
Conoscere da vicino - o ritrovarsi accanto, più viva che mai - una figura monumentale eppure accessibile come quella di Carlo Casini dà corpo alla parte migliore di noi, quella che tante volte abbiamo solo scorto da lontano, talora frequentato e visto all'opera, di certo desiderato come un invincibile anelito della volontà, del cuore, dell'anima. In queste pagine Carlo ci parla attraverso decine di testimoni diretti della sua ricchissima vita come se potessimo ancora ascoltarne la limpida voce, sentire posarsi su di noi i suoi occhi trasparenti e benevoli, lasciarci interrogare dalle parole semplici, profonde, dirette che ha sparso a piene mani. È tutto qui, dentro un libro corposo nella voluminosità ma più ancora nella sostanza di ciò che il loro vero protagonista ci dice ancora, ridestando quel che ognuno è chiamato a essere. Sono pagine che non fanno sconti, né lasciano le cose come prima di aprirle. Tra le mani abbiamo infatti uno di quei rari libri capaci di cambiarci, di incidere in profondità, di tracciare una linea, prodigo com'è di idee, spunti, analisi, inviti a cambiare la nostra vita e, a cerchi concentrici, gli altri, e la società intera.
"La storia popolare di cui è protagonista Roberto Formigoni è divisa in quattro parti: la giovinezza e l'incontro con Gioventù Studentesca e Comunione e Liberazione; gli anni alla guida del Movimento Popolare; gli anni al governo di Regione Lombardia; bilanci e rivelazioni sul rapporto di CL con la politica, sulla DC, Silvio Berlusconi, la Lega di Bossi, i giorni in carcere, don Giussani e don Julián Carrón. Un libro concepito per preservare la memoria di ciò che l'establishment (politico, mediatico, forse anche ecclesiastico) vorrebbe far dimenticare. Che spazia dalla ricostruzione dell'operato come governatore di Regione Lombardia ai retroscena su Andreotti, Pertini, Saddam Hussein, Fidel Castro... Le prime due parti sono come un grande romanzo storico, documentatissimo ma anche traboccante di aneddoti e avventure inedite. La terza parte è una sorta di manuale per il buon amministratore pubblico, con approfondimenti tecnico-scientifici, e la descrizione di un metodo con cui si costruisce una regione. La quarta parte racconta degli ideali messi alla prova. I due post scriptum finali gettano uno sguardo sul futuro". Introduzione Camillo Ruini.
«Questa è stata la mia vicenda. La storia di chi riuscì a tornare da quella guerra nella steppa bianca. Dopo di allora nessuno di noi, cavalli e uomini, avrebbe più combattuto insieme né caricato» L'epopea del Reggimento Savoia Cavalleria (3°) nella steppa russa durante la Seconda guerra mondiale. La voce narrante è quella di Albino, cavallo maremmano, che, insieme ai suoi compagni, prese parte alla carica di Isbuscenskij, il 24 agosto 1942, tradizionalmente conosciuta come l'ultima carica di cavalleria. Ferito in battaglia, sopravvissuto nella ritirata, di lui si persero le tracce fino a quando, a guerra ormai conclusa, venne fortunosamente ritrovato e riconsegnato al suo Reggimento. Dove e con chi era stato? Un mistero che appassionò gli italiani nel dopoguerra, e che richiama alla mente la trama di "War Horses", da cui Steven Spielberg ha tratto l'omonimo film. Con l'unica differenza che quello che qui viene narrato è tutto autentico. Per la prima volta, il libro racconta il punto di vista di Albino e prova a risolvere il giallo della sua scomparsa ma soprattutto rende omaggio ai soldati caduti, all'antica tradizione cavalleresca e alle migliaia di cavalli sacrificati in nome della guerra.
Un testo su Cesare Guasti (Prato 1822- Firenze 1889), archivista e letterato. Cattolico moderato influenzato da pensatori francesi come Montalambert, Lacordaire e Ozanam.
