
Una domanda anima da sempre gli studi di LeDoux: come il senso di identità scaturisce dai neuroni, pur mutando di continuo il mondo circostante e i circuiti neuronali? Gli studi sui pazienti dal cervello diviso, svolti a metà degli anni Settanta, lo avevano indotto a pensare che l'io non fosse un'entità fissa ma una "narrazione" che intessiamo per dare un senso al mondo. Da allora, ne ha cercato le conferme nel cervello, studiando le emozioni e la memoria. Lo ha fatto anche ricostruendo, in Lunga storia di noi stessi, i quattro miliardi di anni di evoluzione dei viventi, per capire "come eravamo". E da qui questo libro riparte per spiegare "come siamo" noi umani: un intreccio inestricabile di quattro mondi (biologico, neurobiologico, cognitivo e cosciente) dalla cui continua interazione scaturisce la nostra coscienza, unica tra i viventi per la sua capacità di sperimentare noi stessi come un passato, un presente e un futuro; una capacità in virtù della quale costruiamo una narrazione della nostra vita, "una vita che imita l'arte", per dirla con Oscar Wilde.
Viviamo in un'epoca che è stata definita l'età dell'ansia. Soffre spesso di crisi d'ansia e di attacchi di paura non solo chi è affetto da disturbi psichiatrici più o meno gravi, ma anche chi è considerato mentalmente e fisicamente sano. Joseph LeDoux, neuroscienziato universalmente riconosciuto come il massimo esperto dei meccanismi neurali alla base di ansia e paura, ci mostra in questo volume come tali sentimenti non debbano essere ridotti a meri stati cerebrali, ma vadano compresi come esperienze consce tipicamente umane, costruite cognitivamente sulla base di processi inconsci che la nostra specie condivide con molte altre. Il terapeuta, per essere davvero efficace, deve saper agire sia sulle esperienze consce sia sui processi inconsci: il cervello è plastico, impara anche a governare ansie e paure. Le generazioni future potrebbero dunque essere meno inclini della nostra a percepire la propria epoca come un'età dell'ansia.
La II edizione di questa celebre guida alla teoria e alla pratica dell'EMDR fornisce informazioni aggiornate sulle prove di efficacia e un approfondimento della nostra conoscenza dei meccanismi di azione della terapia. Nel libro si prendono in esame gli studi di esito e si conferma l'efficacia dell'EMDR, oltre che per il PTSD, per la depressione, per l'ansia, il disturbo di panico e i disturbi dissociativi e della personalità. Il libro contiene: Nuovi approcci evidence-based e studi di esito per l'utilizzo della terapia EMDR in un ampio spettro di diagnosi; L'esame dell'efficacia della stimolazione bilaterale sulle fantasie e i ricordi adattivi; Un'aggiornata ed estesa bibliografia e un glossario; Alberi decisionali, script, illustrazioni, tavole che illustrano i diversi protocolli; Una disamina della sicurezza e dell'efficacia della terapia EMDR in molte situazioni cliniche; Una discussione delle questioni etiche nelle applicazioni cliniche, nella consulenza, nella supervisione e nella ricerca.
I bambini sono uguali agli adulti, cioè considerano le azioni manifeste come espressione degli stati interni di chi agisce, o sono profondamente diversi? In questo libro Maria Legerstee esamina una delle questioni più affascinanti e più dibattute nell'ambito della comprensione sociale infantile. Protagonisti sono i bambini nel corso del primo anno di vita e le modalità con cui iniziano a pensare agli altri, i loro sentimenti, emozioni e intenzioni. Attingendo a una vasta gamma di lavori di ricerca e di teorie evolutive. Maria Legerstee sostiene che i bambini possiedono, alla nascita, una comprensione innata delle altre persone, attivata attraverso emozioni simpatetiche. L'autrice mette in discussione l'idea che i bambini si avvalgano di parametri fisici - come la contingenza e il movimento - per distinguere le persone dagli oggetti e rifiuta l'ipotesi secondo cui essi vedono gli altri come creature meccaniche prima di concepirli come esseri psicologici. Sostiene in modo convincente che i bambini sono in grado di interagire con gli altri prima dell'acquisizione del linguaggio, in quanto possiedono una primitiva "teoria della mente" di natura prelinguistica. Il volume fornisce un'agevole e preziosa sintesi del pensiero attuale sullo sviluppo cognitivo e sociale precoce e sulle origini della teoria della mente.
"Stupido è chi lo stupido fa" diceva con incrollabile candore Forrest Gump. Per Carlo M. Cipolla invece gli stupidi esistono davvero: sono una categoria di persone dalle caratteristiche inconfondibili e incorreggibili sulle quali si è divertito a infierire nelle pagine di "Allegro ma non troppo". Chi dei due ha ragione? Purtroppo, sostiene Paolo Legrenzi, la stupidità non è assenza di intelligenza e può colpire chiunque: a determinate condizioni anche le persone dotate di un QI superiore. Quali sono allora le trappole cognitive e le circostanze sociali che ci inducono a commettere una sciocchezza di cui poi ci pentiremo amaramente ("Ma come diavolo ho fatto a...")? E quanto conta il giudizio degli altri? Il libro ci racconta che cosa ha da dirci in merito la psicologia, alla luce di alcuni casi storici ed episodi di cronaca recente (da Bill Clinton ai cortili di casa nostra).
