
Quando, nel 1900, Lord Kelvin dichiarò che la fisica non aveva ormai "nulla di nuovo da scoprire", il mondo scientifico non sospettava che, di lì a pochi anni, gli articoli di un giovane impiegato dell'Ufficio brevetti di Berna, basati su esperimenti mentali, avrebbero rivoluzionato la scienza. Albert Einstein, il mite rifugiato in fuga dall'oppressione, con la sua aureola di capelli arruffati, gli occhi pensosi, la sua accattivante umanità e il suo limpido genio spicca come icona suprema del Novecento. Gli impulsi ribelli, la curiosità, le passioni e l'elegante distacco che permeano la sua produzione scientifica hanno dominato anche la vita affettiva e la dimensione politica dell'uomo Einstein. A un secolo di distanza dalle sue straordinarie scoperte risulta ancora stupefacente che un giovane studioso sia riuscito da solo a ridisegnare l'universo. Come funzionava la sua mente? Quanto influiva l'intuizione e quanto la logica nel suo modo di pensare? Che cosa fece di lui un genio? Walter Isaacson ci offre una biografia completa di Einstein, probabilmente lo scienziato più famoso e più amato di tutti i tempi, cercando di indagare lo stretto legame tra creatività e libertà che fece di un fisico teorico capace delle più complicate astrazioni un personaggio pubblico di grande carisma, impegnato a difendere la causa della pace e della giustizia sociale.
La linea di fondocampo è il posto più dimenticato del tennis. Lì posso dire e fare di tutto: il mondo mi guarda, ma nessuno mi raggiunge." Il tennis è lo sport più individuale di tutti e chi vuole emergere deve diventare una macchina fredda, egoista, sola contro il resto del mondo. Bisogna avere costanza nell'allenarsi, sapere rinunciare alle tentazioni, girare il mondo come una trottola, sopportare che chiunque si senta in diritto di esprimere giudizi su di te, anche a sproposito. E una vita di cui si vedono solo le luci, che invece ha anche moltissime ombre. Flavia Pennetta è una delle migliori tenniste del circuito, ma è rimasta una ragazza semplice, allegra, con una gran voglia di vivere. La prima professionista italiana a entrare nella top ten, la numero uno del doppio, con tre Fed Cup vinte, non ha mai smarrito la coscienza di sé e delle sue origini. In "Dritto al cuore" la Pennetta racconta la sua favola sportiva e personale. E la storia di una ragazzina che nasce in una bella famiglia del Sud con il tennis nel sangue, di un'adolescente che si diverte a fare il maschiaccio ma è molto sensibile all'amore, di un'aspirante tennista alta quanto la rete che affronta l'età del cambiamento lontana da casa, di una giocatrice che combatte su ogni palla e raggiunge i suoi obiettivi, di una donna che vuole vincere tutto, nello sport e nella vita privata. E che oggi si ritrova a un solo punto dal match.
Tra i gerarchi “fedelissimi del Duce” spicca la figura di Roberto Farinacci, il “ras di Cremona”, collaboratore del “Popolo d’Italia” e fondatore insieme a Mussolini dei Fasci italiani di combattimento. Ritenuto da molti “più fascista del Duce”, Farinacci divenne il rappresentante-simbolo del fascismo estremo e violento, quello con il manganello facile. Questa nuova biografia ripercorre con scrupolo e precisione le principali tappe della sua parabola umana e politica, dalle acrobazie giovanili fino alla morte avvenuta per fucilazione il 28 aprile 1945. Grazie a un rigoroso approccio alle fonti, Romano Canosa realizza un’opera ambiziosa e convincente, ma soprattutto evita l’errore più comune commesso da quasi tutti gli storici che si sono occupati di Farinacci: ridurre il preteso “uomo forte” del regime a una sorta di caricatura e attenuare, di conseguenza, le sue precise responsabilità nell’instaurazione, nel consolidamento e nelle scelte più gravi del regime fascista, prime fra tutte l’esaltazione e la pratica della violenza squadristica.
