
I questo saggio vengono sfiorati alcuni punti di vista di pensatori e letterati e viene fatto un tentativo di portare un lieve passo innanzi la ricerca sull'angoscia, con l'aiuto dell'esperienza clinica psicoterapeutica dell'autore. E' possibile definire l'angoscia? Ed e davvero possibile comprenderla? Le risposte a questi quesiti, che riguardano l'affetto che forse piu e connaturato alla vita umana, quello che accompagna instancabilmente l'esistenza dalla nascita alla morte, sono molte. L'angoscia e uno dei soggetti privilegiati della ricerca filosofica, a partire da Kierkegaard, ma anche dell'arte, della letteratura e della psicoanalisi. Freud ne ha fatto il tema di un famoso saggio, le cui conclusioni sono peraltro restate aperte e il cui enorme valore e stato essenzialmente quello di indurre ulteriori ricerche. Lacan, a sua volta, ha azzardato una definizione funzionale al suo particolare sistema filosofico-psicologico.
Distacchi da persone, ma anche da oggetti, da luoghi, da situazioni. Tendiamo tutti a legarci troppo alle persone e alle cose, a sviluppare un senso di possesso che poi, quando perdiamo l'oggetto amato, ci fa soffrire. Gianna Schelotto affronta il tema della «difficoltà del distacco», spesso dovuta alla nostra insicurezza, al bisogno di ancorare la nostra identità a un contorno di elementi che in fondo non ci appartengono. Non a caso, tra le prime cause di nevrosi e di stress ci sono divorzio, licenziamento e trasloco. Analizzando alcuni casi clinici di suoi pazienti, la Schelotto spiega le ragioni che stanno alla base della sofferenza da distacco, e ci insegna a superarla.
Una lunga esperienza di psicoterapeuta ha messo l'autrice di questo libro a contatto con decine e decine di storie che si erano sviluppate a partire dai rapporti tra un padre e una figlia, storie diverse con esiti simili o simili con esiti diversi, rievocate ora in poche righe, ora in qualche pagina. Ma Gianna Schelotto non si limita a utilizzare i materiali resi disponibili dalla sua professione: segue anche, dall'infanzia all'età adulta, l'onda delle proprie emozioni intime, il filo commosso dei propri ricordi di figlia. Questa ispirazione personale le permette di muoversi con grande e insolita delicatezza su quel terreno minato che è il triangolo edipico.
“Si può vivere legati l’uno all’altro nella buona e nella cattiva sorte e scoprire a un certo punto che esiste un mondo parallelo, in cui il partner conduce, silenziosa e segreta, un’altra vita. In quel mondo la persona che si pensava di conoscere fin in ogni piega dell’anima interpreta ruoli inediti, lontanissimi da ciò che credevamo noto e indiscutibile. Eppure, a chi è capace di guardare dentro se stesso con lucidità e con un po’ di spietatezza accade quasi sempre di scoprire, isolando indizi lungamente trascurati, che molto di ciò che appare improvviso e nuovo era presente fin dall’inizio. Certe laceranti sorprese non arrivano a tradimento da un altrove sconosciuto; ignorate (ma spesso oscuramente intuite), costituiscono sin dall’inizio il retroterra della maggior parte dei rapporti che legano tra loro gli uomini e le donne, i genitori e i figli, gli amici e i nemici.” Ogni relazione (coniugale, familiare, amicale...) presenta lati oscuri. E sono proprio questi lati oscuri dell’amore che Gianna Schelotto affronta, racconta e spiega in questo suo nuovo saggio. Con una sensibilità psicologica e un’abilità di scrittura capaci di insinuarsi nell’animo di chi legge, proprio come si insinuano i dubbi.
"L'espressione 'cuori infranti' non è solo un modo di dire, ma un'immagine che rende perfettamente la sensazione anche fisica che vivono gli innamorati delusi. Certo, il cuore non si rompe, ma sembra stretto in una morsa, oppresso da un peso troppo grande per non temere che possa spezzarsi da un momento all'altro. In questo libro troverete gli stati d'animo più ricorrenti tra coloro che soffrono per amore: i sospetti, la gelosia, le domande assillanti ('Che cos'ha più di me?', 'Dove ho sbagliato?', 'È giusto restare amici?') le speranze rinate, le sospirate rappacificazioni... Troverete una mappa che vi indicherà il punto in cui siete nel vostro percorso di guarigione, suggerendovi, a ogni spostamento, la via d'uscita. Fino a quando un giorno, a sorpresa, vi sveglierete e scoprirete che ogni dolore è svanito." (Gianna Schelotto)
"L'espressione 'cuori infranti' non è solo un modo di dire, ma un'immagine che rende perfettamente la sensazione anche fisica che vivono gli innamorati delusi. Certo, il cuore non si rompe, ma sembra stretto in una morsa, oppresso da un peso troppo grande per non temere che possa spezzarsi da un momento all'altro. In questo libro troverete gli stati d'animo più ricorrenti tra coloro che soffrono per amore: i sospetti, la gelosia, le domande assillanti ('Che cos'ha più di me?', 'Dove ho sbagliato?', 'È giusto restare amici?') le speranze rinate, le sospirate rappacificazioni... Troverete una mappa che vi indicherà il punto in cui siete nel vostro percorso di guarigione, suggerendovi, a ogni spostamento, la via d'uscita. Fino a quando un giorno, a sorpresa, vi sveglierete e scoprirete che ogni dolore è svanito." (Gianna Schelotto)
Sposarsi, cambiare lavoro, intraprendere un percorso di studi, ma anche quali scarpe mettere o cosa mangiare. Ci sono sempre più persone che di fronte alle scelte si bloccano, si tormentano e si dibattono fra dubbi e paure, temendo di non essere in grado di capire cosa è meglio per loro.
