
Questo volume, per la prima volta in Italia, pone a tema l'approccio alla religione derivante dalla teoria e dalle ricerche sull'attaccamento. Solo da pochi decenni la teoria dell'attaccamento si è venuta ponendo come un approccio specifico nell'ambito accademico della mainstream pychology. Fatto ancora più recente è l'applicazione alla religione del paradigma dell'attaccamento. Pionieri in questo campo, sono stati, a partire dagli anni Novanta, Lee A. Kirkpatrick e Pehr Granqvist. Oggi l'argomento è di attualità e suscita ampio interesse e dibattiti tra i cultori della psicologia della religione in ambito internazionale. A questo progetto vorrebbe dare un contributo anche questo volume. La novità del binomio attaccamento e religione è ben evidenziata da Pehr Granqvist che apriva un recente congresso sul tema, tenuto a Milano dalla Società Italiana di Psicologia della Religione, con queste parole: «Dopo diversi anni di ricerca nell'area "attaccamento e religione", sono veramente lieto di portare il mio contributo al primo congresso internazionale dedicato esclusivamente all'applicazione della teoria dell'attaccamento nell'ambito della ricerca sulla religione. Anche se la teoria e la ricerca sull'attaccamento hanno già dato contributi importanti alla psicologia della religione, credo che in futuro, il loro rilievo nella psicologia della religione potrà solo aumentare. Spero che il mio intervento possa fornire qualche indicazione sulle direzioni future di questo sviluppo».Mario Aletti, psicologo psicoanalista, è docente di Psicologia della Religione e di Psicologia dinamica presso l'Università "Cattolica" e la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale (Milano). Socio fondatore e presidente della Società Italiana di Psicologia della Religione, è membro del comitato di direzione dell'International Journal for the Psychology of Religion e dell'Archiv für Religionpsychologie. Dal 2007 è membro eletto del Board dell'IAPR-International Association for the Psychology of Religion. Ha pubblicato diversi volumi, a partire dal manuale Psicologia della religione (con G. Milanesi, 1973) e numerosi articoli in riviste internazionali.Germano Rossi, psicologo, è docente di Psicometria presso l'Università di Milano-Bicocca. Si interessa di psicologia delle comunicazioni artistiche (in particolare la musica) e dei comportamenti e atteggiamenti religiosi sia in ambito individuale (religiosità) sia in quello sociale (fondamentalismo). Per la Società Italiana di Psicologia della Religione ha organizzato diversi convegni ed è stato curatore (con M. Aletti) di diversi volumi sulla psicologia della religione.Contributi di Mario Aletti, Luca Carissimi, Rosalinda Cassibba, Daniela Convertini, Rocco Coppa, Alessandro Costantini, Antonella Delle Fave, Raffaella Di Marzio, Federica Durante, Georgina Falco, Kazimierz Franczak, Sergio Gatto, Pehr Granqvist, Salvatore Iovine, Maura Lichino, Alessandro Longatti, Tiziana Magro, Roberto Mattioli, Andrea Menegotto, Riccardo Molinelli, Lorenzo Montali, Paolo Riva, Germano Rossi, Giovanni Sorge, Gertrud Stickler, Fabio Tartarini, Ines Testoni, Chiara Volpato
Questo libro si propone di realizzare una panoramica sullo studio e sui contesti dei processi di decision making allo stato delle conoscenze, con particolare attenzione alle dimensioni processuali, contestuali e sociali rilevanti nei processi di presa di decisione, senza tenere conto delle quali non possono esistere teorie efficaci della presa di decisione. Ne risulta una visione olistica dell'essere umano in quanto decisore, nella quale la mente ed il corpo costituiscono un'unità inscindibile. I contributi mostrano la rilevanza dell'interazione sociale nei processi di decisione - che riguardano spesso questioni collettive - e come tali decisioni influenzino il futuro dei nostri figli, nei contesti scolastici ed universitari, o della collettività, nelle aule dei tribunali o nelle istituzioni locali. L'opera è organizzata in due sezioni, che articolano da molteplici prospettive - psicologica, medica, sociologica, statistica, legale - il legame tra modelli teorici della presa di decisione e contesti di vita reale in cui hanno luogo i processi decisionali. Il volume è rivolto a ricercatori, formatori, counselor, psicologi, educatori e studenti universitari.
Il libro nasce da una motivazione profonda: percorrere le possibilità che l’individuo può avere e, quindi, la ricerca di uno stato di benessere possibile che può essere conquistato. Non è il benessere “usa e getta” di cui siamo continuamente investiti, ma il recupero di quelle aree vitali che, comunque, sono inesauribili nella nostra dimensione esistenziale. Autostima, ottimismo e creatività hanno la loro incidenza, sono “il possibile” del benessere, e ci consentono di affrontare le situazioni con maggiore vitalità. In realtà, queste dimensioni della personalità non solo possono essere acquisite in qualsiasi fase della vita, secondo le nostre peculiarità, ma diventano processi psicologici realmente concreti che ci spingono e ci fanno avvertire quella naturale determinazione, apertura mentale e positività che sono in noi e che possiamo mettere in atto. Autostima, ottimismo e creatività ci consentono, realmente, di vivere una condizione di benessere possibile.
