
Il trattato di teologia morale fondamentale delinea una triplice prospettiva. La prima riguarda l'immagine di Dio che si rivela come Padre, amore, misericordia. La seconda esplora l'identità dell'essere umano, che in Gesù conosce «la sua altissima vocazione»: essere e agire da figlio di Dio. La terza tocca la relazione interumana, caratterizzata dalla fraternità e capace di trasformare i figli dello stesso padre in fratelli e sorelle.Le tre prospettive, distinte e coordinate, tracciano il contesto entro il quale può e deve essere trasmesso il messaggio morale del Vangelo, se si vuole evitare che la morale cristiana diventi acefala e incomprensibile. Si ha un deficit comunicativo quando la pastorale, di fatto o in teoria, dimentica che la «morale, senza essere secondaria, è seconda». Prima viene l'iniziativa di Dio, che si è manifestata in pienezza in Gesù Cristo; la morale «viene dopo» come risposta di amore all'amore ricevuto per dono. Presentazione di Luigi Lorenzetti.
Frutto dell'esperienza di insegnamento e del contatto diretto con i problemi quotidiani della gente, lo studio esamina in modo sintetico, ma organico, le questioni più importanti emergenti in ambito teologico morale sulla sessualità umana, il matrimonio e la famiglia. Sotto la spinta delle prospettive aperte dalle scienze umane e biomediche, in campo laico, e dalle scienze bibliche, patristiche, dogmatiche e pastorali, in campo teologico, questo ambito della morale ha infatti subito negli ultimi cinquant'anni una grande metamorfosi. «Ai nostri giorni stiamo assistendo alla transizione da una visione della sessualità in cui avevano rilievo prevalente la natura, gli atti della procreazione, i ruoli sessuali funzionali alla stabilità sociale, a una visione centrata sulla persona, sulla pervasività della dimensione sessuale, sui vissuti e i significati, sui valori relazionali intersoggettivi della sessualità e, in ultima analisi, sul rapporto fra amore e sessualità. La nostra idea è che il nuovo modello personalista si collochi lungo una linea di continuità ideale con il modello tradizionale, anche se il rinnovato contesto antropologico non potrà restare, alla lunga senza effetti, sulla elaborazione normativa» (dalla Conclusione). Il percorso si articola in due sezioni. La prima affronta le questioni storico-fondative nell'Antico e nel Nuovo Testamento e nella Tradizione, fino ai giorni nostri. La seconda si concentra su alcune questioni etico-pastorali fra le più scottanti e urgenti, offrendo una trattazione volutamente approfondita e distesa.
La direzione spirituale tocca i dinamismi più delicati e intimi direzione
della vita cristiana e per essere praticata con intelligenza esige profondo rispetto delle persone, saggia discrezione e solida competenza.
Partendo da una lettura teologica della realtà cristiana, l'autore descrive la direzione spirituale come un ministero pastorale inscritto nella comunità ecclesiale e a servizio dell'azione dello Spirito. E con equilibrato senso teologico e umano racconta la pratica del colloquio spirituale, l'educazione degli atteggiamenti cristiani di fondo, l'introduzione alle scelte di vita e al discernimento degli spiriti.
Il volume espone infine i principi generali sulla funzione educativa della direzione spirituale, offrendo al lettore orientamenti sull'unione con Dio, l'abnegazione evangelica, la dimensione ecclesiale e apostolica della vita cristiana.
"Il rinnovamento biblico e liturgico, maturato col Vaticano II, ci ha portato a vedere in modo nuovo e diverso anche la spiritualità del Cuore di Gesù". Dopo una veloce rassegna sull'evoluzione di questa spiritualità attraverso la storia, brevi capitoletti trattano: il simbolismo biblico della parola "cuore"; Gesù che si propone alla nostra imitazione in quanto "mite e umile di cuore"; il costato aperto del Salvatore che i padri della chiesa e la liturgia interpretano come "segno sacramentale" di grazia.
