
Uno dei più grandi intellettuali italiani racconta la propria vita e testimonia in prima persona i temi e le angosce, le contraddizioni e il senso del Novecento.
Completata nel suo ultimo mese di vita, l'autobiografia di Paul Feyerabend è l'autoritratto di uno dei più originali ed influenti intellettuali della fine del millennio, senza del quale la comprensione "moderna" della scienza sarebbe impossibile. Raramente un uomo di tale statura filosofica ha raccontato la propria vita in modo così onesto, tenero, gioioso. Paul K. Feyerabend (Vienna 1924 - Genolier 1994) ha insegnato Filosofia e Filosofia della scienza in numerose università europee e statunitensi.
"La storiografia moderna, intesa come scienza della storia, è nata nel clima della Rivoluzione francese (che fu anche una rivoluzione culturale) e della profonda inquietudine intellettuale provocata in Europa da Napoleone e dalla sua epopea. Non è dunque eccessivo dire che ancora oggi la storiografia risente di quell'evento epocale e di quel mito. Le idee e le emozioni degli storici partecipano sempre, nei modi più vari, della costante riflessione su un tempo che va dal 1789 al 1821. Ne è testimonianza anche il "Napoleone" dello storico Georges Lefebvre che lo pubblicò nel 1953, a coronamento delle sue fondamentali ricerche sulla Francia rivoluzionaria. Ne è dunque il seguito, intellettualmente e storiograficamente, problematico. Di fronte all'attuale rifiorire di libri e biografie dedicati, spesso con approssimazione giornalistica, a Napoleone, l'opera di Lefebvre rimane come un classico insuperato e come un godibile libro di lettura sulla figura storica più nota e controversa dell'età moderna".
La vita di Gramsci raccontata in una chiave del tutto nuova: l'uomo privato prigioniero dell'uomo pubblico. Persino nel rapporto con Giulia Schucht, sua compagna di vita anche nella fede comunista, si riflettono tutte le caratteristiche di un'ideologia totalizzante, che implicava la costruzione non solo di una società, ma anche di un uomo nuovo. Un uomo che si sforzava - come Gramsci fece senza successo fino alla fine - di dominare completamente le emozioni con la ragione. La biografia di Lepre diventa così insieme la storia di un "prigioniero" e il racconto del fallimento dell'utopia comunista.
Niccolò Machiavelli non è stato soltanto l'autore del Principe, cioè dell'opera che fonda il pensiero politico moderno. Egli era anche una personalità complessa, inquieta, smaniosa di vivere le più diverse esperienze. In questo libro Viroli racconta gli incontri con i potenti, le amicizie e gli amori, i viaggi, i successi e le sconfitte. Intorno alla vita di Machiavelli scopriamo così la Firenze dei Medici ma anche il gioco politico degli Stati italiani del Cinquecento, ricco di rovesciamenti e colpi di scena.

