
Incentrato sulla dialettica tra potere, istituzioni politiche e diritto in epoca moderna, questo saggio è opera di uno dei maggiori studiosi della materia, professore di Storia istituzionale e politica moderna presso la Universidade Nova di Lisbona e coordinatore dell'area di Storia e teoria del diritto presso l'Università di Macao.
Nello affronta in questo studio la parte più consistente della carriera politica di Dino Grandi, seguendola fino all'epilogo della seduta del Gran Consiglio del 25 luglio 1943, che determinò la caduta di Mussolini. Negli anni Trenta Grandi fu successivamente ministro degli esteri (1929-32), ambasciatore a Londra (1932-39), ministro guardasigilli e presidente della Camera dei fasci e delle corporazioni (1939-43). Nello ricostruisce le posizioni di Grandi nell'articolarsi della politica estera italiana del decennio, in particolare il suo deciso atteggiamento filoinglese, per concludere con l'analisi dei progetti di Grandi per risolvere la crisi politico-militare italiana del 1943, fino all'ordine del giorno (25 luglio 1943) contro Mussolini.
Tormentata è la storia del suffragio universale, ostacolato, ancora in pieno Novecento, dalla discriminazione di censo, di razza, di sesso, che si è rivelata particolarmente tenace proprio nei paesi di più consolidata tradizione liberale. Un nuovo modello di democrazia sembra voler divenire il regime politico del nostro tempo. Gli Stati Uniti costituiscono il privilegiato paese-laboratorio del "bonapartismo-soft" che ora si affaccia anche in Italia e di cui ci parla Losurdo.
In questo volume l'autore riprende la tematica dello Stato già affrontata in un'opera precedente, per svilupparla sul piano dell'analisi concettuale e concentrarsi poi su una serie di problemi relativi all'età contemporanea. Sono esaminati in particolare alcuni dei più significativi mutamenti intervenuti nella struttura e nel funzionamento dei regimi liberal-democratici nel ventesimo secolo, con l'espansione della sfera pubblica e la crescente diversificazione e autonomizzazione degli assetti amministrativi. La parte finale del libro è dedicata alla cosiddetta "crisi dello Stato" e cioè alle sfide poste da una serie di fenomeni transnazionali contemporanei quali l'interdizione della guerra nucleare, la globalizzazione dell'economia e la questione ecologica.