René Voillaume (1905-2003), sacerdote e teologo francese, fondatore dei Piccoli Fratelli di Gesù, è stato un grande maestro spirituale e ha offerto preziosi insegnamenti sul cammino della preghiera con un linguaggio contemporaneo e con indicazioni appropriate alla concreta realtà del mondo attuale. Osservava Paolo VI che l'esperienza di Charles De Foucauld e quella della numerosa famiglia spirituale da lui ispirata, essendo "particolarmente in accordo con le necessità e le aspirazioni del mondo di oggi, sembra marcare nella storia della Chiesa un atto della provvidenza". Toccherà a René Voillaume il compito di esprimere quell'esperienza e di illuminarla con scritti e conferenze. L'influsso e l'attrazione del suo insegnamento sono testimoniati dalla traduzione delle sue opere in 19 lingue e dal fatto che in tanti abbiano trovato la risposta alle proprie inquietudini. Riflesso ed espressione di una vita contemplativa condotta nel "cuore delle masse", l'insegnamento di Voillaume ha consentito a laici, sacerdoti e religiosi di trovare un'eco adeguata alle proprie aspirazioni e alle possibilità reali di preghiera. Voillaume parla di una dimensione contemplativa della vita cristiana. Il tema è ampiamente commentato negli ultimi due capitoli del libro, che costituiscono un vero trattato sulla preghiera. La grande innovazione è che questo cammino, per i Piccoli Fratelli e per molti, non è vissuto nel chiostro ma nel mondo.
La vita cristiana è l'apprendistato di un amore che nasce dall'incontro tra Dio e l'uomo e che è destinato a diventare unione e comunione. Questa è l'esperienza fondata sulla fede nell'iniziativa di Dio che ci ha amati per primo e che, in suo figlio Gesù, ha stabilito la sua dimora in mezzo a noi. Un panorama magnifico si apre davanti a chiunque voglia mettersi in cammino, ma la marcia è lunga e richiede resistenza, forza e riferimenti. I santi, che ci precedono, sono come dei lumi, fratelli e sorelle maggiori nella fede, che intercedono per noi, ci incoraggiano e ci istruiscono nel nostro pellegrinaggio sulla terra. Il libro, profondamente intrecciato con la pedagogia cristiana, è nato attingendo all'insegnamento di questi numerosi testimoni di ieri e di oggi.
Il carisma dell'ordine delle Vergini, che ha le sue radici nei primi quattro secoli del cristianesimo e si è poi evoluto in nuove forme di vita consacrata, è rifiorito nella Chiesa nei decenni successivi al vaticano II.
La realtà dell'Ordo Virginium, che interessa in Italia almeno 450 persone in 85 diocesi, viene presentata in questo libro attraverso i caratteri tipici e gli aspetti giuridici; nonostante esso sia riservato anche alle monache e alle donne che appartengono a istituti secolari, viene presa in esame soprattutto la realtà delle vergini che vivono nel mondo.
«La scelta della vocazione monastica comporta che il bene che ci sarà dato di compiere non consisterà tanto in opere caritative, quanto piuttosto nel sacrificio della nostra vita, nella preghiera gratuita, nell' offerta di noi stessi. Tutto il monastero è da trattare come i vasi sacri dell'altare, perché tutto appartiene al Signore; noi stessi diventiamo un bene nelle mani di Dio, siamo come l'obolo della vedova gettato nel tesoro comune e la nostra vita deve essere un culto continuo a Dio, un'offerta generosa e gratuita, lieta e riconoscente».
Senza difficoltà si riconosce alla psicologia la capacità di leggere e spiegare il funzionamento della psiche. Ma anche lo psicologo più esperto, che ha esplorato a lungo i meandri della psiche del paziente si accorgerà, specie con il passare degli anni, che il suo interlocutore rimane un essere inafferrabile, imprevedibile nelle sue altezze e nelle sue cadute. C'è qualcosa di grande che si nasconde in ciò che facciamo e in ciò che diciamo di noi: l'umanità essenziale della persona. La psicologia può pretendere per sé la capacità di riconoscere nella psiche la presenza e l'azione della "essenziale umanità".