Il volume rappresenta un utile strumento per tutti coloro che intendono approfondire la conoscenza del linguaggio verbale, di quello non verbale, delle espressioni facciali e delle emozioni. È evidente il giovamento che potrebbe ricavare chiunque, comprese quelle particolari figure deputate alla sottoscrizione di accordi (diplomatici, politici, moderni oratori, ecc.), imparando a decifrare in anticipo le vere intenzioni degli interlocutori tramite la lettura del linguaggio del corpo e delle espressioni facciali: è possibile mentire con le parole, impossibile farlo con il corpo! Un libro che conduce il lettore in un viaggio che inizia con l'analisi delle tecniche comunicative moderne, fino ad arrivare a svelare i segreti dell'arte oratoria, nata dagli assunti dei padri della retorica, ancora oggi base del public speaking. Trovano perciò spazio nel testo dissertazioni relative alla costruzione del discorso persuasivo e la relativa attivazione emozionale che questo suscita negli interlocutori, nonché l'analisi di alcune tecniche per scoprire se la persona che si ha di fronte stia mentendo o dicendo la verità.
Questo volume presenta un'ampia selezione delle lettere, per la gran parte inedite, scritte da Sigmund Freud a cinque dei suoi sei figli (è esclusa Anna, l'unica che non si sposò e seguì le orme del padre, diventando psicoanalista a sua volta), inquadrandosi in quel tragico scorcio temporale che va dallo scoppio della prima guerra mondiale al precipitare degli eventi alla vigilia della seconda. La sensibile e intelligente partecipazione del padre della psicoanalisi alle piccole e grandi vicende di figli, generi, nuore e nipoti; il suo e il loro personale coinvolgimento in eventi epocalmente traumatici; la fitta rete di relazioni in cui Freud si muove da protagonista e insieme da spettatore e commentatore: questo lo sfondo su cui si esprime, nelle lettere ai figli, un pensatore la cui modernità non finisce ancora di stupire, e che qui si presenta - per mezzo di una scrittura deliziosa, pervasa ora da affettuoso umorismo ora da pessimistica rassegnazione - nell'inedita veste di generoso patriarca e di padre premuroso. La raccolta, frutto dell'accurato lavoro di un team di studiosi guidati dallo storico della psicoanalisi Michael Schröter, presenta concise ma esaurienti biografie di Mathilde, Martin, Oliver, Ernst e Sophie Freud ed è corredata da un ampio apparato che comprende, oltre alle note, una cronologia, una bibliografia e l'albero genealogico della famiglia Freud.
Dallo squillo della sveglia sino alle telefonate che ormai ci inseguono sino in camera da letto, le nostre giornate sono dominate dallo stress. Nelle relazioni quotidiane interagiamo a passo di corsa. Il lavoro è un tunnel che sfianca. La vacanza non distende più. Rilassarsi equivale a tentare un'impresa chimerica. Miguel-Ángel Martí Garcí a, docente universitario di Filosofia, offre una semplice ed efficace ricetta per ritrovare la pace perduta. Per ritrovare sé stessi rivalutando e riscoprendo il proprio mondo interiore. La propria intimità. La propria autenticità (pp. 144).
Questo libro nasce dall'esperienza. Studenti che versavano in gravi se non drammatiche situazioni scolastiche, che per anni avevano esibito pagelle per le quali i genitori più benevoli a stento trattengono una smorfia di dolore, si affidano alle indicazioni dell'autore e risalgono la china colorando di segno positivo i registri di classe. E i più finiscono per appassionarsi a buona parte delle materie proposte, non vivendole come un dovere scolastico ma come strumenti di conoscenza del vero, del bello e soprattutto dell'utile. Ma qual è il segreto di una simile metamorfosi da teste di rapa (presunte) a piccoli geni pensanti e consapevoli? Nessun trucco o espediente stravagante, ma l'affermazione di un principio per il quale lo studio altro non è che una parte dell'attività lavorativa di chi lo pratica e che pertanto, come un qualunque lavoro, merita di essere retribuito. «Otto? Questo è il tuo guadagno». «Insufficiente? Mi spiace, vai in debito di tot» (pp. 240).
Fabio Di Tullio, sposato e padre di quattro figli, è laureato in Filosofia all'Università Cattolica di Milano e ha uno studio nella stessa città . Si occupa dei rapporti tra motivazione, organizzazioni, risorse umane, leadership e apprendimento. Lavora anche con docenti, studenti e famiglie sulle tematiche della metodologia dello studio e del miglioramento del rendimento scolastico. Attualmente insegna Interpersonal and intercultural skills e Psychology and management come affiliate professor presso il campus torinese della Grande Ecole Escp-Eap, oltre a svolgere consulenze sulle stesse tematiche presso varie Società.
