
Un nuovo paradigma clinico si costituisce sullo sfondo dell'affermazione incontrastata del discorso del capitalista e della conseguente evaporazione della funzione normativa del Nome del padre: il desiderio inconscio viene cancellato da una spinta dissipatrice al godimento mortifero. In gioco vi è una metamorfosi decisiva: la mancanza da cui scaturisce il desiderio si trasfigura in un vuoto che anela compulsivamente al suo riempimento. È il mondo delle dipendenze patologiche. L'altra faccia della medaglia è rappresentata da una tendenza a sottrarsi all'imperativo del consumo, come accade nelle anoressie e nelle depressioni. In questa oscillazione tra un godimento incandescente e il suo drastico rifiuto, ciò che emerge è la sostituzione del partner umano con un partner inumano: cibo, droga, immagine del proprio corpo, bottiglia, psicofarmaco, ecc. Sostituzione che vorrebbe garantire al soggetto un rimedio definitivo alla propria angoscia ma che in realtà conduce la vita verso la morte. Ripubblicato in una forma completamente rinnovata, questo libro costituisce, insieme a L'uomo senza inconscio (2010) e a Nuove melanconie (2019), il primo fondamentale testo di una trilogia che Massimo Recalcati ha dedicato all'analisi del disagio contemporaneo della civiltà e alle sue più significative espressioni psicopatologiche.
Elvio Fachinelli è stato un grande psicoanalista italiano, un intellettuale fuori dal coro e impegnato nella vita della città, uno scrittore incisivo e brillante. In questo libro Massimo Recalcati ci restituisce la forza e l'originalità del suo pensiero libero da conformismi e da dogmatismi. La ragione psicoanalitica classica viene sottoposta ad un nuovo tribunale. Non quello austero della critica kantiana, ma quello dell'aperto del mare.Può la pratica della psicoanalisi liberare l'esistenza umana dalla sua passione difensiva per il chiuso? Può interrompere il carattere inesorabile della ripetizione? Può aprire la vita all'incontro estatico con l'illimitatezza della vita?
Un'indagine sulle passioni dell'essere umano: la passione dell'invidia e della gelosia, la passione del desiderio e del Male, la passione dell'amore e dell'odio. Ma è a quest'ultima, alla passione dell'odio, che questo studio si dedica in modo particolare. Jacques Lacan l'aveva definita, insieme a quella dell'amore e dell'ignoranza. una "passione dell'essere". L'odio, infatti, diversamente da ogni altra passione ha di mira l'essere dell'Altro. Non colpisce l'immagine, non vuole ciò che l'altro ha, non attacca un aspetto particolare della sua esistenza. L'odio è un'invidia speciale: è, come afferma Lacan, "invidia della vita".
Questo manuale propone una mappa dei concetti e dei temi principali sviluppati nella psicoanalisi del dopo Freud. Una guida completa per capire quali sono nell'attualità i nodi teorici e clinici sui quali gli psicoanalisti, e coloro che dall'esterno guardano a questa discplina con interesse (filosofi, epistemologi), si confrontano.
"Il vuoto e il resto" raccoglie una serie di lezioni svolte da Massimo Recalcati" nel 1993-94 all'Università Statale di Milano nell'aula 211 presso la cattedra di Filosofia Morale allora presieduta da Franco Fergnani che fu uno dei primi maestri dello psicoanalista milanese. Un ventennio è trascorso da allora e il giovane Recalcati ha fatto la sua strada. La sua lettura di Lacan si è approfondita e ha recentemente assunto dimensioni tali da essere riconosciuta in Italia come una delle letture più originali e imprescindibili dell'opera dello psicoanalista francese. Nondimeno queste lezioni hanno costituito un suo primo e imprescindibile laboratorio teorico. La freschezza della parola orale e la sua vocazione didattica rendono questo libro una prima tappa storica della lettura recalcatiana di Lacan.
I saggi contenuti in questo volume ripercorrono la riflessione teorico-clinica che ha portato Massimo Recalcati ad affermarsi come voce di riferimento della psicoanalisi italiana. Dalla psicopatologia dell'anoressia e della bulimia alla clinica dei nuovi sintomi, sino al "complesso di Telemaco" e alle riflessioni su psicoanalisi ed estetica, questo libro sintetizza l'itinerario di un pensiero.
Secondo l’autore, nelle forme psicopatologiche oggi più diffuse - anoressie, bulimie, tossicomanie, depressioni, attacchi di panico, somatizzazioni - il soggetto dell’inconscio, cioè il soggetto del desiderio, non è più protagonista.
Al centro della nuova clinica non ci sono più fenomeni di inibizione del desiderio ma l’assenza, lo spegnimento, la morte del desiderio come tale. Prevalgono l’apatia, il vuoto, la fatica di esistere. In questo senso la nuova clinica è una clinica dell’anti-amore, è una clinica senza il soggetto dell’inconscio.
L'autore
Massimo Recalcati, psicoanalista, insegna Psicopatologia del comportamento alimentare all’Università di Pavia. Ha pubblicato, tra gli altri, Sull’odio (Bruno Mondadori, 2004) e Melanconia e creazione in Vincent Van Gogh (Bollati Boringhieri, 2009).