Paolo Legrenzi insegna Psicologia all'Ateneo Iuav di Venezia. Con il Mulino ha recentemente pubblicato "Creatività e innovazione" (2007), "Credere" (2008), "La fantasia" (2010) e, in collaborazione con Carlo Umiltà, "Neuro-mania" (2009), in questa stessa collana.
Presentato in una nuova edizione riveduta e aggiornata, il volume fornisce un inquadramento storico delle origini e degli sviluppi teorici ed empirici della psicologia fino ai più recenti contributi delle neuroscienze. Gli autori danno conto delle principali teorie, procedure e pratiche che hanno segnato l’evoluzione della disciplina. Un faticoso processo di maturazione sul quale per lungo tempo hanno pesato vincoli e pregiudizi, che hanno messo in forse la possibilità stessa di studiare – con metodo scientificamente corretto – le sensazioni, le idee, le emozioni dell’uomo.
Sempre più spesso si sente parlare di innovazione come vantaggio competitivo, di creatività come caratteristica del made in Italy. In genere siamo in grado di riconoscere un prodotto creativo - nell'arte, come nella musica o nel design - ma quali sono i processi che lo hanno generato? La psicologia cognitiva ha cercato di rispondere a questa domanda.
Se non credessimo nelle cose, in noi stessi e negli altri, la nostra vita sarebbe impossibile. Le nostre azioni sono infatti molto più spesso basate su credenze, stime ingenue di probabilità o forme di fiducia, che non su pensieri ancorati a certezze. Ma cosa succede nella testa della gente quando dice "credo in te" o più banalmente "credo che pioverà"? E in che modo opinioni, credenze e aspettative collettive si amalgamano con le emozioni fino a generare paure o speranze? L'autore ci spiega i meccanismi del credere in tutte le sue forme, da quella individuale a quella collettiva, fino a quella patologica del sottocredere degli scettici o del supercredere di creduloni e fanatici. Un viaggio attraverso il modo di funzionare più naturale della mente umana.
Grazie alla fantasia i bambini giocano e gli adulti inventano storie che ci trasportano in mondi diversi da quello in cui viviamo. Ma la fantasia può anche essere fonte di inganno o autoinganno, fino ad "ammalarsi" intrappolandoci in labirinti dai quali non riusciamo ad uscire. E' possibile imparare ad usarla e a farla funzionare? Dai diversi tipi di fantasia alle sue patologie, agli esercizi per allenarla: le strategie e i vincoli cognitivi con i quali opera questa straordinaria capacità della mente umana, che non è affatto contrapposta al ragionamento logico.
Paolo Legrenzi insegna Psicologia nell'Ateneo Iuav di Venezia. Tra i suoi libri per il Mulino "La felicità" (1998), "La mente" (2002), "Creatività e innovazione" (2005), "Credere" (2008), "Neuro-mania" (con C. Umiltà, 2009), "Non occorre essere stupidi per fare sciocchezze" (2010).
La psicologia oggi si muove in due direzioni: verso l’alto, e cioè verso il cervello, studiando le funzioni neurali e le localizzazioni dei processi mentali; verso l’esterno, e cioè verso la società, alimentando le pratiche, e cioè gli aspetti della vita quotidiana che rimandano a saperi psicologici. Ecco allora che disporre dei fondamenti della psicologia, illustrati con chiarezza nel manuale, aggiornato agli esiti più recenti della ricerca scientifica, significa acquisire non solo indispensabili basi teoriche ma anche validi strumenti applicativi.
INDICE DEL VOLUME: Premessa. - I. Storia e metodi della psicologia. - II. Percezione visiva. - III. Attenzione e azione. - IV. Coscienza, sonno, meditazione. - V. Rappresentazione, conoscenza, simulazione mentale. - VI. Apprendimento. - VII. Memoria. - VIII. Pensiero. - IX. Comunicazione e linguaggio. - X. Motivazione. - XI. Emozioni. - Conclusioni. - Glossario. - Riferimenti bibliografici. - Indice analitico.
Su web e su tablet, Pandoracampus (www.pandoracampus.it) propone il testo completo del manuale insieme a risorse integrative e servizi interattivi per approfondire, verificare l’apprendimento e fare lezione.
Paolo Legrenzi è professore emerito di Psicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Fra i suoi numerosi libri per il Mulino segnaliamo il più recente, «Frugalità» (2014).
Millenni di vita in ambienti ostili e di lotta per la sopravvivenza hanno plasmato un uomo proiettato verso l'accaparrare risorse, soprattutto dalla natura. Ma oggi, nei tempi di crisi che stiamo vivendo, una parola un po' desueta sembra trovare un nuovo senso e una nuova pregnanza. Frugalità è la scelta consapevole di chi sa che non si può continuare a consumare il mondo che ci circonda con i ritmi degli ultimi decenni. Non significa tornare a un edenico quanto irreale passato, ma abitare il presente e proiettarsi nel futuro facendo i giusti investimenti e puntando su ambiente, educazione, ricerca, arte, scienza.