Il vanitoso, l'aggressivo, il dongiovanni inguaribile, l'egocentrico, l'indifferente sono dei malati o dei peccatori? Detto altrimenti: la nevrosi, tratto saliente dell'uomo contemporaneo, deve trovare la sua soluzione nella religione o nella medicina? Sono alcuni dei temi affrontati in questo classico della divulgazione che costituisce un indispensabile punto di riferimento per quanti desiderino avere una visione chiara, sintetica ed equilibrata dei rapporti tra psicanalisi, confessione e direzione spirituale.
Lo stile scorrevole, comprensibile, e anche provocatorio, ne rende piacevole e immediata la lettura. La decisa e sistematica affermazione della dignità della persona nei confronti di ogni tentativo, ancora oggi imperante, di riduzionismo favorisce la condivisione e invita alla speranza. La lucida rassegna storica delle principali correnti psicologiche consente l'individuazione di luci e ombre, offre numerosi criteri di giudizio per conoscere le anime e conoscere sé stessi (pp. 160).
Nuova edizione curata da Massimo Bettetini che ha anche firmato la Postfazione.
Giambattista Torellò è nato a Barcellona nel 1920. Si è laureato in medicina a Madrid, specializzandosi in psichiatria. Nel 1948, dopo l'oridnazione sacerdotale, si è trasferito in Italia e si è laureato in teologia a Roma, nel 1950. E' vissuto a Palermo, Milano, Zurigo.
Per le Edizioni Ares ha pubblicato: Dalle mura di Gerico (1988), La famiglia: personaggi & interpreti (nuova edizione giugno 2007).
Nell'attuale disgregazione etico-sociale, lo sfaldamento del soggetto e dei suoi legami assume rilievi senza precedenti. E' stato Sigmund Freud a intuire che a questa ferita si poteva rispondere solo a partire dalla domanda «Che cos'è un padre?». La psicoanalisi nacque e si sviluppò per difendere la funzione paterna, senza tuttavia fornire una lettura capace di superare il complesso edipico. Oltre e contro l'interpretazione junghiana, è spettato a Jacques Lacan (1901-1981) elaborare la dottrina freudiana, che, grazie a innovazioni teoriche determinanti, è atto efficace per la cura e riferimento inevitabile per leggere l'attuale disagio della civiltà. Così, la funzione paterna, intersecata da desiderio, Legge e godimento perde i connotati del padre veterotestamentario per assumere quelli del padre dell'amore. A presiedere questo passaggio è «La donna» a cui Lacan ha dato un fondamentale luogo di eccezione (pp. 232).
Giuliana Kantzà , psicoanalista, membro A.M.E. della Scuola lacaniana di psicoanalisi e dell'Associazione mondiale di psicoanalisi, ha insegnato al corso di Specializzazione in psicologia clinica all'Università statale di Milano. Docente all'Istituto freudiano di Milano, è autrice di: Althusser, il filosofo uxoricida; Passione dell'amore passione dell'odio; Come uccidono le donne.
Tutti da ragazzi abbiamo preso in giro gli amici o siamo stati oggetto di canzonature, ma oggi questo modo di fare tutto sommato innocuo è diventato sarcasmo, vera e propria arma impugnata dal gruppo per asservire i suoi adepti al potere interno: una violenza acutissima (spesso banalizzata come «bullismo») che giunge a corrompere giovani ben educati e di per sé ben intenzionati. Se si riesce a liberarsi dal sarcasmo, allora si prova l’ebbrezza della libertà che Dio ci ha dato per scegliere il bene, e si cresce con vera personalità senza tanti rischi: una bella avventura, in cui vale la pena di impegnarsi, per provare la gioia di essere padroni delle proprie scelte.
Solo i "consumatori" della cultura - scrisse Gabriel Marcel nella prefazione all'edizione francese - potrebbero scambiare questo libro per un'ulteriore e ormai tardiva testimonianza sui campi di concentramento. C'è molto di più: avendo vissuto personalmente l'estrema abiezione dei Lager, l'autore insegna che se vivere è sofferenza, sopravvivere è trovare il senso di questa sofferenza. È questa l'esperienza che lo condusse alla scoperta della logoterapia, il trattamento psicoterapeutico che l'ha reso famoso in tutto il mondo. Frankl, credente e ottimista, che a sedici anni interessò Freud, il quale ne pubblicò un saggio sul Giornale internazionale di psicanalisi, con olfatto sano annusa il senso della vita anche là dove lo si nega, e invita a vincere nell'oggi, insieme con il relativismo ideologico assolutista, che è stato il "male del secolo XX", ogni cieco determinismo scientifico-naturale, difendendo la libertà umana in una splendida fenomenologia dell'amore. Di una felicità narrativa quasi insospettabile in uno psichiatra, il libro è stato tradotto in tutto il mondo (oltre 10 milioni di copie vendute) ed è stato dichiarato per quattro volte libro dell'anno dalle università degli Stati Uniti.