L'Occidente capitalista ha prodotto una nuova forma di schiavitù: l'uomo senza desideri, condannato a conseguire un godimento schiacciato sul consumo compulsivo e perennemente insoddisfatto. Era la tesi di "L'uomo senza inconscio": nel nostro tempo il desiderio rischia l'estinzione. Ma quando diciamo "desiderio" che genere di esperienza evochiamo? Qual è il significato di questa "parola" così fondamentale per la realtà umana? Massimo Recalcati indaga qui un tema chiave della dottrina di Lacan: il desiderio e i suoi enigmi. Come in una galleria di ritratti vengono raffigurati i diversi volti del desiderio umano: il desiderio invidioso, il desiderio di riconoscimento, il desiderio di "niente", il desiderio angosciante, il desiderio sessuale, il desiderio d'amore, il desiderio di morte, il desiderio dell'analista... Ne scaturisce una sintesi semplice e avvincente, che può essere considerata l'introduzione più efficace e più leggibile al pensiero di Lacan.
Come si costituisce un soggetto e cosa rende la sua vita degna di essere vissuta? Queste due domande sono al centro del pensiero di Lacan, di cui Massimo Recalcati presenta qui una lettura ampia centrata sulle categorie di desiderio e di godimento. Questo testo, cui seguirà un secondo volume dedicato alla clinica psicoanalitica, non prende partito per il Lacan del desiderio contro il Lacan del godimento né viceversa. Sceglie la via di mostrare come desiderio e godimento siano i poli entro i quali si snoda il processo di soggettivazione e accentua lo statuto etico del soggetto esposto ad una responsabilità illimitata eppure senza padronanza. Attraverso questa griglia il lettore potrà seguire lo sviluppo del pensiero di Lacan sul soggetto e ripercorrere i suoi temi più conosciuti: lo stadio dello specchio, l’aggressività paranoica, la funzione dialettica della parola e le leggi strutturali del linguaggio, il Nome del padre, il dono d’amore, il fattore letale del significante, l’oggetto piccolo (a), l’angoscia come incontro con il reale, l’inesistenza della Donna e del rapporto sessuale, la pratica dell’arte come organizzazione del vuoto, Joyce-il-sinthomo.
L'autore
Massimo Recalcati, tra i più noti psicoanalisti lacaniani in Italia, è membro analista dell’Associazione lacaniana italiana di psicoanalisi e direttore dell’irpa (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata). Insegna all’Università di Pavia. Le sue numerose pubblicazioni sono tradotte in diverse lingue. Nelle nostre edizioni ha pubblicato con successo L’uomo senza inconscio (2010), Cosa resta del padre? (2011) e Ritratti del desiderio (2012).
Questo libro si interessa dell'amore che dura, delle sue pene e della sua possibile redenzione. Non si occupa degli innamoramenti che si esauriscono nel tempo di una notte senza lasciare tracce. Indaga gli amori che lasciano il segno, che non vogliono morire nemmeno di fronte all'esperienza traumatica del tradimento e dell'abbandono. Cosa accade in questi legami quando uno dei due vive un'altra esperienza affettiva nel segreto e nello spergiuro? Cosa accade poi se chi tradisce chiede perdono e, dopo aver decretato che non era più come prima, vuole che tutto torni come prima? Dobbiamo ridicolizzare gli amanti nel loro sforzo di far durare l'amore? Oppure possiamo confrontarci con l'esperienza del tradimento, con l'offesa subita, con il dolore inflitto da chi per noi è sempre stato una ragione di vita? Questo libro elogia il perdono come lavoro lento e faticoso che non rinuncia alla promessa di eternità che accompagna ogni amore vero.
Jacques Lacan è stato innanzitutto uno psicoanalista che ha dedicato la sua vita all'ascolto della sofferenza sintomatica dei pazienti e al rinnovamento della teoria e della clinica della psicoanalisi. Il suo impegno è stato costante e capace di frutti originalissimi per più di mezzo secolo. In questo libro viene offerto un ritratto articolato della clinica psicoanalitica seguendo i diversi tornanti che caratterizzano l'insegnamento di Lacan e la sua ripresa della lezione freudiana: la clinica delle psicosi (paranoia, schizofrenia, melanconia), quella delle nevrosi (isteria e nevrosi ossessiva), quella della perversione e la sua concezione della cura analitica. In un tempo in cui il rigore del ragionamento clinico sembra destinato a essere sostituito da classificazioni diagnostiche anonime e la pratica della cura da un'operazione disciplinare di normalizzazione, questo libro ricorda, con Lacan, che l'analisi è uno spazio radicale di libertà dove il soggetto può incontrare le impronte del proprio destino singolare. Massimo Recalcati conclude con questo secondo volume l'opera monografica dedicata al suo maestro.
Un giovane psicoanalista formato alla scuola di Jacques Lacan è chiamato a insegnare a contratto dall'Università di Urbino per la cattedra di Teoria e tecnica del colloquio psicologico. L'anno accademico è quello del 1998-99. Le sue lezioni si svolgono nell'Aula Magna dei Collegi di Urbino e vengono seguite da centinaia di studenti della facoltà di Psicologia. L'atmosfera è elettrica: è la prima volta che, in quella università, il nome di Lacan non viene lasciato ai filosofi e agli studiosi di scienze umane ma viene calato nella realtà viva della clinica psicoanalitica. Nell'Aula Magna dei Collegi i posti sono esauriti e col passare del tempo gli studenti si sistemeranno accalcati e seduti a terra. Questo libro riporta quelle lezioni, che hanno avviato molti allievi allo studio di Lacan e della psicoanalisi. Il lettore troverà inoltre un saggio e una conferenza ritrascritta da un Recalcati più maturo che hanno sempre come tema il colloquio clinico e la pratica della costruzione del caso clinico in psicoanalisi.