
«Lungo i fiumi di Babilonia...»: è questo il celebre inizio del Salmo 137, intriso di una nostalgia che attraversa i secoli e coinvolge tutti gli esiliati, protesi verso la terra che hanno dovuto abbandonare o da cui sono stati cacciati. Ha ispirato il superbo coro "Va' pensiero", caro al Risorgimento italiano, intonato dagli ebrei prigionieri nel terzo atto del "Nabucco" di Verdi. In modo più letterale, è all'origine dell canzone rasta "Rivers of Babylone", resa celebre dai gruppi The Melodians e Boney M, e poi ripreso da Jimmy Cliff e Liz McComb.La terra promessa, perduta e ritrovata, è certamente uno degli elementi essenziali del grande intreccio della Bibbia. C'è la terra nella sua accezione più ampia, quella di cui il libro della Genesi racconta la creazione ad opera di Dio. C'è la terra particolare promessa ad Abramo e data al popolo di Israele, un luogo dove «scorrono latte e miele», ma sul quale è stato versato anche tanto sangue.
La lettura dei vangeli può lasciare insoddisfatti, sorpresi o incuriositi. Insoddisfatti perché non sono delle vere e proprie "vite di Gesù" e trascurano molti dettagli della sua infanzia, della sua educazione e della sua attività di artigiano. Sorpresi, poiché gli ultimi giorni, le ultime ore a Gerusalemme, occupano uno spazio molto ampio: dispute nel Tempio, ultima cena, ultime parole, processo, morte in croce. Incuriositi, perché il modo di narrare degli evangelisti appare ora dettagliato, ora sintetico. La scrittura evangelica comprende tutto questo e per apprezzarne il contenuto il volume propone quattro chiavi di accesso: Risurrezione, Chiesa, Scritture, Gesù di Nazaret. Solo quattro parole, ma essenziali per orientarsi tra i racconti che Matteo, Marco, Luca e Giovanni hanno voluto trasmettere.
La figura di san Francesco evoca la povertà e la penitenza, ma già durante la vita del santo di Assisi emergono, all'interno del movimento francescano, esigenze intellettuali che non sono affatto incompatibili con una profonda spiritualità. La rilassatezza di una parte del clero e la proliferazione delle correnti eretiche impongono, infatti, una predicazione adeguata ai tempi e in grado di tener conto dell’insegnamento e della cultura. Nell'ordine fanno il loro ingresso maestri istruiti, a cominciare da Antonio da Padova, Bonaventura, Pietro di Giovanni Olivi e Nicola di Lyra, figure rappresentative dell’esegesi francescana del XIII secolo, caratterizzata da una spiritualità che va di pari passo con un approccio rigoroso e scientifico al dato biblico.
Redatti verosimilmente negli anni 80-90, il vangelo e gli Atti degli apostoli si inscrivono in un vero progetto letterario e teologico: presentare il dispiegarsi e il compiersi dell'opera della salvezza nella continuità dei due momenti, che sono il tempo di Gesù (Vangelo) e il tempo della Chiesa (Atti degli apostoli). Prima parte di un magnifico racconto, il Vangelo di Luca è quindi inseparabile dagli Atti degli apostoli perché per l'evangelista il tempo di Gesù e il tempo della Chiesa, intesi come «tempi della testimonianza», formano due momenti dell'unica storia di salvezza
Per lungo tempo dimenticato dalla liturgia e dagli studi biblici, il Vangelo di Marco scuote continuamente il lettore, che deve abbandonare le proprie certezze originarie per entrare in un mondo nuovo, quello del regno di Dio.
Seguendo la traccia degli studi di analisi narrativa, che si sono affermati negli ultimi trent’anni, Camille Focant invita a considerare attentamente l’arte di raccontare di Marco attraverso cinque chiavi di lettura: il quadro narrativo, la trama, la questione della legge di Mosè, l’importanza dei luoghi (casa, sinagoga, Tempio, sepolcro) e il significato della Passione. Questi cinque punti di riferimento permettono di comprendere meglio l’interpretazione che Marco dà di Gesù «il Nazareno», definito immediatamente «Cristo, Figlio di Dio».