Un testo su uno scienziato e medico di fama internazionale, scopritore della trisomia 21, Jerome Lejeune, che puo' essere considerato il padre della genetica moderna.
L'Autrice lascia riaffiorare i ricordi e ripercorre la vita di suo padre, Jerome, un medico di fama internazionale, scopritore della trisomia 21.
Questo volume è dedicato ad una figura di primo piano della Storia italiana e valdostana della prima metà del Novecento: Franz Elter.
Uno straordinario profilo biografico, letterario, storico e umano su G.K. Chesterton, con molti suoi scritti e testimonianze inedite.
Giuseppe Bottai fu tra i pochi leader fascisti ad avere un lucido ed organico progetto politico e a ritenere che tale progetto potesse realizzarsi soltanto dotando il fascismo di un ampio e denso apparato culturale. Il ''cantiere'' di cui in questo volume si parla e' l'Ateneo pisano, che dal 1928 divenne la sede di uno dei piu' interessanti esperimenti della rivoluzione totalitaria propugnata da Bottai: cambiare i canoni dell'economia e della politica tradizionali per realizzare il corporativismo, inteso come dottrina originale in grado di modificare radicalmente la societa' italiana.
Una storia vera, frutto di un'indagine durata un anno raccontata dal magistrato che l'ha condotta. Una lettura affascinante, che cattura come un romanzo poliziesco, raccontando una storia vera di onore e crudeltà accaduta alla fine della guerra.
Questo studio costituisce la prima monografia italiana su una delle più complesse pensatrici dell'ultimo millennio. Filosofa dal pensiero formidabile, così ne parlò Sarah Boxer sul New York Times, Gertrude Elizabeth Margaret Anscombe, moglie di Peter Geach e madre di sette figli, ha sempre battagliato per la verità. In lei vita, passione e filosofia sono un tutt'uno e in tale unità si cela l'irriducibilità e il fascino del suo pensiero. In compagnia dei classici dell'antichità, dei moderni e di quei filosofi del panorama contemporaneo con cui era solita dialogare, in primis Ludwig Wittgenstein, ella arrivò a elaborare un pensiero del tutto personale quale risposta ai diversi problemi sollevati in ambito sociale. Non a caso, come osserva Jane O'Grady, talvolta venne soprannominata la Dragon Lady di Oxford. Basti citare la sua opposizione pubblica al conferimento della laurea honoris causa al presidente Truman, o alle sfide che fronteggiò in campo morale. Autrice di numerosissime pubblicazioni, nel 1958 stilòil famoso scritto Modern Moral Philosophy, poi divenuto il manifesto della rinascita di un'etica di tipo neo-aristotelico. Il volume si conclude con una breve raccolta di testimonianze di persone, docenti, allievi e amici che hanno avuto occasione di incontrarla. E come ricorda Rosalind Hursthouse, Anscombe era una "filosofa straordinaria, e del tutto eccezionale".
Alcide Degasperi è oggi un politico universalmente stimato. Difficile poter dire male dell'uomo che ha contribuito più di tutti a ricostruire un paese provato dalla guerra, povero e profondamente lacerato. Ma non è stato sempre così: in vita egli è stato per anni un lottatore indomabile, ma perdente: un cattolico vecchio stile, in un mondo dominato dalle nuove ideologie, il fascismo, il nazismo, il comunismo. Degasperi le ha conosciute tutte e tre e le ha combattute aspramente, come poteva, da subito. Padre dell'Italia repubblicana, del voto alle donne, della scelta atlantica, Degasperi è stato anche un fondatore dell'Europa unita, anche se oggi, forse, non la riconoscerebbe più. Ha condotto l'Italia fuori dalle secche del dopoguerra con decisione e coraggio. Ricordare oggi le sue battaglie, può essere un modo per indicare una possibile strada, per una rinascita che appare di nuovo necessaria.