"Questa è la storia, ricucita, affastellata, ripensata, buttata lì sul filo della memoria, di una famiglia italiana. La nostra. Raccontiamo questa storia perché è una bella storia. Quella di una famiglia per certi versi privilegiata, ma per altri versi semplice, normale. è una storia di sentimenti, di sogni realizzati ma anche svaniti, di dedizione al lavoro, di rimpianti, di umorismo, di dolori profondi. Una storia che attraversa la storia recente del nostro paese, ricostruendo gli umori di un'Italia complicata e contraddittoria, ma anche meravigliosa. Intorno, una miriade di personaggi straordinari, attori, scrittori, pittori, registi, ma non solo, una lunga lista di uomini e donne celebri (e no), tutti visti attraverso la lente dell'amicizia. Speriamo che la lettura di questa piccola cronaca familiare possa suscitare emozioni. Siamo gente di cinema e per noi le emozioni sono la materia prima di una narrazione compiuta." È vero, c'è un po' di nostalgia in questo racconto, in questa italianissima commedia. Ma è davvero difficile evitarla, quando i ricordi hanno le facce amiche di Sordi e Mastroianni, quando la Roma era quella della dolce vita, la sera si andava in via Veneto, e la porta d'ingresso a questo grande mondo antico era il mitico Steno.
La figura dell’inviato speciale e quella del corrispondente di guerra nascono all’inizio del Novecento con Luigi Barzini senior, a lungo firma del “Corriere della Sera”, testimone dei principali avvenimenti politici e militari della sua epoca, dalla guerra cinese dei Boxer alla Prima guerra mondiale, dalla rivoluzione messicana alla Seconda guerra mondiale, passando per il fascismo. Suo figlio primogenito Luigi Barzini junior fu anch’egli figura notevole nel mondo della carta stampata: inviato speciale, corrispondente durante la guerra d’Abissinia, autore del celebre longseller “Italiani”. In mezzo agli innumerevoli articoli e dispacci inviati da ogni parte del mondo dai due Barzini, il flusso ininterrotto della loro vita quotidiana, fra luci e ombre, slanci e amarezze, matrimoni, figli e lutti, ottimismi e delusioni, mentre la storia del “secolo breve” corre veloce fra totalitarismi e rinascite democratiche. Ludina Barzini, nipote di Senior e figlia di Junior, costruisce un’appassionata e documentatissima cronaca familiare, in cui la vicenda intima e personale si colloca magistralmente nello scenario più ampio della cronaca e della storia.
È il 1962 e "Accio" ha 12 anni. È in seminario - sognava di fare il missionario - ma ora s'è stufato e vuole tornare a casa, a Latina. Lì, però, non lo accolgono troppo volentieri: sette tra fratelli e sorelle, più un padre operaio e madre in crisi di nervi. E allora scappa da casa, non va più a scuola, s'iscrive al MSI. Gira con la catena sotto l'impermeabile, entra ed esce dalla questura, lo espellono dall'MSI, entra nel Movimento Studentesco, diventa maoista... Antonio Pennacchi racconta la storia di un eroe istintivo, stupido, goffo, attaccabrighe, arrogante, sentimentale.
A metà fra la monografia e la biografia, o meglio al di sopra di questi due generi letterari, il libro di Pietro Citati ripercorre le tappe cruciali - fatte di luoghi e persone, ma anche, se non soprattutto, di sensazioni e pensieri - del tormentato cammino esistenziale di Giacomo Leopardi, dal suo difficile rapporto con i genitori alla vita nel “natio borgo selvaggio”: dal corpo a corpo con la malattia e il dolore agli incontri con i letterati suoi contemporanei, dagli studi "matti e disperatissimi" alla fama ottenuta dalle sue opere in Italia e in Europa. Oltre che dalla documentazione storica, il racconto è innervato dall'attenta ed empatica lettura della prosa e dei versi leopardiani, che si snoda con sapiente sicurezza tra le lettere dello stupendo “Epistolario”, alcuni dei passi salienti e memorabili dello “Zibaldone”, e - elettivamente - le “Canzoni”, gli idilli e le “Operette morali”, oggetto di una rivisitazione così partecipe e intensa da ricavarne sempre nuove suggestioni e scoperte.
Per la propaganda nazista Adolf Hitler aveva un’unica compagna: la Germania. In realtà il Führer aveva un’amante la cui esistenza fu tenuta segreta fi no all’ultima ora del Terzo Reich. Chi era la donna che Hitler sposò poco prima della fine? Che influenza aveva sulle scelte del dittatore? Cosa significava vivere con uno dei più grandi criminali della storia? E che cosa sapeva Eva Braun dei crimini perpetrati dal suo uomo? Heike Goertemaker risponde a queste e ad altre scottanti questioni ricostruendo la storia della donna che da una casa piccolo borghese entrò nell’entourage del leader nazista, finì per sposarlo nel bunker di Berlino e si suicidò insieme a lui il 30 aprile 1945. Questa avvincente biografi a delinea il ritratto sorprendente di una figura storica fino a oggi ritenuta solo una giovane ingenua e superficiale, e insieme getta uno sguardo inquietante e nuovo sulla vita privata del Führer e sulla stretta cerchia degli intimi del dittatore.