Sommario
Prefazione (G. Billon). Introduzione. I. Il quadro narrativo del vangelo. II. La trama del vangelo e la cristologia di Marco. III. La Legge come buona notizia? IV. Verso una casa di preghiera per tutte le nazioni. V. Il senso della passione. Elenco dei fuori testo. Per l’approfondimento.
Note sull'autore
Camille Focant è professore emerito di Esegesi del Nuovo Testamento, decano onorario della Facoltà di Teologia e vicerettore onorario all’Università cattolica di Lovanio. È membro della Regia Accademia del Belgio e della Studiorum Novi Testamenti Societas (Cambridge). Presso le EDB ha pubblicato con A. Wénin La donna la vita. Ritratti femminili della Bibbia (2008) e con Daniel Marguerat ha diretto il Commentario del Nuovo Testamento, pubblicato da EDB nel 2014.
Il nome del suo autore è la migliore presentazione per quest’opera di immediata consultazione, alla portata di tutti e nel contempo di grande rigore scientifico. Dopo il grande successo del Dizionario di Teologia, tradotto in 8 lingue, Vorgrimler ne presenta qui una completa rielaborazione: i lemmi sono cresciuti da 644 a 891, anche nello sforzo di riflettere il progresso della teologia degli ultimi 40 anni. In ogni lemma l’approfondimento procede per gradi: si spiega dapprima il significato e la provenienza del concetto, viene presentato il contenuto biblico, filosofico e sistematico, e infine sono suggeriti gli sviluppi storici e della teologia contemporanea.
Il taglio del dizionario è espressamente ecumenico, con particolare attenzione al rapporto tra ebrei e cristiani e al dialogo della teologia con le scienze umane.
Note sull'autore
Herbert Vorgrimler (1929), studia filosofia e teologia a Freiburg i. Br. e a Innsbruck, è ordinato sacerdote nel 1958. A Innsbruck consegue il dottorato con Karl Rahner, con cui lavora dal 1950 al 1984, dedicandosi, tra l’altro, alla stesura del Lexikon für Theologie und Kirche, Konzilausgabe mit Kommentaren, Questiones Disputatae, Dialog-Zeitschrift. Nel periodo 1968-1972 è professore di dogmatica alla Facoltà teologica di Lucerna; dal 1968 al 1974 è collaboratore dell’arcivescovo di Vienna, card. Franz König, al Pontificio Segretariato per i non credenti; nel 1972 succede a Karl Rahner alla cattedra di dogmatica e di storia dei dogmi dell’Università di Münster. Nel 1994 si ritira dall’insegnamento e dal 1995 è membro del gruppo di lavoro «Problemi dell’ebraismo» della Conferenza episcopale tedesca. Tra le sue opere ricordiamo Kleines Konzilskompendium (Piccolo compendio del concilio), in collaborazione con K. Rahner, giunta nel 2000 alla 28a ed.; Kleines theologisches Wörterbuch (Piccolo vocabolario teologico), in collaborazione con K. Rahner, (161988); Karl Rahner verstehen. Eine Einführung in sein Leben und Denken (Capire Karl Rahner. Un’introduzione alla sua vita e al suo pensiero) 1988; Geschichte der Hölle (Storia dell’inferno) 21994; Wegsuche. Kleine Schriften zur Theologie (Cercare la strada. Piccoli scritti di teologia), 2 voll., 1997s.
Che cos’è la spiritualità del creato? A tale quesito è stato regolarmente sottoposto l’autore, ogni qual volta manifestava la volontà di mettere mano alla redazione di un dizionario sulla materia. La spiritualità del creato resta infatti ancora una terra inesplorata per molti, teologi compresi, e lo stesso concetto suscita per lo più il sospetto di eccessiva prossimità all’esoterismo o al romanticismo della natura.
Tale constatazione rivela già di per sé una lacuna a livello di storia del pensiero e di teologia sistematica. A tutt’oggi non esiste infatti alcuna adeguata riflessione sulla relazione di fede con il creato. Il Dizionario vuole contribuire a colmare almeno in parte questo vuoto. Esso presenta le concezioni basilari di tremila anni di vita di fede ebraico-cristiana, i contributi offerti da grandi pensatrici e pensatori, la sfida delle attuali minacce al creato da parte dell’uomo.
