
È la prima biografia, corredata da una prefazione di Re Simeone II, della vita di Giovanna di Savoia, moglie di Boris III e zarina di Bulgaria ed è il risultato di pazienti ricerche realizzate su documenti inediti e che ricostruiscono, insieme con la vita di Giovanna di Savoia, una pagina di storia del novecento, per molti versi ancora tutta da decifrare e da interpretare. Dopo l'assassinio del marito, la sua vita e quella dei suoi figli, Simeone II e Maria Luisa, si è svolta in esilio; solo dopo cinquant'anni Giovanna ritornerà e sarà accolta da un popolo che mai l'aveva dimenticata e che il 17 giugno 2001 darà proprio al figlio, il re Simeone II, l'incarico di Primo Ministro della repubblica bulgara.
Gli ultimi sovrani d'Italia hanno regnato per ventitre giorni. Erano stati preparati per il regno e, secondo gli osservatori più attenti, sarebbero stati forse i migliori che l'Italia avrebbe avuto, ma la storia si è incaricata di mutare il loro destino, quando gli italiani hanno scelto la democrazia e la famiglia reale ha scelto l'esilio. L'autrice ripercorre la vita degli ultimi sovrani d'Italia esaminando la loro storia personale, i momenti e i movimenti politici e sociali in cui si sono trovati a vivere e le decisioni. L'autrice vuole restituire il ritratto umano di Maria José e di Umberto di Savoia, collocando la loro vicenda personale nel contesto di una pagina complessa della storia italiana dell'immediato dopoguerra.
Era la sera del 25 settembre 1988. Sulla strada statale 640 che conduce da Agrigento a Palermo, un agguato di mafia crivellò con 46 proiettili Antonino Saetta, Presidente della prima sezione della Corte di Appello, e suo figlio,mentre in auto tornavano a Palermo. Una triste storia di mafia. Il giudice, sentendosi in pericolo, aveva chiesto di essere trasferito ad altra Corte d’Appello,ma la sua richiesta non venne accettata.Aveva obbedito, pur vivendo nel timore della morte violenta, e aveva condotto a termine quella fase del gravissimo e difficile processo con coscienza e col suo scrupolo abituale. È stato definito un eroe, un martire della giustizia.Anche Papa Giovanni Paolo II,quando si recò ad Agrigento vari anni dopo,pronunciò quella indimenticabile condanna degli uomini della mafia invitandoli a convertirsi ed evocando il giudizio di Dio, ed esaltò le vittime e il loro sacrificio di innocenti. Questa consapevole accettazione del pericolo da parte del giudice
AUTORE
Carmelo Sciascia Cannizzaro, ex funzionario di banca, vive e opera a Canicattì (AG), dove è nato e promuove svariate iniziative di carattere culturale e sociale. Scrive su giornali e riviste e ha pubblicato diversi volumi,fra cui:Padre Angelo Brucculeri da Canicattì (1997), una biografia del sociologo e studioso gesuita per quarant’anni tra gli scrittori de La Civiltà Cattolica;Antonino Sciascia tra i grandi della scienza (1999), che ripercorre la vicenda umana e intellettuale dello scienziato scopritore della Fototerapia, per la quale ad altri venne assegnato il premio Nobel; Il Risorgimento di Macaluso(2005),la testimonianza di un patriota dell’Unità d’Italia e dei diritti umani ed ecclesiali; Sulle orme della storia (2006), una raccolta di saggi che spazia su vari aspetti delle vicende umane. Attualmente è Presidente dell’Università della Terza Età di Canicattì.
È la storia di una principessa di casa reale: Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II, primo re d’Italia, e di Maria Adelaide d’Asburgo-Lorena.
A soli quindici anni è costretta, da ragioni di Stato, a sposare un uomo di circa quarant’anni, il principe Girolamo Bonaparte, nipote di Napoleone I.
Il motivo politico era, secondo i piani del ministro Cavour, di creare con queste nozze, una alleanza con la Francia in seguito al Patto di Plombières del 1858 in cui, tra l’altro, il Piemonte si impegnava a combattere accanto alla Francia contro l’Austria nella eventualità di una guerra che sembrava vicina.
Fu un matrimonio infelice che Clotilde visse con dedizione sofferta accanto ai figli e al marito che la trascurava e la tradiva.