È ormai acquisito che nelle decisioni da prendere, grandi o piccole che siano, siamo condizionati non solo dalla ragione, ma anche da una fitta rete di giudizi e pregiudizi, consci e inconsci, norme sociali e intime convinzioni, che esistendo in filigrana dentro di noi rendono impervie le nostre scelte.
Tuttavia, gli aut aut nei quali i dubbiosi si dibattono sono una specie di mappa: proprio grazie alle continue esitazioni si riesce spesso a intuire le cause dei malesseri che li affliggono. L’indecisione è quindi una guida preziosa, una sorta di radiografia della psiche.
Partendo da questi presupposti, Gianna Schelotto racconta dieci casi illuminanti, che parlano di indugi, priorità, amori, tradimenti, traslochi, segreti e rimpianti. Un mosaico di dilemmi, ansie e contraddizioni che affligge chi, più o meno frequentemente, si dondola sull’altalena del “vorrei” e “non vorrei”.
Gianna Bochicchio Schelotto è nata a Rionero in Vulture (Potenza), ma è genovese di adozione. Psicologa specializzata in terapia della coppia e in psicosomatica, collabora con numerosi quotidiani e settimanali. Tra i suoi libri pubblicati da Mondadori ricordiamo Equivoci & sentimenti (2000), Per il tuo bene (2001), Distacchi e altri addii (2002), Uomini altrove (2004), Ti ricordi, papà? (2005), E io tra di voi (2007), Un uomo purché sia (2009), Noi due sconosciuti (2011) e S.O.S. Cuori infranti (2013).
Che cosa significano frasi come: "Non mi ama nessuno...", "E andata male anche questa volta...", "Era la persona sbagliata"? Sono il segno di una vecchia ferita mai rimarginata e ancora dolorosa, l'impronta di un bisogno d'amore rimasto inappagato. Molti di noi si sentono incompresi, soli, abbandonati, non amati o amati troppo poco. Sentimenti che spesso hanno origini lontane: in un'esperienza amorosa non felice, magari vissuta nell'infanzia, che si è radicata profondamente influenzando tutte le successive relazioni affettive. Attraverso il racconto di innumerevoli casi e le intuizioni che ne derivano, Peter Schellenbaum suggerisce come analizzare a fondo e riportare in superficie questa esperienza, per potersene liberare e recuperare tutta la nostra capacità di amare ed essere felicemente amati.
L'interazione umana non si ferma al livello puramente verbale, anzi, una grandissima parte della comunicazione ha luogo attraverso segnali, mimiche, gesticolazioni, posture e altre più elusive modalità di comportamento. Osservando direttamente la relazione tra i vari elementi del comportamento linguistico-cinetico nei vari contesti in cui ha regolarmente luogo, Scheflen traccia un modello di come i codici di comportamento non verbale specificano e definiscono il significato di ciò che viene detto con le parole. Il libro descrive alcuni modi in cui il senso della comunicazione orale viene reso più ovvio e significativo (o addirittura smentito) tramite mezzi non verbali, che vanno dal gesticolare vero e proprio alla postura e al modo di raggrupparsi in pubblico o di misurare la rispettiva distanza dall'interlocutore in una conversazione. Questi e altri elementi comunicativi sono descritti e considerati da Scheflen nel presente studio, che illustra le innumerevoli possibilità di comunicazione umana al di fuori del linguaggio.
Ansia, frustrazione, rimpianti, disagi, rabbia, depressione, paure sono trappole in cui è fin troppo facile incappare nel corso "del cammin di nostra vita". La Divina Commedia non è solo un capolavoro immortale. Può diventare anche una esperienza pratica per superare malessere e difficoltà, scoprire la pienezza del proprio potenziale e trovare una serenità vera. Capita a tutti di smarrire "la diritta via": affrontata con gli strumenti della psicosintesi, la metafora di Dante ci insegna come è possibile iniziare un cammino di trasformazione per sperimentare una realtà più profonda e raggiungere saggezza e realizzazione di sé. Il "metodo Dante" rappresenta il cammino verso una vita più piena e felice. Per rimanere se stessi diventando di più.
L'autore in questo volume si chiede se il comportamento materno si risolva essenzialmente nella prestazione di cure fisiche e di stimolazione o se, viceversa, consista in un'attività reciproca e sincronizzata, in cui il ruolo del bambino, persino del neonato, sia tutt'altro che passivo. Schaffer analizza il comportamento materno nei suoi vari aspetti concentrando l'attenzione sul ruolo determinante che esso svolge in funzione della crescita armonica del bambino, non solo nella prima infanzia, ma lungo tutto l'arco dello sviluppo, soprattutto nella sfera emotiva.