Convinto che la conoscenza del passato fosse strumento imprescindibile per guidare la condotta del presente, Italo De Feo ha Scritto diversi libri di storia, tra cui questa ormai classica, e documentatissima biografia di Camillo Benso conte di Cavour: un testo di Grande spessore che gli Oscar rendano nuovamente disponibile al pubblico in concomitanza con le celebrazioni per i centocinquant'anni di quell'unità del Paese per la quale proprio Cavour tanto si adoperò.
Adriano Ferreira Pinto è un calciatore brasiliano che gioca nell'Atalanta. Non è famoso come Pato o Milito ma ha una storia personale ben più originale. Nasce in Brasile orfano e povero, insieme al fratello maggiore raccoglie pomodori per mantenere il resto della famiglia. Ha grande talento per il calcio, ma le sue qualità sono soffocate dal bisogno di portare a casa qualche real. Poi, una domenica mattina, il colpo di fortuna: viene scoperto da un osservatore mentre gioca con gli amici in un parco pubblico. Qualche tempo dopo Ferreira Pinto debutta nei livelli inferiori del campionato brasiliano ed è talmente bravo da ricevere una richiesta di provino da parte della squadra italiana del Lanciano. Ma non ha i soldi per presentarsi. A quel punto, il colpo di scena: gli abitanti del suo piccolo villaggio vendono le povere cose che possiedono, chi i pomodori, chi il carretto o la bicicletta, per pagargli un biglietto aereo. Grazie a questa colletta fra poveri Ferreira Pinto arriva in Italia e diventa un calciatore di serie A, dove si afferma e continua a giocare ancora oggi. Una storia edificante, che ha risvolti epici, e che racconta di un calcio come speranza di riscatto.
Sempre più spesso, negli ultimi anni, i media ci riempiono di notizie riguardo ai protagonisti e agli “uomini eccezionali” dell’Italia di oggi; ne raccontano la vita, ne descrivono la personalità, ci spiegano le ragioni per le quali si impongono, ne mettono a nudo la vita privata. Non sono però solo i personaggi famosi, quelli sotto gli occhi di tutti, i veri protagonisti dell’economia, della cultura o della scienza; sono anche persone che lavorano dietro le quinte, uomini e donne che costituiscono il vero tessuto produttivo e creativo del Paese. Chiara Beria d’Argentine, che su questo tema tiene una rubrica di successo sulla “Stampa”, ci racconta chi sono gli italiani che stanno reinventando l’Italia, ne traccia un profi lo sintetico e ci spiega il perché dei loro successi. Le storie di artisti e imprenditori, politici e medici, ricercatori e manager simbolo dell’Italia che verrà: un mosaico che ci fa capire in maniera chiara come sta cambiando il Paese.
Questa è la storia di una ragazza che aveva un sogno, lo ha realizzato, però poi non è felice come credeva. Ma andiamo con ordine. Marisa viene dal Sud. Il Sud vero però, non quello di tarantelle e "deliziosi spaghetti ai ricci di mare" che si immaginano i milanesi. Il suo è un Sud di superstizioni, chiusure, ricatti morali e sensi di colpa coltivati con cura fin da bambini. E certi pesi, per quanto lontano tu possa volare, te li senti sempre appiccicati addosso. La passione per la musica porta Marisa a Roma, dove vive assieme al fidanzato Tano una vita che più che alla Bohème somiglia a un musicarello di Gianni Morandi. Come in un film poi arriva il successo, i soldi, i fan. Ma anche le incomprensioni, le delusioni, la solitudine. L'amara consapevolezza che non basta realizzare un sogno per essere felici. Per fortuna che Marisa ha una marcia in più, un modo tutto originale di guardare il mondo. Cantante e personaggio televisivo, con questo suo romanzo di esordio Arisa dimostra la freschezza e l'ironia che l'hanno resa celebre. La storia di Marisa, chiaramente fitta di spunti autobiografici, diventa così anche una parabola sulla difficoltà di trovare una propria strada, una propria dimensione, un posto, grande o piccolo, in cui essere finalmente felici.