Coinvolta in varie vicissitudini dolorose della famiglia reale, soprattutto della famiglia Bonaparte, la principessa finì la sua vita nel castello di Moncalieri, dove si era dedicata alla preghiera e a opere di carità.
Era molto amata dal popolo che la chiamava «la santa di Moncalieri».
Destinatari
Per chi è interessato a figure storiche.
Autori
Cristina Tessaro è nata a Busto Arsizio, in provincia di Varese, dove tuttora vive. È laureata in Lettere moderne ed è giornalista pubblicista. Ha lavorato nella redazione di giornali e televisioni locali e attualmente opera come libera professionista nel campo della comunicazione aziendale e dell’ufficio stampa. Appassionata di storie di santi, ama scrivere biografie di testimoni della fede antichi e contemporanei.
Questo libro è una presentazione accurata e sintetica al tempo stesso della vita e del pensiero di Etty Hillesum, la nota figura emblematica della Shoah, che ha rivelato al mondo, con la sua straordinaria grandezza d’animo, che anche in mezzo all’orrore dei campi di concentramento nazisti, si può credere nell’uomo e si può credere in Dio; malgrado il male nel quale è immersa giunge a vivere unita a Dio in una gioia profonda.
L’autore ripercorre brevemente la vita di Etty attraverso la scarsa documentazione reperibile, ma soprattutto i suoi diari, quindi ne scandaglia il pensiero analizzando il rapporto che Etty ha avuto con l’ebraismo, con il cristianesimo, con la Bibbia, ma soprattutto con Dio. Altri capitoli ci rivelano la personalità di Etty attraverso la sua preghiera, l’amore al prossimo, il suo atteggiamento di perdono e verso la sofferenza. Un saggio che affronta tutte le dimensioni della personalità di Etty, con passione ma anche senza remore per le ambiguità che possono essere capite solo approfondendo il carisma e la chiamata particolare di questa ebrea che ha abbracciato la religione di Dio e dell’uomo.
L'autore
Yves bériault, canadese, religioso domenicano, è teologo e psicologo di formazione. È stato cappellano all’università e ha insegnato all’Istituto di Pastorale dei domenicani a
Montréal. Direttore per alcuni anni del celeberrimo centro per gli studenti Benoît-Lacroix, ha promosso attività culturali e di formazione per i giovani universitari. Attualmente è maestro dei novizi nel proprio ordine.
Quando fu liberata, con l'arrivo degli Alleati, Liliana Segre aveva 14 anni e pesava 32 kg. Come abbia potuto sopravvivere nell'inferno di Auschwitz in quelle condizioni, non sa spiegarselo ancora oggi. Non è mai più ritornata ad Auschwitz. Dopo tanti anni di voluto silenzio, la donna ha deciso di testimoniare per una serie di ragioni private e universali insieme: il debito verso i suoi cari scomparsi ad Auschwitz; la fede nel valore della memoria, e nella necessità di tenerla viva per tutti coloro che verranno dopo. Perr tutti è importante conoscere ciò che successe allora e ricordare? Perché simili aberrazioni della storia non si ripetano più.
Si tratta di una “biografia” di Carlo Urbani, che fu Presidente nazionale di Medici Senza Frontiere, costruita attraverso le interviste con persone che lo hanno conosciuto nei diversi periodi della sua vita.
Questo volume raccoglie decine di testimonianze, di familiari, amici, medici, dirigenti, funzionari, diplomatici, molti dei quali parlano per la prima volta, raccontando un Carlo Urbani spesso diverso da quello finora conosciuto. Storie, aneddoti che tentano di superare un’agiografia spesso in questi casi inevitabile, per offrire, le tracce di un’esperienza capace di destare, ancora, entusiasmi e speranze.
Il testo è diviso in 5 parti:
• I familiari
• Amici dal periodo giovanile all’impegno
• Colleghi medici e qualche paziente
• Colleghi e membri di MSF e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’impegno all’estero
• La notizia della sua morte
A questo si aggiunge una ultima parte dedicata all’AICU – Associazione Italiana Carlo Urbani – e ai suoi progetti. La freschezza e la partecipazione delle interviste rendono il testo immediato e toccante: ne emerge un Carlo Urbani a tutto tondo: con la sua creatività, spirito di avventura, capacità di amicizia, di stabilire relazioni e di organizzare le cose più impensate: ma sempre su un fondamento di dedizione assoluta ai più deboli, vissuta al massimo delle sue potenzialità.
