
Quest'opera di Bruner è qualcosa di più di un'autobiografia. Alla ricerca della mente va infatti letto come un cammino intellettuale lungo il quale è possibile rintracciare la storia stessa della psicologia di questi ultimi cinquanta anni: gli incontri, in veste di studente prima e di collega poi, coi più celebrati maestri, i congressi internazionali che hanno segnato delle svolte, incrinato miti o aperto nuove prospettive e il costante obbiettivo di dare al proprio impegno il senso di un contributo che superasse i confini della fredda indagine scientifica per tradursi in conquista umana e sociale.
La psicologia penitenziaria è una recente applicazione della psicologia che si è sviluppata in Italia negli ultimi trentacinque anni. Con psicologia penitenziaria, espressione più adeguata rispetto a psicologia rieducativa o correzionale o carceraria, si intende l'applicazione della psicologia nella fase dell'esecuzione della pena negli istituti penitenziari, nell'esecuzione penale esterna e nella giustizia minorile. Tale applicazione riguarda i detenuti, il personale e l'istituzione. Nel libro è presente parte dei materiali raccolti nei dieci anni di attività della Società Italiana di Psicologia Penitenziaria.
I genitori di adolescenti sono molto più soli di quanto non lo fossero quando i figli erano bambini. Né la scuola, né i servizi, né i mass media sembrano in grado di aiutarli nell'affrontare quella "zona d'ombra" rappresentata dall'adolescenza dei propri figli. Questo libro si rivolge loro e descrive il potenziale educativo che si sprigiona quando i genitori, invece di isolarsi nella propria insicurezza, si lasciano aiutare a ricercare nelle loro emozioni le risposte sollecitate dal profondo cambiamento dei loro ragazzi.
In che modo la formazione può rispondere all'esigenza di sviluppare le competenze nelle organizzazioni pubbliche e private? Oltre a trasferire conoscenze attraverso i corsi tradizionali, come può contribuire a creare e rafforzare la cultura dell'organizzazione? E ancora, come si può creare sinergia tra la formazione e le altre pratiche di gestione delle risorse umane? Il libro risponde a queste domande offrendo spunti di riflessione su alcuni temi-chiave della formazione aziendale: l'analisi dei bisogni formativi, la formazione dei dirigenti, i metodi e le tecniche per affrontare i problemi del cambiamento.
Come si aiutano le famiglie vulnerabili? I bambini vanno necessariamente separati dai loro genitori? Le comunità e l'istituto dell'affido sono le uniche vie per proteggere e cautelare lo sviluppo dei più piccoli? Il percorso tracciato in questo lavoro tenta di rispondere a queste domande solcando i confini di una nuova frontiera in materia di tutela minorile e parte dall'affido familiare, di cui sottolinea i tratti essenziali e consolidati, le evoluzioni e gli aspetti di limite, per poi volgere lo sguardo verso nuove modalità di intervento che mirano a ridurre l'allontanamento dei figli dalla famiglia di appartenenza sostenendo quest'ultima attraverso la valorizzazione delle sue risorse. Come? Con il progetto "Una famiglia per una famiglia", un modello innovativo che si presta a compiere un passaggio ideale che dall'affidamento approda all'affiancamento familiare. Il suo obiettivo è preventivo: ridurre i fattori di rischio che possono portare all'allontanamento del minore dalla sua famiglia. La formula è originale: una famiglia solidale si impegna concretamente a sostenere un'altra famiglia che, per svariate ragioni, vive disagi di tipo economico, psicologico o relazionale tali da compromettere il rapporto con i figli.
Le comunità terapeutiche hanno assunto via via negli anni una sempre maggiore importanza per il ruolo giocato nel trattamento della sofferenza mentale. Dopo la legge Basaglia e la chiusura dei manicomi si è posto il problema non solo del trattamento, ma anche dell'inserimento sociale delle persone affette da gravi disturbi psichici. Nel panorama italiano sono dunque sorte diverse iniziative a carattere privato e pubblico per l'istituzione di comunità terapeutiche, ovvero realtà di cura e di connessione tra strutture psichiatriche e comunità sociale allargata. Tali iniziative tuttavia si sono caratterizzate, soprattutto nel loro primo formarsi, per una certa casualità nel formulare modelli di integrazione, di cura e progetti di inserimento. Questo volume propone non solo una riflessione sul ruolo della comunità terapeutica rispetto all'individuo e all'ambiente sociale, ma, attraverso una descrizione articolata di diversi casi di successo, fornisce strumenti e modelli di intervento per tutti quei professionisti (psicologi clinici, psicoterapeuti, psicologi di comunità, assistenti sociali, psichiatri, ecc.) che sono inseriti all'interno di strutture volte al recupero di persone con difficoltà mentali e problemi di devianza.
Silvano Arieti, nato a Pisa nel 1914 e morto a New York nel 1981, divenne probabilmente il più famoso psichiatra americano dei suoi tempi, avendo pubblicato studi fondamentali sulla schizofrenia, la depressione, la cognizione e la creatività, e avendo diretto il monumentale American Handbook of Psichiatry, su cui sono formate almeno due generazioni di psichiatri. Il Convegno di cui sono qui raccolti gli Atti ha inteso non solo rendere a questo insigne studioso il giusto riconoscimento del ruolo ricoperto nella storia della psichiatria, ma anche offrire una meditata valutazione sulle prospettive di ulteriore elaborazione insite in tutta la sua opera.