
La prima violenza che caratterizza la nascita della vita nella nostra cultura è la rottura traumatica del rapporto madre-bambino sin dai primi istanti di vita. La separazione violenta del neonato dalla madre, imposta dalle moderne tecniche ospedaliere di gestione del parto, viene poi ripetuta spesso orgogliosamente nel corso della vita neo-natale. In realtà queste traumatiche privazioni infantili spesso costituiscono le premesse per la formazione di individui ansiosi, sradicati, aggressivi. A partire da un'originale esperienza di condivisione con una tribù di indios venezuelani, l'autrice rilegge in queste pagine il nostro contraddittorio rapporto con il bambino, spesso devastante perché privo delle più spontanee esperienze di continuum come la posizione dell'in-braccio, l'allattamento al seno, ecc. Quest'opera, conosciuta e tradotta in numerosi Paesi, chiarisce come la riappropriazione dei legami iniziali, che i genitori avvertono istintivamente verso il bambino, sia il primo ed essenziale contributo per educare alla pace in un mondo che gli adulti - bambini non amati di ieri - hanno condotto sull'orlo del baratro.
Come si è evoluto il nostro cervello per sviluppare caratteristiche quali la flessibilità cognitiva, la capacità d'innovazione e imitazione? Uno dei maggiori scienziati cognitivi a livello internazionale, sfruttando le più innovative ricerche nell'ambito della genetica, dell'antropologia, dell'anatomia comparata e delle neuroscienze, traccia una linea argomentativa che critica gli assunti fondamentali di autori come Fodor, Chomsky e Hauser su mente, linguaggio e morale. Lieberman offre, quindi, un paradigma alternativo che, poggiando sui principi dell'evoluzione darwiniana, vede nelle caratteristiche dell'organismo umano e nelle interazioni con l'ambiente le basi del linguaggio e della variabilità culturale.
Attraverso la lettura del linguaggio del corpo, della scelta del vocabolario, della struttura delle frasi e dell'espressione del viso si può facilmente riconoscere chi sta tentando di ingannarci o di dirci una bugia. In questo manuale, David J. Lieberman, ci offre tutti gli strumenti necessari per diventare delle vere e proprie "macchine della verità": tattiche di approccio, astuzie mentali, tecniche avanzate che attingono alla psicologia e all'ipnosi.
La Persona Umana è la storia dell'individuo umano dalla nascita alla morte. In questo libro Theodore Lidz segue lo sviluppo dell'uomo come persona dai primissimi giorni dell'infanzia fino al culmine della vita nella vecchiaia e nella morte. In una presentazione adatta tanto al profano (che sia adulto o giovane) che allo studioso della personalità, Lidz offre una sintesi magistrale delle nozioni sulla crescita dell'uomo. Osservando la persona nel contesto totale della sua vita - come membro di una società e di una famiglia e come dotata del suo retaggio biologico e culturale - l'autore conduce il lettore attraverso le principali fasi e i principali compiti della vita dell'individuo trattando dell'infanzia, dei primi passi dell'integrazione del bambino, del giovane, dell'adolescenza, della scelta professionale, della scelta coniugale e dell'adattamento coniugale, della paternità, degli anni di mezzo e della vecchiaia. Lidz attinge alle risorse di tutte le discipline - le intuizioni della psichiatria e della psicoanalisi, le teorie cognitive di Piaget, le scoperte delle scienze biologiche e comportamentali - per presentare un quadro unificato e completo della personalità umana, ma anche un contributo importante e umano per la nostra comprensione dell'uomo.
Una guida pratica che intende aiutare a risolvere positivamente qualsiasi conflitto, dai più semplici e banali a quelli che possono avere conseguenze rilevanti. Suggerimenti per affrontare le controversie tra coniugi, genitori-figli, parenti, amici, condomini o vicini, colleghi di lavoro, dipendenti e superiori, soci, clienti, fornitori, amministrazioni pubbliche, ecc. La maggior parte delle persone considera i conflitti come un evento negativo. Ma esiste anche un altro modo di guardare al conflitto: esso può essere un processo creativo. La premessa su cui si basa questo libro è: dato che i conflitti nella vita sono inevitabili, perché non cercare di trarne il massimo vantaggio?
In un mondo come quello di oggi, dominato dalla competizione e così carico di rabbia e ostilità, insegnare la gentilezza a un bambino può sembrare in controtendenza. Eppure secondo Thomas Lickona, psicologo dello sviluppo di fama mondiale, è l'unico modo per crescere bimbi davvero felici. "Voi genitori siete 'allenatori del carattere'. Come ogni buon allenatore, dovrete far emergere il meglio nei vostri figli e aiutarli a esprimere il loro pieno potenziale. Dovete spiegare come fare la cosa giusta anche quando è difficile, aiutarli a imparare dai loro sbagli e a riconoscere le situazioni in cui probabilmente non hanno resistito alle pressioni esercitate dai coetanei. Bisogna farli diventare consapevoli del fatto che spesso non è facile essere delle brave persone e fare ciò che è giusto, ma che non esiste altro modo per essere davvero felici." Con esempi concreti delle molte famiglie con cui Lickona ha lavorato negli anni e chiari consigli da mettere subito in pratica, "Come crescere bimbi gentili" vi aiuterà a dare e ricevere rispetto, a organizzare riunioni in famiglia per affrontare i problemi, a fronteggiare rivalità tra fratelli, a impartire la disciplina in un modo che rafforzi il carattere e a migliorare le dinamiche delle vostre relazioni con i figli mentre li guidate verso una vita più felice e piena.
Nella relazione psicoanalitica l'"ispirazione" è una sorta di talento creativo che mobilita lo spirito di ricerca sia nel terapeuta sia nel paziente, sostenendo e motivando l'uno e l'altro per l'intera durata del trattamento. Lo spirito di ricerca permea il "mestiere" del terapeuta con la vitalità di un fine costante: acquisire l'abilità di operare in maniera incisiva aiutando i pazienti a interagire con efficacia. Il mestiere diviene in questo modo un'attività che sfiora l'arte e la creatività e allontana la tecnica da regole e rituali. Nei dieci capitoli che compongono il libro, Lichtenberg formula altrettante linee guida per le psicoterapie esplorative: strategie euristiche per negoziare dilemmi inerenti alla terapia come processo diadico in cui il terapeuta deve sentirsi emotivamente coinvolto nel trattamento ed essere percepito come tale dai pazienti. Diversi esempi clinici illustrano il senso del lavoro esplorativo proposto dall'autore.
Chi è l'uomo studiato dal cognitivismo? Da diversi anni, sia in psicologia sia nelle neuroscienze, stiamo assistendo allo sforzo di indagare l'uomo come "persona", cogliendone gli specifici modi di essere che non sono riducibili a nessuna categorizzazione formale. È l'uomo incarnato e situato, quello cui deve mirare una matura scienza del soggetto. La psicoterapia cognitiva neuropsicologica, nel fare propria questa visione dell'essere umano come persona e non come "macchina/processo", utilizza la neuropsicologia per attuare una coerente traduzione tra i diversi linguaggi specialistici di area biologica e psicofenomenologica. Si tratta di una prospettiva che realizza il dialogo tra discipline specialistiche che cercano di dire, ognuna nel suo linguaggio, "quasi" la stessa cosa, ossia un fenomeno che in natura è uno: i modi di essere della persona che agisce e patisce.