Autore
Vincenzo Varagona è nato a Lecco nel 1960. Giornalista dal 1982, collabora con Avvenire e Famiglia Cristiana. Dal 1987 lavora nella redazione Tgr
Rai Marche. Ha realizzato reportage nei Balcani in guerra (Croazia 1993, Kossovo 2001), in Medio Oriente (2006) e in Africa (1995, 2004, 2009). Nel 2010 la Fondazione Green Accord gli assegna a Pistoia il Premio giornalistico «Sentinella del creato», per i temi affrontati nel reportage dall’Etiopia. Con le Paoline ha pubblicato Pollicino nel bosco dei media. Come educare i bambini a un uso corretto dei mezzi di comunicazione (2007) e Abba Marcello. Viaggio nel cuore dell’Africa missionaria (2011). Ha curato inoltre la pubblicazione di Rai, una per tutti (Edizioni Sigim, 2005) e 50 anni di Ucsi (Edizioni Ucsi, 2010).
Il libro racconta una storia vera, ambientata ai nostri giorni, cioè quella dell'amicizia tra Judith, una ragazzina tedesca di undici anni con una grande passione per il violino, e l'ex violinista Michael Emge. Questi, che è stato a suo tempo un bambino prodigio, dovette abbandonare il suo violino in un campo di concentramento, dove era stato deportato con la famiglia. Lo salvò dalla morte la famosa "lista di Schindler". Judith, grazie al suo violino e all'amicizia con Emge, comincia a esplorare questo lato oscuro della storia tedesca: insieme a lui si reca ad Auschwitz. L'anziano viene sopraffatto dai ricordi, comincia a piangere amaramente. La ragazza rimane al suo fianco, spaventata, ma anche attenta, partecipe: "Voglio sapere di che cosa si tratta. Per poter suonare devo capire!".
L'autore ripercorre l'itinerario spirituale di Etty Hillesum, come omaggio, a settanta anni dalla sua morte nel campo di sterminio di Auschwitz. La giovane ebrea, inizialmente, lontana da Dio, lo scopre guardando in profondità dentro se stessa e con l'aiuto di un'assidua preghiera. Il libro di Fratel MichaelDavide si pone come modello per un percorso spirituale proponibile anche alle nuove generazioni con il pressante invito a cercare Dio nella propria vita, partendo dall'incontro vero e profondo con la propria realtà di persona umana.
Il libro autobiografico racconta la sconvolgente vicenda di Dagmar, giovane infermiera cattolica che, in un pomeriggio autunnale, è prelevata dalla sua abitazione da sei uomini, portata a Praga e poi incarcerata. Una storia intrisa di episodi di cruda violenza, da cui emerge la sofferenza della protagonista e di quanti sono stati come lei imprigionati, in quanto ritenuti dal regime comunista dell'Europa dell'Est, dissidenti politici o rivoluzionari.
Si tratta di un libro-intervista, dedicato a una star della lirica internazionale. Daniela Dessì, nata a Genova nel 1957, è uno dei soprani più importanti a livello internazionale e il soprano italiano più famoso nel mondo. È interprete di riferimento per il repertorio verdiano, pucciniano e verista. Voce splendida, tecnica impeccabile e istinto drammatico, ha al suo attivo oltre 70 titoli operistici. Ha ricevuto nel 2008 il Premio Abbiati, riconoscimento della critica musicale italiana, nel 2011 il prestigioso Premio Belcanto "Celletti" come "soprano assoluto" e nel 2013 l'International Opera Award (Oscar della lirica). Ha collaborato con direttori come Karajan, Giulini, Maazel, Levine, Muti, Abbado, Chailly, Metha, e con registi come Ronconi, Strehler e Zeffirelli. Ha cantato con nomi famosi, tra cui Domingo, Pavarotti. Vive a Gussago (Brescia). I cinque capitoli, corredati da una biografia e una discografia aggiornata, ripercorrono l'infanzia e la scoperta della vocazione alla lirica; la nascita del suo repertorio attraverso l'incontro con i grandi musicisti e la sua affermazione sulla scena lirica, attraverso la collaborazione con celebri cantanti, direttori e registi; e, da ultimo, la sua vita familiare e il suo percorso spirituale. Il taglio è divulgativo, volutamente discorsivo e tra i temi trattati vi sono le nuove leve della lirica, l'arte dell'interpretazione e il rapporto con il pubblico.