L’autore pone tra loro in dialogo le categorie della carità e dell’amicizia, a partire da due prospettive privilegiate, quella della teologia morale e quella della psicologia psicodinamica, alle quali dedica rispettivamente la prima e la seconda parte dell’opera.
Prendendo le mosse dalla riflessione di san Tommaso d’Aquino, che considera la carità un’amicizia dell’uomo con Dio, egli si sforza di coniugare teologia e antropologia, ossia il piano della riflessione sull’amicizia tra Dio e uomo alla luce della Rivelazione e piano dell’esperienza esistenziale, nelle sue molteplici relazioni interpersonali, alla luce delle scienze umane odierne. Emerge in questo modo la circolarità di carità e amicizia: accogliere la fede da parte dell’uomo suppone e insieme favorisce in lui una pienezza di umanità che rende autenticamente ‘buona notizia’ l’amicizia che Dio gli offre.
La ricerca dell’autore si presenta come una rilettura della tradizione teologica volta a mostrare come molte delle sue nozioni presentino ancora, una volta attualizzate, tratti di indubbia validità.
Sommario
Sigle e abbreviazioni. Introduzione. I. La carità come amicizia in san Tommaso. II. La dinamica umana dell’amicizia. III. La capacità umana di amare fondamento dell’amicizia. IV. Prospettive conclusive di teologia morale. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Matteo Cavani (Modena 1971) è sacerdote della diocesi di Modena-Nonantola e ha conseguito il dottorato in teologia morale presso l’Accademia Alfonsiana di Roma. Insegna allo Studio Teologico Interdiocesano di Reggio Emilia e all’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Modena.
Che cosa possono imparare l'etica filosofica e la morale cristiana dai processi psicologici? Come combinare l'atteggiamento precettistico e lo sviluppo del senso morale nella persona?
L'autore propone una risposta approfondita a tali problemi, nella convinzione che la psicologia morale contemporanea sia in grado di offrire un contributo specifico all'etica cristiana, ma solo se conduce la propria ricerca sulla base di una comprensione pre-scientifica e pre-empirica competente della morale.
Pur trattando soprattutto della relazione tra la psicologia morale e l'etica cristiana, il volume discute anche il problema pratico della formazione morale dei ragazzi e dei giovani ed esamina inoltre la natura della maturità morale dell'adulto.
Sommario
Introduzione. 1. Pluridimensionalità della prassi ed etica cristiana. 2. Psicologia morale ed ermeneutica critica. 3. Educazione morale ed etica cristiana. 4. La dialettica tra appartenenza e distanziamento. 5. Attaccamento, amore e sviluppo morale. 6. Altruismo, femminismo e famiglia nell'amore cristiano. 7. Erik Erikson: generatività, etica ed ermeneutica. 8. Flanagan e Damasio: una sfida all'etica teologica. 9. Etica cristiana e bene premorale. 10. Violenza, autorità e comunità di ricostruzione. Nota editoriale.
Note sull'autore
Don S. Browning è professore emerito di etica e di scienze sociali alla Divinity School dell'Università di Chicago. Presso le EDB ha pubblicato, con T.D. Cooper, Il pensiero religioso e le psicologie moderne, Bologna 2007; tra le sue opere ricordiamo anche A Fundamental Practical Theology, Fortress Press 1991.
Pur in mezzo alle tensioni e ai conflitti che costantemente si riaccendono nel cuore delle persone e dei gruppi, chi vuole essere riconciliatore è invitato a fare leva più su ciò che unisce che su ciò che divide e sugli aspetti positivi, siano essi manifesti o latenti.Tuttavia, operare come riconciliatori non è né facile né immediato e la condizione primaria è di essere riconciliati nelle varie relazioni costitutive, cioè con se stessi, con Dio, con gli altri, con la vita. Sul tema il testo presenta alcune riflessioni e alcune esercitazioni spirituali che pongono l'accento non sul limite da riconoscere e sulla tristezza, ma sull'amore e sulla certezza della salvezza.