1963), religioso e sacerdote dei Francescani conventuali, si è dedicato alla grafologia fin dal 1905. Ha collaborato con Giovanni Luisetto e Lamberto Torbidoni, lasciando una decina di opere grafologiche e ponendo le basi di quello che sarebbe diventato più tardi l’Istituto grafologico G. Moretti, promotore presso l’Università degli studi di Urbino della prima scuola di grafologia in Italia a livello universitario.
Riconoscere il sottile confine tra il "male di vivere" e la depressione, difendere il diritto di essere tristi in una società che impone la felicità: questo si prefiggono i due autori auspicando il "risveglio di sè" in quanto scoperta di se stessi con difetti e ferite in attesa di tempi migliori.
Un manuale il cui sistema segnico è unico nel panorama psicologico e grafologico per capacità di diagnostica e predizione. Più di 250 scritture di personaggi della politica (Hitler, Churchill, Obama...), scienza (Newton, Darwin, Tesla...), letteratura (Hemingway, Woolf, Buck...), arte (Picasso, Canova, Mozart...) e religione (papa Giovanni XXIII, madre Teresa di Calcutta, papa Wojtyla...).