In quanto atteggiamento di fede, la spiritualità cristiana del creato possiede un profilo proprio, indipendente dalle elaborazioni profane in materia di salvaguardia dell’ambiente e delle specie animali e dalle spiritualità delle altre religioni, ma aperto a entrambe. Il dialogo con esse diviene indispensabile se si vuole che il pianeta resti abitabile. D’altro canto, la fede, pur disponibile a lasciarsi interpellare, è chiamata a esercitare una funzione critica e di stimolo nei riguardi delle altre elaborazioni. Solo così la spiritualità cristiana del creato diventerà «il sale della terra» (Mt 5,13).
Sommario
Prefazione. Elenco delle voci. Indice dei riferimenti biblici. Documenti a cui si rinvia più frequentemente nel dizionario. Abbreviazioni e sigle. Dizionario.
Note sull'autore
Michael Rosenberger (1962) ha studiato teologia a Würzburg e Roma. Dopo l’ordinazione sacerdotale a Roma (1987), ha svolto attività pastorale nella diocesi di Würzburg dal 1989 al 1995. Conseguito il dottorato nel 1995, dal 1996 è assistente della cattedra di teologia morale dell’Università di Würzburg. Nel 1999 ha ottenuto l’abilitazione in teologia morale, diventando libero docente. È autore di numerose pubblicazioni sull’etica e sulla spiritualità del creato.
Il Nuovo Dizionario Teologico Interdisciplinare (NDTI) si propone come un dizionario non solo da consultare, ma anche da leggere, uno strumento al tempo stesso riflessivo e operativo. Erede del Dizionario teologico interdisciplinare edito da Marietti nel 1977, riprende e rinnova quella formula in un contesto ecclesiale e culturale profondamente mutato. Esiste, dunque, una continuità ideale tra le due opere, modulata in realizzazioni diverse. Il NDTI è organizzato in 95 voci, delle quali una quarantina hanno una valenza ampiamente interdisciplinare. Propone in maniera ordinata e strutturata gli elementi fondamentali della fede cristiana, ma è al tempo stesso selettivo, poiché mira all'enucleazione dei temi nevralgici per la ricerca e la discussione, con uno sguardo di preferenza alla contemporaneità. Si articola in tre sezioni. La prima mira a porre in rapporto la perenne attualità del Vangelo, l'evento e la Parola, con le coordinate culturali, antropologiche e teologiche del tempo presente. La seconda raccoglie nella forma classica del dizionario una sessantina di «voci nodali», scelte sia per la loro valenza intrinseca sia per la loro attualità. La terza è soprattutto prospettica. Presenta un bilancio della storia del cristianesimo e delle Chiese a partire dalla metà del Novecento sino a oggi e si apre alle loro prospettive con uno sguardo rivolto al futuro. Entro questa cornice sono individuati alcuni temi ritenuti particolarmente importanti per l'oggi. Le voci diventano perciò «questioni disputate», più urgenti e controverse di altre sia sul piano teorico sia su quello pratico.
In che modo, nel corso dei secoli, il cristianesimo è diventato norma di vita? Il volume è una ricerca di storia della teologia morale-spirituale: ripercorre due millenni di storia delle opere e dei teologi, ma anche dell'ambiente circostante. L'autore procede seguendo una scansione cronologica: ogni capitolo presenta la visione sintetica del periodo considerato e ne dà la chiave di lettura, illustra le correnti di pensiero che via via arricchiscono l'esperienza cristiana in quel momento, presenta il ritratto dei singoli autori e delle loro opere più significative.
«Perché la liturgia ha sempre avvertito come un ‘bisogno’ la presenza della forma artistica in tutte le sue modulazioni (architettura delle chiese, musica, iconografia e arredo)? […] La risposta può essere semplice, anche se questa semplicità può apparire esagerata. La liturgia vuole la bellezza perché tutto ciò che è ‘celebrazione di Dio e dell’uomo’ pre-tende alla bellezza, desidera lo splendore, anela alla Gloria» (dall’Introduzione).
Nell’ambito della riflessione teologica sulla complessità del fenomeno artistico legato alla storia del cristianesimo, l’attenzione è stata spesso concentrata allo sviluppo dell’arte nei primi secoli e in area orientale (si pensi ad esempio alla ‘teologia dell’icona’). In realtà, la produzione artistica nell’Occidente cristiano è un patrimonio straordinario, che non ha certo mancato di stimolare il pensiero teologico sul tema della bellezza. Nello sforzo di testimoniare tanta ricchezza, il volume propone una raccolta di testi che attraversa tutto il secondo millennio della riflessione della teologia occidentale sull’arte.
L’antologia si offre anche a quanti sono chiamati a creare arte sacra nell’oggi, affinché possano avere prontamente a disposizione un alveo cui riferirsi e da cui prendere le mosse per innovare a partire dalla tradizione.
Il volume è strutturato in cinque parti, che abbracciano i grandi ambiti della riflessione cristiana sull’arte. Ogni sezione è costituita da una breve introduzione e da una serie di testi ordinati cronologicamente.
Note sul curatore
Natale Benazzi (1961) ha conseguito il baccalaureato in teologia nel 1985. Collabora con diverse case editrici come autore ed editor di opere saggistiche e narrative per ragazzi.
Descrizione dell'opera
«L'oggetto unico delle ricerche contenute in questo libro è il culto del Cuore di Gesù Cristo come simbolo del suo amore divino e umano per il Padre e per gli uomini. Considerando questo Cuore da vari punti di vista - biblico, simbolico, dottrinale, storico, liturgico, ecc. - lo studio è una sintesi di tale mistero» (dalla Prefazione del card. Schönborn).
L'opera - una vera enciclopedia tematica - vuole essere soprattutto una proposta corrispondente alla sensibilità del nuovo millennio. Facendo appello sia all'intelligenza che all'affettività del lettore, pone solide basi per una rilettura, biblica e storica a un tempo, del mistero dell'amore redentore sotto il segno del 'cuore'.
Dopo un ampio preludio, dedicato a chiarire l'impostazione dell'opera, la prima parte, modestamente intitolata «Piccola grammatica dell'aspetto simbolico», tratta dell'esperienza simbolica, dell'interpretazione dei simboli, del simbolo del cuore. La seconda parte, «Aprire la Bibbia come Chiesa», sviluppa il passaggio teologicamente decisivo dal simbolo al mistero. La terza e la quartasono rivolte all'oggi della Chiesa: applicano all'evangelizzazione dell'attuale momento storico il tema del Cuore di Cristo («Una parola chiave per l'evangelizzazione: inculturarsi») e propongono un ricentramento della catechesi sulla coscienza di Cristo e sul Cuore di Cristo («Per penetrare più profondamente nel mistero»).
L'apparato iconografico mostra visivamente le trasformazioni culturali che ha conosciuto la rappresentazione del Cuore di Gesù.
Sommario
Prefazione (card. C. Schönborn). Introduzione. Prologo spirituale. I. Piccola grammatica del simbolo. 1. L'esperienza simbolica. 2. L'interpretazione dei simboli. 3. Il simbolo del cuore. II. Aprire la Bibbia come Chiesa. 4. Il rapporto Scrittura-Tradizione. 5. Il mistero del Cuore di Gesù. 6. L'esperienza del Cuore di Gesù. III. Una parola chiave per l'evangelizzazione: inculturarsi. 7. Inculturazione e segni dei tempi. 8. Un segno attuale. 9. Un segno di avvenire. IV. Per penetrare più profondamente nel mistero. 10. Il ricentramento della catechesi. 11. Cuore di Gesù e mistero della salvezza. 12. Coscienza di Cristo e Cuore di Gesù. Conclusione generale. Uno strumento al servizio della «sinfonia» della fede. Postfazione. Elenco delle sigle. Vocabolario. Indici. Indice delle illustrazioni. Indice dei nomi di persona.
Note sull'autore
Édouard Glotin, nato nel 1927, gesuita, è da molti anni apprezzato per il suo approccio simbolistico alla catechesi del Cuore di Gesù. Ha pubblicato, fra l'altro, Le Coeur de Jésus, signe de salut. J'entends battre ton coeur (DDB, 1984), Le Coeur de Jésus. Approches anciennes et nouvelles (Lessius, 2001) e Voici ce Coeur qui nous a tant aimés (Éditions de l'Emmanuel, 2003). Nata sulla scia dell'enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est, la composizione di quest'«opera di riferimento» ha beneficiato della stretta collaborazione di Martin Pradère (diocesi di Parigi) e Xavier Skof (diocesi di Lione).

